del tributo 630 emesse dai Consorzi di Bonifica pugliesi commissariati. E’ quanto chiesto e ribadito più volte da Agrinsieme Puglia - il coordinamento delle organizzazioni agricole C.I.A.-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative settore agroalimentare (Legacoop, Confcooperative, Agci ) e Copagri – sia all’assessore regionale alle risorse agroalimentari Leonardo Di Gioia sia al commissario straordinario dei Consorzi di bonifica pugliesi Gabriele Papa Pagliardini. Agrinsieme Puglia sta seguendo da due anni la vicenda dei consorzi di bonifica pugliesi e negli ultimi mesi si è fatto promotore di una serie di iniziative nei confronti della Regione Puglia e dei Consorzi al fine di evidenziare come il pagamento del tributo 630 sia ingiusto nei confronti degli agricoltori, in quanto non risultano essere state compiute dai consorzi commissariati le opere di bonifica sui territori e dunque gli agricoltori non hanno ricevuto alcun vantaggio. Sia chiaro: Agrisieme Puglia ritiene i Consorzi di bonifica un importante strumento per la tutela e la salvaguardia del territorio e per tutti i servizi che tali consorzi dovrebbero erogare agli agricoltori. Però tali consorzi devono funzionare regolarmente e non, invece, esigere solo il pagamento dei tributi, che sono ritenuti da Agrinsieme Puglia ingiusti ed iniqui. Nella emissione di tale cartelle, tra l’altro, come più volte ribadito nei mesi scorsi, i Consorzi di Bonifica non hanno mantenuto gli impegni assunti con le organizzazioni professionali agricole. Sono diversi i punti che non rispondono agli accordi sanciti dai tavoli tecnici avuti a luglio 2014 e a febbraio 2015. Primo fra tutti il mancato rispetto del risparmio di almeno il 60% sulla contribuenza nell’ambito della revisione economica e dell’abbattimento degli importi. Gli importi riportati negli avvisi, infatti, sono stati solo di poco ridotti e non certamente del 60%. Tra l’altro sono stati emessi avvisi di pagamento anche a carico delle aziende di Lecce, Brindisi e Taranto, territori colpiti dalla Xylella fastidiosa, per le quali era stata chiesto l’esonero. Prima di emettere gli avvisi, inoltre, vi era l’impegno di sottoporre al tavolo tecnico i piani industriali dei Consorzi di bonifica per la dovuta analisi. Cosa che non è avvenuta. Per non parlare, poi, del mancato avvio dei lavori di manutenzione straordinaria che dovevano avvenire prima della emissione degli avvisi che, tra l’altro, sono relativi all’anno 2014, annualità nel corso della quale i Consorzi non hanno erogato alcun servizio di bonifica. La storia, dunque, si ripete: le somme richieste non corrispondono a servizi erogati, ma assumono l’aspetto di un vero e proprio balzello – l’ennesimo – che darà il colpo di grazia alle aziende agricole pugliesi alle prese con una crisi economica senza precedenti, già sottoposte ad un carico fiscale e previdenziale il più alto d’Europa e alle prese con la emergenza Xylella fastidiosa. Agrinsieme Puglia, alla luce anche delle risultanze dei diversi incontri chiesti e ottenuti nelle ultime settimane sia con il commissario straordinario dei Consorzi di Bonifica Gabriele Papa Pagliardini che con l’assessore regionale alle risorse agroalimentari Leonardo Di Gioia, e delle migliaia di ricorsi che ormai gli agricoltori stanno presentando avverso le cartelle di pagamento ritenendo illegittimo e ingiusto il tributo 630, chiede con forza alla Regione Puglia e al Commissario Papa Pagliardini di: - verificare se sussistono le condizioni per sospendere gli avvisi di pagamento del tributo 630 emesse dai Consorzi di Bonifica pugliesi commissariati, alla luce anche di macroscopici errori che vi sarebbero nelle cartelle; - bloccare l’eventuale ulteriore emissione di avvisi di pagamento; - riconvocare immediatamente i tavoli tecnici per rivedere interamente la questione. Agrinsieme Puglia ribadisce, inoltre, che gli oltre 230 milioni di debiti accumulati dai Consorzi di Bonifica negli ultimi anni non possono certo ricadere esclusivamente sulle spalle degli agricoltori, che ormai da decenni non fruiscono di servizi da parte dei Consorzi stessi. Gli agricoltori pugliesi sono pronti a pagare i tributi per i Consorzi a condizione che siano equi e che corrispondano a un servizio reale, tangibile e soprattutto efficiente. Agrinsieme Puglia, infine, è pronta a fare la sua parte relativamente all’imponente lavoro che si sta facendo a livello regionale per varare la riforma dei Consorzi di Bonifica. Si condivide, infatti, il percorso prospettato dal Commissario Pagliardini circa la ristrutturazione tecnico-giuridico-amministrativa dei consorzi. Nel frattempo, però, è opportuno che sul pregresso si faccia definitivamente chiarezza. Anche perché se non si interviene adeguatamente, il prossimo anno ci ritroveremmo nella stessa situazione di oggi rispetto al tributo 2015.
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