Per quanto fosse apprezzabile l'idea di coinvolgere soggetti che già hanno operato in campo teatrale, crediamo che le 9.000 euro l'anno per la gestione del teatro, con tutte le attività annesse - e con un appalto che prevedeva l'offerta al ribasso - non abbiano certamente aiutato. Comprendiamo bene che le risorse economiche attuali sono sempre di meno e che forse sarebbe stato difficile ipotizzare maggiori investimenti ma anche per questo è necessario ripensare completamente la gestione e l’utilizzo del teatro comunale. Tanto per cominciare, se davvero lo si vuole affidare a chi da sempre lavora e investe nella cultura e nel teatro, e nell’ottica di contenere e ripensare l’utilizzo delle risorse economiche, crediamo sia il caso di riflettere sull’adesione al circuito del “Teatro Pubblico Pugliese” che obbliga il nostro Comune ad impegnare somme importanti di gran lunga maggiori rispetto alle 9.000 euro previste dal bando e con ricadute artistiche e culturali tutte da valutare.
Il teatro, che non dimentichiamo è stata una riconquista della nostra comunità avvenuta solo pochi anni fa, è di fondamentale importanza per la crescita culturale dell’intera collettività e il riscontro positivo di pubblico che si sta avendo agli spettacoli di queste settimane ne danno prova confermando che quando si lavora bene i risultati arrivano. Il teatro può essere uno dei cardini sul quale poggiare la politica culturale e sociale della nostra comunità e crediamo quindi che la pubblicazione del bando sarebbe potuta essere una buona occasione per confrontarsi con la Città e con tutti coloro che su questo tema in questi anni hanno dato il loro contributo.
Un ulteriore suggerimento che vogliamo dare è quello di gestire meglio rispetto al passato le giornate gratuite di apertura del teatro; molte associazioni mesagnesi, infatti, hanno dovuto pagare somme non indifferenti per utilizzare il teatro mentre molte altre, alcune delle quali neanche della nostra Città seppur rispettabili, hanno potuto utilizzarlo gratuitamente lasciando però a bocca asciutta molte realtà locali, attive e propositive, capaci di organizzare eventi culturali di notevole spessore.
Vorremmo ora quindi capire come intende proseguire l’Amministrazione Comunale e in caso si decidesse di procedere con una trattativa privata vorremmo conoscere bene a quali condizioni si affiderà la gestione del teatro e se, magari, il bando andato deserto non possa essere una occasione positiva per poter recuperare il confronto con la Città e le sue forze propositive.
Un ultimo spunto di riflessione che vogliamo consegnare alla Giunta (sul quale ci ripromettiamo di tornare) va a questa innaturale separazione tra "spettacolo" e "cultura" con programmazioni diverse che spesso non dialogano tra di loro; la nostra proposta è quella di coordinare, se non unire, i due settori per poter così razionalizzare le risorse e studiare un piano annuale che in modo coordinato e coerente unisca tutti gli ambiti culturali e che magari parta dal teatro per arrivare nelle piazze e in tutti luoghi meravigliosi che offre la nostra Città, convinti che la cultura possa essere un punto importante sul quale investire. Noi ci crediamo.