Redazione
Giornata della solidarietà con gli ospiti della RSSA Casa Melissa di Mesagne. Questa mattina, approfittando dei primi caldi di primavera, gli ospiti della struttura Casa Melissa, gestita dalla Cooperativa OSA, hanno consumato il pranzo nel cortile della RSSA generosamente offerto dall’Osteria del Leone di Mesagne. Marcella e Raffaele hanno preparato un menù luculliano donandolo come segno di vicinanza al gruppo di ospiti Casa Melissa. Tra i tavoli allestiti sotto i gazebo si sono alternati al servizio Antonio Russo e Giacomo Tarantino, due giovani operatori della Cooperativa OSA sempre pronti a mettersi a disposizione. Tutti gli operatori della RSSA Casa Melissa avevano preparato anche i minimi particolare delle tavole imbandite con segnaposti e menù di primavera personalizzati. Il pranzo vissuto insieme è stata l’occasione anche per inaugurare il nuovo spazio cucina della RSSA Casa Melissa completamente ristrutturato e messo a nuovo.
“Il pranzo offerto dall’Osteria del Leone – racconta Nicola Ciracì direttore della struttura – è stato vissuto all’insegna dell’allegria e della convivialità (oltre che della buona cucina). Una bellissima idea che riscalda il cuore di tutti noi e che speriamo possa essere imitata da tanti altri per confermare, ancora una volta, il forte legame esistente tra la Cooperativa OSA e la città di Mesagne”. Al momento di festa erano presenti anche il direttore sanitario, dr. Alfredo Sterpini, la psicologa dott.ssa Antonietta Capodieci e le educatrici coordinate da Francesca Molfetta.
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Palazzetto dello Sport, da venerdì partono i sopralluoghi
Palazzetto dello Sport di Fasano, da venerdì partono i sopralluoghi per la verifica sugli impianti. L’operazione è preliminare e propedeutica alla convocazione della commissione di pubblico spettacolo
Partiranno venerdì 26 maggio le verifiche tecniche sullo stato degli impianti propedeutiche al collaudo del palazzetto dello sport. In questi giorni, intanto, la ditta Universal Expert, che gestisce il cantiere dell’opera, sta provvedendo alle «prove generali» preliminari ai sopralluoghi della direzione lavori (Finepro) che inizieranno, appunto, dopodomani.
Ultimate le verifiche tecniche il passo successivo sarà la convocazione della commissione di pubblico spettacolo e quindi garantire il completamento dell’iter per l’agibilità della struttura e la consegna alla città.
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Enpa, oltre 1000 persone in 33 città per sostenere l’orsa JJ4
Enpa, oltre 1000 persone in 33 città per sostenere l’orsa JJ4. Rocchi: “Gli orsi sono di tutti, gli italiani amano gli animali come conferma oggi anche Eurispes”. Si sono messi una maschera da orso e sono scesi in piazza nelle proprie città per sostenere l’orsa JJ4, detenuta al Casteller e in attesa del pronunciamento del Tar di Trento domani, e tutti gli orsi del Trentino. Da Nord a Sud oltre 1000 persone sono scese nelle piazze di 33 città per aderire al flash mob lanciato da Enpa sui social dal titolo #InsiemePerMammaOrsa. “Un modo – afferma Carla Rocchi, Presidente Enpa nazionale - per dare la possibilità alle tante persone che ci chiamano e ci chiedono come possono manifestare il loro sostegno di esprimersi e di ribadire la volontà di trovare un modo di convivere con questi grandi carnivori ultimamente al centro di cronaca e polemiche”.
“Lo abbiamo organizzato 10 giorni fa, nel giorno della Festa della Mamma- continua Carla Rocchi - perché le sorti dell’orsa JJ4 e dei suoi piccoli stanno destando grande interesse e partecipazione in tanti e questo ci rincuora. Sono moltissime le persone che telefonano alla Protezione Animali da tutta Italia, chiedendo cosa possano fare, come possano esprimersi a sostegno di Jj4 e in generale degli orsi del Trentino, in questo momento così delicato. La loro sorte non è un tema regionale, gli orsi sono entrati nel cuore di tantissimi italiani. Per questo, abbiamo pensato ad un’iniziativa che potesse dare la possibilità di esprimersi a tutte quelle persone che stanno seguendo con preoccupazione le sorti di JJ4 e dei plantigradi del Trentino ma che si trovano fisicamente distanti da Roma o da Trento dove si concentrano la maggior parte delle iniziative di animalisti e ambientalisti. Scattarsi una foto dalla Sardegna, dalla Campania, dalla Puglia o dalla Sicilia non cambierà ovviamente il destino di questi plantigradi, in modo diretto, lo sappiamo, ma farà capire a chi ancora pensa di trattare il tema della convivenza come una guerra personale, una vendetta o un problema locale, che gli orsi sono nel cuore e nei pensieri di tantissime persone e che le scelte che le istituzioni e la politica prenderà nei loro confronti saranno analizzate e giudicate da moltissimi italiani. D’altronde, anche da quanto emerso oggi dal Rapporto Italia 2023 dell’Eurispes, gli italiani amano gli animali: la vivisezione non è accettabile per quasi 8 italiani su 10 (76,9%), così come l'uso delle pellicce (73,9%), la presenza degli ANIMALI nei circhi (75,6%) e la caccia ripudiata dal 69% degli italiani. Speriamo che la stessa sensibilità inizi a permeare anche chi ci governa”.
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10eLotto, doppietta in Puglia: vinti 50 mila euro
Puglia in festa grazie al 10eLotto. Nell’estrazione di martedì 23 maggio, come riporta Agipronews, centrate due vincite per un totale di 50 mila euro: ad Alezio, in provincia di Lecce, messo a segno un 6 Doppio Oro da 30 mila euro a cui si aggiunge un 9 da 20 mila euro realizzato a Foggia. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per oltre 27 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di oltre 1,5 miliardi di euro in questo 2023.
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GRANO: COLDIRETTI PUGLIA, +318% IMPORT DA UCRAINA
GRANO: COLDIRETTI PUGLIA, +318% IMPORT DA UCRAINA; DA CANADA IMPORT AUMENTATO DI 6 VOLTE.
Le importazioni in Italia di grano proveniente dall’Ucraina sono aumentate del 318% per un quantitativo pari a circa 90 milioni di chili nel primo bimestre del 2023. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi due mesi dell’anno in riferimento alla proroga di 2 mesi dell’accordo per i trasporti di cereali dal Mar Nero raggiunto tra Russia e Ucraina con la mediazione di Nazioni Unite e Turchia.
Solo il 55% dei prodotti agricoli che hanno lasciato l’Ucraina dopo l’accordo hanno raggiunto i Paesi in via di sviluppo, come quelli del Nord Africa e dell’Asia, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati del Centro Studi Divulga sui prodotti agricoli partiti da agosto 2022 a febbraio 2023 dai porti di Chornomorsk (36,4% del totale), Yuzhny (35,8%) e Odessa (27,8%).
Ma a gennaio 2023, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sono aumentate di sei volte anche le importazioni in Italia di grano duro dal Canada dove si utilizza il glifosate in preraccolta come disseccante secondo modalità vietate in Italia, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat. Una concorrenza sleale nei confronti dei nostri agricoltori ma anche una preoccupazione per la salute dalle quali i cittadini posso difendersi scegliendo le confezioni con prodotto 100% italiano, grazie alla battaglia della Coldiretti sull’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta. E’ quindi strategico - precisa la Coldiretti - far ripartire la commissione unica nazionale (CUN) per il prezzo indicativo in Italia del grano duro come sostenuto anche dal Ministro dell’agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida.
Intanto, il grano duro per la pasta viene pagato circa 36 centesimi al chilo ad un valore che non copre i costi di produzione ed è inferiore di oltre il 30% rispetto allo stesso periodo scorso anno mentre il prezzo della pasta è aumentato il doppio dell’inflazione.
La pasta – sottolinea la Coldiretti Puglia – è ottenuta direttamente dalla lavorazione del grano con l’aggiunta della sola acqua è non trovano dunque alcuna giustificazione le divergenze registrate nelle quotazioni, con la forbice dei prezzi che si allarga e mette a rischio i bilanci dei consumatori e quelli degli agricoltori. Una distorsione che appare chiara anche dall’andamento dei prezzi medi al consumo che secondo l’Osservatorio del Ministero del Made in Italy variano per la pasta da 1,50 a 2,3 euro al chilo, mentre le quotazioni del grano sono in caduta libera, insiste Coldiretti Puglia. Una anomalia di mercato sulla quale – sostiene la Coldiretti – è bene fare chiarezza anche sulla base della nuova normativa sulle pratiche sleali a tutela delle 200mila imprese agricole che coltivano grano. I ricavi – insiste la Coldiretti – non coprono infatti i costi sostenuti dalle imprese agricole e mettono a rischio le semine ma anche la sovranità alimentare del Paese. Le superfici agricole coltivate a frumento duro, secondo le prime previsioni del Masaf per quest’anno, sono in flessione per un investimento di 1,22 milioni ettari con una riduzione di circa il 2% rispetto all’anno precedente.
Siamo di fronte a manovre speculative con un deciso aumento delle importazioni di grano duro dal Canada dove il grano – precisa la Coldiretti - viene coltivato secondo standard non consentiti in Europa per uso del glifosate nella fase di preraccolta.
La Puglia è il principale produttore italiano di grano, con 10milioni di quintali prodotti in media all’anno. La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia, che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente.
Importante – dice la Coldiretti - anche investire nella ricerca che, come motore dell'innovazione varietale, deve rispondere non solo alle richieste qualitative del mondo industriale, ma anche rispondere alle nuove esigenze produttive e di resilienza verso gli effetti del cambiamento climatico, rispondendo al contempo alle nuove richieste di sostenibilità volute dalla nuova Politica Agricola Comunitaria. Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali per garantire prezzi giusti ed una più equa distribuzione del valore a tutela dei consumatori degli agricoltori contro le pratiche sleali., perché l’Italia – conclude Coldiretti - può aumentare significativamente le produzioni di grano duro e di grano tenero, dando certezze rispetto alla giusta redditività per il lavoro degli agricoltori e dalla filiera intera.
Il Sindacato Cobas organizza a Bari con una delegazione di Precari Covid un corteo il 25 maggio con partenza alle ore 9,00 da Piazza Eroi del Mare per arrivare alla Presidenza della Regione Puglia sul lungomare Nazario Sauro dove si svolgerà un sit in .
Alla Presidenza una delegazione sarà ricevuta da responsabili del settore della Sanità, così come ci è stato assicurato dal Presidente della Regione ,Michele Emiliano.
La richiesta di questi precari ed Amministrativi può essere così riassunta:
Gli ausiliari hanno lavorato quasi 2 anni con Sanitaservice per essere poi lasciati a casa ,maturando il diritto di precedenza in caso di nuove assunzioni.
La Asl di Brindisi ha inviato la documentazione richiesta dalla nuova delibera in tema di assunzioni per il 2023, che affida l’ultimo controllo alla Giunta Regionale.
In queste carte c’è la richiesta per l’anno 2023 di 52 ausiliari e 13 amministrativi.Si chiede quindi per questi disoccupati la applicazione di un istituto contrattuale ,l'articolo 24.
La Regione Puglia , nella persona della dottoressa Caroli, nel corso della ultima riunione di 10 giorni fa ci aveva assicurato che appena arrivate le carte dalla Asl di Brindisi la risposta sarebbe stata veloce; ha tenuto a precisare che non si tratta quindi , come inopportunamente da parte di qualcuno era stato detto, di blocco delle assunzioni ma di una ultima verifica sulla loro legittimità da parte della Regione.
Attendono fiduciosi inoltre un gruppo di Amministrativi che proviene da un concorso, di cui sono ancora in attesa.
Andiamo a Bari fiduciosi ma determinati a chiudere questa vertenza , così come questi disoccupati aspettano giustamente che avvenga.
Per il Cobas Roberto Aprile
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Come disposto dal Consiglio dei Ministri che ha proclamato il lutto nazionale per oggi, 24 maggio 2023, in ricordo delle vittime dell'alluvione che ha colpito l'Emila Romagna, le bandiere dell'Unione Europea e quella della Repubblica Italiana sono esposte a mezz'asta sul balcone dell'Ufficio di Presidenza della Provincia di Brindisi.
Il Presidente Toni Matarrelli e l’amministrazione tutta esprimono piena solidarietà ai cittadini romagnoli e alle famiglie colpite dai lutti.
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“ANBG: IN PUGLIA LE BANDE SONO PATRIMONIO REGIONALE”
Il Consiglio regionale ha approvato, in data odierna, la legge di tutela delle bande musicali all’interno della Legge quadro regionale n. 17 del 2013 sulla Tutela e Valorizzazione del Patrimonio Culturale della Puglia.
Ad oggi, la Puglia è la prima regione in Italia che tutela la storia e la tradizione bandistica, dichiarandola, così, parte fondamentale dell’identità, del patrimonio culturale, professionale e sociale della regione.
Al netto delle posizioni, la Banda è un patrimonio ereditato che dobbiamo tutelare per poterlo tramandare nel migliore dei modi.
Per questo, come ANBG, non posso che ringraziare la commissione Cultura della Regione Puglia, nella persona del Presidente, dott. Donato Metallo, il vice Presidente, dott. Francesco La Notte, e tutti i consiglieri che con il Dipartimento Cultura della Regione e il direttore Aldo Patruno, con la Consigliera delegata Grazia Di Bari hanno ascoltato tutte le categorie che rientrano nel mondo “banda” e promosso questo iter, portando a casa un risultato storico.
L’auspicio - dichiara Benedetto Grillo, presidente dell’Associazione Nazionale Bande da Giro - è che questa legge sia il punto di partenza e non di arrivo per la salvaguardia e la valorizzazione delle nostre bande e del nostro repertorio originale.
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Workshop organizzato a Mesagne il 25 e 26 maggio dal Distretto tecnologico aerospaziale
Workshop organizzato a Mesagne il 25 e 26 maggio dal Distretto tecnologico aerospaziale (DTA) in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che coinvolge leader e dirigenti dei principali stakeholder europei, spaziali e non, i quali saranno impegnati a porte chiuse a promuovere e avviare collaborazioni e cooperazioni industriali
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Si è svolto a Mesagne un confronto tra gli operatori produttivi, ristoratori, baristi e commercianti, sulla gestione dei cassonetti dei rifiuti nel centro storico, e l’amministrazione comunale. Un confronto aperto, chiaro al termine del quale qualcuno ha sottolineato che la responsabilità del problema è tutto dei media che hanno avuto la responsabilità di pubblicare le foto dei cassonetti stracolmi di rifiuti facendo emergere questa bruttura sociale. Eppure, anche ieri mattina in vico Toma Campi, alle ore 11.15, la spazzatura era ancora nei cassonetti. Chiari atteggiamenti di superficialità e menefreghismo che non fanno bene all’immagine della città. Il tutto mentre l’amministrazione comunale sta dando il via al più costoso cartello di manifestazioni estive degli ultimi lustri che vedranno arrivare in città migliaia di turisti. Il concerto dei Boomdabash di domenica sera, con piazza Vittorio Emanuele II stracolma di migliaia di persone, ne è una anticipazione. Tuttavia, su questa vicenda il sindaco è stato categorico: “Il problema c’è e va risolto a tutela dell’immagine di Mesagne”.
Intanto, il Comune ha già predisposto un regolamento per disciplinare la materia, al momento al vaglio delle varie commissioni consiliari. Poi andrà in Consiglio per l’approvazione, infine per diventare esecutivo bisognerà aspettare 60 giorni. Probabilmente sarà operativo per Natale. Nelle more della sua validità il Comune dovrebbe emettere un’ordinanza sindacale per regolare la materia fino all’entrata in vigore del regolamento. Così, in base all’attuale normativa di legge il Comune potrebbe dare il via a un controllo sanitario e di agibilità dei locali attualmente adibiti alla somministrazione di bevande e alimenti per verificare se sono idonei a svolgere tale attività. Oltre che tassare lo spazio utilizzato per il collocamento dei cassonetti come occupazione di suolo pubblico. Diversi Comuni già lo fanno. Il tutto per frenare la moda del “cassonetto selvaggio”. Intanto, tra gli impegni assunti ieri mattina dall’amministrazione comunale, nel tavolo di confronto, c’è anche una maggiore cadenza del ritiro settimanale dei rifiuti di plastica, vetro, metalli e carta. Infine, ogni 15 giorni saranno controllati e lavati i cassonetti.
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