Redazione
Mesagne. Dopo il lockdown ritorna la Fiera Medievale franca
L’importante rievocazione storica della “Fiera Medievale Franca” ritorna, dopo un anno di sospensione a causa della pandemia. L’evento, che si svolgerà il 25 e il 26 settembre 2021, è organizzato dal gruppo storico “Città di Mesagne” e dal laboratorio sartoriale “Meghy Costumes d’Epoque”, con il patrocinio del Comune di Mesagne. Inoltre, la “Fiera Medievale Franca” è stata inserita dal ministero per i Beni e le Attività Culturali tra le cento manifestazioni storiche di interesse nazionale.
Con i mercenari d’Oriente, i monaci guerrieri, i mercanti del conte Ruggero, l’Ordo Cavalieri Termole, il gruppo rievocatori delle torture medievali, gli armigeri medievali dell’Opus Milites, il gruppo tamburi del barone Freganius, i falconieri Antaga, il borgo della città si trasformerà per due giorni in un accampamento medievale con mercanti, giullari, danzatori, falconieri, soldati mercenari, incantatori di serpenti, mangiafuoco, giocolieri, strumenti di guerra e di tortura, banco del conio della moneta. Il ruolo dell’imperatore Federico II° è affidato all’attore e conduttore televisivo Beppe Convertini, che assisterà allo spettacolo finale della scacchiera vivente in piazza Orsini del Balzo.
La “Fiera Medievale Franca” rievoca una delle tante ed antiche fiere, nate in origine da feste religiose e dagli inevitabili mercati che ne scaturivano; questi mercati, con la crescita dei commerci e lo sviluppo demografico, finirono per divenire qualcosa di più di un locale mercato di sussistenza, buono per alimentare le finanze dei signori feudali ed ecclesiastici e molto meno quelle dello stato. Attorno al 1223, Federico II° (1194-1250), con l’intento di consolidare il potere statale e preoccupato dell’aumento dei prezzi, puntò a rafforzare il commercio promuovendo le fiere nel Regno di Sicilia, già presenti nel nord Europa e nel resto della penisola italica sin dalla fine dell’XI secolo, grazie anche alle Crociate e ai rapporti con l’Oriente. Il sovrano svevo concesse fiere annuali di più giorni, autorizzando esenzioni dai dazi e lo svolgimento di giochi normalmente proibiti. In verità, non abbiamo documenti “realistici”, non normativi, riguardanti le fiere, mentre si hanno maggiori precisazioni sul commercio fieristico a partire dagli anni 1230-1235. La “Fiera Medievale Franca” è, quindi, una celebrazione storica rievocativa di ampio respiro che si prefigge di riscoprire le atmosfere create nei vicoli antichi di Mesagne da re e regine, principi e principesse, dame e cavalieri, giullari e incantatori, soldati e mercanti di un tempo che fu.
Mesagne beneficiava, come altri Comuni, del privilegio reale della “fiera franca”, una concessione del sovrano di sospendere, per il periodo fieristico, ogni autorità reale; era il comune ad occuparsi dell’amministrazione della giustizia, della sorveglianza dei pesi e delle misure, delle tasse e della riscossione dei tributi. Dalle notizie storiche arrivate fino a noi, sappiamo che Mesagne contava cinque fiere e sei edizioni: la fiera di sant’Angelo (due edizioni: maggio e fine settembre); la fiera di tutti i Santi (o “fiera del cappotto”, terza domenica di novembre); la fiera di san Paolo (gennaio); la fiera di san Lorenzo (agosto); la fiera di san Vito (luglio). Oggi sopravvive solo la “fiera del cappotto”.
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Mesagne. Via Ferdinando tra inciviltà e criticità strutturale
Protestano i residenti del tratto finale di via Epifanio Ferdinando di Mesagne per le condizioni in cui versa questa arteria che è utilizzata, soprattutto, per raggiungere il vicino ospedale “De Lellis”. Le criticità principali sono le erbacce presenti sui marciapiedi, il manto scosceso, il transito dei mezzi pesanti ai quali è inibito il passaggio e, al contrario, viaggiano regolarmente, i miasmi dei bisogni degli animali domestici che in barba a tutte le norme di civiltà i conduttori fanno fare in strada, i tombini rotti. Insomma, una situazione spaziale su cui da tempo i cittadini hanno invitato sia gli amministratori sia i tecnici comunali sul posto per verificare quanto da loro affermato. Purtroppo, al momento ci sono solo le immagini che i residenti hanno scattato per dare credito alle loro proteste.
Dunque, da tempo i residenti di via Epifanio Ferdinando hanno segnalato in Comune le condizioni in cui si trova il tratto finale di questa importante arteria viaria utilizzata particolarmente da coloro che vogliono raggiungere il nosocomio. Naturalmente il passaggio dei mezzi, anche pesanti, ha consumato il manto stradale che in più punti necessita di un restyling strutturale. Per non parlare di tutte le altre criticità presenti compreso lo scarico dei gas delle auto che spesso restano incolonnate. “L’amministrazione comunale fin dal momento del suo insediamento è impegnata nella ristrutturazione di diverse strade della città – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona – pertanto le vie che hanno maggior bisogno di interventi saranno ristrutturate. Certo ci vuole un po' di tempo e di pazienza. Per l’ultimo tratto di via Epifanio Ferdinando conosciamo bene le sue problematiche. Per la soluzione dei problemi si tratta solo di tempo. Stiamo aspettando ulteriori finanziamenti che ci possano permettere di ristrutturare altre strade, tra cui l’ultimo tratto di questa via. Tuttavia, non prima del 2022”.
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"Il patrimonio sommerso alla sfida della valorizzazione: il progetto UnderwaterMuse in Puglia"
È in programma il 24 e 25 settembre 2021, tra Brindisi e Torre Santa Sabina (Carovigno), l’evento "Il patrimonio sommerso alla sfida della valorizzazione: il progetto UnderwaterMuse in Puglia", organizzato dalla Regione Puglia - Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio nell'ambito del progetto UnderwaterMuse “Immersive Underwater Museum Experience for a wider inclusion”, finanziato dal programma Interreg V-A Italia-Croazia 2014/2020.
Venerdì 24 settembre è previsto, dalle ore 16:00 alle ore 19:00 presso l’Auditorium Museo F. Ribezzo (Brindisi), un incontro partecipato con gli esperti, gli operatori e i cittadini pugliesi finalizzato ad un confronto sulle azioni e buone pratiche per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale sommerso, nonché ad un approfondimento dei risultati raggiunti dal progetto UnderwaterMuse. Interverranno, tra gli altri, Massimo Bray (Assessore alla Cultura, Tutela e sviluppo delle imprese culturali, Turismo, Sviluppo e Impresa turistica della Regione Puglia), Aldo Patruno (Direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia), Emilia Mannozzi (Direttrice Museo F. Ribezzo) e Riccardo Rossi (Sindaco di Brindisi). L'incontro sarà seguito da un rinfresco e dallo spettacolo “Mediterraneo” (Teatro le Forche) organizzato nell'ambito di ArcheoLive. La Storia tra due mari. Festival Strade di sabbia, presso lo stesso Museo. Per partecipare all’evento, gratuito e aperto a tutta la comunità, registrazione e Green Pass sono obbligatori.
Sabato 25 settembre a partire dalle ore 09:00 presso la Baia dei Camerini Torre S. Sabina (Carovigno), seguirà l’Open day cantiere di scavo – relitto Santa Sabina 1 che prevede attività di snorkeling con archeologi e tecnici alla scoperta di uno dei relitti di età romana tardoimperiale tra i più interessanti del Mediterraneo. L’evento è gratuito e anche in questo caso la registrazione è obbligatoria.
L'iniziativa si colloca all'interno della seconda campagna di scavo nell’insenatura della Baia dei Camerini, quale intervento pilota del progetto UnderwaterMuse. Sono infatti in corso, dalla fine di agosto, ricerche subacquee in collaborazione con i Dipartimenti di Studi Umanistici di Foggia e di Bari, e il Dipartimento di Beni Culturali UniSalento, grazie alla concessione di scavo del Ministero della Cultura all’Università del Salento, per il tramite della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce. Le indagini si sono focalizzate sull’importante relitto tardoimperiale di Torre S. Sabina 1 (fine III – inizi IV sec. d.C.), che sta rivelando, grazie a uno scavo accurato e paziente, elementi di eccezionale interesse. Obiettivo dell’intervento-pilota è documentare integralmente il relitto per studiarlo in dettaglio e realizzare un modello tridimensionale della nave originaria che, grazie alla realtà virtuale, potrà essere protagonista di animazioni e racconti in grado di permettere la più ampia fruizione di questo prezioso bene comune. L’intervento, che si avvale della presenza di un restauratore dell’Istituto Centrale per il Restauro, consente inoltre di sperimentare soluzioni di conservazione e trattamento dei resti lignei in situ, che potranno essere modello di buone pratiche da replicare, come previsto nel progetto UnderwaterMuse.
Le attività del progetto UnderwaterMuse mirano a valorizzare e rendere accessibile l’ingente patrimonio sommerso dell’area coinvolta attraverso l’uso narrativo e comunicativo della realtà virtuale ed un coinvolgimento diretto degli attori territoriali. Negli stessi giorni, tra l’altro, in occasione di un meeting tecnico, il Dipartimento Turismo della Regione Puglia ospiterà proprio a Santa Sabina gli altri partner di progetto italiani e croati: ERPAC - Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia (partner capofila), Università Ca’ Foscari di Venezia, Public Institution for Coordination and Development of Split - Dalmatia County RERA S.D. e Comune di Kastela.
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Inaugurato l'Istituto Tecnologico di San Pancrazio
Lunedì 20 settembre si è tenuta la cerimonia di riconsegna del plesso scolastico di via Grazia Deledda a San Pancrazio alla comunità scolastica del settore Tecnologico Epifanio Ferdinando nonché della mostra sulla Shoah fornita dalla Yad Vashem. Hanno svolto gli onori di casa il Dirigente dell’IISS Ferdinando ing. Mario Palmisano Romano e il referente di sede l’ing. Salvatore Barbagallo.
Positivi e tamponi nella provincia di Brindisi, il report aggiornato al 19 settembre
Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza Covid-19 nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl. Alla data del 19 settembre 2021 risultano positivi 194 soggetti, di cui 78 uomini (40,2%) e 116 donne (59,8%), con età media di 44 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 40 nella fascia 0-18 anni, 116 tra 19-64 anni, 24 tra 65-79 anni, 14 negli 80 e oltre.
I fattori di rischio per cui è stato predisposto il tampone sono: “contatto con caso accertato” 62 (32%), “sospetto di caso” 62 (32%), “screening” 7 (3,6%), “rientro da area a rischio” 7 (3,6%) e 1 (0,4%) soggetto in RSSA; in 55 casi (28,4%) il fattore di rischio non è definito. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive 92 (47,4%) paucisintomatici, 61 (31,4%) soggetti asintomatici, 11 (5,7%) con sintomatologia lieve, 7 (3,6%) con quadro severo, 9 (4,6%) in fase di guarigione e per 12 (6,3%) il dato non è noto. Per 163 (84%) soggetti è stata predisposta la sorveglianza con isolamento fiduciario e per 16 (8,3%) il ricovero in isolamento; per 15 (7,7%) soggetti il dato non è noto.
Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 29 a Fasano, 24 a Ceglie Messapica, 23 a Francavilla Fontana, 14 a Latiano, 14 a Ostuni, 13 a Mesagne, 12 a Oria, 11 a San Pietro Vernotico, 10 a Brindisi, 7 a San Michele Salentino, 7 a Villa Castelli, 5 a San Pancrazio Salentino, 5 a Torre Santa Susanna, 4 a Carovigno, 4 a Cellino San Marco, 4 a Cisternino, 4 a Erchie, 3 a Torchiarolo, 1 a San Vito dei Normanni, 0 a San Donaci. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Brindisi, Francavilla Fontana, Torre Santa Susanna, Oria.
Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 19 settembre 2021, sono stati sottoposti a tampone molecolare per la ricerca di Sars-CoV-2 in totale 128.380 residenti nella provincia di Brindisi, pari a 326,5 soggetti ogni 1.000 residenti. Per 102.386 (79,8%) soggetti sottoposti a test è definito il fattore di rischio per cui è stato predisposto il tampone; si osserva come il test effettuato per “caso sospetto” rappresenti la motivazione di esecuzione del tampone in circa il 44% dei casi.
Dei 128.380 soggetti sottoposti a tampone molecolare, 21.105 (16,4%) sono risultati positivi al test, con una incidenza cumulativa stimata pari a 540,5 casi x10.000 residenti; si osserva un trend in diminuzione dei casi. I positivi comprendono 10.873 donne (51,5%) e 10.232 uomini (48,5%) e l’età media è pari a 44 anni; si osserva nelle ultime settimane un aumento dell’età media dei casi.
Il tasso di letalità è pari all'1,8%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso, mentre nella fascia 0-29 anni non si registrano decessi. Sono 389 i decessi totali: 304 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 54 tra i 60 e i 69 anni, 22 casi tra i 50 e i 59, 7 casi tra i 40 e i 49, e 2 nella fascia 30-39.
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Covid- 19. Oggi 110 positivi in Puglia di cui 12 a Brindisi
Dati del giorno: 21 settembre 2021
Dati complessivi
Rapina in concorso al negozio di telefonia
Brindisi. Rapina in concorso al negozio di telefonia. Un arresto in flagranza e una denuncia in stato di libertà. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia, a conclusione degli accertamenti, hanno arrestato in flagranza di reato, per rapina in concorso, una 29enne di origine nigeriana residente a Palermo e domiciliata a Villa Castelli presso una struttura del sistema di accoglienza integrata, regolare in Italia, e contestualmente hanno proceduto alla denuncia in stato di libertà del suo compagno 34enne di origine nigeriana residente a Carovigno, regolare in Italia. In particolare, precedenti nella serata del 20 settembre, i due si sono presentati presso un negozio di telefonia nel centro di Brindisi, pretendendo il ritiro di un telefono cellulare lasciato in riparazione. L’uomo, che non era intenzionato a pagare, ha dato in escandescenza, danneggiando il locale e asportando dal bancone il suo telefono insieme a un altro apparecchio ivi presente.
Subito dopo, al fine di garantirsi la fuga, il 34enne ha colpito ripetutamente con calci e pugni il titolare del negozio e il suo dipendente. Nel frangente la donna, per agevolare la fuga del compagno con il maltolto, ha attivamente ostacolato le due vittime, venendo a sua volta bloccata dagli operanti prontamente intervenuti su segnalazione di alcuni testimoni. In seguito all’occorso il dipendente dell’esercizio ha riportato varie ferite al volto ed è stato trasportato in codice giallo presso il locale ospedale dove è attualmente ricoverato. L’arrestata, al termine delle formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stata sottoposta agli arresti domiciliari in Villa Castelli, mentre il compagno, presentatosi spontaneamente presso il Comando dell’Arma, è stato denunciato a piede libero.
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Mesagne. Arrestate due coppie per detenzione di stupefacente
I carabinieri di Mesagne e Latiano hanno tratto in arresto due coppie di mesagnesi che sono state trovate in possesso di sostanza stupefacente tra marijuana e cocaina. I quattro individui sono stati tratti in arresto. Dopo le formalità di rito il magistrato ha disposto per loro la detenzione domiciliare. Intanto, continuano i servizi degli uomini dell’Arma per fare emergere queste situazioni di illegalità e stroncare la coltivazione e vendita di droghe. La prima operazione è stata condotta a Mesagne dai carabinieri di Latiano che hanno tratto in arresto due conviventi 50enni poiché sono state trovate nella loro disponibilità 58 piante di marijuana e 930 grammi di marijuana, già pronta per lo spaccio. La coppia dovrà rispondere di detenzione e coltivazione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio. I due, 53 (lui) e 51 anni (lei), nel corso di una perquisizione domiciliare sono stati trovati in possesso di 58 piante di marijuana di diverse dimensioni e superiori al metro di altezza per un peso complessivo, al netto dei contenitori, di 23 chilogrammi circa, 4 contenitori in vetro contenenti 930 grammi di marijuana già essiccata, occultati in cucina e in camera da letto, un bilancino di precisione, vario materiale utile per il confezionamento e 370 euro in banconote di vario taglio, il tutto è stato sottoposto a sequestro. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, dopo le formalità di rito, gli arrestati sono stati trasferiti presso la loro abitazione in regime di arresti domiciliari.
Conclusa questa operazione i carabinieri di Mesagne hanno arrestato una coppia di 40enni trovata in possesso di circa 38 grammi di cocaina. Si tratta di due coniugi di 47 (lui) e 40 anni (lei) entrambi del luogo, arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso di una perquisizione domiciliare sono stati trovati in possesso di due contenitori in vetro contenenti 37,9 grammi di cocaina occultati con cura dietro un elettrodomestico, due bilancini di precisione, vario materiale utile per il confezionamento e la somma contante di 775 euro in banconote di vario taglio. Il tutto è stato sottoposto a sequestro. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, dopo le formalità di rito, gli arrestati sono stati accompagnati presso la loro abitazione in regime di arresti domiciliari.
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Servizi gratuiti a sostegno delle persone anziane e con disabilità
Dallo scorso giugno l’Amministrazione Comunale ha avviato due progetti di Servizio Civile Universale promossi nell’ambito di una rete tra Comuni.
Le volontarie e i volontari, dopo un’estate trascorsa al fianco dei bambini coinvolti in attività finalizzate a far conoscere più da vicino il patrimonio storico artistico francavillese, metteranno a disposizione della collettività il loro tempo e le loro competenze per offrire un sostegno gratuito ad anziani e a persone con disabilità.
L’iniziativa, che rientra nella progettualità “Tempo diversamente libero”, prevede attività di accompagnamento per passeggiate e di aiuto per il disbrigo delle commissioni quotidiane.
“Questo nuovo servizio gratuito – spiega l’Assessora ai Servizi Sociali Maria Passaro – incarna a pieno lo spirito del Servizio Civile Universale. Le volontarie e i volontari attiveranno un processo virtuoso utile ad accrescere l’inclusività delle persone con disabilità e degli anziani. Crediamo molto in una comunità dove tutti sono protagonisti, senza esclusioni o discriminazioni.”
È possibile richiedere l’attivazione del servizio compilando il form disponibile.
Per maggiori informazioni è attiva la mailQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
I progetti attivati sono parte integrante dell’offerta di Servizio Civile Universale che vede Francavilla Fontana inserita nella rete composta da Brindisi, Ente capofila, e dai Comuni di Campi Salentina, Latiano, Novoli, San Pancrazio Salentino e San Pietro Vernotico.
COLDIRETTI PUGLIA, STOP CAROPASTA CON PIU’ GRANO MADE IN ITALY
Il balzo dei prezzi della pasta può essere affrontato con una adeguata programmazione che consenta di aumentare la produzione di grano duro made in Italy in una situazione in cui il Belpaese importa circa il 40% del grano di cui ha bisogno. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento all’ aumento del prezzo della pasta dovuto al dimezzamento dei raccolti in Canada che è il principale produttore mondiale e fornitore dell’Italia.
La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 360.000 ettari coltivati e 9.990.000 quintali prodotto e valore della filiera della pasta in Puglia pari a 542.000.000 euro. “La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e abbandono che nell’ultimo decennio hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 dopo con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente, dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore nel nostro Paese”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Una situazione aggravata dalla concorrenza sleale delle importazioni – ricorda la Coldiretti Puglia – che con l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) nel 2020 le importazioni di grano canadese in Italia sono aumentate del 70% rispetto all’anno precedente per un totale di circa 1,7 miliardi di chili provenienti soprattutto da Paesi come gli Stati Uniti e il Canada dove vengono fatti seccare proprio con l’utilizzo del glifosato.
Per fermare le speculazioni e garantire la disponibilità del grano e degli altri prodotti agricoli – sottolinea la Coldiretti - occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Ci sono le condizioni per incrementare la produzione di grano in Italia dove – precisa la Coldiretti - è peraltro vietato l’uso del diserbante chimico glifosato in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Canada.
“Le migliori varietà di grano duro selezionate, da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese che produce – aggiunge il presidente Muraglia - più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano”.
In questo contesto – sottolinea la Coldiretti regionale – un segnale importante viene dal moltiplicarsi di marchi di pasta che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, impensabile fino a pochi anni fa. Ci sono quindi le condizioni per rispondere alle domanda di italianità dei consumatori ed investire sull’agricoltura nazionale che è in grado di offrire produzione di qualità realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che – conclude la Coldiretti Puglia – valorizzino i primati del Made in Italy e assicurino la sostenibilità della produzione in Italia. Un impegno importante per garantire la sovranità alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dall’estero in un momento in cui l’emergenza coronavirus ha evidenziato tutte le criticità del commercio internazionale.
L’Italia – continua la Coldiretti - è il secondo produttore mondiale con un quantitativo di 3,85 milioni di tonnellate ma è anche il principale importatore perché molte industrie anziché garantirsi gli approvvigionamenti con prodotto nazionale hanno preferito acquistare sul mercato internazionale approfittando delle basse quotazioni dell’ultimo decennio. Ora – precisa la Coldiretti Puglia - la situazione è cambiata anche sotto la spinta dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano voluto dalla Coldiretti che ha favorito il boom delle paste 100% Made in Italy.
Una trend spinto dalla crescente richiesta di prodotti 100% Made in Italy da parte dei consumatori. Infatti secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ l’82% degli italiani con l’emergenza coronavirus sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio. Una tendenza confermata dal successo della campagna #mangiaitaliano promossa da Coldiretti e Filiera Italia che ha coinvolto industrie e catene della grande distribuzione. Una svolta patriottica favorita anche dall’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta sotto il pressing delle battaglie degli agricoltori della Coldiretti.
Le industrie di trasformazione stanno quindi adeguando gli approvvigionamenti e le proprie linee di produzione anche attraverso accordi per aumentare le coltivazioni in Italia. In questo contesto un segnale importante viene dal moltiplicarsi di marchi di pasta che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, impensabile fino a pochi anni: da La Molisana ad Agnesi, da Ghigi a De Sortis, da Jolly Sgambaro a Granoro, da Armando a Fabianelli, da Alce Nero a Rummo, da Antonio Amato a Voiello, da pasta Milo fino a Barilla che ha deciso di rinnovare la sua pasta classica con grani 100% italiani.
Ci sono quindi le condizioni per rispondere alle domanda di italianità dei consumatori ed investire sull’agricoltura nazionale che è in grado di offrire produzione di qualità – insiste Coldiretti Puglia - realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e assicurino la sostenibilità della produzione in Italia con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti. Un impegno importante per garantire la sovranità alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dall’estero in un momento in cui l’emergenza coronavirus ha evidenziato tutte le criticità del commercio internazionale. “L’allarme globale provocato dal Covid ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza”, conclude il presidente Muraglia.