Redazione
ASL BR. Spesal, Nicola Dipalma è il nuovo direttore
Covid - 19. Oggi sono complessivamente 76 i casi positivi di cui 3 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 11 ottobre 2021
Dati complessivi
PUGLIA, EXPORT IN AFFANNO, - 5,3% PER L'EVO MADE IN PUGLIA
OLIO: COLDIRETTI PUGLIA, EXPORT IN AFFANNO - 5,3% PER L'EVO MADE IN PUGLIA; RECUPERARE QUOTE MERCATO DOPO EMERGENZA COVID.
In affanno l’export di olio extravergine pugliese all’estero che segna nel primo semestre 2021 un calo del 5,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per cui è necessario recuperare il terreno perso sui mercati internazionali che ha registrato una battuta d’arresto a causa della lunga emergenza Covid. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Coeweb Istat che tracciano un percorso che abbisogna di campagne di promozione e valorizzazione sui mercati internazionali.
“La Puglia può ripartire dai punti di forza con il segmento dell’olio extravergine di oliva che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia agroalimentare” afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, nel sottolineare che “per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”. Una mancanza che ogni anno – insiste Coldiretti Puglia – rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge il maggior costo della “bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci.
“A livello regionale e nazionale vanno programmate e realizzate campagne quinquennali di comunicazione, strutturali e adeguatamente finanziate, che promuovano in maniera strategica e coordinata il prodotto simbolo della Puglia, l’olio extravergine di oliva. Serve una ulteriore stretta sui controlli, per stoppare le pratiche sleali, un intervento normativo fortemente sollecitato da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della Gdo non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato”, aggiunge Muraglia.
Determinante mettere uno stop alle speculazioni che deprimono i prezzi dell’olio extravergine pugliese proprio quando sotto la spinta salutista determinata dall’emergenza Covid sono cresciuti del 9,5% i consumi di olio extravergine. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, per cui è necessario vigilare sugli acquisti per evitare che venga spacciato come nazionale il prodotto importato di minore qualità con i magazzini in Puglia pieni di olio straniero con un aumento del 45% rispetto all’anno scorso, secondo i dati del report Frantoio Italia redatto dall’organismo di controllo ICQRF del Ministero delle Politiche Agricole.
“Il rischio è che ci siano pesanti ripercussioni sugli operatori seri della filiera, frantoi e produttori, che rischiano di vedere non remunerato il valore del nostro pregiato EVO di qualità, anche in vista della prossima campagna olearia. Coldiretti Puglia vigilerà affinché vengano stanate e perseguite eventuali speculazioni, sostenendo tutte le necessarie azioni di contrasto messe in campo dagli organismi di controllo e dalle forze dell’ordine”, afferma il presidente Murazglia.
In queste condizioni è importante verificare attentamente l’etichetta anche se – denuncia la Coldiretti regionale - sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta – precisa la Coldiretti regionale - è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile tanto che i consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente.
Il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di comperare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.
La Puglia detiene un patrimonio di 60 milioni di ulivi – conclude Coldiretti Puglia – su una superficie di 383.650 ettari, con una PLV (Produzione Lorda Vendibile) del comparto olivicolo-oleario pari al 20% della totale PLV del settore agricolo.
In Italia 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni – sottolinea Coldiretti – con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative. L’Italia è il primo consumatore mondiale di olio di oliva con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili. A sostenere la domanda mondiale – conclude la Coldiretti - sono certamente gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che nel mondo è attento alla qualità della propria alimentazione, soprattutto in tempi di pandemia Covid.
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Al Campionato Mondiale Panettone 2021, organizzato dalla Federazione internazionale pasticceria gelateria cioccolateria (Fipgc), il maître pasticciere del “Gran Bar” di Ostuni, originario di Ceglie Messapica, Damiano Suma, si conferma anche in questa edizione tra i migliori pasticceri in ambito internazionale, conquistando ben due medaglie di bronzo, nella categoria panettone “Classico” e “Innovativo”, uno sbalorditivo lievitato fatto con caffè, caramello, cioccolato fondente e il suo lievito madre naturale.
Una prestigiosa riconferma sul podio internazionale per il 37enne che lo scorso anno era stato premiato con la Medaglia d’Argento, conquistando la giuria con prodotti del territorio che coniugano tradizione e innovazione: “E’ una soddisfazione immensa per me confermare il riconoscimento tra i migliori al mondo – spiega Suma – dopo un momento particolare legato alle difficoltà della pandemia ma questo premio ripaga di tutti i sacrifici compiuti, la passione e la dedizione che ogni giorno metto insieme alla mia ‘famiglia’ del ‘Gran Bar’ per realizzare prodotti artigianali.”
La finale della competizione, giunta alla terza edizione, si è svolta ieri, domenica 10 ottobre, a Roma presso il Centro Congressi Palazzo Rospigliosi. Alla gara hanno partecipato concorrenti che si sono esibiti, anche, nelle categorie Decorato e Gluten Free. La giuria era composta da 10 Campioni del Mondo di Pasticceria: Roberto Lestani, presidente di giuria insieme a Matteo Cutolo, Paolo Molinari, Enrico Casarano, Claudia Mosca, Gianluca Cecere, Francesco Luni, Luca Borgioli, Pasquale Pesce e Ruggiero Carli.
Damiano Suma, delegato per la provincia di Brindisi della Federazione Nazionale Pasticceri e Cioccolatieri Italiani, è Pastry Chef con esperienza ultraventennale nelle migliori pasticcerie d’Italia e della Puglia. Tecnico PreGel, vanta numerose collaborazioni con le aziende top quality nel mondo della pasticceria: Effecci Distribuzione, Caffarel, Red Accademy. La sua Colomba “Divina” è tra le 30 colombe tradizionali migliori d’Italia.
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Scuola a Mesagne. Pace fatta tra genitori e comando polizia locale
È polemica a Mesagne per l’assenza di vigili davanti al plesso scolastico di primo grado “Paolo Borsellino” che possano regolare il frenetico traffico. La carenza di organico, infatti, ha imposto al comando una stringente pianificazione del servizio davanti alle scuole escludendo quelle che, a suo parere, pongono meno problemi di ordine pubblico. Non la pensano così le mamme che hanno messo in atto una forte rimostranza che ha indotto il comandante dei vigili urbani, Teodoro Nigro, a effettuare un passo indietro e concedere la presenza di un vigile anche davanti alla scuola “Borsellino”.
“L’istituto “Borsellino” urbanisticamente è posto in zona non centrale con una viabilità regolare e secondaria – ha spiegato Nigro -. L’istituto, inoltre, è fornito di recinzione pertinenziale con diversi cancelli di servizio. Il comando garantisce quotidianamente un vigile al mattino, in orario di accesso quando l’afflusso risulta contestuale di più classi. L’uscita delle ore 13,15 e delle ore 16,10 non è presidiata in quanto l’organizzazione dei servizi della polizia locale ha inteso “spostare” il personale operativo nella fascia oraria delle 15,00 alle ore 21 allorquando, dal tardo pomeriggio, la circolazione veicolare e le chiamate di soccorso o intervento, assumono volumi sempre maggiori con diversificati interventi a cui di aggiungono numerosi sinistri stradali, purtroppo, sempre all’ordine del giorno”. Ha, quindi, aggiunto: “Resta intesa la disponibilità del comando a venire incontro ad esigenze della direzione scolastica contestualizzate all’efficienza complessiva immaginando che l’uscita dal plesso scolastico avvenga scaglionato e che si “abbandoni” l’idea di collocare le autovetture in prossimità dei cancelli pedonali dai quali escono gli studenti”.
Infine, per andare incontro alle richieste di alcune direzioni didattiche presto saranno stipulate convenzioni con associazioni pronte a fornire volontari in ausilio agli agenti di polizia locale dinanzi le scuole, “dove la tendenza ad avvicinare sempre più il proprio veicolo privato posto a servizio degli studenti rimane un’abitudine di non facile contenimento”, ha concluso il comandante Nigro. Resta, in ogni modo, il problema del sottodimensionamento della pianta organica della polizia locale che si è ridotta talmente da non permettere i regolari servizi.
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Controlli a tappeto della polizia locale di Mesagne
Controlli rafforzati della polizia locale di Mesagne dinanzi gli istituti scolastici presidiati dagli Agenti in occasione degli orari di entrata ed uscita dai quattro plessi elementari per un totale di sei unità destinate nelle due fasce di orario .
Procede senza sosta l’inchiesta della Procura della repubblica di Brindisi sulla morte di Benito Branca deceduto in un cantiere edile a Mesagne, il 29 settembre scorso, a seguito del cedimento di una pensilina su cui stava lavorando. Il magistrato, Alfredo Manca, ha convocato per lunedì alle ore 9 presso il suo ufficio due consulenti tecnici della Procura, l’ingegnere Rodolfo Burattini ed il geometra Francesco Pierpaolo Clary, cui conferirà l’incarico di eseguire un accertamento tecnico, non ripetibile, sul cantiere del civico 40 di via Maiella, in cui si è verificata la morte del Branca, e sui mezzi coinvolti. Il procedimento adottato dal magistrato è volto ad accertare la dinamica dell’incidente e il suo collegamento causale con la violazione della normativa antinfortunistica a carico degli indagati e di eventuali terzi responsabili. Naturalmente la Procura ha inviato una notifica a quelli che sono a tutt’oggi gli unici indagati.
Cioè il titolare dell’impresa edile appaltatrice dei lavori di ristrutturazione dell’immobile, i due proprietari dell’abitazione, l’architetto progettista della ristrutturazione e l’ingegnere che ha redatto i calcoli statici della stessa. Il reato, al momento ipotizzato dal magistrato, è l’omicidio colposo con la violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Per la stessa ora di lunedì sono stati convocati in Procura, per assistere al conferimento dell’incarico, i consulenti tecnici delle parti in causa. Il Branca ha lasciato la moglie e due ragazzi. La famiglia Branca è difesa dall’avvocato Davide De Giuseppe. Proseguono, dunque, le indagini della Procura di Brindisi non tralasciando nulla. Lunedì 4 ottobre il medico legale Domenico Urso ha eseguito l’autopsia sul corpo del Branca riscontrando la frattura del collo e delle vertebre. Intanto, gli investigatori stanno acquisendo una mole di materiale grazie al quale si potrà ricostruire la dinamica del sinistro e individuare i responsabili. Al termine di queste indagini il magistrato deciderà se rinviare tutti a giudizio, solo una parte, oppure includere altri soggetti tutt’oggi non destinatari di nessun provvedimento giudiziario.
Su questa vicenda di sinistro sul lavoro si è espresso anche il deputato del M5S, Gianluca Aresta, accogliendo con favore la decisione delle commissioni Giustizia e Lavoro del Senato d’incardinare la proposta di legge del M5S per l’istituzione di una Procura Nazionale del Lavoro. Per Aresta si tratta “di ottimizzare tutto l’impianto dei controlli e aumentare sensibilmente gli strumenti di prevenzione. Un “pool” di esperti impegnato in via esclusiva su questo fronte lavorerebbe proprio in questa direzione, con meccanismi premianti e incentivi per tutte quelle imprese virtuose e rispettose delle regole, che per fortuna sono la maggioranza”. Lo scopo è di ridurre drasticamente le “morti bianche”, potenziare il numero degli ispettori e delle ispezioni, “far crescere tra gli imprenditori e gli stessi lavoratori la consapevolezza piena dei rischi sul luogo di lavoro avviando una politica premiante delle aziende che fanno della sicurezza una loro prerogativa, rappresentano per me un impegno fondamentale al quale intendo dedicare, in questo ultimo scorcio di legislatura, il mio massimo impegno di parlamentare”, ha concluso il deputato pentastellato.
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Gli studenti del Ferdinando di Mesagne in Macedonia per l'Erasmus
Una esperienza interculturale unica per un gruppo di studenti dell’IISS Epifanio Ferdinando: Edoardo Devicienti, Pietro Rubino (4A), Martina Manni, Martina Scanio(4C), Simone Pignataro, Andrea Perrucci (4D) del Liceo Scientifico del plesso di Mesagne e Gabriele Esposito, Andrea Risolo (5AMM) del Tecnologico del plesso di San Pancrazio, accompagnati dai proff. Lucia Pellegrino, Pompea Funiati e Angelo Gagliani.
Riapre il reparto di Chirurgia di Ostuni
ll 25 Maggio 2020 si conclusero nell’ospedale di Ostuni i lavori per l’ammodernamento del reparto di Chirurgia. Il restyling ha interessato sedici posti letto complessivi, dopodiché si è verificata la seconda ondata della pandemia da covid, e sino ai mesi scorsi abbiamo assistito alla chiusura del reparto di chirurgia del nosocomio di Ostuni, punto di riferimento dell’intera provincia con il dirigenteresponsabile dott. Giovanni Loverre, reparto che fino ad oggi era nell’incertezza di una riapertura.