I ridimensionamenti, di fatto, stanno abbattendo i servizi pubblici a favore della sanità privata. La chiusura di dialogo da parte dei vertici Asl, poi, non fa che acuire i problemi. Aspetti poliedrici del Pianeta salute che sono stati analizzati durante il Consiglio comunale monotematico che si è svolto lunedì scorso a Mesagne dove è emerso chiaramente, anche, un certo disappunto verso il direttore generale dell'Asl, Giuseppe Pasqualone, per aver snobbato l'invito delle istituzioni. Ad accogliere il grido di aiuto del territorio e portarlo ai vertici regionali e nazionali del governo c'erano l'onorevole Toni Matarrelli e il consigliere regionale, Mauro Vizzino. La città di Mesagne, dopo gli anni d’intorpidimento, si è svegliata e ha preso coscienza che l'ospedale è stato ridotto a un poliambulatorio. Svuotato di reparti e servizi. Dall'altra parte assiste all'impossibilità dell'ospedale "Perrino" di Brindisi a dare risposte dignitose all'utenza. Così, da una parte ex strutture ospedaliere di eccellenza sono state svuotate di funzioni, Mesagne, San Pietro, Ceglie, Fasano, mentre dall'altra c'è un carico di servizi, il "Perrino", ormai prossimo a implodere. C'è di più. Altri problemi si solleveranno appena saranno ridotte le ore di servizio della guardia medica. In mezzo c'è il paziente, malato e bisognevole di cure, ormai privato della propria dignità. "Se lo Stato sulla sanità discrimina la Puglia, la Puglia discrimina Brindisi e il suo territorio", è l'incipit del sindaco, Pompeo Molfetta, per attaccare la Regione Puglia e l'Asl di Brindisi per la contestata gestione sanitaria di Mesagne. "Oggi siamo in una situazione di emergenza - ha spiegato il sindaco - che causa ingorghi e fa collassare il "Perrino" mentre strutture eccellenti del territorio, come l'ospedale De Lellis, sono state depauperate dei servizi essenziali. Il nostro ospedale è, di fatto, un poliambulatorio". Ed ha aggiunto: "I piani annunciati negli anni non sono stati mai finanziati. Al contrario s’investono, incomprensibilmente, soldi su una struttura che stanno depotenziando. Chiari sprechi di denaro pubblico". Per Vito Lenoci, consigliere delegato alla sanità: "Il piano non ci entusiasma perché concepito unilateralmente" ed ha, quindi, aggiunto "i problemi aumenteranno appena sarà ridotto l'orario della guardia medica e ci si dovrà rivolgere al 118". Secondo Mauro Resta, Civico 26, "l'ospedale di Mesagne è in un coma, quasi, irreversibile" quindi ha proposto di potenziare il pronto soccorso del "De Lellis" per decongestionare Brindisi. Francesco Mingolla, capogruppo del Pd, ha snocciolato alcuni dati da cui si evince che l'Asl di Brindisi ha i parametri di posti letto "inferiori al piano per cui non ci sarebbe bisogno di tagliare nulla" ed ha aggiunto "evidentemente c'è una precisa volontà politica di emarginare la provincia di Brindisi a favore di Bari". Mingolla ha concluso: "I piani tagliano eludendo il benessere sanitario dei cittadini".
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