Roberto Nicoletta, un eroe borghese
Ha esercitato per quaranta anni la sua professione in Mesagne. Sempre li, in via Martiri della Libertà 21: luogo dalla denominazione emblematica e dal significato molto autobiografico. Ha svolto la sua professione nel periodo post bellico della ricostruzione. Dal suo studio sono passati in tanti per usufruire della sua scienza giuridica. Ha conosciuto i mesagnesi di tutti i ceti sociali ed anche nei loro interessi più sensibili: dagli emigranti che con i risparmi del lavoro svolto all’estero costruivano la propria umile casa ai Grutti al Campo Sportivo o all’”Ampalata”, ai braccianti e contadini che compravano i vigneti da coltivare per sostenere le proprie famiglie; dai commercianti e artigiani che si impegnavano per avviare le proprie botteghe, ai professionisti ed imprenditori che trovavano in lui le soluzioni giuridiche alle molteplici complicazioni incontrate nelle rispettive professioni. Sempre con professionalità ed un certo signorile ed autorevole distacco. Alcune generazioni di mesagnesi l’hanno conosciuto così. Oggi è un anziano e vispo signore in pensione, dalla memoria prodigiosa, molto segnato dalla vita e coccolato dai suoi meravigliosi figli e nipoti. Sino a pochi giorni orsono la prima parte della sua vita era sconosciuta ai più. Pochi sapevano che, da neanche ventenne, aveva subito la deportazione nel campo di concentramento di DACHAU. Nell’ambito dei nostri rapporti professionali avevo avuto il privilegio di ascoltare dalla sua viva voce alcuni passaggi della sua vita avventurosa. Nessuno potrebbe mai pensare che questo mite signore ha affrontato e superato, da civile, lunghi anni di prigionia tedesca. Se gli parli, come ho fatto io, conoscendo il trucco, e gli chiedi di raccontare qualche episodio di quel periodo, ad un inizio stentato ed un poco riservato ed introverso, seguirà un fiume in piena di racconti, di ricordi, di emozioni, di dotte citazioni in lingua tedesca e di descrizioni di fatti e circostanze da fare accapponare la pelle. Così è stato quando ho suggerito alla Dirigente della Scuola Media Aldo Moro, in occasione della preparazione della loro V pubblicazione “Novecento – Gli anni della guerra 1940-1945 – di raccogliere la testimonianza di questo straordinario personaggio. Potrete leggere uno stralcio dei suoi ricordi di quella terribile esperienza dal libro edito da Manni presentato il 18 apr. 09 al Teatro Comunale di Mesagne. A me è apparso incredibile quando, in sede di preparazione del libro, gli ho chiesto di raccontare qualche episodio e lui, in un modo molto impacciato, schivo, con una certa ritrosia quasi fanciullesca mi ha detto: “ ma, non saprei cosa raccontare…….non so……ricordo quando sono evaso due volte dal campo di concentramento di DACHAU…..non so se può interessare…”. Non so se è chiaro: questo arzillo signore è stato uno che noi abbiamo conosciuto come uno stimato professionista, borghese, nella accezione migliore del termine, che in gioventù aveva sfidato la morte scappando per ben due volte dal campo di concentramento tedesco di DACHAU. Questo uomo eccezionale nella sua normalità, rigoroso professionista, di alta cultura, dalla sensibilità e dal coraggio fuori dal comune ha svolto la sua professione a Mesagne in via Martiri della Libertà n. 21 - alla “Scaledda della Porta Nova”per oltre quaranta anni. Il Notaio Roberto Nicoletta, anzi il Notaio Avvocato Roberto Nicoletta, come gli piace vezzosamente precisare, è mesagnese a tutti gli effetti. A questo “eroe borghese”, mesagnese d’adozione, va riconosciuta la cittadinanza onoraria di Mesagne. |