Capitale della cultura. Tra poco la nomina

Marzo 16, 2022 751

Oggi è il giorno del verdetto finale per conoscere la città che potrà fregiarsi del titolo di Capitale della cultura 2024. Infatti, alle ore 11 si svolgerà a Roma, presso la Sala Spadolini del ministero della Cultura, in via del Collegio Romano 27, la cerimonia di proclamazione. La giuria, presieduta da Silvia Calandrelli, comunicherà al ministro della Cultura, Dario Franceschini, la città designata alla quale sarà conferito il titolo di Capitale italiana della cultura per la durata dell’anno 2024, oltre ad un milione di euro per la realizzazione del progetto presentato. Sarà presente alla cerimonia romana il sindaco Toni Matarrelli, alcuni consiglieri comunali e Simonetta Dellomonaco, coordinatrice del progetto di candidatura. Intanto, a Mesagne le associazioni e la società civile si ritroveranno nel teatro comunale per seguire in diretta la cerimonia. Inutile, dire che la tensione è abbastanza alta e la città spera vivamente di riuscire a raggiungere l’ambito traguardo. Le sue rivali, altrettanto agguerrite e blasonate, sono le città di Ascoli Piceno, Chioggia (VE), Grosseto, Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (GE), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA), Viareggio (LU) e Vicenza. Tuttavia, Mesagne non è sola in questa sua corsa poiché tutta la Puglia, in queste ore, fa il tifo per la cittadina messapica.

“Comunque vadano le cose Mesagne ha già vinto”, continua a ripetere come un mantra il sindaco Toni Matarrrelli che in questi mesi ha creduto e spronato i suoi collaboratori a redigere un programma culturale di largo respiro. Un patrimonio di energie e di idee che ha preso forma attorno al progetto Mesagne2024 che ha visto la partecipazione proattiva non solo di tutta la comunità mesagnese, ma anche di oltre 100 enti, istituzioni e organizzazioni regionali, nazionali e internazionali. È la storia di riscatto della comunità locale dopo gli anni bui in cui la criminalità organizzata l’aveva stretta fino ad asfissiarla. “Nella seconda metà degli anni Ottanta, Mesagne era considerata la capitale della Scu, la cosiddetta quarta mafia”, ha ricordato più volte Matarrelli nel descrivere la genesi della progettualità culturale -. Ora concorriamo per il titolo di Capitale della cultura italiana dopo aver vinto una battaglia che appariva impossibile.

Oggi Mesagne è una città viva e attrattiva, una città che attraverso una straordinaria partecipazione di popolo ha dato vita ad un tessuto sociale in cui operano 115 associazioni che contribuiscono alla gestione dei nostri beni monumentali, degli spazi sociali e di 7 beni confiscati alla mafia. Mesagne ha coltivato il tema della cultura in tutte le sue forme”. In questa corsa per aggiudicarsi il titolo di Capitale italiana della cultura hanno contribuito in molti. Tra questi come non ricordare Sergio Rubini, cittadino onorario di Mesagne, e il regista canadese, premio Oscar, Paul Haggis che hanno donato alla città un cortometraggio, “The heart of Mesagne”, con le musiche del maestro Peppe Vessicchio, che è stato proiettato alla commissione ministeriale esaminatrice dei progetti lo scorso 3 marzo, per presentare la “città da Oscar”. “L’idea che Mesagne da capitale della Scu, nell’arco di un ventennio, diventi candidata a capitale della Cultura mi sembra un messaggio importantissimo”, ha tenuto a precisare Sergio Rubini. “Per la città si è trattato di una grande prova di orgoglio e coraggio, che non è solo l’esaltazione delle bellezze storiche e monumentali di cui Mesagne è ricca ma che è, soprattutto, la restituzione, resa in un modello ambizioso offerto all’Italia attraverso la proposta al ministero della Cultura, del percorso di riscatto che la città ha saputo realizzare coinvolgendo tutte le espressioni territoriali e raccogliendo il sostegno di un contesto allargato, provinciale e regionale”, ha concluso il sindaco Matarrelli.

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