Il Clima di Mesagne nel 1637: «La terra l’acqua e l’aria vannu a palmi», dall'Antica Messapografia
Così si esprime Epifanio Ferdinando, in quella parte della sua Antica Messapografia dove si occupa del Clima di Mesagne nel 1637. L’antico manoscritto del filosofo-medico-storico mesagnese è stato tradotto e commentato da Francesco Scalera e Domenico Urgesi. Sarà presentato il prossimo sabato 7 dicembre nell’Auditorium del castello comunale alle ore 17:30.
Non soltanto di Messapi e della Messapia, scriveva Epifanio Ferdinando. Come leggiamo nelle sue parole, che rivelano un insospettabile ambientalista:
«Nel territorio di Mesagne vi sono, poi, alcune Acque, e specialmente un’Acqua di fonte, che è un’ottima acqua, distante quattro miglia – Fonte di Monticello è detta volgarmente – che ha il Sole a Sud-Ovest e sgorga da Nord.
La bontà delle acque conferma esattamente la bontà dell’aria di Mesagne; le acque provengono da Pozzi non lontani dalla Città: sebbene esse siano di Pozzo, tuttavia sono ottime, poiché sono in continuo movimento e derivano dai ruscelli di un Fiume.
[…Si pensa] che l’alterazione dell’acqua è più morbosa, malsana e grave, poiché della stessa acqua vi sono numerose differenze, ovvero specie e generi, cosa che non accade con l’aria. Ma questa considerazione non è vera: infatti, secondo la sensata esperienza si verifica che non solo l’acqua, ma la terra e l’aria si diversificano in innumerevoli modi, tanto che volgarmente si dice: “la terra, l’acqua, e l’aria vannu a palmi”.
L’aria, in virtù della velocità e prontezza a muoversi, può arrecare malattie maggiormente; è infatti un elemento attivo. Essendo calda rispetto all’acqua, che è fredda, e come tra gli elementi estremi il fuoco è più attivo della terra, così tra gli elementi medi l’aria è più attiva dell’acqua.
La sottigliezza dell’aria è bilanciata dalla sua continua e quotidiana azione, secondo quel famoso detto: la goccia scava la pietra, non due volte, ma cadendo sempre».
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Di questa antica saggezza sono piene le pagine del manoscritto di Epifanio Ferdinando.
E di questi argomenti discuteremo il 7 dicembre 2024, insieme al prof. Pier Luigi Lopalco, al Dott. Gianfranco Ignone, al dott. Prisco Piscitelli, al dott. Francesco Scalera,
con le parole di Epifanio Ferdinando trasmesse dalla voce della dott.ssa Giampiera Dimonte.
Il Presidente della Società Storica di Terra d’Otranto
Domenico Urgesi
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