Mesagne, denunciato presunto "santone" per esercizio abusivo della professione In evidenza
La polizia ha scoperto a Mesagne un presunto “santone” che dispensava ai propri clienti amuleti e pozioni per far svanire i problemi dai cui erano afflitti. Così, dopo diversi mesi di indagini gli investigatori della polizia di stato hanno notificato all’uomo, un 37enne mesagnese, un avviso di conclusione delle indagini preliminari con relativa informazione di garanzia per l’esercizio abusivo di una professione.
La notizia ha fatto un certo scalpore in città poiché l’uomo gestisce un’attività commerciale in una zona nevralgica. La professione abusiva era esercitata in una stanza del retrobottega. Lascia attoniti come nel ventunesimo secolo c’è gente, sicuramente disperata, che si rivolge a questi individui per ottenere una qualsivoglia soluzione ai loro problemi. Compresi, purtroppo, quelli relativi a gravi malattie. Evidentemente la disperazione è tale che qualsiasi indicazione di soluzione o guarigione va bene, indipendentemente da chi provenga. Insomma, una sorta di ultima spiaggia. Ed è proprio da queste lagnanze che la polizia di stato ha avviato degli accertamenti. Si è trattato di indagini tradizionali e tecnologiche che hanno messo sotto osservazione l’attività del giovane. Durante tale attività gli investigatori hanno notato una certa frequentazione dell’attività commerciale da parte di gente di ogni età proveniente non solo dalla cittadina messapica bensì da altri Comuni poiché l’uomo aveva “pubblicizzato” la sua attività di “sensitivo e guaritore”, sui social.
Su queste pagine social si presentava, e si presenta tutt’ora, come una persona in grado di ascoltare e offrire consigli e supporto psicologico per risolvere problemi, quasi sempre legati alla sfera sentimentale o a quella della salute, invitando i suoi “clienti”, provenienti anche da diverse città della provincia brindisina, ad acquistare amuleti dalle potenti proprietà curative. Manufatti di cui la gente si riforniva nella speranza di vedere svaniti i propri “guai”, fossero essi di natura sentimentale o medica.
Ma non è tutto poiché il 37enne praticava anche l’arte della cartomanzia affiancandola alle previsioni astrologiche e alle premonizioni. Insomma, un’attività tutt’altro che limpida svolta per lungo tempo, almeno secondo quanto emerso dalle indagini degli uomini del commissariato di pubblica sicurezza. Il “santone”, pertanto, avrebbe svolto abusivamente funzioni specifiche della professione di psicologo e psicoterapeuta che, secondo l’attuale normativa, sono riservate solo ed esclusivamente ai professionisti laureati, specializzati in queste discipline e iscritti al relativo albo professionale che attesta il conseguimento dell’abilitazione. Pertanto nei giorni scorsi gli investigatori della polizia di stato del commissariato di Mesagne hanno notificato al trentasettenne mesagnese l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e un’informazione di garanzia emessi dalla Procura della Repubblica di Brindisi, poiché presunto responsabile del reato di esercizio abusivo di una professione.
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