è pronto per essere firmato, e quindi accettato, l'opinione pubblica locale è tutt'altro che soddisfatta e non lo vuole subire supinamente. Lo è, soprattutto, alla luce della funzionalità del "Perrino" cui l'ex bacino di utenza del nosocomio mesagnese deve fare riferimento. In fermento c'è il comitato civico "Sos San Camillo" che ha rigettato in toto la rimodulazione decisa dall'Asl di Brindisi. Secondo il piano l’ospedale di Mesagne diviene presidio territoriale assistenziale con una piastra ambulatoriale polispecialistica che opererà in regime di day service a ciclo diurno (dodici ore giornaliere) e che comprenderà la maggior parte delle specialità mediche e chirurgiche, Cardiologia, Medicina interna, Dermatologia, Urologia, Neurologia, Emg, Reumatologia, Fisiatria, Medicina dello sport, Oculistica, Endoscopia digestiva, Chirurgia, Ginecologia, Otorino, Odontoiatria, Ortopedia. Questo permetterà al paziente di avere una risposta rapida e completa per le prestazioni in acuto a bassa intensità e per la gestione delle patologie croniche, le quali rappresentano insieme circa l’80% delle richieste di salute. Il Pta ospiterà altresì due unità di degenza territoriale: un hospice, per le cure palliative dei malati terminali (12 posti) e un ospedale di comunità (12 posti adulti e 4 pediatrici) a disposizione dei medici di base e dei pediatri convenzionati per le situazioni di criticità non gestibili a domicilio. Il percorso diagnostico e terapeutico del Pta di Mesagne si completa con i servizi di Radiologia, punto prelievi, servizio immuno-trasfusionale, farmacia e una struttura di riabilitazione. Saranno altresì centralizzati nella stessa struttura i Servizi Socio Sanitari, ufficio igiene, servizio vaccinazioni, medicina legale, contraccezione, psicologo, genitorialità sociale, assistenti sociali, laboratorio ambiente e salute, Niat. Decisamente negativo il parere sulla rimodulazione da parte del comitato civico. “Con questo piano il nostro territorio ha una sanità ancora più povera di servizi ospedalieri - si riducono ulteriormente i posti letto - di assistenza territoriale, non sono garantiti i livelli essenziali di assistenza, di medicina preventiva e riabilitativa, si pensi alla prevenzione dei tumori e delle patologie connesse al sistema posturale, oltre ad aver lasciato irrisolta la questione della gestione della rete urgenze/emergenze: chiudono i Pronto Soccorso e non viene potenziato quello del Perrino”, hanno tuonato dal comitato civico che aveva proposto l’istituzione di un pronto soccorso H-12 per codici bianchi e verdi e nello stesso tempo implementare i servizi nuovi come un punto rene, una residenza sanitaria assistita, la degenza riabilitativa, la medicina preventiva, un hospice, un ospedale di comunità, inoltre questo modello proposto dal comitato “aveva una forte caratterizzazione perché puntava a concentrare tutte le attività di chirurgia non complessa, generale, urologica, oculistica, ortopedica, ginecologica, dermatologica, otorinolaringoiatrica, day service internistico, per pazienti a basso rischio nel nostro nosocomio liberando così l’hub principale da queste incombenze”. Purtroppo così non è stato. “La cosa incomprensibile è che l’Asl di Brindisi, aveva, in larga parte, condiviso la proposta in parola, poi, inopinatamente, con un vero e proprio colpo di mano, è imposto un documento di un Pta che non risponde nemmeno ai requisiti minimi di legge. E’ cosi da un meta modello si è passati a un “modellino” senza anima”, hanno concluso dal comitato civico.
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