Cna, Confcommercio e Confesercenti chiedono il ritiro del bando su Piazza dei Commestibili

Maggio 13, 2016 2144

piazza dei commestibili 2Il bando per l'assegnazione dei dodici locali commerciali

di piazza dei Commestibili non piace alle associazioni di categoria di Mesagne che hanno riscontrato anomalie e criticità. Pertanto hanno chiesto che sia ritirato. Così, hanno preso carta e penna e hanno inviato in Comune una nota epistolare per chiedere chiarimenti ufficiali. Nei giorni scorsi è stato pubblicato, sul sito del Comune di Mesagne, il bando per la locazione di dodici locali commerciali. "L’Amministrazione comunale ha preferito affidarsi a un gruppo di "saggi" escludendo, di fatto, il coinvolgimento in tutte le sedi delle associazioni di categoria del territorio", hanno spiegato i rappresentanti della Confcommercio, Alfonso Valentini, della Cna, Mary Capodieci, della Confesercenti,Claudio Di Giacomo. Tre tecnici del settore che hanno cercato di fare chiarezza sula bando. "Nel bando si fa richiesta di avere come requisito essenzialel'iscrizione alla Camera di commercio e di essere possessori di partita Iva escludendo, di fatto, aziende di nuova costituzione, formata da giovani alla loro prima esperienza", hanno fatto notare i tre rappresentanti di categoria secondo i quali "è del tutto evidente che costituire un’azienda, registrarla, e partecipare a corsi di abilitazione richiede denaro da investire senza avere la certezza dell’assegnazione del locale; purtroppo, considerando la data di scadenza del bando, non c’è il tempo disponibile". Per le organizzazioni sindacali,invece, "basterebbe far firmare un’autocertificazione con la quale il richiedente s’impegna ad aprire l’attività, oggetto della richiesta, entro e non oltre 30 giorni dall’assegnazione". Non è tutto poiché le organizzazioni di categoria hanno fatto emergere quelle che, a loro dire, sarebbero altre criticità. "Il ruolo del comitato di gestione dovrebbe essere regolato nel bando in maniera più chiara ed efficace, perché, di fatto, si troverà a gestire tutte le attività insistenti nella piazza, sia quelle riguardanti la gestione dei problemi delle varie attività sia quelle riguardanti le attività d’intrattenimento da sviluppare durante tutto l’anno". Altra circostanza che Confcommercio, Confesercenti e Cna hanno fatto emergere riguarda i contratti di fitto dei locali poiché non sarebbe prevista nessuna assicurazione contro furti, incendi e atti vandalici "non è prevista una fideiussione per eventuali morosità nel pagamento dei canoni di fitto. A nostro avviso l’amministrazione potrebbe stipulare degli accordi con le compagnie di assicurazione". Tuttavia, c'è anche un altro vincolo che le organizzazioni di categoria hanno messo in discussione. "Si tratta - hanno spiegato - dell'apertura dei locali, in qualsiasi periodo dell’anno, non inferiore a 13 ore giornaliere, con l’obbligo di tenere gli stessi illuminati anche dopo l’orario di chiusura. Onestamente non riusciamo a capire il motivo e l’utilità di tale obbligo soprattutto perché non si riferisce a un arco temporale stabilito, ma è esteso a tutto l’anno".