Mesagne. Ritirano gli alimenti per indigenti e li abbandonano per strada In evidenza
Pacchi di spaghetti, cavatelli, penne e scatolame vario gettato per strada in un cartone. È quanto hanno trovato i volontari dell’Auser di Mesagne che distribuiscono generi alimentari ai meno abbienti. Tutti gli alimenti facevano parte del cibo consegnato da loro stessi a persone indigenti, non erano scaduti e, quindi, idonei al consumo umano. Inutile dire che tra i volontari dell’Auser, che fanno letteralmente dei salti mortali per reperire gli alimenti da dare alla fascia indigente della popolazione mesagnese, c’è tanta amarezza. Una parte di questi alimenti proviene dall’Agea, l’Azienda per le erogazioni in agricoltura, che distribuisce cibi senza logo delle aziende produttrici e con la dicitura “Merce non commerciabile”. L’Agea rifornisce le associazioni di volontariato che a loro volta li consegnano alle fasce povere delle comunità locali. Per ottenere questi aiuti di Stato le associazioni, compresa l’Auser, devono produrre un nutrita documentazione, tra cui i modelli Isee dei beneficiari di tali alimenti in cui è attestato il loro basso reddito.
“Siamo rimasti senza parole quando è stata trovata una scatola piena di alimenti – ha detto Vito Marchionna, presidente dell’Auser mesagnese –. Ogni lunedì al nostro banco alimentare vengono centinaia di persone meno abbienti che hanno bisogno di un sussidio in alimenti. Noi cerchiamo di soddisfare le loro richieste, ma per fare questo facciamo enormi sacrifici durante l’intero anno”. Infatti, gli alimenti che l’Auser riceve dall’Agea sono solo una piccola parte di ciò che è richiesto. Il resto è acquistato con le offerte, soprattutto in alimenti, che la gente e alcuni commercianti fanno regolarmente durante l’intero anno per non far mancare nulla al banco alimentare. Inoltre, i volontari dell’Auser organizzano durante l’anno sociale delle iniziative per racimolare qualche soldino per l’acquisto dei beni di prima necessità. “Sono diversi i nostri sostenitori che ci aiutano a rifornire le nostre dispense – ha continuato il presidente -, ma davanti a questi fatti in cui i nostri assistiti gettano gli alimenti il nostro morale è giù. Molti si aspettano che tutte le derrate alimentari che consegniamo devono essere di primarie marche nazionali. C’è da dire che gli alimenti che ci consegna l’Agea sono prodotti da aziende importanti italiane che utilizzano per tale comparto dei marchi differenti. Ma il prodotto è identico, è di prima qualità”.
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