Pugno duro del sindaco Molfetta sulla gestione rifiuti, l'ombra dell'emergenza ambientale

Tranquillino Cavallo Ottobre 06, 2015 2138

rifiuti via castro marinaA Mesagne è sempre più emergenza rifiuti. (Articolo completo su Nuovo Quotidiano di Puglia)

Nella mattinata di sabato, infatti, i mezzi di trasporto della Axa-Gial Plast, carichi dell’indifferenziato raccolto a Mesagne, sono stati bloccati all’ingresso dell’impianto di biostabilizzazione di via per Pandi, nella zona industriale di Brindisi, per l’avvenuto superamento della soglia massima di conferimento di 300 tonnellate, in un impianto che è praticamente al collasso. Anche ieri sono giunte in città notizie sconfortanti di un ulteriore possibile blocco dei mezzi provenienti da tutti i 20 comuni della Provincia e ciò determinerà, di fatto, una emergenza ambientale generale. In previsione di ciò, il sindaco Pompeo Molfetta ha chiesto ed ottenuto nel pomeriggio di sabato l’invio di mezzi straordinari dall’Axa-Gial Plast per garantire almeno la raccolta dell’umido nella giornata di ieri. E' del tutto evidente, però, che nei prossimi giorni potrebbero determinarsi importanti disservizi di cui terremo tempestivamente aggiornati i cittadini, a partire dalla chiusura al pubblico della piattaforma ecologia di via Murri", ha spiegato il sindaco secondo il quale questa situazione di criticità "chiama in causa responsabilità diffuse che riguardano le politiche regionali sui rifiuti, la gestione complessiva dell’Oga, la rovinosa gestione dell’impianto di biostabilizzazione da parte del gestore Nubile srl a cui si associano una totale insufficienza della dotazione strumentale nella provincia di Brindisi, che ha l’unica discarica pubblica posta sotto sequestro per inquinamento della falda, un impianto di compostaggio irrimediabilmente fermo da tempo ed ora l’impianto di biostabilizzazione nelle condizioni descritte". Tutto ciò si aggiunge ai problemi derivanti dall'aumento della Tari. "Questo caos - ha continuato Molfetta - sta generando nelle nostre popolazioni inquietudine e rabbia per l’aumento esponenziale dei costi della Tari e per un servizio complessivamente insufficiente. Si impone, pertanto, un cambiamento radicale di rotta che chiama in causa la responsabilità di tutti i livelli istituzionali coinvolti, rispetto ai quali l’Amministrazione comunale farà la sua parte".