Mesagne. Disabile bloccato e mandato via mentre svolge i test per la patente

Ottobre 01, 2021 2835

Uno spiacevole episodio si è svolto presso la sede della Motorizzazione civile di Brindisi dove un disabile, con protesi cocleare bilaterale per la percezione uditiva, avendo una sordità profonda, ha sostenuto l’esame per il rilascio di una patente di guida speciale. Peccato però che, pur avendo quasi concluso completamente i test, è stato interrotto e mandato via per un balzello di mancata responsabilità tra vari dipendenti dell’ente di motorizzazione giacché alla verifica del metaldetector, presente negli uffici, al passaggio del disabile l’apparecchiatura emetteva un allarme che evidenziava la presenza di oggetti metallici. Inutili sono state le giustificazioni del ragazzo nello spiegare che era portatore di impianto cocleare che, di fatto, si compone di due apparecchi metallici, uno esterno sull’orecchio e uno interno, nella testa.

E quest’ultimo, poteva essere rimosso solo con un intervento chirurgico. Inoltre, il passare e ripassare più volte sotto il metaldetector poteva comportare lo sfasamento dell’apparecchio con conseguenze gravi per la sua salute. Sentiti i fatti il papà del disabile, che lo aspettava fuori in strada, si è presentato negli uffici per chiedere chiarimenti sull’accaduto. Anche perché nel modello stilato dalla scuola guida, per far sostenere l’esame al ragazzo, era scritto chiaramente che egli era portatore di apparecchio acustico. E la documentazione completa era stata già acquisita dal medico che gli aveva effettuato la visita preliminare. Non soddisfatto dalle giustificazioni e per tutelare i diritti del figlio disabile il papà ha fatto intervenire sul posto una pattuglia di polizia i cui agenti hanno verificato i fatti, ascoltato i presenti e notiziato le autorità competenti. Intanto, la famiglia del ragazzo ha affidato a un legale le proprie ragioni al fine di presentare un esposto alla procura della Repubblica di Brindisi poiché si paventerebbero, secondo i ricorrenti, gli estremi di reati penali. Infatti, alla presenza di diversi testimoni un funzionario della Motorizzazione avrebbe detto, il condizionale è d’obbligo, che portavano “assente” il giovane. Insomma, se è davvero così i fatti sono piuttosto gravi.

Dunque, l’episodio si è verificato presso la sede della Motorizzazione civile di Brindisi dove il ragazzo, 18 anni compiuti da qualche mese, si è presentato insieme ad altri giovani per sostenere l’esame teorico dei test per ottenere, dopo l’esame pratico, la patente di guida. Prima di entrare in aula ai candidati è stato chiesto dai dipendenti dell’ente di togliere tutte le parti metalliche che avevano addosso. L’apparecchiatura elettronica, infatti, è stata installata a seguito di alcuni episodi che si sono verificati durante gli esami teorici poiché i candidati erano in contatto radio con “complici” all’esterno degli uffici che gli fornivano le risposte corrette da scrivere. Pertanto tutti i candidati hanno tolto le parti metalliche. Quando è toccato al disabile attraversare il metaldetector questo ha lanciato l’allarme. L’addetto ha invitato il ragazzo a togliersi le parti metalliche presenti. Il ragazzo ha subito spiegato all’operatore che si trattava dell’impianto cocleare e che se lo toglieva non sentiva più nulla. Pertanto, è stato fatto attraversare più volte sotto il metal detector che continuava a squillare.

Dopo la protesta del ragazzo, poiché quei passaggi potevano mandare in tilt l’impianto cocleare, il papà è entrato in aula piuttosto incavolato e ha fatto intervenire una pattuglia di polizia. Al termine delle rimostranze il ragazzo è stato fatto accomodare in aula e ha iniziato i test. Mentre aveva quasi terminato l’esame un funzionario della Motorizzazione lo ha bloccato e mandato via tra le rimostranze del ragazzo e del papà. Per chiarire le eventuali responsabilità l’avvocato della famiglia sta predisponendo un esposto da inviare in procura.   

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