uomo gioviale, semplice e buono. Carmelo conosceva tutto di tutti, nel senso che sapeva nome e cognome, discendenza e razza. Quando non riusciva ad inquadrare una persona, era sufficiente una semplice indicazione perché sciorinasse nome, soprannome, discendenza e tutta la generazione. Prima che uscissero i telefoni cellulari, ricordava anche numerosi numeri telefonici. Sapeva tutte le vie di Mesagne. Lo si vedeva spesso al cimitero e conosceva dove erano seppelliti tutte le persone che aveva conosciuto. Che dire: Carmelo era un ufficio anagrafe ambulante. Viveva solo in periferia, sulla strada provinciale per S. Vito dei Normanni dove ultimamente, da quando aveva problemi alle gambe e camminava con difficoltà, spesso si fermava a chiedere un passaggio per arrivare in città o tornare a casa. Sino a qualche tempo addietro lo si vedeva girare per la città in bicicletta. Poi i nipoti, per evitare che cadesse, come gli era già successo più volte, gliela tolsero. E fu il suo più grande rammarico. Carmelo non era sposato e proveniva da una famiglia numerosissima con 9 figli, 5 femmine e 4 maschi. Viveva di misera pensione dopo aver fatto per molti anni il muratore, mestiere umile e faticosissimo. Tuttofare dei fratelli Nibio che gestivano l’omonimo cinema, era sempre puntuale a cambiare nell’apposita bacheca in piazza i manifesti dei film in programmazione; sempre in prima fila in occasione degli spettacoli di cabaret, alle feste da ballo e in piazza Orsini. Fu anche uomo di fiducia presso lo studio del geom. Angelo Perrucci. In città era conosciuto da tutti. I funerali si terranno oggi pomeriggio alle ore 15.30 alla Parrocchia del Carmine. (Foto Franco Longo - rete)
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