ha sottoposto agli arresti domiciliari il 44enne mesagnese R.G., quale misura di inasprimento del provvedimento di divieto di avvi-cinamento alla vittima da cui era gravato, a seguito della remissione in libertà di cui aveva be-neficiato giorni addietro. R.G., infatti, lo scorso 10 novembre veniva sottoposto a fermo d’indiziato di delit-to da personale del Commissariato della città messapica, in quanto a suo carico erano emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati previsti dalla nuova normativa rientrante nel c.d. “codice rosso”. Le indagini avevano delineato un quadro di responsabilità molto consistente, tanto da determinare il p.m. delegato ad emettere il provvedimento di fermo d’indiziato di delit-to. A seguito dell’udienza di convalida della misura, udienza tenutasi il 12 Novem-bre, R.G. aveva avuto come unica prescrizione quella del divieto di comunicazione in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo e il divieto di avvicinamento alla vittima, misura che aveva consen-tito la ripresa delle normali attività all’uomo. In realtà la vittima riferiva al personale del Commissariato di essere stata nuo-vamente avvicinata, sia fisicamente che con tentativi di telefonate dalla nuova utenza che nel frattempo l’uomo aveva attivato a causa del sequestro del cellulare, quale oggetto afferente ai reati di cui è ritenuto responsabile. Il racconto della vittima, formalizzato a distanza di pochi giorni dalla remissione in libertà, trovava evidenti riscontri, per cui gli agenti del Commissariato riportavano solleci-tamente i nuovi eventi all’A.G.. che emetteva il provvedimento di arresto dell’uomo, eseguito ieri stesso.
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