è stata smantellata dalla polizia di Mesagne che ha colto i suoi componenti in flagranza di reato. I quattro, infatti, erano intenti a rubare un’auto a Porto Cesareo, in provincia di Lecce. Avevano già forzato la serratura dello sportello, il nottolino di accensione ed erano pronti a sostituirlo con uno contraffatto quando sono stati accerchiati e immobilizzati dai poliziotti che da qualche tempo erano sulle loro tracce. Si tratta di Alessandro Carone, 34 anni, e Gianluca Rubino di 25 anni, entrambi di Mesagne e di Valerio Mingolla, di 26 anni, e Fabio Iurlaro, di 28 ani, di Oria. I malfattori sono accusati di concorso in tentato furto aggravato e possesso ingiustificato di arnesi utili allo scasso. Durante le perquisizioni, dell’auto e domiciliare che è seguita all’arresto, sono stati trovati altri attrezzi e manufatti di probabile provenienza furtiva. Tre di loro sono stati condotti presso il carcere di Borgo San Nicola in Lecce mentre a Iurlaro sono stati concessi i benefici della detenzione domiciliare. Le indagini non sono concluse poiché è convinzione degli investigatori che in gioco c’è ben altro per cui sono determinati ad arrivare a individuare e arrestare i responsabili del giro clandestino di automobili e pezzi di ricambio. I fatti si sono verificati all’alba quando i poliziotti del commissariato di Mesagne, grazie all’ausilio di un dispositivo gps collocato in una Smart Forfour, in uso ai quattro, hanno notato che l’auto era a Porto Cesare. Ora e località insolita. Perciò hanno allertato i colleghi della Squadra mobile di Lecce e insieme si sono diretti verso l’indirizzo indicato dal gps. Arrivati sul posto hanno notato il quartetto davanti a una Fiat Punto Eco di colore grigio. Li hanno circondati e immobilizzati mentre avevano forzato la serratura dello sportello ed erano intenti a forzare il nottolino di avviamento con un attrezzo artigianale. Mentre i quattro sono stati condotti presso il commissariato di Mesagne, dove sono stati fotosegnalati, è stata eseguita la perquisizione della Smart nella quale sono stati trovati cacciaviti, otto centraline, chiavi inglesi, chiavi alterate, giratubi, due radio trasmittenti con cui i malviventi comunicavano tra loro per sfuggire alle intercettazioni. Tutti gli attrezzi rinvenuti sono stati posti sotto sequestro. Durante le perquisizioni domiciliari gli agenti hanno rinvenuto altro materiale di presunta provenienza furtiva. I poliziotti, infatti, hanno trovato quattro bidoncini da 50 litri contenenti dell’olio, un decespugliatore, una moto sega a scoppio e un compressore. In queste ore stanno spulciando le denunce per cercare i legittimi proprietari. Su disposizione del sostituto procuratore, Maria Rosaria Micucci, Carone, Rubino e Mingolla sono stati condotti presso il carcere di Lecce mentre a Iurlaro sono stati concessi gli arresti domiciliari. Le indagini proseguono per verificare se della banda fanno parte altri componenti al fine di smantellare l’intera organizzazione. Negli ultimi mesi a Mesagne, e non solo, il livello di allarme per i furti portati a segno è piuttosto alto.
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