Mesagne. Precari da 10 anni

Marzo 03, 2019 1991

piattaforma ecologica 10La precarietà del lavoro è una piaga che non risparmia la città di Mesagne.

Ne sa qualcosa un gruppo di ex operatori ecologici assunti a tempo determinato che lo scorso 28 febbraio sono stati licenziati per scadenza del contratto. Il fatto strano non è la scadenza naturale del contratto bensì che essi svolgono questo lavoro in stato di precarietà da ben dieci anni. Ogni azienda che subentra nell’appalto dei rifiuti li utilizza a tempo e poi li licenzia. In pratica sono i cosiddetti operai tappa buchi. Li utilizzano in casi di emergenza per pochi mesi e poi li rimandano a casa. “Con una tale precarietà è difficile poter mantenere una famiglia o pensarla di metterla su”, hanno protestato Emilio Profilo, Domenico Boccadamo, Angelo Carriero, Vincenzo Carriero, Giuseppe Denisi, Luigi De Tommaso, Gianfranco Dimonopoli, Domenico Gallone, Doriano Dibello, Fabrizio Russo, Claudio Rini, Antonio Radeglia e Ugo Sisto. Questa precarietà ha spinto questi uomini, non privi di umiliazione, a chiedere un incontro con il commissario prefettizio Erminia Cicoria affinché la loro situazione di precarietà lavorativa possa emergere. Purtroppo non l'hanno potuta incontrare perché venerdì non era in sede. Così, hanno inscenato una forma di protesta picchettando silenziosamente e civilmente l'ingresso del Comune. Dunque, dopo tante umiliazioni hanno deciso di mettersi in gioco e denunciare la precarietà in cui vivono senza un futuro certo. Lavorano a rotazione per pochi mesi, il necessario per portare avanti le famiglie. Anche con l’ultima gara ponte appena approvata la loro situazione non è stata definita. Cioè nessuna stabilizzazione. Anzi dal primo marzo sono stati sostituiti da altri precari. E così via per anni, senza una sicurezza senza un futuro. Nessuna rotazione ma operai nuovi che li hanno sostituiti in toto. Eppure il servizio di nettezza uraba della città di Mesagne avrebbe bisogno di un maggior numero di netturbini. Tante, infatti, sono le cirticità denunciate dai cittadini in merito alla gestione dei rifiuti. Adesso ci sarà un nuovo affidamento, un ulteriore ribasso d’asta e a farne le spese sarà il contenimento dei costi di gestione in cui ci sono sia l’assunzione di altri netturbini sia la qualità del servizio svolto in città.