di 26 anni, accusato di aver rapinato la gioielleria “Compro oro” di Mesagne lo scorso 28 ottobre. Il giovane resterà nel carcere di Brindisi. E’ rimasto contrariato dalla sentenza il difensore di Cariglino, l’avvocato Davide De Giuseppe che ha parlato di un chiaro “errore giudiziario”. Questa mattina il legale presenterà istanza al Tribunale del Riesame per chiedere la scarcerazione del suo assistito giacché le prove raccolte a sua discolpa non sarebbero state ammesse nell’udienza di convalida. La difesa, infatti, avrebbe raccolto una serie di prove che discolperebbero Cariglino dal reato di rapina. Vi sarebbero delle prove testimoniali, fotografiche e informatiche. In particolare, secondo l’avvocato De Giuseppe, il giovane durante l’orario della rapina stava messaggiando su Facebook con la sua ragazza. Dall’altra parte vi sono una serie di prove, raccolte dagli investigatori durante questi mesi, che dimostrerebbero il contrario: il rapinatore era proprio Carmine Ferruccio Cariglino. La rapina si era verificata lo scorso 28 ottobre, alle ore 9 del mattino, quando la commessa della gioielleria “Compro oro” aveva appena aperto il negozio al civico 42 di piazza Vittorio Emanuele. “Un fatto e un reato di grave allarme sociale perché verificatosi in pieno giorno, nel centro cittadino che, a quell’ora, è trafficato e pieno di attività commerciali che aprono i battenti”, ha spiegato il commissario Rosalba Cotardo, dirigente del commissariato di Mesagne, certa che le prove raccolte inchiodano il rapinatore alle sue responsabilità. Ad agire era stato un malfattore solitario, con il volto semicoperto da uno scalda collo, che aveva spinto dentro al negozio la commessa puntandogli la pistola in faccia. Poi si era fatto aprire la cassaforte rubandone il contenuto. Nella fuga aveva arraffato anche dei preziosi presenti nella vetrina espositiva. Un bottino di diverse migliaia di euro.