In questo quadro preoccupante è bene essere attivi, vigili e se necessario critici, su quanto sta accadendo e diffondere una informazione corretta a tutti gli operatori del settore ma anche a tutta la cittadinanza, che aiuti per quanto possibile a fare chiarezza sulla situazione che riguarda la città di Mesagne e gli ulivi presenti sul suo territorio.
Molte sono le risorse umane, gli esperti, i patrimoni di conoscenza che Mesagne, città dalla profonda vocazione agricola, può offrire a questa questione sia per monitorare quanto sta succedendo, per prevenire, che per attenzionare la questione con la dovuta criticità. Sarebbe quindi più che auspicabile che questo tema fosse trattato pubblicamente, creando una task force, una cabina di regia composta da esperti mesagnesi, dai giovani laureati agli agricoltori con la loro decennale esperienza, che possano dare un loro fondamentale contributo.
Il Piano di emergenza varato in questi giorni per combattere la Xylella prevede per esempio che i proprietari dei fondi dovranno, entro il mese di maggio, curare la pulizia e l'aratura dei terreni, per bloccare le larve che ne rappresentano il vettore, e irrorare le piante con i pesticidi per sterminare gli insetti adulti. Nonostante le indicazioni e le decisioni della Unione Europea prima e della Regione Puglia dopo, c’è ancora tanta incertezza attorno a questa vicenda, soprattutto riguardo ai rischi che questi trattamenti chimici potranno rappresentare per l’ambiente, per le colture stesse e per la popolazione salentina.
Lo scenario che si prefigura a così breve termine, ossia lo sradicamento degli ulivi e di altri alberi e lo spargimento di enormi quantità di pesticidi, non può che destare profonde preoccupazioni. In questi giorni, inoltre, si moltiplicano voci contrastanti anche provenienti da studiosi e tecnici del territorio di tutto il Salento per identificare soluzioni alternative e ridurre i rischi per le popolazioni che, con tutto il rispetto per le indicazioni delle Istituzioni, non possono non essere valutate.
E’ necessario un immediato coinvolgimento attivo di tutti coloro che possano e vogliano dare il loro contributo. L’auspicio è quindi che il Comune possa farsi al più presto promotore di una azione dal basso che possa far sentire i cittadini e gli agricoltori meno soli, erogando una corretta e completa informazione, di fronte a questa situazione incresciosa che minaccia un patrimonio inestimabile rappresentato dai nostri ulivi, molti anche secolari e, non secondariamente, la salute della nostra popolazione. Noi siamo pronti a partecipare.