Redazione

La Regione Puglia intende garantire ed assicurare il benessere degli animali d’affezione e di prevenire il fenomeno del randagismo. È quanto prevede un regolamento attuativo che la III Commissione del presidente Mauro Vizzino, ha approvato a maggioranza.

Si tratta di definire e garantire i requisiti strutturali, funzionali ed igienico sanitari delle strutture di ricovero; di avere dei modelli di gara ai quali dovranno attenersi le stazioni appaltanti; stabilire la misura del contributo che il proprietario o detentore di un animale d’affezione deve corrispondere al Comune competente in caso di rinuncia all’animale; oltre  alle norme in materia di protezione gatti.

Le strutture di ricovero sono classificate in: canile sanitario, canile rifugio, micro canile e altre strutture destinate alla custodia di cani.

Il Comune potrà applicare, per il mantenimento dei cani nei canili sanitari e nei canili rifugio di sua proprietà, affidati alla gestione di privati associazioni animaliste 5,10 euro più IVA per ciascun cane.

A Brindisi, come in Puglia e in tutta Italia, non nascono più nuove attività commerciali e quelle esistenti chiudono per difficoltà oggettive. La Confesercenti lancia un serio e circostanziato allarme per ribadire che la situazione è oramai vicina al collasso. Aprire un negozio è oramai una circostanza sempre più impossibile. Caro-vita, rallentamento dei consumi e concorrenza della grande distribuzione e del web non accelerano solo le chiusure di imprese nel commercio, ma fanno crollare anche le nuove nascite. Per il 2023, in Italia, sulla base di elaborazioni dei dati camerali, si stima che abbiano tirato su la saracinesca per la prima volta solo poco più di 20mila attività nel comparto, l’8% in meno del 2022, ed é il numero più basso degli ultimi dieci anni. Nel 2013 erano state oltre 44mila, più del doppio. Una crisi di denatalità che ha falcidiato il tessuto commerciale e che, senza un’inversione di tendenza, è destinata a continuare.

Si prevede per il 2023 che il numero annuale di iscrizioni di imprese nel commercio dovrebbe arrivare a circa 11mila. Dati che preoccupano tantissimo. In Puglia, si è passati dalle 3.834 nuove aperture di attività commerciali nel 2013 alle 2.165 dell’anno scorso e alle 2.070 di quest’anno. Nell’ultimo decennio, nella nostra regione, e quindi anche nel territorio provinciale brindisino il decremento è stato quasi del 50%. I comparti merceologici più interessati da questa involuzione sono computer, elettrodomestici, abbigliamento, articoli sportivi, giocattoli, profumerie, articoli da regalo, librerie, giornali, intermediari del commercio. Le nascite di imprese aumentano solo nel commercio via internet, che vede esplodere le iscrizioni rispetto a dieci anni fa (+188%). Ma è un numero assolutamente insufficiente a compensare il calo di natalità complessiva del settore. Aperture in caduta libera anche per il commercio su aree pubbliche.

Quello del commercio ambulante è un caso particolare che risente della questione Bolkestein. Se il trend degli ultimi due anni si mantenesse inalterato, già nel 2025 non ci sarebbero più nuove iscrizioni. In generale, si fa sempre meno impresa e chi soffre di più è sicuramente il commercio al dettaglio. Il crollo delle nascite di nuove imprese sta accelerando il processo di desertificazione commerciale delle città, privando i cittadini di servizi e i territori di ricchezza e lavoro, e la nostra economia di quei negozi. Aprire una nuova attività di commercio di vicinato, in un mercato crescentemente dominato da grandi gruppi e giganti dell’online, è sempre più difficile. Per arginare questa pericolosa deriva economica, Confesercenti propone la decontribuzione per i giovani che avviano una nuova attività commerciale e un regime fiscale di vantaggio per gli esercizi sotto i 400mila euro di fatturato l’anno, magari da legare ad obblighi di formazione. Ma anche le amministrazioni locali dovrebbero operare con più incisività anche sul versante della rigenerazione urbana, delle piccole e grandi città, dei centri come delle periferie delle aree urbane, per contrastare desertificazione e degrado.

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115 osterie in guida di cui 8 novi e 22 Chiocciole: questi i numeri della regione nella nuova edizione di Osterie d’Italia. Torna lo storico sussidiario del mangiarbere all'italiana: presentata al Teatro Elfo Puccini di Milano il 23 ottobre e disponibile in tutte le librerie e sullo store online di Slow Food Editore dal 25 ottobre, la trentaquattresima edizione di Osterie d'Italia racconta la ristorazione italiana più autentica e di qualità attraverso le visite e le recensioni di più di 240 collaboratori sparsi in tutta Italia, in una rete fitta e capillare. 

La nuova edizione raccoglie 1752 indirizzi di osterie, agriturismi, enoteche con cucina e ristoranti segnalati per la cucina territoriale, la rigorosa selezione degli ingredienti e il prezzo giusto. Oltre ai simboli e i riconoscimenti canonicamente assegnati alle osterie, di modo da offrire al lettore uno strumento per una conoscenza approfondita dell'offerta, per la prima volta i riconoscimenti storici della Chiocciole e della Bottiglia e il più recente Bere Bene (a riconoscere una selezione complessiva di bevande alcoliche e non, come birre artigianali, distillati, cocktail ma anche succhi, estratti e infusi scelti con attenzione e personalità) sono stati assegnati anche ai locali segnalati negli inserti, ovvero quei locali la cui offerta e impostazione sono interpreti di una tradizione gastronomica locale, rintracciabili esclusivamente nella regione di appartenenza, come i fornelli alla brace della Murgia. 

Il premio speciale

Tra i riconoscimenti assegnati durante la presentazione, è stata un’osteria pugliese ad aggiudicarsi il Premio Miglior Oste, sponsorizzato da Paderno: si tratta di XFood - San Vito dei Normanni (Br), con la motivazione: “se l'accoglienza è il valore alla base dell'identità dell'oste, un'osteria la cui accoglienza parte dai componenti della brigata quanto dell'impresa non può che risultare in uno dei progetti più interessanti, d'ispirazione e di esempio per un nuovo modo di essere osti.”

Puglia: la panoramica 2024

Negli anni più recenti, la Puglia è stata oggetto di notevoli flussi turistici in tutta la sua lunghezza, dal Gargano al Salento passando per la Valle d’Itria, e un driver importante di questa crescita è stato il cibo, nella sua esaltazione della cultura contadina e di territorio. Sulla spinta dei flussi turistici, la proposta ristorativa si è in parte conformata a un’offerta modaiola e di apparenza, ma la buona notizia è che continuano a nascere vere osterie a opera di giovani che hanno passione e rispetto per la propria identità, certo in ambienti più moderni, ma con un’inalterata passione per l’accoglienza, la ricerca delle materie prime di qualità del territorio, della voglia di raccontarle e trasformarle nel rispetto della loro natura: la tradizione in qualche modo si evolve, come è naturale che sia. La guida racconta una Puglia dove tutte le osterie hanno un denominatore comune: la stessa radice contadina, la passione e l’amore per il territorio declinate in forme differenti, dalle più classiche alle più moderne.


L’elenco completo delle Chiocciole della Puglia

Le Macare - Alezio (Le)

Antichi Sapori - Andria (Bt)

PerBacco - Bari (Ba)

Antica Osteria La Sciabica - Brindisi (Br)

Casale Ferrovia - Carovigno (Br)

Cibus - Ceglie Messapica (Br)

‘U Vulesce - Cerignola (Fg)

La Bottega dell’Allegria - Corato (Ba)

La Cuccagna - Crispiano (Ta)

Terra Arsa - Foggia (Fg) nuova chiocciola

Le Zie-Cucina Casareccia - Lecce (Le) nuova chiocciola

La Taverna del Duca - Locorotondo (Ba)

Canneto Beach 2 - Margherita di Savoia (Bt)

Masseria Barbera - Minervino Murge (Bt)

L’Antica Locanda - Noci (Ba)

Peppe Zullo - Orsara di Puglia (Fg)
La Piazza - Poggiardo (Le)

Botteghe Antiche - Putignano (Ba)

La Fossa del Grano - San Severo (Fg)

La Locanda di Nonna Mena - San Vito dei Normanni (Br)
XFood - San vito dei Normanni (Br) nuova chiocciola

Taverna del Porto - Tricase (Le)

I numeri della guida

- 1752 osterie, agriturismi, enoteche con cucina e ristoranti segnalati

- più di 240 collaboratori sparsi su tutto il territorio italiano

- 163 novità

- 311 locali premiati con la Chiocciola per l’eccellente proposta e per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con Slow Food, di cui 15 locali segnalati negli inserti regionali

- 151 locali premiati con il Bere Bene, un riconoscimento per la curata selezione di bevande: birre artigianali, succhi, infusi, cocktail e distillati 

- 488 locali premiati con la Bottiglia per la curata selezione di vini.

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Può dirsi conclusa la vendemmia 2023 che ha fatto registrare un calo produttivo in media del 40 per cento, anche se in alcune zone il calo è stato addirittura del 60 per cento. Purtroppo la minor quantità di uva inciderà negativamente sui bilanci, aziendali, e di conseguenza delle famiglie, poiché a una vistosa flessione dei ricavi c’è un significativo aumento dei costi di produzione. Insomma, il futuro in viticoltura è nero. Pertanto, la vendemmia 2023 in Italia come in Puglia e a Brindisi sarà ricordata da gran parte dei viticoltori come un’annata tremenda e dovrà rappresentare certamente un passaggio cruciale per il futuro del settore vitivinicolo chiamato ad una necessaria capacità di reazione e di innovazione. “L’annata ha spiegato Carmine Dipietrangelo, amministratore di Tenute Lu Spada di Brindisi – ha scontato soprattutto il cambiamento climatico che per i nostri vigneti, abituati a ben altro clima sta diventando un problema strutturale che richiede una adeguata consapevolezza nei trattamenti, nelle coltivazioni e nei prodotti”. Non vanno, quindi, sottovalutate la quantità e le conseguenze strutturali dei danni sul nostro territorio provinciale la cui superficie agraria per circa 10mila ettari è impegnata da vigneti da uva di vino dei quali circa 3.500 ettari ricadano nel solo territorio di Brindisi e Mesagne che, tra l’altro, costituiscono l’areale della Brindisi Doc.vendemmia_primitivo_di_manduria_2023.jpg

“La peronospora la cui aggressività a memoria del settore non ha avuto precedenti è anche la conseguenza di questo mutamento”, ha proseguito Dipietrangelo -. La peronospora ha colpito in gran parte delle regioni viticole italiane dalla Sicilia, alla Puglia per arrivare al Molise all’Abruzzo, alle Marche, all’Umbria. Ci sono zone dove addirittura si è rinunciato alla vendemmia. Non si tratta di mal comune mezzo gaudio, ma questa è stata la vendemmia per molte realtà e territori”. E tra qualche giorno sapremo se l’Italia quest’anno perderà, a favore della Francia, il primato di Paese maggior produttore di vino. Nonostante ciò, l’impegno e la professionalità di molti produttori ha mitigato parte degli effetti negativi e la qualità delle uve salvate. “Se è diminuita notevolmente la produzione e la qualità delle uve rimaste e vendemmiate è stata buona, i prezzi delle uve e del vino in giacenza sono stati e sono ancora troppo bassi a tal punto da far pensare a qualche fenomeno speculativo”, ha sottolineato Dipietrangelo -. La qualità comunque va detto non compensa, per molti dei produttori, la quantità di prodotto perso. La nostra azienda ha subito un calo produttivo attorno al 60% ben oltre le previsioni negative fatte prima della vendemmia”. Infatti, il caldo continuo, oltre ai danni della peronospora, ha ridotto il peso delle uve.

“Tra i nostri vigneti il Susumaniello, la Malvasia nera, il Minutolo e parte del Negroamaro, nel calo generale di produzione, hanno retto meglio mentre il Vermentino e la restante parte del Negroamaro hanno subito cali molto consistenti”, ha proseguito il produttore. Naturalmente come si può immaginare le difficoltà create dalla peronospora hanno richiesto grande impegno e maggiori costi per cercare di salvare l’annata. “Costi e impegni notevolmente e ulteriormente aumentati per chi pratica, come noi, viticoltura biologica che risulta la più colpita. I danni rimangono pesanti e hanno avuto una ripercussione sull’economia del territorio, sui redditi delle famiglie impegnate nel settore e già compromessi per i prezzi bassi dalla scorsa annata, sull’occupazione e sull’indotto che anche nel territorio come il nostro hanno una certa importanza”, ha tenuto a far notare l’amministratore. Emanuele Guglielmi è un imprenditore agricolo con vigneti in agro di Brindisi e Mesagne. “Nella nostra azienda – ha spiegato - abbiamo avuto un calo produttivo del 15% e un aumento notevole dei costi di produzione che incideranno negativamente sui nostril bilanci”.

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L’esito negativo della vendemmia 2023 sta preoccupando anche i viticoltori di Coldiretti. Proviamo a tracciare un bilancio con il presidente provinciale, Giovanni Ripa.cf4d48c5-85b1-49e0-bfd4-b76f9f7b11a6.jpg

Presidente la Vendemmia 2023 è da brividi

“Quella appena terminata èstata una vendemmia senza precedenti, durante la quale si è assistito ad un forte calo produttivo. La perdita media generale sfiora il 40% rispetto al 2022, con gravi danni anche negli areali salentini, Brindisini e Tarantini, di coltivazione del Primitivo e del Negroamaro. Tale situazione è imputabile sia alla peronospora, ma anche a qualche grandinata che si è verificata a macchia di leopardo sull’intero territorio. In merito alla qualità, possiamo ritenerci soddisfatti, in quanto si otterranno degli ottimi vini, dato il buon andamento climatico che ha accompagnato tutto il periodo vendemmiale. Mentre per quanto riguarda l’aspetto commerciale, le speranze sono riposte in una decisa ripresa dei prezzi di vendita che possano appagano il produttore e il trasformatore”.

Che tipologia di prodotti si otterranno nelle cantine?

“Nonostante il calo quantitativo (-35% in volumi), quest’anno si è attestato un buon livello qualitativo. Durante il periodo di vendemmia abbiamo avuto delle condizioni climatiche molto favorevoli, che hanno consentito una maturazione equilibrata di tutti i vitigni e l’arrivo in cantina di uve sane e mature”.

Adesso è tempo di pensare alla peronospora che ha falcidiato i vigneti.

“A mio parere credo che si sia conclusa una delle annate peggiori degli ultimi 30 anni per quanto riguarda la peronospora. Un grave problema è stato l’impossibilità di entrare nei campi allagati, al fine di eseguire i trattamenti antiperonosporici. Ovviamente, le aziende che hanno avuto maggiore difficoltà sono state quelle in regime di agricoltura biologica, nelle quali le perdite in grappoli sono state di circa il 60%”. In futuro è indispensabile, per esempio, effettuare dei trattamenti precoci, adottare una più efficiente gestione del suolo in vigneto ed infine consultare i bollettini di allerta”.

È vero che Coldiretti sta per introdurre un osservatorio sulla viticultura?

“Certo. La Federazione provinciale di Brindisi nell'ultimo consiglio direttivo ha dato corso all'avvio di un osservatorio provinciale permanente del comparto vitivinicolo, al fine di rilevare, mappare e monitorare tutti gli aspetti e le problematiche del settore a livello provinciale ed elaborare proposte finalizzate al riequilibrio del mercato, in particolare, attraverso la revisione dei disciplinari di produzione, l’intensificazione dei controlli e la una ridefinizione del catasto vitivinicolo regionale”.

L’aumento dei costi di produzione incide sui bilanci aziendali. Cosa fare?

“È, ormai, noto come quest’anno sia stato caratterizzato da un aumento generale dei costi di produzione in particolare per l’acquisto di agrofarmaci, concimi e carburante, inoltre, il verificarsi di condizioni climatiche avverse, ha costretto i produttori ad intensificare i consueti interventi colturali, causando un aggravio sui costi di gestione. Alla luce di tutto ciò, credo che per il futuro sia necessaria l’adozione di pratiche di agricoltura di precisione, che consentiranno di ridurre i costi aziendale ed ottimizzare l’efficienza produttiva delle nostre aziende sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo”.

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L’attenzione da parte delle istituzioni locali, del Governo nazionale e regionale anche dopo la delibera regionale del 25 settembre relativa alla “Proposta urgente al Ministerodell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste di declaratoria delle eccezionali avversità atmosferiche. Piogge persistenti Aprile-Giugno 2023. Territori di comuni delle province di Foggia, Bari/BAT, Taranto, Brindisi e Lecce. Accesso al Fondo di Solidarietà”, non può esaurire il loro impegno. La regione Puglia ha quantificato nella provincia di Brindisi per le uve da vino una mancata produzione del 60 per cento e un danno economico per i produttori di circa 30 milioni di euro con queste motivazioni: “Per i vigneti di uva da vino si registra un notevole decremento produttivo a causa dei severi attacchi della peronospora favorita dall’andamento climatico piovoso. Le infezioni continue hanno provocato in molti areali la perdita dei grappolini già nella fase di fioritura, per proseguire poi con la forma “larvata” sui grappoli in accrescimento. In molti casi le foglie e i tralci risultano compromessi con ripercussioni sull’annata successiva. Diversi giovani impianti non ancora in produzione sono stati perduti. I vigneti condotti con il metodo di coltivazione “biologico”, sono i più danneggiati e in molti casi lo risultano totalmente.” Per i viticoltori della provincia di Brindisi ci vogliono “misure conseguenti. Il governo nazionale deve attivare subito le procedure che riconoscano la calamità eccezionale richiesta dalla Regione e non semplici palliativi e dichiarazioni di solidarietà. Sono necessari interventi a sostegno dei redditi, dei crediti bancari e garantirli con tempestività”. Le associazioni di categoria, i consorzi di tutela assieme ai produttori, dovrebbero vigilare e se necessario lottare perché ci siano le necessarie risposte e risorse da parte del governo.

 

 

 

Domenica 29 ottobre torna la Camminata tra gli Olivi, manifestazione giunta alla 7ª edizione promossa dall’Associazione Nazionale «Città dell’Olio» di cui fa parte anche Fasano. Camminare circondati dal suggestivo paesaggio degli olivi, che in ogni parte d’Italia vestono le nostre colline, è l’esperienza unica che si svolgerà contemporaneamente in 159 città italiane.

A Fasano a coordinare la camminata sarà la Cooperativa Serapia in collaborazione con il Servizio SUAP/Agricoltura del Comune e l’Agriturismo Masseria don Sante. Si andrà da Fasano alla Selva, lungo i percorsi sterrati del SIC Murgia dei Trulli, attraverseremo la piana olivetata monumentale. Risalendo il perimetro dello Zoo Safari, si attraverserà una lecceta che condurrà al famoso «Buco» della Selva, da cui godremo un panorama mozzafiato. Al termine della passeggiata, visita dell'agriturismo Masseria Don Sante, con degustazione guidata degli olii aziendali.

I dettagli della camminata saranno presentati nel corso della conferenza stampa che si terrà giovedì 26 ottobre alle ore 12,00 nella Sala di Rappresentanza di Palazzo di Città. Interverranno: il sindaco, Francesco Zaccaria, l’assessore all’Agricoltura Gianluca Cisternino, l’assessore alle Attività Produttive Giuseppe Galeota, la biologa Marialucrezia Colucci della Cooperativa Serapia e un rappresentante della famiglia De Simone, dell’agriturismo Masseria don Sante.

La Camminata tra gli Olivi è un’occasione per ristabilire un legame tra i cittadini e la propria terra, un modo per conoscere il paesaggio di una grande civiltà millenaria e per far scoprire ai tanti appassionati della cultura enogastronomica del nostro paese i territori di origine del prodotto attraverso gli alberi di olivo e gli uomini che lo custodiscono;  l’iniziativa è anche un modo attuale di promuovere il turismo dell’olio puntando sul patrimonio indissolubile dei nostri territori, un valore che dovrà costituire ricchezza per le future generazioni.

Questo il programma della Giornata del 29 ottobre a Fasano:

Ore 9,30 Raduno presso Agriturismo "Masseria don Sante" - C.da Sant'Elia;

Ore 9,45 Inizio Camminata;

Ore 11,30 Rientro in Masseria;

Ore 12,00 Degustazioni prodotti aziendali e olio EVO locale;

Ore 13,00 Conclusione giornata.

La partecipazione è gratuita, ma la prenotazione è obbligatoria: tel. 080.4394182

mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Avviati i lavori per la realizzazione di un piccolo polo sportivo nell’area esterna condivisa dai plessi “Collodi” e “Falcone e Borsellino” di Francavilla Fontana.

L’Amministrazione Comunale ha avviato i lavori che trasformeranno in un piccolo campus sportivo l’area esterna condivisa tra i plessi “Collodi” e “Falcone e Borsellino” del Primo Istituto Comprensivo in via Suor Antonietta Zullino.

L’intervento, finanziato con 525 mila euro dal Fondo nazionale per la promozione del Sistema integrato Zerosei, è stato pensato per valorizzare un’ampia area attualmente inutilizzata.

“La prospettiva di questo cantiere – commenta il Sindaco Antonello Denuzzo – è quella di rigenerare uno spazio pubblico, rifunzionalizzarlo e metterlo a disposizione della collettività per lo sport, la socialità e il benessere. Si tratta di un’opera che inciderà sul numero di impianti sportivi di proprietà comunale e che si tradurrà in nuove opportunità per le società che operano nel settore.”

Gli operai, che in questa fase sono al lavoro per rimuovere la vecchia recinzione e tracciare una nuova strada di collegamento, realizzeranno due campi da tennis e un campo polivalente dedicato a calcetto e volley. Completeranno l’opera un adeguato impianto di illuminazione, il rifacimento dell’area esterna con verde pubblico, piazzali, stradine e la creazione di una nuova strada interna che congiungerà l’impianto direttamente con via Ceglie.

“La nuova struttura sportiva – prosegue il Sindaco Denuzzo – è l’ennesima tappa di un percorso finalizzato ad accrescere l’impiantistica cittadina. Abbiamo cominciato con i playground per il basket, le attrezzature nel parco Brayda, l’impianto della Scuola di Via Vittorio Veneto, il campo polivalente del quartiere San Lorenzo e il rifacimento delle palestre scolastiche, senza dimenticare il completamento delle infrastrutture come lo Stadio e il Palazzetto. Moltiplicare le occasioni per fare sport vuol dire migliorare la qualità della vita in particolare dei nostri giovani concittadini.”

Le novità per il plesso Falcone e Borsellino non finiscono qui. Nelle scorse settimane, infatti, è stato approvato un progetto per l’efficientamento energetico del plesso scolastico prevedendo la sostituzione dell’impianto elettrico e di illuminazione del primo piano. I lavori, che richiedono un investimento di 130 mila euro, saranno realizzati grazie ad un finanziamento ottenuto dall’Amministrazione Comunale con fondi del PNRR.

“L’avvio del cantiere per la realizzazione dei campi da calcio e tennis – conclude l’Assessora ai Lavori Pubblici Annalisa Toma – arriva al culmine di un lungo lavoro preparatorio che ha coinvolto i tecnici e gli operatori economici. Una volta completato l’intervento la Città potrà contare su nuovi spazi dedicati alla pratica sportiva. I benefici non riguarderanno solo i fruitori, ma l’intero quartiere. Perché ogni spazio sottratto all’abbandono è una nuova opportunità di socialità, incontro e crescita.”

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Nella scorsa settimana, la Giunta regionale ha approvato i piani assunzionali delle Aziende ed Enti del Servizio Sanitario, ma per Brindisi questa decisione è stata un colpo al cuore del sistema sanitario locale. Il Piano adottato per la ASL BR sembra essere più un grido di aiuto che una soluzione, gettando l'intera comunità nell'incertezza e nella preoccupazione. Lo dicono Giuseppe Lacorte della Cisl Fp, Giuseppe Carbone di FIALS e Gianluca Facecchia della UIL FPL. Solo 100 nuove assunzioni sono state autorizzate, ben lontane dal compensare le perdite degli ultimi anni. Tra queste nuove assunzioni, la situazione è ancora più allarmante: solamente 22 infermieri sono stati aggiunti al Servizio di Emergenza Urgenza 118, che già richiedeva almeno il doppio del personale.

Nessuna espansione nell'organico infermieristico dei Presidi Ospedalieri è stata prevista e la gravità della situazione è evidente nella mancanza di Operatori Socio Sanitari, una delle categorie maggiormente necessarie. Inoltre, le magre stabilizzazioni, solo 68 professionisti, non offriranno alcun beneficio aggiuntivo, poiché questi sono già parte del personale esistente. Brindisi si trova ora a detenere il poco invidiabile primato negativo regionale, con una situazione che mette a rischio non solo la sicurezza e la salute dei pazienti, ma anche il benessere del personale esausto. Di fronte a questa emergenza, i sindacati locali CISL FP, UIL FPL e FIALS chiedono un incontro monotematico urgente per affrontare le gravi implicazioni di questo Piano, finalizzato a far emergere le criticità assistenziali, offrendo un'opportunità per trovare soluzioni che possano alleviare la pressione sul personale e garantire un adeguato livello di assistenza per i cittadini brindisini. L'appello è chiaro ed è rivolto alla politica locale e regionale: “E’ ora di assumersi le proprie responsabilità e di adottare misure concrete, dimostrando un impegno reale per la salute e il benessere della comunità. Il tempo è scaduto, è ora di agire e proteggere la nostra sanità”.

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Il Presidente della Provincia di Brindisi Antonio Matarrelli

Visto l'articolo 1, commi da 67 a 78, e 79 lettera b) della legge 7 aprile 2014, n. 56 e successive modifiche ed integrazioni;

Visto il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, con il quale è stato approvato il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali;

Viste le Circolari del Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, n.32/2014 e n. 35/2014;

Visto il decreto presidenziale n. 139 del 23.10.2023;

HA CONVOCATO

per DOMENICA 17 DICEMBRE 2023, i Comizi Elettorali per lo svolgimento dell'elezione di secondo grado del Consiglio Provinciale della Provincia di Brindisi.

Il luogo di riunione degli elettori è presso la sede della Provincia di Brindisi, Via A. De Leo, 3. Le operazioni preliminari dell'ufficio elettorale di sezione cominceranno alle ore 16,00 del giorno 16.12.2023.

LA VOTAZIONE SI SVOLGERA' NEL GIORNO DI DOMENICA 17 DICEMBRE 2023, iniziando alle ore 8,00 del mattino e proseguendo sino alle ore 20,00 dello stesso giorno di domenica; gli elettori che a tale ora si troveranno ancora nei locali del seggio saranno ammessi a votare.

Sul sito www.elezioni.provincia.brindisi.it saranno pubblicati i nomi dei candidati alla carica di consigliere provinciale.

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Il Presidente della Provincia di Brindisi Antonio Matarrelli ha convocato in via ordinaria, in seduta di 1^ convocazione, per il giorno giovedì 02 novembre 2023, con inizio alle ore 11,30, presso l’aula consiliare dell’Ente (via De Leo 3), il Consiglio Provinciale.

L’argomento iscritto all’ordine del giorno è il seguente:

  • Audizione Direttore della società partecipata “Società Trasporti Pubblici s.p.a. (S.T.P- Brindisi).
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Ulteriore regolamentazione della viabilità nel Centro Storico. Sull’argomento si è tenuto nei giorni scorsi un incontro tra il sindaco della città di Mesagne, Antonio Matarrelli, Mimmo Stella, consulente comunale per la tutela e la valorizzazione dell’antico borgo, e il comandante di Polizia Municipale, Antonio Ciracì.

Saranno immediatamente riattivati i dissuasori disposti sulle vie Castello, Geofilo e degli Azzollino e regolamentate le zone a traffico limitato istituite nelle piazze Sant'Anna dei Greci e Criscuolo, in via Luca Antonio Resta e nell’area urbana di San Cosimo. La sosta verrà consentita h24 ai soli residenti, alle persone diversamente abili e verrà limitata, nei casi necessari per il tempo di carico/scarico merci, contemplando altre previsioni consentite dal regolamento. A tale scopo, verrà effettuato a breve un nuovo censimento al fine di aggiornare l’elenco dei titolari di pass autorizzati a transitare o sostare nelle suddette aree.

«Agli agenti di Polizia Municipale spetteranno le attività di controllo. Con il loro contributo e la collaborazione dei cittadini, residenti e non, continueremo a tutelare la bellezza del centro storico e a garantire la salvaguardia delle antiche basole, contrastando la sosta selvaggia e l'attraversamento indiscriminato di automobili», ha dichiarato il consulente Mimmo Stella. All'obiettivo di pedonalizzazione del Centro Storico si collega la realizzazione del progetto “Eurovelo 5”.

«L’avvio dei lavori per la realizzazione del tronco ciclabile Eurovelo 5 è imminente: l’imponente progetto di 2 milioni e 250mila euro, - ha spiegato il sindaco Matarrelli - interamente finanziato con fondi del Piano Nazionale Complementare al PNRR, collegherà Muro Tenente al Centro storico, contribuendo in modo decisivo a caratterizzare il volto futuro della città». Tra gli interventi, l'acquisto di telecamere per il rilevamento elettronico delle targhe, sia in entrata che in uscita, e il completamento della ZTL senza costi per il Comune.

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