“Dal buio alla luce” al Castello di Mesagne In evidenza
Sulla lotta alla criminalità, nelle sue molteplici forme, il questore di Brindisi, Ferdinando Rossi, è stato chiaro: “E’ vero che questo territorio sta facendo passi importanti contro la criminalità, ma è altrettanto vero che deve continuare a farli fino a “demafionalizzarlo””. È l’incipit con cui il questore ha dato avvio ieri mattina a una due giorni di eventi per festeggiare il trentesimo anno dell’insediamento del commissariato di polizia di stato a Mesagne, all’epoca fulcro della criminalità organizzata salentina. Presente alla presentazione degli eventi anche il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, e l’attuale dirigente del commissariato, Giuseppe Massaro. Il questore Rossi ha ribadito che durante la sua presenza a capo della questura ci ha tenuto molto alla città di Mesagne che “da centro dove è nata la Sacra corona unita è divenuta una realtà dove l’antimafia si respira ovunque, atteggiamento che ha permesso il riscatto del territorio”. Inoltre, il questore ha tenuto a sottolineare il ruolo “strategico che ha svolto l’Amministrazione comunale per mettere in atto gli anticorpi che hanno permesso alla comunità di riscattarsi”. “Ed è importante – ha aggiunto Rossi – che del fenomeno mafioso si continui a parlare. La città ha alzato gli argini contro la criminalità e il “modello Mesagne” deve essere preso come un buon esempio da altri territori”.
Nel corso di questi 30 anni la strategica presenza del commissariato, oltre a creare un importantissimo presidio di legalità, ha contribuito ad instaurare un rapporto diverso con la parte sana della collettività e oggi la polizia di stato a Mesagne svolge un ruolo fondamentale per una comunità che ha iniziato un lungo percorso di riscatto. Mesagne, dopo vari interventi di riqualificazione, è diventata attrattiva per diversi investitori e il suo centro storico, a forma di cuore, pullula di locali, di turisti e di vitalità culturale, tanto da essere stata riconosciuta “Città che legge 2021” e candidata finalista a “Capitale Italiana della Cultura 2024". In occasione della ricorrenza, nei giorni 15 e 16 marzo, è stato organizzato un momento celebrativo per rinsaldare il legame della polizia di stato con la città, all’interno della suggestiva cornice del castello Normanno-Svevo nel cuore del centro storico. Il programma della manifestazione prevede per le ore 1030 di oggi l’inaugurazione della mostra fotografica “Dal buio alla luce”, rappresentativa della storia del contrasto alla criminalità da parte della polizia di stato; un annullo filatelico di una cartolina raffigurante la città di Mesagne presso la piazza d’armi del Castello. Per la circostanza, è stata inoltre allestita un’esposizione di auto, divise e materiale storico della Polizia di Stato.
Nell’iniziativa sono state coinvolte anche le scuole di Mesagne, i cui studenti hanno realizzato alcune composizioni sui temi della mafia e della polizia di stato, inserite nella presentazione. All’evento partecipano il capo della polizia, Lamberto Giannini e numerose autorità locali. Per mercoledì 16 marzo, alle ore 16, è in programma un convegno sul tema dell’evoluzione alla criminalità organizzata ed in particolare a quella salentina, con relatori l’ex procuratore della Repubblica, Cataldo Motta, l’attuale procuratore della Repubblica di Brindisi, Antonio De Donno, il membro per l’Italia di Eurojust, Filippo Spiezia, il presidente onorario del Fai, Tano Grasso, e il sacerdote antimafia, don Luigi Ciotti.
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