Da parlamentare rappresentante del territorio e da esponente della maggioranza mi corre l’obbligo di rilevare come l’attuale Governo non sia certamente “contro i vaccini”, come invece subdolamente sostenuto da qualche nostalgico della passata legislatura: un atteggiamento che dimostra solamente l’essere saldamente legato al cordone ombelicale del partito e lontano dai veri bisogni dei cittadini!
Il nostro obiettivo è quello della razionale “utilizzazione dello strumento dell’obbligo in maniera intelligente”, obbligando i cittadini laddove è necessario: sicuramente lo è per il morbillo. A differenza di altre patologie, dove è invece sufficiente la raccomandazione. Come già fanno altri Paesi, che oggi, solo per avviare una riflessione spicciola, godono del maggiore consenso delle istituzioni europee: come per l’esavalente ad esempio!
Noi ci siamo opposti al decreto Lorenzin, non perché siamo contro i vaccini, su questo qualcuno ha fatto un po’ di confusione ed evidentemente ancora oggi continua a farlo: noi siamo favorevoli alle vaccinazioni. Per altre patologie è però sufficiente la raccomandazione (e non l’obbligatorietà), come era prima del decreto Lorenzin, mantenendo però alta l’attenzione sul morbillo, che è il vero problema di questo Paese. Qualcuno forse, primo tra tutti il Sindaco di Maruggio, ha dimenticato che i bambini non vaccinati tra i 6 e i 16 anni entravano a scuola anche a legge Lorenzin invariata? In tutta Europa il morbillo ha un tasso d’incidenza molto elevato, è indubbio. Sono emergenze epidemiologiche. La flessibilità dell’obbligo offre la possibilità di utilizzarlo quando ci sono questi presupposti. La legge Lorenzin è rigida, fatta sull’urgenza, ma non offre la possibilità di “modulare”, come invece avviene per esempio in Spagna e in Germania. Questo perché non bisogna solo prevenire l’infezione. Siccome siamo in una fase di epidemia, si deve anche controllare l’infezione, i contagiati e i contatti.
All’opposto, abbiamo incredibilmente avuto modo di riscontrare come nelle strutture sanitarie non ci sia un’adeguata copertura vaccinale tra gli operatori sanitari: la circostanza non è mai stata monitorata.
Occorre allora fare chiarezza. Se ci fosse già stata l’Anagrafe vaccinale, casi come quelli di Bari difficilmente si sarebbero verificati, e questo perché, nonostante gli slogan della passata legislatura, di fatto è questo Governo e in primis il ministro della Salute Giulia Grillo che sono al lavoro per avere un quadro completo di tutte le coperture vaccinali regione per regione. Abbiamo sempre evidenziato che, oltre a una corretta campagna d’informazione sul tema, la nostra priorità è quella di potenziare i servizi vaccinali e rendere più efficiente tutta la macchina amministrativa per avere un monitoraggio efficace e costante di ogni singola situazione. Tuttavia, ciò si può ottenere solamente attraverso l’Anagrafe vaccinale. In questo modo si potranno individuare le persone non ancora vaccinate e, in casi di coperture non idonee per malattie gravi come per esempio il morbillo o la pertosse, sarà possibile attivare altri tipi di misure, ad iniziare dall’obbligo previsto anche per gli operatori sanitari.
Purtroppo, ci troviamo davanti ad una vera e propria situazione di confusione, dovuta al carattere “emergenziale” del decreto Lorenzin; basti pensare all’equiparazione che è stata fatta tra patologie come il morbillo, il quale necessita di vaccino, e il tetano, che invece non richiede l’immunità di gregge.
Episodi come quelli registrati in questi giorni a Bari sono la prova provata che i “provvedimenti imposti”, ma non accompagnati da un’informazione completa rivolta ai cittadini per farli scegliere con consapevolezza, non portano a nulla. Non è un caso che, anche con il decreto Lorenzin in vigore, ci siano ancora bambini non adeguatamente vaccinati. Nulla di più che sterili strumentalizzazioni che non siamo più disposti ad accettare.
Giovanni Luca Aresta, Deputato
Portavoce M5S Camera