Mesagne. I sindacati comunali litigano per il contratto di lavoro

Aprile 23, 2016 2020

comune portoneIl tavolo contrattuale avviato dal Comune di Mesagne

per aggiornare il contratto di lavoro dei dipendenti ha, di fatto, spaccato i sindacati che si sono trovati su posizioni nettamente contrarie. Dure le accuse che sono state elevate dalla Cgil funzione pubblica e dalla Cisl all'Amministrazione Molfetta. "Mancano le risorse destinate dai contratti nazionali ai lavoratori, quindi non s’investe per rendere più efficiente la macchina comunale; non s’investe in un piano di formazione di tutti i dipendenti, così che possa veramente realizzarsi il profilo professionale contrattualmente previsto del collaboratore polifunzionale", hanno spiegato le due organizzazioni sindacali al termine dell'incontro secondo i quali la formazione "è propedeutica a un processo motivazionale di dipendenti che raggiungono un’età media di 54 anni". Perciò per Cgil e Cisl "bisogna puntare su lavoratrici e lavoratori che sappiano fare bene più mansioni. Riconoscendo economicamente il loro lavoro senza togliergli soldi dalle tasche, come invece è stato fatto non rispettando l’accordo del 2 febbraio 2015 tra la parte sindacale e l'Amministrazione Scoditti". A questo punto le due organizzazioni sindacali hanno lanciato strali verso le altre organizzazioni che hanno aderito all'accordo proposto dal Comune. "Altri sindacati - hanno spiegato Cgil e Cisl - che pure erano d’accordo con le rivendicazioni, si sono acconciati a un “accordicchio” che accontenta qualcuno ma non porta lontano.Quel che è certo è che demotivare il personale procurerà danni e ulteriori inefficienze nella macchina comunale, e questo non può che vederci contrari"."A proposito dell’accordicchiodisprezzato dalla Cgil e dalla Cisl, le organizzazioni sindacali Uil e Diccap, hanno ritenuto conveniente, dopo aver ricevuto rassicurazioni in merito alla ricostruzione dei fondi di salario accessorio, firmare un’intesa che ha permesso lo sblocco delle risorse decentrate 2013-2014 e 2015 che erano riferite a prestazioni già effettuate dai dipendenti, anziché tenere ostaggio gli stessi, delle beghe politiche delle altre organizzazioni sindacali sulla ricostruzione dei fondi", hanno spiegato le due organizzazioni sindacali che hanno tenuto a precisare che non sono "autoreferenziali ma cerchiamo di rappresentare le istanze di tutti i colleghi. Non vogliamo essere al centro dei processi, ma sorvegliare sulla correttezza dei processi.Inoltre, noi riteniamo che “accordicchio” non sia, anche alla luce della grave situazione finanziaria in cui versa l’Italia intera e in cui si parla di precarietà, mobilità e chiusura di attività con conseguente perdita di posti di lavoro". Uil e Diccap hanno giustificato l’adesione alle proposte contrattuali come un’assunzione di responsabilità in un periodo di profonda crisi del lavoro.