ad affermarlo sono i consiglieri di minoranza del Pd, Mesagne per Guarini e del gruppo misto oltre le loro segreterie politiche, all'indomani dell'ufficializzazione del bando di concorso per l'assegnazione dei locali di piazza dei Commestibili e della possibilità di titolare il parco rigenerato con una scelta fatta direttamente dai cittadini. Il sindaco Molfetta, infatti, ha annunciato che l’Amministrazione comunale avvierà una “petizione popolare” per l’intitolazione del parco “ex campo sportivo” e che il “bando” per l’affidamento dei due locali, di cui uno adibito a bar e l’altro a edicola, è già pronto. "Ricordiamo che solo pochi giorni fa, durante l’ultimo Consiglio comunale, i consiglieri comunali di opposizione avevano chiesto al sindaco chiarimenti su questi aspetti e lo stesso aveva assicurato che tutti i consiglieri sarebbero stati informati circa l’evoluzione delle vicende", hanno spiegato i segretari e consiglieri di minoranza secondo cui il primo cittadino "continua a ignorare le forze politiche di opposizione, in violazione dei loro diritti, ed estromette scientemente dal dibattito politico le minoranze. Decisioni come quelle preannunciate dal sindaco meritavano un approfondimento di merito e un ampio coinvolgimento politico nelle apposite Commissioni consiliari". Non è tutto poiché le forze di opposizione sono adirate anche per la pubblicazione del bando per l'assegnazione dei locali di piazza dei Commestibili. "Ancora una volta - hanno spiegato - non c'è stato nessun passaggio in Commissione consiliare, nessun incontro informale, neppure un cenno nella recente conferenza dei capigruppo o in Consiglio comunale. Eppure l’Amministrazione aveva quasi sfidato le opposizioni a offrire contributi di merito, dimenticandosi però di creare le condizioni affinché idee e proposte potessero arrivare". Le minoranze hanno, quindi, ricordato: "Mai nella storia politica mesagnese le istituzioni erano state a tal punto mortificate: una giunta che esegue le decisioni prese da pochi, che si compiace spesso e volentieri con se stessa ed agisce nella totale assenza di partecipazione e condivisione, sapendo di poter contare sui numeri quando questi occorrono per votare”. Ed hanno aggiunto: “Vorremmo ricordare, al sindaco in primis e ai suoi assessori, che la condivisione delle scelte che riguardano la città non è un atto di debolezza; al contrario rafforza le scelte stesse e radica nelle coscienze la democrazia che a Mesagne, invece, sembra essere sospesa". Infine hanno lanciato la sfida: “Se i Consiglieri comunali sono esautorati delle loro prerogative, allora si rinunci a tutto, finanche a convocare i Consigli comunali, inserendo anche questa tra le voci di risparmio”. Accuse che il sindaco Molfetta ha rispedito al mittente e a proposito della titolazione del nuovo parco ha detto: “L’intitolazione da proporre può essere un nome di persona, in ricordo di una singola figura mesagnese o non mesagnese, oppure impersonale”. Ha, quindi concluso: “I comitati spontanei, che intendono presentare una proposta, devono produrre istanza scritta e motivata raccogliendo 50 firme: raccogliere più cinquanta firme non favorisce la causa, cosi come raccoglierne qualcuna in meno non preclude la valutazione. Pertanto si scoraggia a utilizzare falsi nomi per raggiungere forzosamente quota 50 firme”.
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