di stabilizzare 19 netturbini con la trasformazione del contratto di lavoro da par time a full time. In pratica non ha inteso ratificare l'accordo siglato tra la direzione dell'Ati e la Cgil funzione pubblica. Ed è scoppiata la protesta sia dei dipendenti sia della Cgil che hanno dato mandato all'avvocato Davide De Giuseppe di portare avanti la vertenza. "Con enorme sacrificio e spirito di abnegazione, durante il mese di giugno, la nostra organizzazione sindacale, con il contributo professionale dell'avvocato Davide De Giuseppe, è riuscito a ratificare le volontà condivise dei lavoratori e delle aziende, per il passaggio dei contratti di lavoro da part time a full – time, degli operatori ecologici dell’Ati, Axa Srl e Gial Plast Srl, gestori del servizio di igiene urbana e servizi complementari nel Comune di Mesagne", ha spiegato il segretario territoriale Vincenzo Cavallo. Il personale interessato, in totale 19 lavoratori, svolge dall’anno 2013 lavoro a full time invece di parttime. Lo scorso 20 giugno, l'organizzazione sindacale è riuscita a ratificare un accordo tra i 19 lavoratori e la ditta, con la quale accettavano di modificare tutti i contratti parttime trasformandoli in fulltime. "Occorre precisare - ha aggiunto Cavallo - che tale passaggio non implica, o meglio non avrebbe implicato, nessun costo aggiuntivo a carico del Comune di Mesagne ma avrebbe permesso ai 19 lavoratori ed alle rispettive famiglie di raggiungere una tranquillità economica migliore". "Nella passata consiliatura, fu l’Amministrazione comunale a chiedere il passaggio a full time dei 19 dipendenti part-time ma allora la ditta chiese circa 20 mila euro mensili in più sul capitolato", ha ricordato il sindaco Molfetta. Per questo motivo l’operazione non andò in porto. Tuttavia, Molfetta ha una serie di domande da porgere sia alla Cgil sia all'Ati. "Come mai questa operazione oggi non costerebbe nulla? Chi paga? Mi si dice: «Non è un problema vostro, l’accordo sindacale non prevede oneri aggiuntivi per il Comune». Ma allora perché tanto clamore?". Per cui resta un dubbio: "Se il Comune non deve modificare il capitolato d’appalto, non deve cacciar fuori i soldi, perché mai dovrebbe ratificare un accordo sindacale fra una azienda privata e i suoi lavoratori?". Com'è altrettanto strano che l'accordo è stato realizzato alla scadenza definitiva del contratto tra Comune di Mesagne e l'Ati "mentre è in corso la “gara ponte” per l’affidamento del servizio al nuovo gestore", ha concluso il sindaco.
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