Verso il 1° Maggio: i giovani e il lavoro
Era il 1977, anno di travagli giovanili. Iniziava la fase intensa del terrorismo, sangue per le strade di vittime innocenti. Il sindacato, la CGIL in particolare, avevano vissuto drammaticamente la "cacciata" di Luciano
Lama dall'Università la Sapienza a Roma, il 17 febbraio di quell'anno. Bulloni, spranghe, bastoni contro il palco dove si teneva il comizio. Una giornata molto triste. Il sindacato capì che la frattura con il mondo giovanile si stava ampliando e bisognava dare una risposta e cercare di capire di più quei travagli. Nel Mezzogiorno, la CGIL ebbe l'idea di organizzare le leghe dei disoccupati nelle Camere del lavoro e con il sindacato di categoria della Federbraccianti CGIL. In quel periodo la Federbraccianti CGIL aveva avviato il censimento delle terre incolte e malcoltivate, riprendendo un’iniziativa che già nel dopoguerra aveva dato la possibilità ai tanti senza terra di accedere alla coltivazione di terreni (legge Gullo). Si organizzarono in molti comuni assemblee con i giovani per costituire le leghe dei disoccupati.
A Mesagne il 10 novembre del 1977 si tenne presso la Camera del lavoro della Cgil di via Castello, un’affollata assemblea.
Presso la Federbraccianti provinciale era stata costituita una cooperativa,”Agricoltura e sviluppo", proprio per fare richiesta di terre incolte da assegnare ai giovani disoccupati. La Prefettura costituì la Commissione dedicata a valutare le eventuali richieste che pervenivano. A Mesagne, a seguito di quella assemblea di disoccupati, era sorto un nucleo interessato a fare richiesta di terre incolte e malcoltivate. Si era individuata l'azienda in contrada Uggio, agro di Brindisi, di circa 30 ettari, la cui proprietà era della Fondazione Gaslini- ospedale di Genova. Tra i giovani che formavano questo nucleo vi erano soprattutto giovani braccianti e disoccupati. Un giorno di inizio aprile 1978 si decise di organizzare una manifestazione sull’azienda Gaslini. Ci dirigemmo con un trattore ed alcune motozappe e in modo simbolico iniziammo ad arare i terreni. Intervenne la polizia durante la manifestazione e ci sollecitarono a lasciare l'azienda. L'entusiasmo era a mille, si intravvedeva la possibilità di avviare un’esperienza cooperativa di un gruppo di giovani.
Si presentarono, però, alcuni problemi burocratici. La Commissione prefettizia, durante la valutazione della documentazione presentata per richiedere l’assegnazione dei terreni alla Cooperativa "Agricoltura e sviluppo", evidenziò la mancanza dei dati relativi ai terreni (fogli e particelle). Dopo una lunga valutazione, purtroppo, la Commissione prefettizia della quale facevano parte anche rappresentanti datoriali e sindacali, decise di respingere la domanda della Cooperativa. Poteva nascere un’esperienza dal basso nuova e straordinaria, ma tutto finì. Malumori, sfiducia, rassegnazione entrarono in campo. Molti giovani si allontanarono dal Sindacato, altri decisero di iniziare nuovi percorsi in cerca di lavoro, qualcuno emigrò. Quasi tutti poi si sono affermati nel lavoro in altri campi di attività. Un’occasione bella, che vide manifestarsi la fiducia di un gruppo di giovani in una nuova esperienza quale sarebbe stata la cooperazione. A prescindere, però, dal suo esito finale in ognuno ed anche nel sindacato rimase un segno importante.
28/04/2021
Cosimo Zullo