Ospedale De Lellis, la rabbia delle opposizioni

Aprile 08, 2016 2198

ospedale ingressoRiflettori accesi sull'ospedale "De Lellis" di Mesagne

o meglio su ciò che rimane di quello che era un fiore all'occhiello della sanità provinciale. A destare alta l'attenzione è il Partito democratico, i movimenti politici Civico 26 e Mesagne moderata che hanno chiesto al sindaco Pompeo Molfetta di convocare un Consiglio comunale monotematico alla presenza del direttore generale dell'Asl, Giuseppe Pasqualone, dell'onorevole Toni Matarrelli e del consigliere regionale Mauro Vizzino. A chiederlo, con una nota, sono stati tutti i consiglieri comunali di minoranza. Alla luce del Piano di riordino ospedaliero della Regione Puglia, approvato il 29 febbraio scorso, e in attesa delle valutazioni da parte del ministero della Salute e del ministero delle Economie e Finanze, la minoranza è particolarmente preoccupata dalle "corpose trasformazioni dell’offerta di prestazioni sanitarie che dagli atti rivengono per i cittadini del territorio". Da ciò scaturisce, per le opposizioni di governo, la necessità di un approfondimento tecnico-politico "da parte del Consiglio comunale, come anche recentemente auspicato e dichiarato dal sindaco, non essendoci stata a tutt’oggi". Così, ai sensi della vigente normativa in materia i sei consiglieri comunali hanno formalmente chiesto "la convocazione urgente di una seduta consiliare monotematica, con l’invito a partecipare alla stessa ai parlamentari e consiglieri regionali della provincia di Brindisi, al direttore generale dell’Asl di Brindisi, per discutere e approfondire l’argomento indicato, valutare le risultanze a tutt’oggi emerse e assumere ogni opportuna determinazione in favore della comunità mesagnese". L'Amministrazione comunale di Mesagne, al contrario di altre realtà provinciali, su quest'argomento non ha ancora assunto una posizione chiara e forte. Il sindaco Molfetta ha incontrato la tematica commissione consiliare regionale ma più di tanto non è stato fatto. E' servito solo a tacitare temporaneamente gli animi di alcuni politici e cittadini. "Mesagne ha due corsie referenziali: una diretta a Bari e l'altra a Roma. Nessuno, però, ha deciso di percorrerle", è questa la critica maggiormente ascoltata in città su un argomento così spigoloso che in passato ha fatto naufragare politicamente amministrazioni locali e regionali.