Mesagne. Perché disporre un’indagine sugli Sprar se poi non deve servire a niente?

Novembre 22, 2016 1950

migrantiPensavamo che l’indagine amministrativa dispost

a dal Sindaco ed affidata alla Segreteria Generale Dott.ssa Vadacca, anche nella sua qualità di responsabile della prevenzione della corruzione, dovesse servire a qualcosa; leggendo invece la disarmante risposta del Sindaco all’interrogazione presentata dai gruppi consiliari di opposizione, evidentemente non deve essere così. Eppure l’ampia disamina degli atti e documenti ha fatto sì che nella sua relazione la Segretaria riscontrasse, in modo inequivocabile, tantissime irregolarità, tanto da far concludere, al massimo dirigente di Palazzo dei Celestini, che si sarebbe dovuto “…valutare l’opportunità di attivare specifiche misure di prevenzione della corruzione”. Cosa altro avrebbe dovuto evidenziare la Segretaria Generale perché il Sindaco adottasse i provvedimenti “riparatori” previsti dalla legge? Corre l’obbligo anche chiarire un aspetto evidenziato nella risposta del Sindaco: a nessuna forza di minoranza le è mai sfiorata lontanamente l’idea che l’accoglienza e la protezione dei profughi e richiedenti asilo non fosse una cosa da attivare nella nostra città; l’opposizione però ha il compito di controllare che ciò avvenga nella massima trasparenza e legalità e che non vi siano “ombre” anche di natura squisitamente politica nel progetto SPRAR. A tal proposito pensiamo che il primo cittadino avrebbe dovuto chiarire, fra l’altro, perché mai le strutture destinate all’accoglienza sono cambiate nel corso dell’iter amministrativo, addirittura dopo che la commissione giudicatrice aveva completato la sua valutazione e perché le strutture che sono state poi prescelte, sono state giudicate “idonee” e “pienamente ed immediatamente fruibili” senza alcun sopralluogo tecnico; avrebbe dovuto spiegare perché il certificato di agibilità per una delle strutture prescelte è stato rilasciato ben 12 giorni dopo che era stato sottoscritto il “preliminare di locazione” e per un’altra delle tre strutture solo il giorno prima. Aspettavamo che il Sindaco dicesse se a Mesagne vi è un immobile (anche di dimensioni superiori a quelle delle strutture prescelte) che sia locato a 1.500-1.800 euro ed avremmo apprezzato ancor di più se ci avesse detto in base a quale stima l’ammontare di quei canoni fosse in linea con “i prezzi di mercato”; avrebbe dovuto chiarire perché mai per una delle strutture prescelte, il canone sia passato da 1.200 euro indicato nel “preliminare di locazione” ai 1.500 euro riportati nel “contratto definitivo”; speravamo anche che fossero stati precisati i criteri in base ai quali sono state scelte le strutture; avremmo gradito che il sindaco avesse detto il motivo per cui non ha ritenuto di spendere una parola quando ha appreso da una nota del legale della Cooperativa assegnataria che «alcuni proprietari [degli immobili prescelti] avevano revocato la disponibilità ad affittare le proprie strutture per paura di subire attentati...». Il sindaco aveva l’occasione, persa clamorosamente, di dipanare ogni dubbio nascente da queste valutazioni di natura politica (altre ancora ce ne sarebbero) per escludere, oltre alle “criticità” ravvisate dalla Segretaria generale, qualsiasi altra “ombra”. Il «timore» di un contenzioso (non sia mai che prevalga questo principio!), non può, nel “bilanciamento degli interessi” fra pubblico e privato, far propendere per “scorciatoie amministrative”. ​La realtà, al di là di ogni altra considerazione, è che la convenzione con la Cooperativa assegnataria del servizio si tiene tutt’uno con l’Amministrazione: simul stabunt simul cadent!

GRUPPO CONSILIARE “PD-IO CI CREDO” GRUPPO CONSILIARE “MESAGNE PER GUARINI SINDACO” GRUPPO CONSILIARE MISTO SEGRETERIE POLITICHE PD – CIVICO 26 – PROGETTIAMO MESAGNE  

Ultima modifica il Martedì, 22 Novembre 2016 17:03