è divenuto un caso di rilevanza regionale. Si tratta di una lettera aperta che il segretario del Pd locale, Francesco Rogoli, ha scritto al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in occasione della sua presenza a Mesagne per partecipare a un incontro pubblico, organizzato dall'associazione "InOfficina", sul tema del momento: "Dialogo sulla Costituzione". Rogoli, nella nota epistolare, ha messo in discussione la partecipazione del governatore all'iniziativa poiché organizzata per sostenere le ragioni del "No" al referendum costituzionale. In vistoso contrasto, quindi, con la linea del Pd nazionale che sosterrà le ragioni del "Si". Telegrafica, e non epistolare, è stata la risposta di Emiliano: "Nessuno mi potrà mai vietare di venire a Mesagne perché io e i mesagnesi, qualche anno fa, abbiamo liberato questa città dalla Sacra corona". C'è da notare che sul referendum il Pd locale è spaccato poiché il prossimo 4 dicembre una parte del partito, privatamente, si schiererà con le ragioni del "No". Inoltre, è evidente in città un contrasto esistente tra gli attuali dirigenti del Pd e il sindaco Pompeo Molfetta oltre che nei confronti dell'onorevole Toni Matarrelli. Il segretario Rogoli nella sua lunga nota epistolare indirizzata al governatore, tra le altre cose, ha scritto: "Credo, caro Presidente, che ognuno è libero di seguire la propria coscienza e anche di battersi pubblicamente per le proprie idee sperando di convincere gli altri, a patto che non dichiari il contrario, ma, francamente possiamo dircelo, dire e fare tutto e il suo contrario non è un modo serio di stare in un partito. A maggior ragione se per due volte, in nove anni, di quel partito sei stato segretario, proprio come è capitato a te in Puglia". Ed ha, quindi, aggiunto: "Quanto alla tua attenzione per Mesagne, città alla quale non manchi mai di dichiararti profondamente legato, vorrei chiederti di informarti, i tuoi interlocutori non lo faranno, sulle battaglie che il Pd dall’opposizione sta conducendo a difesa di principi e valori ai quali spesso, quando un tempo venivi a Mesagne sotto le bandiere del Pd, hai fatto riferimento". L'invito, naturalmente, è stato rispedito al mittente dal presidente Emiliano che ha voluto ricordare a Rogoli che "la democrazia nel Pd cambia a secondo delle condizioni". Poi, rammentando quanto scritto dal segretario, ha detto: "Io non ho problemi ad accettare la posizione di questo segretario cittadino del Partito democratico tuttavia la mia posizione non cambia nemmeno di un millimetro". Emiliano ha, quindi, concluso: "Figuriamoci se qualcuno può venirmi a vietare di discutere della Costituzione dove mi pare e piace. Specialmente a Mesagne, città che mi sono ripresa insieme ai mesagnesi dalle mani della Sacra corona unita. Figuriamoci se qualcuno può lasciarmi fuori le mura della città". Sulla vicenda è intervenuto anche l'onorevole Toni Matarrelli, chiamato in causa da Rogoli. "Non intendo commentare la nota divulgata dal Pd locale contro Michele Emiliano, sia perché attiene a dinamiche interne a quel partito, sia perché mi pare che si commenti da sé", ha detto l'onorevole Matarrelli concordando sulla posizione politica nei confronti del referendum assunta dal governatore. "Le amministrazioni regionali, se dovessero passare le modifiche alla Costituzione quali la cosiddetta "clausola di supremazia", saranno le prime ad essere private del diritto a tutelare i territori amministrati", ha concluso il deputato.
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