Redazione

Cuore e determinazione fino all’ultima palla e non si sbaglia un colpo. Vittoria esterna per i ragazzi del Circolo Tennis Brindisi che ieri (domenica 28 maggio), nella terza giornata del Campionato a Squadre di Serie B1 Maschile, si sono imposti per 5 a 1 sui padroni di casa del San Mauro Country Club.

Sei gli incontri disputati (4 singolari e 2 doppi) e una brillante vittoria che trascina i biancazzurri a quota 7 punti attualmente in classifica al termine di una gara durante la quale la formazione pugliese, capitanata da Vito Tarlo, ha tenuto sempre in pugno il vantaggio, imponendosi sugli avversari per 4 a 0 nella fase degli incontri di singolare e consolidando il successo con la vittoria del primo doppio.

Nei singolari: Maciej Rajski (Brindisi, classifica 2.3) ha battuto Christian Felline (San Mauro Torinese, classifica 2.4) 6-3/6-2; Andrea Massari (Brindisi, classifica 2.6) ha battuto Riccardo Sosso (San Mauro Torinese, classifica 2.5) 6-2/6-2; Jacopo Tarlo (Brindisi, classifica 2.7) ha battuto Riccardo Manzetti (San Mauro Torinese, classifica 2.5) 6-4/6-1; Matteo De Vincentis (Brindisi, classifica 2.3) ha battuto Alessandro Giuliato (San Mauro Torinese, classifica 2.4) 7-6/7-6.

Nei doppi: De Vincentis/Rajski (Brindisi, entrambi classifica 2.3) hanno battuto Felline C./Felline G. (San Mauro Torinese, entrambi classifica 2.4) 6-1/6-3; Massari/Tarlo (Brindisi, classifica 2.6 e 2.7) sono stati sconfitti da Sosso/Manzetti (San Mauro Torinese, entrambi 2.5) 6-4/7-5.

«Siamo felicissimi, portiamo a casa una gran bella vittoria a conclusione di una gara lineare, già chiusa al termine degli incontri di singolare – ha affermato nel post gara Vito Tarlo, capitano del CT Brindisi -. Abbiamo espresso un ottimo tennis dall’inizio alla fine, concedendo poco agli avversari, i ragazzi sono stati bravissimi. Adesso, siamo a quota sette punti in classifica nelle tre gare disputate e questo è sicuramente un risultato che ci riempie di orgoglio. Teniamo, però, i piedi ben saldi a terra, è ancora lunga. Andiamo avanti e vediamo che succede».

Venerdì prossimo (2 giugno) giornata di riposo per i biancazzurri che torneranno in campo domenica (4 giugno) quando nella quinta giornata di campionato affronteranno in casa la formazione dell’Associazione Sportiva AMP di Pavia.

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Come ogni anno fumata nera per il prezzo del pomodoro per il Centro -Sud, un grave ritardo che non consente una corretta programmazione delle scelte colturali, con le imprese agricole costrette ad affrontare rincari vertiginosi per tutte le operazioni colturali e con la preoccupazione di una difficile gestione delle risorse idriche, tra siccità e alluvioni. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, in riferimento all’accordo sul prezzo del pomodoro al Sud che non arriva a compimento, mentre le ondate di maltempo con le piogge improvvise e torrenziali fuori stagione stanno ritardando il trapianto dei pomodori, mentre permane l’aumento dei costi di produzione del 30%, quando allo scaffale si paga più la bottiglia che il pomodoro.

Ai ritardi registrati in campagna nel trapianto delle piantine di pomodoro a causa del clima pazzo – aggiunge Coldiretti Puglia - si aggiunge l’aumento dei prodotti energetici e delle materie prime che si riflette sui costi di produzione del pomodoro superiori del 30% rispetto alle medie storiche, mentre si prevede che la raccolta si concentrerà tra fine agosto e inizio settembre, con i prevedibili effetti sui trasporti.

Il risultato è che, ad esempio, in una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%), secondo la Coldiretti, che è il margine della distribuzione commerciale con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità.

Fondamentale è il ruolo dei contratti di filiera che garantiscono un prezzo equo e stabilità al mercato – insiste Coldiretti Puglia - tenendo conto sempre dell’equità di una remunerazione congrua che non alimenta eventuali speculazioni in momenti di confusione. Si rende necessario, infatti, uscire immediatamente con un prezzo congruo dovuto anche al rispetto dell’eticità del prodotto che sempre più deve avere un ruolo fondamentale nella strategia di marketing del pomodoro di Capitanata.

La Puglia detiene la quasi totalità della produzione del pomodoro all’interno di una filiera del Sud Italia, riferisce Coldiretti Puglia sulla base dello studio commissionato all’Università di Foggia, con 15.527.500 quintali di pomodoro da industria su una superficie di 17.170 ettari prodotti in Puglia, mentre in Campania 2.490.080 quintali su una superficie di 3.976 ettari.

La provincia di Foggia è leader indiscussa del mercato e rappresenta il maggiore bacino di produzione nazionale – insiste Coldiretti Puglia - con una superficie media annua di 15.000 ettari e con una produzione di pomodoro da industria che si aggira intorno ai 14.250.000 quintali (1,4 milioni di tonnellate).

Intanto, procede l’iter per il riconoscimento della ‘DOP Pomodoro di Puglia’ – aggiunge Coldiretti Puglia - per la valorizzazione del pomodoro ed il rilancio dell’economia foggiana, con il 40 percento del pomodoro italiano che viene proprio dalla Capitanata che da sola produce il 90% del pomodoro lungo. E’ a tutti nota la posizione di Coldiretti sull’importanza dell’origine del prodotto agricolo alla base dei cibi trasformati che arrivano sulle tavole dei consumatori, per cui numerose sono state le battaglie per arrivare all’etichettatura certa dell’origine dei prodotti agroalimentari.

D.O.P. e I.G.P. sono marchi europei che  identificano – spiega Coldiretti Puglia - prodotti che possiedono caratteristiche peculiari, legate da origini storiche al determinato territorio indicato nella denominazione, e dalla accurata e precisa applicazione di un disciplinare di produzione. Di scelta del Ministero delle Politiche Agricole l’area delimitata e la nomenclatura, basate su comprovata ricostruzione storica che i consorzi di valorizzazione devono documentare.

Per i prodotti DOP è previsto che tutto il processo produttivo avvenga nell’area delimitata dal disciplinare di produzione, trasformazione e confezionamento inclusi, mentre per le produzioni IGP, invece, non esistono gli stessi vincoli – conclude Coldiretti Puglia -  in particolare nessun obbligo di utilizzare i prodotti agricoli del territorio al quale la IGP si ispira.

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La Mens Sana Mesagne è campione regionale Under 19. In un palazzetto gremitissimo, un vero record per una gara giovanile, i mensanini vendicano la finale persa lo scorso anno proprio contro i cussini. Assente coach Capodieci, fuori sede per impegni di lavoro, in panchina i biancoverdi schierano Fabio Mellone anche lui cresciuto e formato nella società mensanina. Rispetto alla finale della passata stagione sportiva, la Mens Sana recupera a pieno titolo Panico e Zofra, dopo una lunga riabilitazione per gravi infortuni. Il CUS Bari, grande favorita,  per la finale recupera Pollice, tenuto prudenzialmente a riposo nella semifinale del giorno prima. Il Mesagne manda in campo Campana, De Vincentis, Panico, Malvindi e Zofra, mentre il Bari schiera Pollice Gieco Vernich, Di Giglio e Miale. L’inizio è equilibrato, l’importanza dell’incontro condiziona non poco i contendenti, Panico e due triple di Campana provocano un tentativo di fuga dei padroni di casa, ma uno scatenato Pollice (25) riporta sotto i baresi e il primo quarto si chiude sul 15-14. Nel secondo periodo la Mens Sana allunga, le triple di Malvindi e ancora di Campana mettono in difficoltà il Bari. I biancoverdi difendono forte e proprio la difesa sarà determinante ai fini della vittoria finale. Si susseguono i cambi dalle panchine, Fanelli stoicamente in campo con tre punti di sutura rimediati la sera precedente e Scalera a dare manforte ai compagni. Il solito Pollice e Miale provano a contenere il divario nel punteggio, ma al riposo lungo il tabellone segna 36-26. Durante l’intervallo la Mens Sana Mesagne ha premiato Matteo Spagnolo, ex biancoverde, quale miglior under 22 della Lega A.  

Al rientro in campo il Cus è rigenerato e con un parziale recupera lo scarto passando in vantaggio grazie alle  realizzazioni di De Giglio e le triple di Annibaldis e Pollice. Il Mesagne deve rinunciare cautelativamente a Campana per il quarto fallo sostituito egregiamente da De Nigris e, dopo una fase di sbandamento, non si scompone più di tanto ma riprende a macinare gioco. Ancora una tripla di Pollice (realizza 25 dei 57 punti della sua squadra e unico in doppia cifra), pericolo numero uno per i padroni di casa, chiude il terzo periodo con il punteggio sul 50-48.  Nell’ultimo quarto i ragazzi di Mellone completano l’opera. La difesa diventa un muro impenetrabile per i biancorossi, si rivede Vernich, ben contenuto tutta la partita, che tenta di recuperare lo scarto, ma la premiata coppia De Vincentis e De Nigris portano a casa il titolo regionale. Alla fine tripudio in campo e sulle tribune per festeggiare l’ennesimo titolo giovanile della Mens Sana, giunto non a caso nel trentennale della società mesagnese che si celebra proprio quest’anno. “Sono molto contento di questa vittoria che dedico innanzitutto ad Angelo Capodieci – dice Fabio Mellone coach della Mens Sana, poi ai ragazzi che sono stati eccezionali per grinta e determinazione. Partivamo sfavoriti rispetto al Bari campione in carica e con un percorso importante, ma il cuore e la voglia dei miei ragazzi hanno sopperito ad alcune lacune. Tranne Fanelli e Urgese che andranno a studiare fuori sede, lo stesso gruppo è pronto per disputare la serie D e il prossimo campionato Under 19. Infine un grazie ai tantissimi tifosi che ci hanno spinto verso questo risultato molto importante per noi.” Sono intervenuti per la premiazione il consigliere regionale FIP Valentino Mandolfo, il sindaco di Mesagne Toni Matarrelli e il delegato allo sport Mauro Resta.

Mens Sana Mesagne: Zofra 4, De Nigris 13, Fanelli, Scalera 2, De Vincentis 18, Urgese, Campana 12, Cesi, Callari, Malvindi 8, Panico 8, Dellegrottaglie. Allenatore: Fabio Mellone.

CUS Bari: Prudentino 2, Pollice 25, Grieco, Vernich 8, De Giglio 9, Germanà, Annibaldis 6, Scorcia, Donno, Di Ridolfo, Miale 7, Ranieri. Allenatore: S. Casorelli.

Parziali: 15-14 21-12 14-22 15-9

Arbitri: Solimeo e Antonaci.

Domani, lunedì 29 maggio, Mesagne celebra la Giornata cittadina della Legalità. 

Il programma, promosso dall’Amministrazione comunale insieme alle Scuole cittadine, 
associazioni e cooperative, a partire dalle ore 9,30 prevede il raduno del corteo in Piazza Garibaldi, 
nei pressi della Sede Municipale. 
Dopo i saluti, le autorità, gli studenti di tutte le scuole mesagnesi, le rappresentanze associative e i 
cittadini che aderiranno partiranno, percorrendo Via Federico II Svevo, Via Brindisi e Piazza Vittorio 
Emanuele II per dirigersi in Villa Comunale. Gli spazi dello storico Giardino, via Tenente Ugo 
Granafei e via Boemondo Normanno, si animeranno con le attività ludico – ricreative e i laboratori 
organizzati dall’associazione “Melitea” in collaborazione con “Asd Atletica Mesagne”, “Croce 
Amica”, CSI, “Mesagne nel Cuore”, associazione “Polizia di Stato”, “Salento Fun Park”, cooperativa 
“Divenire”, Comitato interscolastico dei genitori e con il contributo degli studenti del Liceo 
Scientifico “Epifanio Ferdinando”.
La Giornata proseguirà alle 17.30 presso l’Asilo Nido e Scuola dell’Infanzia in via Monte 
Bianco: qui si svolgerà l’iniziativa di inaugurazione della Little Free Library, la Casetta dei Libri per 
promuovere la lettura, a cura della Biblioteca comunale “Ugo Granafei” e della Coop. “Cresciamo 
Insieme”. Si chiuderà alle ore 18.30 in Piazza Orsini del Balzo con il momento conclusivo del 
progetto “A scuola di legalità, il rumore della Pace”: don Antonio Coluccia incontra i ragazzi delle 
scuole nell’ambito dell’iniziativa che ha coinvolto gli alunni del I Circolo didattico “Giosuè 
Carducci” di Mesagne e dell’Istituto Comprensivo “Commenda” realizzato grazie alla collaborazione delle forze dell'ordine. 

AMBIENTE: COLDIRETTI PUGLIA, LA CARNE SINTETICA INQUINA  25 VOLTE DI PIU’; IN PUGLIA RACCOLTI GIÀ 40MILA ‘NO’ AL CIBO DA LABORATORIO. STUDIO PUBBLICATO DALL’UNIVERSITA DI DAVIS IN CALIFORNIA.

Il potenziale di riscaldamento globale della carne sintetica (o meglio a base cellulare come suggerito dall’Oms), definito in equivalenti di anidride carbonica emessi per ogni chilogrammo prodotto è da 4 a 25 volte superiore a quello della carne bovina tradizionale secondo i risultati della ricerca realizzata da Derrick Risner ed i suoi colleghi dell'Università della California a Davis. E’ quanto riferisce la Coldiretti, che ha lanciato la petizione per promuovere una legge che vieti produzione, uso e commercializzazione del cibo sintetico per cui sono state raccolte già 40mila firme in Puglia, nell’evidenziare che lo studio è stato appena pubblicato sul sito www.biorxiv.org come contributo alla chiarezza in un campo d'indagine molto recente sul quale crescono le ombre.

I ricercatori – sottolinea la Coldiretti - hanno condotto una valutazione del ciclo produttivo della carne a base cellulare stimando l'energia utilizzata in ogni fase con gli attuali metodi di produzione, un parametro che è grosso modo indipendente dal tipo di carne prodotta. In particolare – continua la Coldiretti - è stata focalizzata l'attenzione sulle sostanze nelle quali vengono fatte crescere in laboratorio le cellule staminali che sembrano avere un forte impatto sull'ambiente, in particolare a causa dei processi di trattamento necessari per evitare la formazione di tossine o batteri. Il risultato – precisa la Coldiretti - è che la produzione della carne in laboratorio e' più impattanti dal punto di vista ambientale della zootecnia tradizionale.

Le preoccupazioni ambientali che arrivano dal mondo della ricerca – continua la Coldiretti - fanno seguito ai rischi per la salute censiti dal recente Rapporto pubblicato dalla Fao e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che hanno individuato ben 53 pericoli potenziali per la salute, dalle allergie ai tumori, per i cibi a base cellulare (carne, pesce e latte) definizione considerata più chiara rispetto al termine “coltivato” preferito invece dalle industrie produttrici ma ritenuto essere fuorviante dalle due Autorità mondiali.

I pericoli potenziali interessano le quattro fasi della produzione di cibo a base cellulare: la selezione delle cellule, la produzione, la raccolta e la trasformazione. In particolare – precisa la Coldiretti – i rischi secondo gli esperti consultati da Fao e Oms riguardano la trasmissione di malattie, le infezioni animali e la contaminazione microbica oltre alla necessità di una particolare attenzione sull’uso di componenti come fattori della crescita e ormoni usati nei bioreattori e su come queste molecole attive possono interferire con il metabolismo o essere associate allo sviluppo di alcuni tipi di cancro. In questo contesto – precisa la Coldiretti - va peraltro ricordato che l’Unione Europea ha vietato dal 1996 l’uso di ormoni nell’attività di allevamento e produzione della carne ed è quindi improbabile che l’Efsa lo possa approvare nell’ambito della produzioni a base cellulare.

Dal mondo scientifico cominciano ad arrivare conferme sulla necessità di rispettare il principio di precauzione di fronte ad una nuova tecnologie con molte incognite che rischia di cambiare  la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda, afferma Coldiretti nel sottolineare che proprio per questo la sfida lanciata alle istituzioni europee è che i prodotti in laboratorio nei processi di autorizzazione non vengano equiparati a cibo ma bensì a prodotti a carattere farmaceutico.

Una esigenza che ha portato alla presentazione in Italia del disegno di legge che vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale che dovrà ora essere discusso e poi approvato dal Parlamento, con la raccolta da parte della Coldiretti di mezzo milione di firme di cittadini, oltre 2mila comuni che hanno deliberato spesso all’unanimità, tutte le regioni di ogni colore politico e di esponenti di ogni schieramento che hanno sostenuto la proposta in modo bipartisan. Una mobilitazione che – conclude la Coldiretti – ha il merito di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo sul quale si comincia ora a fare luce.

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Nelle scorse ore il Sindaco Antonello Denuzzo ha definito, in accordo con le liste della coalizione, la nuova Giunta. La squadra di governo si presenterà ufficialmente alla Città lunedì 29 maggio alle 11.00 a Castello.

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Gli investigatori del Commissariato di P.S. di Mesagne, al termine di una meticolosa ed accurata attività d’indagine, hanno identificato e deferito all’A.G. due persone resisi responsabili in concorso, del reato di truffa effettuata tramite la pubblicazione di un annuncio, su un noto sito internet, della vendita di un automezzo. I presunti truffatori per il tramite di messaggistica WhatsApp, utilizzando false generalità, si facevano accreditare una consistente somma di denaro su una carta poste-pay.

In questi ultimi mesi, diverse sono state le denunce di truffa presentate presso gli uffici di Polizia: dalla truffa del finto incidente occorso ad un famigliare, alla stipula di un’assicurazione online risultata poi falsa, all’acquisto online di diversa tipologia di merce mai recapitata, per giungere ai contatti di finti operatori di istituti bancari o postali che inducevano i malcapitati a comunicare le credenziali e la password di propri conti correnti.

Pertanto, costante è l’attività investigativa e repressiva degli operatori della Polizia di Stato della provincia di Brindisi voluta dal Questore Annino Gargano, unitamente all’attività di informazione e prevenzione di tali reati.

Al fine di evitare di incorrere in analoghi episodi ingannevoli, quali il trading on-line, acquisti in rete, frodi bancarie/postali, la Polizia di Stato consiglia:

Lo strumento più diffuso per le truffe attraverso il telefono o pc è quello del trading on-line attraverso telefonate, sms, o piattaforme social, i truffatori possono contattarti per proporti investimenti vantaggiosi: interrompi immediatamente la telefonata.

  • Custodisci il tuo numero e comunicalo solo alle persone di cui ti fidi;
  • Scegli una password complessa per sbloccare il dispositivo;
  • Evita di fornire informazioni personali (nome, cognome, indirizzo, numero del telefono di casa o del cellulare) a chi conosci nelle chat telefoniche poiché non hai modo di verificare la sua buona fede;
  • Non accettare promesse di vantaggi immotivati, premi o offerte troppo vantaggiose che arrivano tramite messaggi da numeri sconosciuti;
  • Non richiamare numeri sconosciuti da cui provengono squilli, o chiamate mute. Se non sai chi ti chiama è meglio non rispondere né tanto meno richiamare.

 

Per i tranelli degli acquisti in rete:

  • verificare le politiche di vendita e le condizioni di recesso, i tempi di consegna, i costi e le spese di spedizione;
  • accertare la reale identità del venditore anche attraverso una semplice ricerca in rete;
  • verificare l’attendibilità del sito;
  • prediligere negli acquisti l’utilizzo di carte prepagate;
  • munire il dispositivo con il quale si naviga di un buon software antivirus ricordando di aggiornarlo regolarmente.
  • Diffida dalle offerte sugli acquisti che possono apparire eccessivamente vantaggiose.

Per i tentativi di frodi bancarie bisogna prestare attenzione a telefonate, SMS, messaggi di Whatsapp, e-mail che potresti ricevere da finti operatori bancari e che contengono richieste sospette.  

  • non comunicare mai i tuoi dati (codice utente, password/ pin dispositivo, dati della tua carta di credito o di debito);
  • non accettare mai di trasferire denaro, la tua banca non ti proporrà mai di farlo e non ti chiederà mai di fornire le tue credenziali tramite link contenuti in SMS o messaggistica istantanea;
  • fai attenzione ai messaggi sospetti;
  • fai attenzione alle telefonate sospette;
  • utilizza solo le piattaforme e le App ufficiali.

Se dovessi ricevere messaggi o chiamate sospette riaggancia e chiama automaticamente la tua banca per segnalare l’episodio.

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La Polizia di Stato di Brindisi, nella giornata di ieri, ha arrestato un trentasettenne residente in questa provincia, ricercato in campo internazionale, destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalle Autorità di Malta, poiché lo stesso sarebbe ritenuto responsabile in concorso di traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e cannabis.

 Difatti, nel novembre 2020, l’odierno indagato era stato rintracciato sulle coste maltesi a bordo di un peschereccio utilizzato per l’importazione di consistenti quantitativi di stupefacente, dopo essersene approvvigionato dalla vicina Sicilia. 
 
 

MIGRANTI: COLDIRETTI PUGLIA, "ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA” A LECCE; NEI MERCATI CONTADINI IN DIFESA DI CHI LAVORA LA TERRA. 

“Abbiamo riso per una cosa seria” a Lecce, dove gli agricoltori di Campagna Amica nei mercati contadini, assieme ai volontari di Focsiv, offrono in beneficienza pacchi di riso 100% italiano della Filiera degli agricoltori italiani per sostenere un unico grande progetto che sostiene 32 interventi diversi in 25 Paesi di quattro continenti – Africa, Asia, America Latina ed Europa – in difesa di chi lavora la terra. L’iniziativa è stata organizzata il 27 e 28 maggio, in occasione della 21^ edizione della Campagna nazionale della Focsiv insieme a Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, in favore dell'agricoltura familiare in Italia e nel mondo.

Oltre il 70% di quanti sono vittime della fame nel mondo sono agricoltori a livello familiare, soprattutto piccoli produttori nel Sud del mondo, minacciati – denuncia Coldiretti Puglia - dalla distorsione nei sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti che favorisce l’accaparramento delle terre e provoca la fuga dalle campagne verso i Paesi più ricchi dove spesso li attendono la sofferenza, l’emarginazione e il rischio del caporalato.

Il modello di agricoltura familiare, al centro della Campagna ‘Abbiamo RISO per una cosa seria’, è una sfida su cui investire e da esportare ed è possibile grazie anche all'alleanza tra mondo agricolo ed una Federazione di volontariato come Focsiv. Con il loro lavoro gli imprenditori agricoli anche in provincia di Lecce hanno posto al centro la persona per costruire una agricoltura di straordinaria qualità con caratteri distintivi unici, con una varietà e un’articolazione che non ha uguali al mondo ma anche percorsi di accoglienza per i migranti.

Un grande progetto che ha sostenuto in Italia il Villaggio solidale, realizzato insieme a Coldiretti in Puglia già nel 2016 proprio in provincia di Lecce, per dare ospitalità agli immigrati sottraendoli allo sfruttamento del caporalato, garantendo loro un regolare contratto di lavoro per la raccolta stagionale dei prodotti agricoli.

L’apporto del lavoro straniero è pari circa a 1/4 del totale delle giornate di lavoro dichiarate dalle aziende – insiste Coldiretti Puglia - quindi, quasi un quarto dell’agricoltura è nelle mani degli stranieri in termini di contributo al lavoro. Sono i lavoratori stranieri che contribuiscono in modo strutturale e determinante all'economia agricola italiana e rappresentano una componente indispensabile per garantire in molte aree del Paese i primati del Made in Italy alimentare, nostro vanto nel mondo.

È, soprattutto, il loro impiego nei campi che, come hanno più volte sottolineato Coldiretti e FOCSIV, va salvaguardato da inquietanti fenomeni di sfruttamento del lavoro che umilia e piega la dignità degli uomini, gettando un'ombra su un settore che ha scelto la strada dell’etica e dell'attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale.

Tutti insieme uniti per contrastare fenomeni, in Italia e nel resto del mondo, come il caporalato bianco, il lavoro nero e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi e provoca l’abbandono delle terre e il loro l’accaparramento da parte delle multinazionali e delle finanziarie.

 

Grave pericolo lungo la Statale 7 a causa di un'autovettura con a bordo due persone anziane che viaggiavano contromano in direzione Brindisi. Sul posto è intervenuta la polizia locale fo Mesagne. Gli agenti però non hanno intercettato il mezzo che, secondo alcune testimonianze, sarebbe uscito dallo svincolo per San Vito dei Normanni.