Redazione
Mesagne. I vigili urbani trovano 2 caprette fuggite dall'ovile
Sembrava una segnalazione di routine quella giunta al Comando di polizia locale di Mesagne nel tardo pomeriggio di oggi allorquando segnalava due caprette al centro strada, in fila indiana, lungo la trafficata provinciale Mesagne-San Vito dei Normanni.
Nominati i direttori del Distretto di Francavilla Fontana, Neurochirurgia del Perrino e Medicina interna di Ostuni
La direzione strategica della Asl Brindisi ha nominato tre nuovi direttori: Giovanni Taurisano per il Distretto sociosanitario 3 di Francavilla Fontana (che comprende anche i territori di Carovigno, Ceglie Messapica, Oria, San Michele Salentino e Villa Castelli), Francesco Romeo per l'Unità operativa complessa di Neurochirurgia dell'ospedale Perrino di Brindisi ed Emanuela Ciracì per l'Unità operativa complessa di Medicina interna dell'ospedale di Ostuni.
Ai medici è stato conferito incarico di direttore di Struttura Complessa a seguito di avviso pubblico.
Il dottor Giovanni Taurisano dal 1987 è dirigente medico della disciplina di Igiene, Epidemiologia e Sanità pubblica nel Dipartimento di Prevenzione. Ha lavorato nel Servizio per le tossicodipendenze e nel Servizio di Igiene e Sanità pubblica, con funzioni di referente per Francavilla Fontana.
Il dottor Francesco Romeo è in servizio al Perrino dal 2005: negli ultimi anni è stato prima direttore vicario e poi direttore facente funzione del reparto di Neurochirurgia, Centro di riferimento regionale per il trattamento chirurgico del Parkinson.
La dottoressa Emanuela Ciracì lavora per la Asl di Brindisi dal 2010, in servizio nell'ospedale di Ostuni, ed è stata dal 2020 direttore facente funzione dell'Unità operativa di Medicina interna. È anche referente clinico-organizzativo della struttura post Covid di Mesagne.
Mesagne. Al via la quarta edizione del Messapica Film Festival
Mesagne. Al via la quarta edizione del Messapica Film Festival una settimana di cinema d’autore, documentari, libri, workshop, cinema per ragazzi.
LA SICCITA’ SPINGE I CINGHIALI IN CITTA’ E SUI LITORALI
SICCITA’: SPINGE CINGHIALI IN CITTA’ E SUI LITORALI, IN PUGLIA SONO 250MILA. NASCE ALLEANZA COLDIRETTI-CNCN PER SALVARE TERRITORI.
La siccità che assedia le campagne spinge i cinghiali nelle città e persino sui litorali, a caccia di cibo tra i rifiuti, aggravandone i problemi di gestione, dopo aver fatto piazza pulita di quel che rimane delle coltivazioni, ma è allarme per la sicurezza delle persone con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani, fra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa, con le aree della Murgia e del Gargano divenute l’eldorado dei cinghiali, causa di incidenti stradali gravi anche mortali. A lanciare l’allarme è la Coldiretti in occasione della prima alleanza tra il mondo agricolo e il mondo venatorio e della gestione faunistica siglata a Roma, con la nascita dell’Associazione Agrivenatoria Biodiversitalia firmata a Palazzo Rospigliosi dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini e dal presidente del Comitato Nazionale Caccia e Natura (Cncn) Maurizio Zipponi.
Si tratta di una grande rete di migliaia di aziende per il monitoraggio e la gestione del territorio nazionale con l’obiettivo di rappresentare un argine alla proliferazione indiscriminata di fauna selvatica che mette a rischio la vita dei cittadini sulle strade e le produzioni agroalimentari Made in Italy, a partire dai suoi settori di punta, ma anche di tutelare l’ambiente, attraverso una presenza capillare in grado di prevenire gli incendi e i pericoli legati al dissesto idrogeologico e combattere il cambiamento climatico valorizzando il ruolo dei boschi di catturare Co2.
La mancanza di pioggia, con precipitazioni dimezzate nel 2022, e il caldo record hanno fatto seccare i raccolti e reso asciutti i corsi d’acqua portando i branchi sempre più verso i centri urbani e i litorali a caccia di cibo e di acqua.
I branchi dei cinghiali – sottolinea la Coldiretti – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.
Si tratta – evidenzia la Coldiretti regionale - solo della punta dell’iceberg perché molti non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull’asfalto, anche il rinvenimento della carcassa dell’animale con il quale ci si è scontrati.
L’invasione di vie e piazze da parte dei selvatici viene vissuta dai cittadini come una vera e propria emergenza, tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè - pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali.
Ma, oltre che sul controllo degli animali selvatici, l’alleanza tra Coldiretti e Comitato Nazionale Caccia e Natura ha importanti effetti anche dal punto di vista economico per il comparto turistico e agroalimentare. Si va dalla possibilità di garantire nei piccoli borghi la presenza di corner per la commercializzazione dei prodotti agricoli locali alla costituzione di una vera e propria filiera certificata consenta lo sviluppo di una filiera della carne di selvaggina l00% italiana, tracciata e certificata colmando così un vuoto. Nonostante il numero dei selvatici sia letteralmente esploso, la carne di cinghiale e dei suoi prodotti trasformati consumata nei ristoranti in Italia arriva per il 90% dall’estero.
La Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo per la “Rifunzionalizzazione del campo polivalente interno al campo sportivo di via Puccini”. Il finanziamento per i lavori, pari a 100mila euro, fu richiesto nel 2019 e l’iter burocratico completato da questa Amministrazione comunale. Il lavoro di verifica e inserimento dei fondi necessari nel bilancio per il campo sportivo ha portato all’approvazione del progetto esecutivo redatto dall’arch. Teresa Ramona Iacca.
Secondo l’elaborato progettuale verranno riqualificati gli spogliatoi che si trovano in totale stato di degrado e abbandono. Il progetto esecutivo prevede l’adeguamento dei servizi igienici, attualmente adibiti a locali spogliatoi per arbitri, per l’utilizzo da parte di atleti disabili e/o con ridotte capacità motorie. L’attuale condizione dei vani non consente il passaggio di persona su carrozzella ed è totalmente sprovvisto di adeguati arredi sanitari dedicati alle persone disabili.
Inoltre, sono stati previsti interventi localizzati di rifunzionalizzazione dell’edificio mirati esclusivamente a rendere i servizi igienici fruibili da parte degli atleti disabili. Infine verrà realizzato un campo polivalente con uno spazio per la pallavolo e uno per il calcetto. Questi nuovi campi saranno dotati di attrezzature sportive per lo svolgimento delle attività come i pali e le reti per lo svolgimento del gioco da pallavolo, le porte da calcetto amovibili e verrà sostituita la rete perimetrale del campo. Secondo gli intendimenti dell’Amministrazione verrà messa in sicurezza la copertura degli spalti divelta nel tempo a causa del forte vento.
“Ogni intervento sugli edifici pubblici rispetta il PEBA, il Piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche – spiega il Sindaco Pasquale Nicolì -. Anche in questo progetto abbiamo chiesto un’attenzione particolare alle persone con diversa abilità per dare la possibilità a tutti di fruire del Campo”.
“Abbiamo trovato negli uffici comunali una domanda di finanziamento che non aveva avuto l’input amministrativo necessario per il completamento – dichiara Pamela Melechì, assessore allo sport -. Subito ci siamo messi all’opera per arrivare all’approvazione del progetto che ci permetterà di cantierizzare i lavori. Il campo comunale è stato abbandonato per troppo tempo, adesso è arrivato il momento di recuperare un’opera pubblica necessaria per le attività sportive”.
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Il Circolo Remiero Brindisi (con il supporto di Brio Brindisi e il supporto tecnico di Decathlon Brindisi) propone un evento inclusivo dedicato a tutte le associazioni sportive e non solo che praticano attività nel mare del capoluogo adriatico senza l’ausilio del motore. Brindisi in Voga “Vuiandu rrenta rrenta alla banchina” (II edizione), inserito nel palinsesto di eventi estivi del Comune di Brindisi, vuole essere una parata di imbarcazioni, lance a remi, schifarieddi, canoe, kajak, barche a vela, sup, surf, kite surf, tavole di ogni genere e sub nelle acque del porto interno. È in programma sabato 16 luglio 2022 alle 18 presso il Lungomare Regina Margherita (davanti alla Scalinata Virgiliana). L’iniziativa vedrà la partecipazione dei rappresentanti istituzionali del Comune di Brindisi (l’Assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Creatività Emma Taveri e l’Assessore allo Sport Oreste Pinto) e di una rappresentanza della Capitaneria di Porto che apriranno le attività alle 17.30. Presenterà il giornalista Nico Lorusso.
Dopo il successo della prima edizione tenutasi presso il Marina di Brindisi (base operativa di buon parte delle associazioni coinvolte), la comunità potrà assistere a una manifestazione inedita, un momento di aggregazione per tutti gli appassionati che da anni si impegnano per mantenere saldo il legame con il principale elemento che contraddistingue la città stessa: il mare. Un quadro a dir poco suggestivo per un’istantanea unica che racchiude tutti gli sport acquatici; un sogno che prende spunto da un disegno a matita realizzato da Franco Romanelli, presidente dell’associazione Vogatori Remuri.
“Poter ammirare tutte le associazioni animare la città e il nostro mare sarà uno spettacolo memorabile – dichiara l’organizzatore e presidente del Circolo Remiero Brindisi Antonio Romanelli - ci tengo a ringraziare tutti i rappresentanti delle stesse associazioni non solo per l’entusiasmo con cui hanno accolto l’iniziativa, ma soprattutto per il lavoro, l’impegno e la passione destinati ogni giorno dell’anno alle rispettive cause, alla volontà di salvaguardare il mare, di rispettarlo. Un grazie sentito va al Marina di Brindisi per l’impegno e la disponibilità profusa nei confronti delle associazioni e alla Capitaneria di Porto per la collaborazione. Tutti contribuiscono a costruire l’immagine positiva che il nostro mare merita. Al di là delle singole discipline, il filo conduttore è lo stesso, un messaggio per le vecchie e le nuove generazioni: il mare è una risorsa che deve essere preservata a tutti i costi”.
Non a caso, l’evento risponde ad un rinnovato e quanto mai auspicabile spirito ambientalistico e alla riscoperta delle tradizioni marinare brindisine; inoltre, dà concretezza alla comunanza di intenti delle associazioni mappate dallo stesso Circolo Remiero all’interno del progetto BrindisInMare.com (bando Palazzo Guerrieri).
Alle 18, tutte le imbarcazioni spinte da remi, pagaie e vento partiranno dalle acque antistanti la scalinata Virgiliana per dirigersi verso l’Antico Quartiere delle Sciabiche e a seguire verso il Villaggio Pescatori. Da lì, si raggiungerà il Monumento al Marinaio per poi dirigersi tutti insieme nuovamente verso la Scalinata Virgilio.
Un vero e proprio spettacolo per la comunità locale e non solo, una suggestione importante da cui prendere spunto nei termini dello sviluppo turistico del territorio.
Il pubblico potrà assistere allo spettacolo e reperire informazioni utili circa le varie attività che vengono svolte nel mare di Brindisi.
Sarà un tuffo nel passato che sa di un ritorno al futuro nella Brindisi che tutti desiderano.
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E’ bufera per i prezzi del grano 100% made in Puglia in caduta libera, con l’ultima quotazione della Commissione Cereali della Camera di Commercio di Bari che ha segnato -45 euro a tonnellata, una tendenza al ribasso che gli agricoltori non possono assolutamente permettersi dopo il rincaro stellare dei costi di produzione e la siccità che ha fatto crollare la produzione. E’ quanto denuncia Coldiretti che oggi a Foggia, di concerto con tutta la parte agricola, diserterà la seduta della Borsa Merci per sventare ulteriori colpi di mano a danno dei produttori pugliesi, proprio quando i prezzi del grano sono balzati a livello mondiale del 6,6% con una decisa inversione di tendenza sotto la spinta della ripresa del dialogo tra Usa e Cina.
La volontà degli industriali di far scendere il prezzo del grano italiano è emersa – aggiunge Coldiretti Puglia – anche durante la seduta della CUN a Roma, dove l’ultima proposta di riduzione è stata di euro 35,00 per il Sud, euro 25 per il Centro ed euro 25 per il Nord, rispedita al mittente dalla parte agricola.
La speculazione in atto a causa del conflitto – spiega la Coldiretti – si sposta dai mercati finanziari ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto, a danno degli agricoltori e dei consumatori.
In Puglia, tra l’altro, la produzione è in calo del 35%-40% a causa della siccità, proprio quando coltivare grano è costato agli agricoltori pugliesi fino a 600 euro in più ad ettaro a causa dell’impennata dei costi di produzione causata dall’effetto a valanga della guerra in Ucraina dopo la crisi generata dalla pandemia Covid, che si riflette a cascata dalle sementi al gasolio fino ai fertilizzanti.
Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali di costi correnti – continua la Coldiretti Puglia - sono state proprio le coltivazioni di cereali, dal grano all’avena, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato.
La minor produzione pesa sulle aziende cerealicole che hanno dovuto affrontare rincari delle spese di produzione che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio con incrementi medi dei costi correnti del 68% secondo elaborazioni Coldiretti su dati del Crea. Il taglio dei raccolti causato dall’incremento dei costi e dalla grave e perdurante siccità in alcune aree delle province di Bari e Foggia – sottolinea Coldiretti Puglia – rischia di aumentare ulteriormente la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti agroalimentari, con l’Italia che è già obbligata ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato, il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale, senza dimenticare che con i raccolti nazionali di mais e soia, fondamentali per l’alimentazione degli animali, si copre rispettivamente appena il 53% e il 27% del fabbisogno italiano secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.
La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 360.000 ettari coltivati e 10milioni di quintali prodotti in media all’anno. La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia, che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente,
Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali ma è necessario investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.
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Covid - 19. Oggi sono complessivamente 8253 i casi positivi in Puglia di cui 882 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 13 luglio 2022
Dati complessivi
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SI ALLA RINUNCIA DELL'AUMENTO DELL’INDENNITÀ, SI COSTITUISCA UN FONDO PER GLI STUDENTI
Latiano. Nello scorso mese di giugno, durante una riunione del movimento “Consenso Civico”, veniva affrontato dal gruppo consiliare, costituito dai consiglieri Angelo Caforio, Claudio Ruggiero e Lucia Salonne, dall’assessore Maria Spinelli e dai tutti i partecipanti, l’argomento riguardante l’aumento dell’indennità di funzione (stabilita dalla Legge n. 234 del 30/12/2021).
In tale riunione fu stabilito che sia il gruppo consiliare, che l’assessore, rinunciavano all’aumento dell’indennità di funzione per favorire, con tali somme, la costituzione di un fondo per gli studenti latianesi meritevoli a sostegno delle spese di studio e trasporto.
Questa mattina tale rinuncia, a firma del gruppo consiliare e dell’assessore (di cui si ringrazia la scelta di condivisone dell’idea del gruppo), è stata protocollata.
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Emergenza Covid-19: 562 positivi a Mesagne. Sorveglianza nella provincia di Brindisi, il report aggiornato al 10 luglio
Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza sanitaria nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl, elaborato su fonte dati Sorveglianza integrata dei casi di Coronavirus Covid-19 in Italia - Istituto Superiore di Sanità. I casi comprendono i positivi accertati con tamponi molecolari e antigenici certificati.
Alla data del 10 luglio 2022 risultano positivi 8.268 soggetti, il 45,6% uomini e il 54,4% donne, con età media di 48 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 1.245 nella fascia 0-18 anni, 4.979 tra 19-64 anni, 1.591 tra 65-79 anni, 453 negli 80 e oltre.
Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 1.980 a Brindisi, 1.128 a Fasano, 720 a Francavilla Fontana, 562 a Mesagne, 504 a Ostuni, 404 a San Pietro Vernotico e San Vito dei Normanni, 355 a Latiano, 285 a Ceglie Messapica, 267 a Carovigno, 245 a Oria, 238 a San Pancrazio Salentino, 229 a Cisternino, 158 a Villa Castelli, 151 a San Michele Salentino,147 a Torre Santa Susanna, 138 a Cellino San Marco, 130 a San Donaci, 114 a Torchiarolo, 109 a Erchie. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Torchiarolo, Oria, Brindisi, Cellino San Marco.
Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 10 luglio 2022, i soggetti risultati positivi al test sono stati 119.842, con una incidenza cumulativa stimata pari a 3.069,28 casi x10.000 residenti. Dei 119.842 soggetti risultati positivi al test, il 54,2% sono donne e il 45,8% sono uomini e l’età media è pari a 40 anni.
Il tasso di letalità è pari allo 0,5%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso. Sono 605 i decessi totali: 496 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 67 tra i 60 e i 69 anni, 29 casi tra i 50 e i 59, 10 casi tra i 40 e i 49 e 3 nella fascia 30-39.