Evidentemente per lui non rappresenta un fatto inutile ed una vera e propria perdita di tempo definire i suoi avversari politici riciclati e trasformisti.
Se, come appare chiaro, i destinatari di tali dolci parole siamo noi, lo rassicuriamo sul fatto che, per valori e convinzioni, apparteniamo certamente all’area del centrodestra, ed a questa apparterremo anche nel futuro, ma nello stesso tempo ci sentiamo stanchi di questa politica lontana dalla gente, chiusa nelle stanze segrete, con le gerarchie di partito che influiscono nelle scelte, anche in quelle locali, e siamo aperti a progetti politici che, indipendentemente dalle sensibilità di coloro che li compongono, abbiano a cuore i problemi di ogni giorno dei cittadini.
Perciò, giovani e meno giovani, appassionati di politica, di diversa estrazione culturale e civica, per alcuni anche molto vicina al segretario del PD, inseriti nel mondo del lavoro e vicini alla gente, abbiamo deciso di toglierci la casacca e fondare un movimento civico, ed abbiamo colto con interesse il progetto di una aggregazione civica, senza simboli di partito, dedicata solo a cercare di risollevare la nostra città, trovando sintonia con il candidato sindaco Pompeo Molfetta, pur nelle ovvie differenze ideologiche.
Forse questo è il nostro torto. Oppure si sta tentando di portare la campagna elettorale su un livello, bassissimo, di scontro e di ingiurie?
Noi non ci stiamo, e non scenderemo mai su tale piano che lui ed il suo partito sembrano volerci imporre. Se ne faccia una ragione. La nostra sarà una battaglia sui contenuti e sui programmi che abbiamo già definito con tutta la coalizione e che presto presenteremo alla città.
E poi, a proposito di strane alleanze, forse a causa della sua giovane età, il segretario del PD non ricorda. Quando parla di “agglomerato di liste civiche che nascondono pezzi di ceto politico trasformistico di diversa estrazione che affondano le loro radici da destra a sinistra; una trasversalità che il Pd intende contrastare”, non ricorda che tale corollario è stato clamorosamente disatteso proprio dal suo candidato sindaco, che, condividendo evidentemente ciò che noi ed il candidato Molfetta andiamo sostenendo, sottoscrisse un patto elettorale per il governo della provincia di Brindisi con Adriana Poli Bortone (forse il segretario PD non sa chi è e non conosce la sua storia!?), e fu esponente di primo piano del cosiddetto “laboratorio”, primo e chiaro esempio dell’agglomerato di liste di cui sopra. O qualcosa nel pensiero del candidato sindaco del PD è cambiato in merito?
Quindi caro segretario, fai la Tua brava campagna elettorale e lascia stare gli epiteti offensivi, continuerai a suscitare la simpatia che hai suscitato finora.