a Mesagne ha creato un clima di totale incertezza politica all'indomani della notizia del passaggio dell'onorevole Toni Matarrrelli in tale compagine e del consigliere regionale, Mauro Vizzino. Una cosa è certa: il parlamentare non potrà avere a Mesagne la collaborazione dei componenti del neonato movimento. Lo hanno detto chiaramente martedì sera, in una conferenza stampa, Giovanni Galeone, Vincenzo Montanaro ed Emanuele Denitto che hanno presentato il movimento chiarendo, anche, i rapporti con il parlamentare che ieri pomeriggio ha ufficializzato alla Camera la sua adesione ai "Democratici e progressisti". Durante la presentazione ufficiale, fatta da Giovanni Galeone, è stato chiarito che l'obiettivo è di "costituire dal basso un nuovo radicamento di centro-sinistra, ripartendo dai valori fondamentali dei progressisti, la democrazia, la difesa del lavoro, la lotta alle diseguaglianze. Non si promuove una scissione ma una ripartenza per ricostruire il campo del centro sinistra rafforzando un legame popolare che si è molto attenuato e logorato nel corso di questi anni". Poi, inevitabilmente, l'argomento è scivolato sui rapporti che il movimento locale avrà con il "suo deputato": l'onorevole Toni Matarrelli. "Noi a quell'operazione siamo esterni ed estranei - ha chiarito Denitto - sarebbe un guaio se la sinistra mesagnese, che ha un patrimonio storico forte, fosse condizionata dai destini personali di una persona". Ed ha, quindi, aggiunto: "Quello che fa l'onorevole Matarrelli non ci riguarda poiché non possiamo essere succubi di una persona". C'è di più. Denitto, in passato già consigliere comunale mesagnese, ha rincarato la dose. Riferito all'onorevole Matarrelli ha aggiunto: "Inoltre devo dire che, in base alla storia di questo deputato, egli sta nei partiti non più di un anno, un anno e mezzo. Perciò si tratta di soffrire per un tale periodo. La nostra è un'operazione distinta e distante dalle sorti dell'onorevole Matarrelli ". L'argomento, poi, è scivolato sulla coerenza politica. "Uno che passa dal movimento "Possibile", dichiaratamente di sfiducia al governo, a un partito che assicura la fiducia alla Camera all'attuale governo non capisco perché in ambito locale si basa su una giunta civica. Non è questo il terreno su cui ci vogliamo confrontare perché noi vogliamo dare un contributo più aderente alla realtà della sinistra", ha concluso Denitto che, in ogni modo, ha tenuto, anche, a precisare "che i nostri nemici sono a destra, è il populismo, è l’avventurismo". Tuttavia, la nascita del movimento non inciderà sull'attuale assetto del Consiglio comunale dove Mingolla, Pastore, Saracino e Orsini resteranno fedeli al Pd.
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