in base ai dati Istat, registrata nel 2 trimestre del 2016, suggerisce, partendo dalla politica, di percorrere nuove strade. Si tratta secondo la Uil pensionati territoriale di Brindisi, d’invertire la rotta con politiche industriali moderne. La realizzazione si ottiene attraverso l’individuazione di risorse aggiuntive in opere pubbliche d’interesse strategico, la cui funzionalità assume rilievo fondamentale: autostrade, ferrovie, ospedali , scuole, edifici per il culto, strutture residenziali o socio-assistenziali per i non autosufficienti. La spesa delle risorse aggiuntive valorizza la partecipazione dei lavoratori, rinnova e modernizza la contrattazione a partire dal pubblico impiego, allarga e non riduce la protezione sociale . La richiesta dei pensionati, nel confronto sulla previdenza, necessita di entrare nel merito anche economico della questione nella definizione degli obiettivi che il sindacato vuole raggiungere a tutela dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani in cerca di lavoro. La risposta per la Uil pensionati è nel reperire risorse significative tra le pieghe del Bilancio, e che siano sufficienti alla soluzione delle questioni più urgenti, dall’ampliamento della platea degli usuranti alla gratuità delle ricongiunzioni, dai 41 anni di contributi come condizione sufficiente per l’accesso alla pensione e all’adeguamento degli assegni pensionistici in essere. In merito alla relazione annuale dell’Inps, il sindacato della Uil fa presente che il presidente Boeri si preoccupa per i 3 miliardi relativi alla legge sull’accompagnamento e non ai 104 miliardi dell’evasione contributiva. La Uil pensionati di Brindisi, a tal proposito, chiede nel segno dell’evidenza di un bilancio più trasparente e veritiero, la separazione tra assistenza e previdenza; del resto l’inps è l’Istituto che garantisce la Previdenza e la non povertà sociale. La verità è nel tutelare aiutando i poveri a uscire dalla forbice e non nel creare nuovi poveri. I dati Ocse sull’occupazione, in particolare quella giovanile, non sono confortanti. Peggio di noi fanno solo Spagna e Grecia. Il rallentamento delle assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato nei primi 5 mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, meno 326 mila; un rallentamento che ha coinvolto esclusivamente i contratti a tempo indeterminato: pari a -33,4% sul primo trimestre del 2015, fotografa un quadro di debole crescita nel Paese. Inoltre secondo la Uil pensionati, è necessario, in questi numeri, non sottovalutare oltre al calo del lavoro stabile, la crescita del lavoro debole attraverso un uso “ambiguo” del part-time, che sembra, in parte, nascondere il lavoro grigio e, soprattutto, l’utilizzo negativo dei voucher, anche in zone che, precedentemente, avevano un uso limitato come nel Sud, nonostante la legge varata dal Governo È necessario invertire la rotta facendo di più per gli ammalati e gli anziani non autosufficienti. L’articolo 32 della Costituzione, la legge 833/1978, l’articolo 54 della legge 289/2002 assicurano il diritto alla cura per gli ammalati in relazione al loro fabbisogno terapeutico e senza limiti di durata. Gli anziani malati cronici non autosufficienti e le persone colpite da demenza senile sono soggetti colpiti da demenze senile sono soggetti colpiti da gravi patologie e pertanto hanno esigenze di cure sanitarie e socio-sanitarie in relazione ai loro quadri clinici e patologici. La Uil pensionati di Brindisi chiede di portare avanti con sollecitudine l’adozione del Piano Nazionale per la non autosufficienza , che deve prevedere l’adeguata integrazione fra l’intervento sociale e quello sanitario, in una prospettiva di miglioramento della vita dell’ammalato, dell’anziano e del disabile. Per il sindacato necessita per la tutela delle persone non autosufficienti l’abbattimento delle attuali liste di attesa riguardanti le prestazioni domiciliari e residenziali, il riconoscimento effettivo dell’assoluta priorità degli interventi socio-sanitari domiciliari e di assicurare la corretta attuazione e la concreta esigibilità delle prestazioni sanitarie e delle cure socio-sanitarie, previste dai LEA, alle persone con Handicap invalidanti, agli anziani malati cronici non autosufficienti, ai soggetti colpiti dal morbo di Alzheimer o da altre forme neurodegenerative e di demenza senile e ai pazienti psichiatrici, assicurando loro l’erogazione delle prestazioni domiciliari, semiresidenziali, ai sensi del decreto del Consiglio dei Ministri, del 29 novembre 2001, concernente i livelli essenziali di assistenza. Un italiano su dieci rinuncia a curarsi per motivi economici e liste d’attesa troppo lunghe, secondo i dati allarmanti dell’Osservatorio sul federalismo in sanità nel rapporto del 2015. In Puglia, in particolare, i cittadini ricorrono più di frequente agli specialisti privati per aggirare il problema dei tempi troppo lunghi nel pubblico: per la riabilitazione motoria si attende da un minimo di 13 nel Nord Est a quasi 69 giorni del Sud. È urgente nel territorio brindisino avere ospedali di eccellenza, potersi curare nel proprio territorio e affidarsi ai professori medici della patologia da cui si è colpiti in caso di malattie complesse come i tumori. È difficile per l’ammalato scegliere dove andare a curarsi, specie per malattie complesse. Non esiste infatti una vasta letteratura scientifica e per questo la Uil pensionati territoriale di Brindisi sollecita le Istituzioni sanitarie territoriali a non chiudere gli ospedali, ma ad attrezzarli in reparti super specializzati e di rilevanza internazionale. L’eccellenza garantisce la qualità delle cure. Il segretario Responsabile Tindaro Giunta
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