Mesagne. Il tribunale autorizza la cura "Di Bella"

Aprile 20, 2016 2473

tribunaleUna donna di Mesagne ha vinto la sua battaglia

contro la sanità pubblica facendo imporre il diritto alla salute. In pratica la donna, affetta da un cancro al seno, ha chiesto di essere curata con il metodo “Di Bella” poiché i medici le hanno diagnosticato un chiaro miglioramento sul piano sia psichico che sanitario. Così, il tribunale di Brindisi ha accolto l’istanza e ha deliberato che l’Asl si faccia carico delle cure mediche che la donna dovrà affrontare nei prossimi dodici mesi. Tutto ha avuto inizio undici mesi fa quando alla donna le è stato diagnosticato a carico della protesi di sinistra “la presenza di multiple introflessioni della capsula interna da verosimile rottura intracapsulare con presenza di falda fluida periprotesica, oltre a tre formazioni nodulari subcentimetriche, adiacenti tra loro e meritevoli di approfondimento cito-istologico”. I seguenti esami istologici le hanno confermato la presenza di un carcinoma. La diagnosi le è confermata anche dagli specialisti dell’Istituto europeo di oncologia di Milano che le hanno stilato una chemioterapia. La signora ha avuto un crollo psicologico per trascorse esperienze familiari. Perciò si è rivolta al dottor Di Bella che le ha prescritto una serie di farmaci alternativi dal costo mensile di 2 mila 274 euro. Circostanza che ha profondamente prostrato la signora che non era nelle condizioni di affrontare tale costo per curarsi. L’ha fatto per qualche mese e poi per mancanza di soldi ha smesso. Ha deciso, quindi, di rivolgersi al tribunale di Brindisi affinché l’Asl si facesse carico dei costi delle medicine alternative. La richiesta è stata supportata dalla certificazione degli oncologi dello Ieo di Milano che hanno attestato come tale cura avesse prodotto “l’assenza di recidive”. Lo scorso 12 aprile il tribunale di Brindisi ha emesso una sentenza con la quale ha ordinato all’Asl di farsi carico dei costi della cura “Di Bella”.