Ieri mattina, infatti, il Partito democratico di Mesagne ha presentato il suo candidato sindaco: Francesco Mingolla, detto Ninni. Al tavolo della presidenza c'erano Francesco Mingolla, Francesco Rogoli e Franco Scoditti. Il tutto nella cornice della sede istituzionale di via Roma alla presenza dei maggiorenti del partito e delle espressioni delle varie correnti. Professionista serio e gioviale Mingolla ha fatto della politica la sua mission. Toccherà a lui e alla sua squadra ricucire la tela dei rapporti interni del Pd che in questi anni si è strappata in più parti sia a causa della contestata Amministrazione Scoditti, cui però non ha tolto mai la fiducia, sia per le attese interne non realizzate. Certo c’è da dire che non c’è discontinuità con il passato, come avevano chiesto alcune espressioni del Pd, tuttavia gli uomini e le donne pronti a schierarsi con Mingolla sono quanto di meglio il partito, oggi, può offrire. “In una campagna elettorale avviata da mesi, il cui motivo principale sembra essere la marginalizzazione della politica, il Partito democratico si candida a rappresentare la centralità che idee, valori e principi rivestono nella costruzione di una proposta di governo della città”, ha spiegato il giovane segretario Francesco Rogoli il quale sta affrontando nel suo ruolo di partito una sfida elettorale non di poco conto. In ballo, infatti, c’è la tenuta del Pd come partito di maggioranza relativa. “Se è vero che i problemi sono uguali per tutti le soluzioni non sono mai neutre e la costruzione di visioni non può prescindere dalle identità”, ha fatto notare il segretario. “Per questa ragione – ha continuato - non abbiamo mai creduto di costruire schieramenti che includessero tutto e il suo contrario ma ci siamo posti il problema di come dare forma a un nuovo centrosinistra, avendo preso atto che alcuni dei partiti e movimenti organici a questo campo hanno ritenuto di mettere assieme un agglomerato di liste civiche che nascondono pezzi di ceto politico trasformistico di diversa estrazione che affondano le loro radici da destra a sinistra”. Chiaro il riferimento alla coalizione messa in campo dal candidato sindaco Pompeo Molfetta e dall’onorevole Toni Matarrelli. “Riteniamo – ha continuato Rogoli - che la città abbia bisogno di un progetto politico alternativo convinti come siamo che nulla di buono possa venire dalla definitiva caduta di steccati ideologici, che rappresentano per noi la tensione civica, etica e morale di cui la politica non può fare a meno”. Quindi, in seguito ad una lunga e articolata discussione sulle risorse da spendere a servizio della città, il Pd ha investito Francesco Mingolla della responsabilità di rappresentarlo come candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative ed ha chiesto a Fernando Orsini, punto di riferimento istituzionale, di guidare la lista del Partito democratico. “E attraverso queste e tante altre risorse vecchie e nuove che il Pd vuol rappresentare la traccia di un centrosinistra rinnovato, che forte della sua storia, possa permettere alla città di proiettarsi verso il futuro”, ha concluso il segretario.
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