Redazione

Donazione sangue: raccolta straordinaria in Tribunale promossa dall’Anm. Prosegue la collaborazione tra l'Associazione nazionale magistrati e il Servizio di Medicina Trasfusionale dell'ospedale Perrino. Il 15 maggio, dalle 8.30 alle 12, la giudice Barbara Nestore ha organizzato una nuova raccolta sangue nel piazzale interno del Tribunale di Brindisi. 

Qui stazionerà l'autoemoteca della Asl con il personale del Centro trasfusionale, diretto da Antonella Miccoli: medici, tecnici e infermieri accoglieranno giudici, avvocati e personale amministrativo del Palazzo di Giustizia brindisino che vorranno compiere questo gesto di solidarietà.

Nestore e Miccoli sono diventate ormai un binomio indissolubile legato dalla volontà di contribuire ad aumentare le scorte ematiche necessarie a tanti pazienti e dalla consapevolezza che solo creando una rete stabile di relazioni nella comunità locale si possa raggiungere l'obiettivo dell'autosufficienza.

Si ricorda che prima della donazione è ammessa solo una piccola colazione a base di the, caffè, orzo e simili e due biscotti secchi o fette biscottate.

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LAVORO: COLDIRETTI PUGLIA, RIVEDERE FERMO PESCA RICCI DI MARE; SENZA REDDITO 200 PESCATORI SUBACQUEI.

Mentre vanno intensificati i controlli per la pesca abusiva ed indiscriminata con regole più certe circa la produzione e la vendita di polpa di riccio.

Va rivisto il fermo pesca dei ricci di mare che bloccherà per 3 anni l’attività lasciando senza lavoro e senza reddito 200 pescatori subacquei, un provvedimento ‘salva ambiente’ che non ha tenuto conto della necessaria salvaguardia degli operatori del settore. E’ quanto ha denunciato Coldiretti Puglia, che ha chiesto all’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia l’attivazione di un tavolo di confronto che porti alla riapertura della pesca di ricci di mare ai pescatori subacquei professionisti, regolarmente dotati di licenza, consentendo la pesca anche in un periodo più ridotto dell’anno, diminuendo il numero di esemplari prelevabili ai fini commerciali per salvaguardare così il periodo riproduttivo che va da gennaio ad aprile per andare incontro alle esigenze turistiche e lasciando a disposizione un ampio periodo di tempo di assoluto riposo durante il quale garantire ai ricci di mare di vivere e riprodursi.

Nei mesi di pesca deve essere attivata una piattaforma telematica con comunicazione giornaliera delle vendite di ricci di mare, con indicazione dei dati dei destinatari del prodotto, agevolando – afferma Coldiretti Puglia - i controlli da parte delle autorità preposte ai fini del monitoraggio vendite di Ricci, creando così una sorta di “percorso del riccio di mare” che potrebbe diventare anche un marchio di qualità per il consumatore, mentre nei mesi di fermo pesca è stato proposto di diversificare l’attività dei pescatori subacquei alla luce delle sempre maggiori restrizioni all’attività di pesca – aggiunge Coldiretti Puglia – utilizzandoli per la manutenzione ed il ripristino dei fondali marini tramite il recupero di reti e altro materiale adagiato sul fondo.

Al contempo vanno intensificati i controlli per la pesca abusiva ed indiscriminata, indicando – insiste Coldiretti Puglia - regole più certe riguardo la produzione e la vendita di polpa di riccio, la cui produzione danneggia per tutto l’arco dell’anno la popolazione di ricci di mare (provenienza della materia prima), realizzando una piattaforma di denuncia pesca illegale dove chiunque può segnalare alle autorità tutte le attività di pesca illegale.

Occorre, infine, un tavolo tecnico – conclude Coldiretti Puglia - tra pescatori subacquei professionali, associazioni di categoria, WWF, ed Università per portare avanti il monitoraggio, oltre a studi e ricerche sull’andamento della riproduzione del riccio di mare.

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Incidente stradale lungo la circonvallazione di Mesagne dove sono rimaste coinvolte una moto e due auto. Nello scontro una persona è rimasta ferita ed è stata trasportata in ospedale. Le sue condizioni non sono gravi. Sul posto è intervenuta la polizia locale di Mesagne e il personale sanitario del 118 dell’ospedale “De Lellis” di Mesagne. Il sinistro si è verificato intorno alle ore 12,30 lungo la circonvallazione di Mesagne all’intersezione con l'incrocio del prolungamento di via Arno. Qui una moto, con a bordo due giovani, per cause ancora in fase di indagine, è andata ad impattare contro una Renault Capture e un Fiat Doblò che viaggiavano la prima in direzione Brindisi e l’altra in direzione provinciale per Tuturano.

Dai primi accertamenti sembra che la moto è finita tra i due mezzi e i centauri sono stati sbalzati per terra per diversi metri. Uno di essi è rimasto ferito. È stato lanciato l’allarme e sul posto è giunta un’ambulanza del 118. I sanitari hanno visitato i giovani centauri. In particolare uno di essi, pur essendo vigile, ha accusato diversi dolori articolari. Per questo gli operatori del 118 hanno disposto l’immediato trasferimento presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi, dove il ferito è stato sottoposto ad accertamenti diagnostici e strumentali che hanno rilevato i traumi tipici dei sinistri stradali. Fortunatamente non è in pericolo di vita. Sul luogo dell’incidente sono giunti i vigili urbani di Mesagne che hanno prima bloccato la strada e poi eseguito i rilievi. Gli agenti, infatti, dovranno ricostruire la dinamica del sinistro e addossare le varie responsabilità. Dopo aver effettuato i rilievi la circonvallazione è stata riaperta al traffico.

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La città di Mesagne si sta preparando per trascorrere un’estate a cinque stelle. Infatti, tra poche settimane si attendono migliaia di turisti che si riverseranno in città per trascorrere le loro vacanze cullati dalle musiche di Albano e Vinicio Capossela, solo per citare alcuni degli artisti che arriveranno per Mesagnestate. I riconoscimenti di “Capitale della cultura della regione Puglia 2023” e di “Città d’arte” fanno presagire un fiume di gente che sceglierà la città messapica per trascorrere le vacanze. Tuttavia, questa vivacità di eventi ha iniziato a impensierire alcuni residenti a causa dei cassonetti della spazzatura di diverse attività di ristorazione e bar che oltre a emanare un tanfo nauseabondo non fanno bella mostra poiché collocati a pochi metri dai monumenti storici. Il Comune, al momento, non ha messo in campo nessuna iniziativa che possa dare dignità ai luoghi storici e ai cittadini. “Forse – hanno tenuto a dire i residenti - le prossime consultazioni elettorali hanno offuscato gli occhi dei politici tanto da non fargli vedere queste brutture”.rifiuti_cassonetti_commercianti_centro_storico_apecar.jpg

Eppure fino a qualche lustro fa questo problema era inesistente poiché ogni operatore economico provvedeva a collocare i cassonetti nei suoi locali, li portava fuori la tarda sera e li rimetteva dentro alle prime ore del mattino, quado gli operatori ecologici li svuotavano. Adesso il centro storico, gioiello di arte e cultura, è pieno di cassonetti, anche se alcuni operatori hanno cercato di nasconderli mettendoci davanti delle quinte. Dal castello a piazza IV Novembre, da Lab Creation a via Eugenio Santacerarea i cassonetti fanno la loro brutta presenza. Sentinelle attente di questa cattiva abitudine sono, ancora una volta, i residenti che, tra l’altro, devono combattere con i cattivi odori che emanano i contenitori di spazzatura e con gli insetti che vi si annidano nelle immediate vicinanze. “Più volte abbiamo fatto sentire la nostra voce agli amministratori comunali, ma il problema, nonostante le varie promesse, non è stato mai risolto”, hanno chiosato alcuni cittadini residenti proprio nel cuore antico della città che chiedono un maggiore rispetto ambientale. “Non è bello che i turisti nell’ammirare i monumenti antichi si trovano a fare i conti con il tanfo dei rifiuti oppure scattano le fotografie con sullo sfondo i cassonetti”, hanno concluso i cittadini. l’assessore alle Attività produttive, Antonello Mingenti, ha spiegato: “Il problema lo conosciamo bene. Lo affronteremo nella prossima commissione consiliare anche se la soluzione è tutt’altro che facile. Ecco perché abbiamo redatto un regolamento, di prossima approvazione, che darà le linee guida della gestione dei cassonetti della spazzatura nel centro storico”.

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I carabinieri arrestano un 32enne del luogo per detenzione di una pistola e droga.

A Torre Santa Susanna, i Carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana e della Stazione di Torre Santa Susanna hanno arrestato un 32enne del posto per detenzione illegale di armi, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione. I militari, dopo avere ricevuto alcune segnalazioni di un sospetto viavai in un locale disabitato, hanno effettuato una perquisizione locale, rinvenendo una pistola Beretta calibro 7,65 con matricola abrasa e relativo caricatore inserito e diverse cartucce dello stesso calibro, nonchè 46 grammi di cocaina, bilancini di precisione e vario materiale utile per il confezionamento. Le armi, le munizioni e lo stupefacente sono stati sottoposti a sequestro, mentre l’arrestato, al termine delle formalità, è stato posto agli arresti domiciliari presso la sua residenza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Dichiarazione del Presidente della Commissione Bilancio e programmazione Fabiano Amati. 

“Continua il disagio e le file presso l’anagrafe Asl di Fasano. Sono al quarto sopralluogo e si osservano solo piccoli cambiamenti grazie alla disponibilità del personale in servizio e all’impegno della nuova dirigente del distretto Giulia Calabrese.

Ovviamente, il trasferimento presso il PTA è indispensabile e mi preoccupa il ritardo accumulato per realizzare l’obiettivo, considerato che non servirebbe nessun tipo di allestimento particolare per avviare il servizio, secondo le regole di un moderno e comodo front office, fatto solo di scrivania, computer e sedie; il front office è accoglienza e non distanza. 

Il trasferimento, ovviamente, non dovrà sacrificare gli attuali servizi ambulatoriali, a cominciare dall’importantissimo servizio di pneumologia, la cui precarietà e angustia ho potuto constatarla oggi personalmente, assistendo al malore di una cittadina in visita e alle difficoltà incontrate dai soccorritori.

"Di tutto, comprese le mie osservazioni, ho informato il Commissario della Asl Giovanni Gorgoni, alla cui riconosciuta capacità e sensibilità ho rimesso la questione. 

Appuntamento a martedì prossimo.”

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ACQUA: COLDIRETTI PUGLIA, TARIFFE IMPAZZITE IN PUGLIA FINO A 1,45€/MC; SERVE STRETTA PER GESTIONE ACQUA E OPERE CONSORZI COMMISSARIATI.

Tariffe impazzite in Puglia con costi dell’acqua che passano da 0,25€ al metro cubo fino a schizzare a 1,45€ al metro cubo, creando gravi e dannose disparità sul territorio, per cui serve una stretta per la gestione dell’acqua e della bonifica dei consorzi commissariati. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, che in una lettera al presidente della Regione Michele Emiliano, all’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia e al Commissario Straordinario dei Consorzi di Bonifica Alfredo Borzillo, stigmatizzano la disparità di trattamento con l’imposizione di tariffe che cambiano diametralmente a seconda dei territori.

“Emblematico il caso di costi applicati dal consorzio di bonifica Terre d’Apulia – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - che applica la tariffa  0,33 €/mc per il solo sub-comprensorio Destra Ofanto “al fine di rendere competitive le produzioni agricole”, mentre lo stesso consorzio impone  1,45 Euro/mc per il sub-comprensorio Litorale Barese. Bene per le imprese del sub-comprensorio Destra Ofanto, per la maggior parte  dedite prevalentemente alla frutticoltura e pertanto con prelievi irrigui di grande volume, ma non si comprende la ratio per cui da un lato si salvaguarda la competitività e dunque il reddito  di queste aziende agricole, mentre dall’altra si decide di determinare la crisi delle imprese del secondo comprensorio, in quanto il costo di € 1,45 al metrocubo è insostenibile, specialmente in considerazione di un molto più che probabile decorso caldo e siccitoso della prossima estate”, insiste Muraglia.

Ed è il direttore regionale di Coldiretti Pietro Piccioni ad insistere che ‘in tal modo, si lancia un falso e subdolo messaggio agli utenti circa l’inefficienza e il maggior costo irriguo in gestione al Consorzio, rischiando di espropriare tale servizio irriguo, che è invece funzione fondante del Consorzio, anche in previsione della nuova governance del Consorzio Unico. Per questo chiediamo un concreto impegno da parte della regione Puglia per un più che opportuno intervento finanziario, che consenta l’abbassamento dei costi dell’areale del sub-comprensorio Litorale Barese gestito dal Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia”, conclude Piccioni.

Sui consorzi di bonifica commissariati Coldiretti Puglia ritiene ormai improcrastinabile il cronoprogramma degli interventi, a partire dall’approvazione del Piano Generale di Bonifica, coinvolgendo le parti sociali, passando dalla realizzazione dei nuovi Piani di Classifica, con riparti degli oneri adeguatamente distribuiti su tutto il territorio e una più ampia platea di contribuenti, con una coerente applicazione dei tributi di bonifica connessi ai benefici che le opere di bonifica apportano agli immobili dei contribuenti, e che la regione vigili sulla loro corretta attribuzione, il superamento del peso debitorio sul sistema Consorzi commissariati e la risoluzione delle problematiche amministrative e finanziarie esistenti, la ripresa dei servizi di bonifica (lavori, investimenti) in modo da concretare e giustificare il pagamento degli oneri di bonifica, l’aggiornamento della classificazione e dei tributi per le imprese agricole presenti nelle aree colpite da Xylella, in cui dal 2014 persiste una permanete calamità che ha sconvolto gli assetti della produttività agricola, il completamento delle opere incompiute e la ripresa delle progettazioni idrauliche ed irrigue per mettere in sicurezza il nostro territorio per il prossimo futuro.

A causa del ventennale commissariamento il mondo agricolo e l’opinione pubblica – insiste Coldiretti Puglia - hanno sedimentato sfiducia e risentimento verso strutture che hanno, invece, importanti compiti di natura pubblica e di servizio all’agricoltura, rimaste imprigionate in una condizione di scarsa efficienza e di inoperosa funzione statutaria. Di contro i drammatici effetti  dell’incuria e dei profondi cambiamenti climatici che si sono manifestati  sul territorio regionale, caratterizzati dal succedersi di eventi estremi ed imprevedibili, hanno reso non più rinviabile il rilancio dell’attività di Bonifica integrale.

Non si può più tergiversare, visto che è a tutti evidente come il cambiamento climatico – incalza Coldiretti Puglia - stia creando grandi problemi al territorio, soprattutto per la Puglia che invece ha bisogno di importanti opere per ridisegnare il proprio assetto idrico e idrogeologico e per garantire non solo l’approvvigionamento idrico per la popolazione, ma per assicurare l’acqua alle produzioni agricole. E tale compito deve essere assunto della politica regionale nel suo insieme, con una chiara volontà di voler mettere l’acqua e la bonifica al centro dell’impegno, sia in termini di risorse che di progettualità, ciò anche al fine di superare il sentiment sfavorevole, verso uno strumento indispensabile per il settore primario.

Si sono consolidate nel tempo nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni ordinarie straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sugli utenti  i quali hanno, loro malgrado,  subito nell’ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione.

Accanto a misure immediate per garantire l’approvvigionamento alimentare della popolazione è necessario coordinare tutti i soggetti coinvolti, Regione Puglia, Autorità di bacino e Consorzi di bonifica per una gestione unitaria del bilancio idrico perché è evidente l’urgenza di completare le ‘incompiute’ e avviare un grande piano per gli invasi che Coldiretti propone da tempo visto che viene raccolto solo l’11% dell’acqua piovana e si potrebbe arrivare al 50% evitando così situazioni di crisi come quella che si sta verificando anche quest’anno.

I Consorzi pugliesi devono garantire lo scolo di una superficie di oltre un milione di ettari (1.014.545); gestiscono circa 500 chilometri di argini; 265 briglie e sbarramenti per laminazione delle piene; 23 impianti idrovori; oltre 1.000 chilometri di canali (1.126); 9.360 ettari di forestazione. Nel settore irriguo i Consorzi pugliesi gestiscono una superficie servita da opere di irrigazione di oltre 210 mila ettari; 102 invasi e vasche di compenso; 24 impianti di sollevamento delle acque a uso irriguo; 560 chilometri di canali irrigui; circa 10.000 chilometri di condotte tubate, conclude Coldiretti Puglia.

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Cocolicchio, il sindaco Zaccaria ad Enel e al Comune di Locorotondo: «Quella cabina è una bruttura e va rimossa immediatamente».

Il primo cittadino ha già chiesto soluzioni tecniche alternative che possano essere compatibili con il contesto paesaggistico della frazione.

Rimuovere immediatamente la cabina da quel tratto e verificare soluzioni tecniche alternative che possano essere compatibili con il contesto paesaggistico di Cocolicchio.

Lo chiede il sindaco di Fasano Francesco Zaccaria ad Enel e al Comune di Locorotondo dopo l’installazione della cabina elettrica nella frazione di Fasano in un tratto del territorio che però è competenza del Comune di Locorotondo.

«Questa soluzione tecnica è inappropriata – dice il primo cittadino –. È una bruttura accanto alla storica fontana della frazione. La riqualificazione della piazzetta di Cocolicchio effettuata negli anni scorsi dalla nostra amministrazione a beneficio di tutti i residenti merita soluzioni che non vadano a deturpare il paesaggio e che al contrario siano armoniose con il contesto. Mi auguro che già in giornata possano essere presi provvedimenti da Enel e dal Comune di Locorotondo, altrimenti continueremo a sollecitare un intervento urgente».

Il sindaco si è fatto subito portavoce delle proteste dei residenti: «Chiedo l’immediato spostamento e la collocazione in un’altra sede. E mi domando come si potesse pensare che noi fasanesi non avremmo reagito a questo scempio. La beffa è poi ancora più cocente perché il Comune di Fasano sta completando la riqualificazione della piazzetta di Cocolicchio proprio con l'interramento dei cavi elettrici. Spero che questa notizia riceva sulla stampa la stessa evidenza che hanno ottenuto le giuste rimostranze dei cittadini via web».

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A seguito di un ulteriore servizio antiabusivismo svolto dalla Polizia Locale di Brindisi nei confronti di soggetti dediti ad attività di parcheggiatori abusivi che, presidiando indebitamente le aree di parcheggio del locale Presidio Ospedaliero “Perrino”, impedendo all’utenza la legittima fruizione ed accessibilità delle medesime, sono stati emessi dal Questore della Provincia di Brindisi, Annino Gargano, due provvedimenti di Divieto di Accesso in Aree Urbane, cosiddetto “DACUR” – DASPO URBANO.

Per i due abusivi, sorpresi nella flagranza della medesima attività illecita e già contravvenzionati ai sensi del vigente Codice della Strada, sono stati emessi provvedimenti di allontanamento per un periodo di 1 anno.

L’attività svolta, che viene sistematicamente replicata con l’intento di infrenare tale illecita condotta che incide negativamente sulla serena convivenza sociale, rientra nel quadro normativo della Legge n.48/17 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città” che, elencando determinate "misure a tutela del decoro di particolari luoghi”, ne definisce il contorno sanzionatorio di specifica competenza del Questore.

La legge in questione, infatti, mutuando per analogia quanto già contemplato dalla normativa contro la violenza negli stadi (c.d. DASPO) ha previsto la possibilità di allontanamento ed il divieto di accesso in determinati ambiti territoriali quali le infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime; presidi ospedalieri; aree commerciali.

L'utilizzo improprio dei suddetti spazi pubblici con condotte che ne impediscono l’accessibilità e la fruizione comporta l'applicazione, oltre che di una sanzione amministrativa pecuniaria, anche l’allontanamento dal luogo in cui è stato commesso l'illecito con l’espresso divieto di accedervi nelle 48 ore successive all’accertamento della violazione. La reiterazione della condotta comporta l’applicazione della misura, da parte del Questore, quale Autorità di Pubblica Sicurezza, del divieto di accesso (DACUR) per un periodo non superiore a 12 mesi.     

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In occasione della gara automobilistica «64ª Coppa Fasano di Selva» che si disputerà nei giorni 12, 13 e 14 maggio, la Polizia Locale, con ordinanza dirigenziale numero 187, 188, 189 e 190 del 10/05/23, ha predisposto le seguenti modifiche alla normale viabilità cittadina per disciplinare divieti di sosta e sospensione della circolazione nelle strade comunali interessate dal percorso della gara.

- Venerdì 12 maggio 2023, dalle ore 9.00 alle ore 20.00 e comunque fino al termine delle verifiche, la sospensione temporanea della circolazione del traffico veicolare (eccetto residenti), nonché il divieto di sosta (con rimozione coatta, eccetto autorizzati e veicoli partecipanti alla manifestazione), su ambo i lati di via dell’Industria, nel tratto compreso tra via della Meccanica e via dell’Agricoltura.

- Dalle ore 7.00 di venerdì 12 maggio 2023 alle ore 22.00 di domenica 14 maggio 2023, la sospensione temporanea della circolazione nonché l’istituzione del divieto di sosta (con rimozione coatta, eccetto autorizzati) su tutta l’area del Largo Palmina Martinelli (zona Paddock);

- Dalle ore 10.00 di venerdì 12 maggio 2023 alle ore 22.00 di domenica 14 maggio 2023, l’istituzione del divieto di sosta (con rimozione coatta, eccetto autorizzati) sulle seguenti strade dell’abitato di Fasano (zona Paddock): Via Giardinelli (ambo i lati), nel tratto compreso tra Via De Gasperi e Via Zanibelli; Via Zanibelli (compresi gli slarghi adiacenti); Piazza Russi; Piazzale Europa; Via Rosselli, nel tratto compreso tra Via Zanibelli e Via Salvo D’Acquisto; Via Salvo d’Acquisto (ambo i lati), nel tratto compreso tra Via F.lli Rosselli e Via Naz. dei Trulli.

- Sabato 13 e domenica 14 maggio 2023, dalle ore 7.00 alle ore 21.00, la sospensione temporanea della circolazione sulle seguenti strade dell’abitato di Fasano (eccetto veicoli in gara e staffette di scorta): Via Giardinelli nel tratto compreso tra Viale Romita e Via Zanibelli; Via Zanibelli (compresi gli slarghi adiacenti); Piazzale Europa; Via Salvo d’Acquisto, nel tratto compreso tra Via F.lli Rosselli e Via Naz. dei Trulli; Corsia direzione centro abitato di Via Nazionale dei Trulli, nel tratto compreso tra e la SS 172dir e Via Vanoni.

- Dalle ore 10.00 di venerdì 12 maggio 2023 alle ore 23.00 di domenica 14 maggio 2023, la sospensione temporanea della circolazione nonché l’istituzione del divieto di sosta (con rimozione coatta, eccetto autorizzati) su tutta l’area del parcheggio retrostante la Casina Municipale a Selva di Fasano.

- Sabato 13 e domenica 14 maggio 2023, dalle ore 7.00 alle ore 21.00, la sospensione temporanea della circolazione nonché l’istituzione del divieto di sosta (con rimozione coatta) su ambo i lati delle seguenti strade dell’abitato di Selva di Fasano: Viale Nuovo; Viale del Leccio; Piazzale Giannaccari; Viale Toledo;

- Sabato 13 e domenica 14 maggio 2023, dalle ore 7.00 alle ore 21.00, il ripristino del doppio senso di marcia in Viale dei Castagni dell’abitato di Selva di Fasano, nel tratto compreso tra Viale Toledo e Viale dei Pini.

- Sabato 13 e domenica 14 maggio 2023, dalle ore 7.00 alle ore 21.00: l’istituzione del senso unico alternato, mediante installazione di impianto semaforico mobile e relativa segnaletica, sulla S.C. Vecchia di Laureto intersezione con la S.S. 172; l’istituzione di senso unico di marcia sulla S.C. Giardinelli III, nel tratto e nella direzione di marcia dalla S.C. Vecchia Canale alla S.C. Vecchia Laureto.

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