Polizia arresta coppia di conviventi per furto di energia elettrica

Aprile 23, 2016 2476

COMMISSARIATO ostuni giornoNell’ambito delle direttive rese dal Questore di Brindisi,

Dott. Roberto GENTILE, rivolte alla prevenzione e alla repressione dei reati in genere ed, in particolar modo, di quelli che offendono il patrimonio, nella giornata di ieri, i poliziotti del Commissariato della Città Bianca svolgevano, unitamente a personale della società Enel S.p.a, mirate verifiche volte al monitoraggio della corretta acquisizione di energia elettrica da parte dei soggetti, pubblici e privati, di volta in volta attenzionati. Il bilancio dell’azione è di 2 arresti in flagranza di reato di furto aggravato di energia elettrica, illegalmente percepita da un uomo ed una donna del posto all’interno di un appartamento del centro storico ostunese. Più nei particolari, l’intervento: da uno studio informatico eseguito dall’Enel S.p.a in riferimento ad alcuni domicili all’interno del centro storico di Ostuni, si evidenziavano alcune anomalie di consumo circa una fornitura corrispondente ad una privata abitazione del luogo. Pertanto, al fine di verificare il sospetto furto di energia in atto, personale tecnico della società più volte citata, raggiungeva l’obiettivo congiuntamente agli operatori di Polizia ostunesi. Si accedeva all’interno e si operava una disamina del contatore che consentiva di appurare che era stato rimosso dal suo naturale alloggiamento e, in ragione dello spazio così creato rispetto al muro, era stato dolosamente eseguito un allaccio diretto al cavo energetico, con bypass del contatore medesimo che, praticamente isolato dalla manomissione, non registrava i consumi che, invece, si concretizzavano perfettamente all’interno dell’appartamento. Di fatti vi erano, completamente funzionanti, un frigorifero di grosse dimensioni, uno scaldabagno, un televisore al plasma, un condizionatore nonché ulteriori elettrodomestici da cucina. Gli approfondimenti tecnici consentivano di scoprire che la manomissione realizzata fungeva inoltre da alimentatore del dispositivo “salvavita” che i 2 arrestati avevano artatamente predisposto a propria garanzia e tutela, posto che il tutto veniva percepito tranquillamente in forma gratuita. L’allaccio abusivo alla rete Enel permetteva ai 2 conviventi di beneficiare di consumi di gran lunga superiori rispetto agli ordinari 3 kw per uso domestico tanto che l’illecita acquisizione di corrente da parte degli arrestati, è stata stimata in più di 1000 euro in neanche un anno di calcolo, durante il quale, i 2 ricevevano dall’ente erogatore bollette di pagamento dall’importo irrisorio, corrispondente ai cc.dd. costi fissi.