Mesagne. Oggi ultimo giorno di referendum per la titolazione del campo In evidenza

Giugno 07, 2016 2460

parco rigenerato - incontro con il sindaco molfettaOggi a Mesagne si chiude il referendum popolare

per la scelta del nome del parco. Il seggio elettorale sarà aperto fino alle ore 20,30. Mercoledì, invece, ci sarà lo spoglio delle schede. Le candidature da votare sono: Parco Arcobaleno, Parco Roberto Potì, Parco delle Farfalle, Parco Marcella Di Levrano vittima di mafia, Parco della Gioia, Parco Melissa Bassi, Parco degli Angeli, Parco della Rondine Allegra, Parco Anna Palmira Profilo vittima di malasanità. Intanto si è registrata la polemica di alcuni comitati promotori dei nomi da dare al parco che hanno chiesto, sembra inutilmente, che un loro rappresentante sia presente allo spoglio. Una fase elettorale lunghissima, dunque, spalmata in 22 giorni, che stando ai numeri attuali porterà al voto circa l’otto per cento degli aventi diritto, tenuto conto che si vota dai sedici anni in su. "In sostanza un grande flop", ha esordito Progettiamo Mesagne che dall'inizio non ha condiviso questa modalità di assegnazione del nome "atteso che prioritariamente spetta alla giunta, semmai di concerto con il Consiglio comunale, decidere sulla toponomastica di una città", ha precisato Domenico Magrì, dirigente del movimento politico di minoranza. Questo, ovviamente, non esclude che i cittadini possano presentare delle proposte. Per Magrì ciò deve avvenire all’interno di regole certe. "Le regole a Mesagne ci sono", ha tuonato. Infatti, secondo quanto previsto dallo statuto comunale, agli articoli 33 e 34, i cittadini possono presentare petizioni e proposte e portarle all’attenzione del sindaco. "Insomma la partecipazione non deve essere indotta ma spontanea - ha continuato Magrì - non deve trasformarsi in forme di populismo esasperato. Precisiamo che abbiamo il massimo rispetto per tutte le proposte fatte e per i loro promotori". Ed ha aggiunto: "Pur tuttavia non si può non segnalare che vi è stata una gran confusione nella predisposizione di queste modalità di voto: nessuna regola certa e soprattutto più volte modificate in corso d’opera; tutto ciò probabilmente fatto al solo scopo di non inimicarsi nessuno ma, a nostro avviso, ha finito per scontentare tutti". Tuttavia, Magrì spera che, almeno nella fase dello scrutinio, si cerchi di operare "con maggiore trasparenza, coinvolgendo ad esempio nella fase dello spoglio, com’è stato richiesto da più comitati promotori, a oggi pare che non sia previsto, un rappresentante delle nove proposte affinché possano vigilare insieme sulla regolarità delle operazioni".