Redazione

Le colonie di piccioni nel loro habitat, l'antica chiesa di Sant'Anna. In particolare su una modanatuta di un ingresso laterale murato. Alla sua destra una tipica erbaccia mesagnese a fiorellini gialli. Un omaggio floreale per quanti transitano in strada.

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Emanuele Castrignanò presenta “La Rinascita”, la sua nuova raccolta di poesie, Venerdì 26 maggio ore 19 – Auditorium del Castello di Mesagne.

L’iniziativa di presentazione di “Rinascita”, la nuova raccolta di poesie dialettali e in lingua di Emanuele Castrignanò, si terrà venerdì 26 maggio alle ore 19 presso l’Auditorium del Castello di Mesagne.

“Našci nnu figghiu e nnašci la spiranza”, è il verso che chiude la prima poesia, dedicata – come l’intera miscellanea in rima –  al piccolo Federico, figlio del figlio di Emanuele e ultimo arrivato in casa Castrignanò. Sarà lo stesso poeta mesagnese a leggere i propri testi, li introdurrà soffermandosi sui temi che ne hanno ispirato la scrittura. La serata ospiterà gli intermezzi musicali di Vincenzo Gatto, Maria Rosa Laterza, Claudia Ribezzi, Roberto Rosato. Coordina il prof. Marcello Ignone.

Castrignanò, originario di Mesagne e residente a Brindisi, comincia a pubblicare a partire dal 2007. “La Rinascita” è la silloge con cui dà seguito a un racconto cominciato nel 2007 con “Emozioni e ricordi. Cussì m’hannu vinuti”; “Mesagne: la vita tra segni e parole”, “Natali, caputannu e bbifania. Cussì mi li ricordu”, “Fraciddi ti fanoi”; “Uemmini e calantuemmini ti Misciagni”, “Nanti a nn’arvulu t’aulia”.  Il titolo traduce il percorso di rinascita di cui la città di Mesagne si è resa protagonista negli ultimi decenni, e al quale ha contribuito l’intensa azione culturale delle pubbliche amministrazioni che si sono succedute, combinandosi in un incastro perfetto col desiderio di riscatto dell’intera comunità. La copertina riporta la facciata di Santa Maria in Betlem, in uno scatto che ne esalta la luce barocca dopo il meraviglioso restauro che l’ha di recente interessata. Restituita all’ammirazione popolare, l’immagine del luogo di culto così caro a fedeli e cittadini è stata scelta come emblema di quel riscatto che ha reso Mesagne la città che è oggi.

<<Emanuele ci consegna un altro cofanetto di emozioni dal quale è possibile attingere per un sorriso, un ricordo, una riflessione, unendoci in un sentimento di orgoglio collettivo che la sua creatività condensa in versi di cui siamo grati>>, dichiara il sindaco di Mesagne, Antonio Matarrelli, che parteciperà alla presentazione. L’iniziativa è aperta al pubblico, ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.

Associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione, furto ed esportazione illecita di reperti archeologici e numismatici: 51 indagati, 21 misure cautelari e 50 perquisizioni eseguite dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale nel centro e sud Italia.

Alle prime ore del 24 maggio 2023, i Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale hanno eseguito in diverse regioni d’Italia, in collaborazione con il R.O.S. di Roma, con l’Arma territorialmente competente e con lo Squadrone eliportato Carabinieri “Cacciatori Puglia”, un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Trani su richiesta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, nei confronti di 21 soggetti tutti a vario titolo ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata allo scavo clandestino, furto, ricettazione ed esportazione illecita di reperti archeologici e numismatici. Contestualmente sono state svolte decine di perquisizioni disposte dall’ufficio giudiziario inquirente tranese. L’ordinanza costituisce il risultato degli elementi d’indagine, convenzionalmente denominata Canusium, condotta dal Nucleo TPC di Bari. L’attività investigativa è stata avviata nel 2022 a seguito dell’individuazione nell’agro di Canosa, mediante la componente aerea dell’Arma pugliese, di diversi scavi clandestini. L’inchiesta, sviluppata e ampliata, anche sul piano internazionale, a partire dallo scorso autunno, supportata da attività tecniche, dinamiche e telematiche, ha consentito di individuare un’organizzazione criminale composta dal classico repertorio strutturato di soggetti che compongono la filiera tipica del fenomeno delinquenziale in danno dei beni culturali e strutturata nel modo seguente: tombaroli, ricettatori di zona (1° livello) e areali (2° livello), nonché da trafficanti internazionali. Il sodalizio, con basi operative nella provincia di B.A.T. con diramazioni in Campania, Lazio e il resto della Puglia, aveva avviato un fiorente canale commerciale di monete archeologiche che, frutto di scavi clandestini eseguiti in Puglia e Campania, venivano poi cedute dai vari ricettatori ai diversi trafficanti internazionali, i quali provvedevano a immetterle sul mercato illecito globale, attraverso Case d’asta estere. Nel corso delle investigazioni sono state recuperate e sequestrate diverse migliaia di reperti archeologici, tra ceramiche e monete archeologiche in oro, argento e bronzo, 60 tra metal detector e arnesi idonei allo scavo clandestino, nonché documentazione contabile attestante le transazioni illecite in Italia e con l’estero. Le misure coercitive e le perquisizioni sono state eseguite in più comuni dell’Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio e Puglia.

Durante le investigazioni si è rivelata di fondamentale importanza la consultazione della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” del Ministero della Cultura, in via esclusiva gestita, alimentata e sviluppata sul piano tecnologico dai Carabinieri dell’Arte. Il database la più grande del mondo nel suo genere, con oltre 1.3 milioni di files relativi a opere da ricercare.

I dettagli dell’intera attività saranno illustrati nella conferenza stampa che si terrà alle ore 10:30 del 24 maggio presso il Comando Provinciale Carabinieri B.A.T., Corso Matteo Renato Imbriani n.139, Trani, alla presenza del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani Dott. Renato NITTI.

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Un gufo e quattro ricci, tra cui tre cuccioli orfani, sono stati rimessi in libertà dopo essere stati accolti e curati nel Centro di Fauna Selvatica della Provincia di Brindisi.

Il Presidente della Provincia Toni Matarrelli lo scorso 9 maggio aveva fatto visita al Centro coordinato dalla biologa Paola Pino d'Astore, osservando tutto il lavoro che viene fatto quotidianamente per accogliere e curare gli animali selvatici in difficoltà. Un luogo al servizio della fauna ferita o intossicata: qui vengono prestate cure alimentari, igieniche e di assistenza veterinaria, con relativa degenza, riabilitazione e rilascio in natura.CENTRO_FAUNA_SELVATICABRINDISI_MAGGIO_23_2.jpg

Il gufo e i ricci, da oggi nuovamente liberi in un bosco della zona, erano stati rinvenuti da alcuni cittadini che si sono immediatamente messi in contatto con il centro che, in questi anni, ha ricoverato e curato oltre cinquemila animali.

“È stato un momento molto emozionante” - ha commentato il Presidente Matarrelli dopo aver liberato in natura un piccolo riccio - “il plauso va fatto al grande lavoro che ogni giorno svolgono con passione all’interno del Centro di Fauna Selvatica”.

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Un evento formativo sul tema della donazione e trapianto di organi è in programma nell’intera giornata del 9 giugno nel Polo universitario della Asl Brindisi in Piazza Di Summa. Responsabile scientifico Massimo Calò, direttore di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Perrino di Brindisi.

“La donazione degli organi – spiega la dottoressa Ada Patrizio, coordinatrice aziendale per le attività di prelievo - è un argomento che suscita da sempre reazioni contrastanti. Concettualmente racchiude il pensiero ineluttabile della morte, ma allo stesso tempo inneggia alla nuova vita e alla rinascita contenuta in un gesto così semplice come quello di dire Sì. Per questo abbiamo scelto il Sì come punto cardine dell’evento: una volontà che si esprime in vita e che cambia la vita nel vero senso della parola, quando si traduce nell’estremo atto di generosità della donazione”.

Il congresso è aperto a tutte le professioni sanitarie di ogni specialità e prevede 8 crediti Ecm.

Obiettivo principale è dare un quadro quanto più esaustivo possibile di ogni aspetto e fase della donazione degli organi e riaffermare le basi scientifiche su cui si fonda la diagnosi di morte encefalica con criteri neurologici, frutto di decenni di studi osservazionali e regolamentati da una strettissima normativa. Il processo verso la donazione degli organi passa per il mantenimento delle funzioni d’organo fino al prelievo, dal ricovero in terapia intensiva fino al passaggio in sala operatoria: è forse la sfida più estrema che un anestesista rianimatore è chiamato ad affrontare.

Un evento sulla donazione degli organi non può non affrontare l’aspetto più toccante di tutto il processo: quello umano e etico, fatto di colloqui e confronti e scelte difficili per i familiari del potenziale donatore.

Tratteranno l’argomento referenti del Centro Regionale Trapianti, coordinatori aziendali e territoriali della donazione degli organi, professionisti sanitari coinvolti a vario titolo nel processo di donazione.

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Consorzi, Cia e Copagri: “cartelle rinviate ma questioni ancora aperte”. 

Prima l’incontro con Alfredo Borzillo, poi il confronto con Michele Emiliano e Donato Pentassuglia. Chiesto un tavolo tecnico e un cronoprogramma, ribadita la necessità di aprire la stagione irrigua. 

BARI – L’emissione immediata delle nuove cartelle per le annualità 2022-2023 è stata rinviata. La decisione è stata presa ieri, lunedì 22 maggio, a conclusione dell’incontro tecnico tra Consorzi commissariati e organizzazioni agricole. Nei prossimi giorni, dunque, sarà convocato un tavolo tecnico con Regione-Consorzi e organizzazioni per affrontare nuovamente la problematica. CIA e Copagri proprio ieri, a Bari, hanno manifestato organizzando un presidio a cui hanno partecipato oltre 500 agricoltori provenienti da tutta la Puglia. Dopo l’incontro con il commissario straordinario Alfredo Borzillo, CIA Agricoltori Italiani di Puglia e Copagri Puglia si sono confrontate con il presidente Michele Emiliano e l’assessore Donato Pentassuglia, illustrando le proprie proposte e richieste nella sala conferenze della presidenza regionale: “no al Tributo 630 e alle cartelle pazze, si invece al saldo e stralcio delle cartelle; no all’aumento delle tariffe irrigue dei Consorzi e delle tariffe Arif (fatte peraltro senza alcun preavviso), si a un immediato avvio della stagione irrigua”. Fondamentali, inoltre, sono il “NO” al prosieguo della gestione commissariale e un SI deciso e ultimativo a una riforma immediata dei Consorzi di Bonifica. Una riforma che, hanno ribadito le due organizzazioni, non deve contemplare la creazione di un Consorzio Unico: troppo differenti sono condizioni e necessità specifiche, territoriali e colturali, delle diverse aree della Puglia. Con il Consorzio Unico, il rischio è quello di non riuscire a modulare interventi e servizi nel modo più adeguato per sostenere lo sviluppo dell’agricoltura.

“L’incontro è stato interlocutorio, le risposte che vogliamo dovranno arrivare dopo una fase di confronto in un tavolo tecnico per stabilire un cronoprogramma certo sulle cose da fare e che metta, tra le priorità, la definizione di nuovi e più equi piani di classifica. Al commissario Borzillo, invece, abbiamo ribadito l’assoluta necessità che la stagione irrigua sia avviata ufficialmente, con informazioni e date certe su cui possano contare gli agricoltori pugliesi che, a breve, dovranno fronteggiare una stagione estiva che si annuncia tra le più torride degli ultimi anni. Lo abbiamo ribadito: occorre chiudere la gestione commissariale per riuscire, finalmente, a compiere una serie di azioni non più derogabili: programmare un piano di lavori pluriennali dei Consorzi, con l’utilizzo di fondi comunitari, nazionali e regionali che consentano interventi strutturali;affidare ai Consorzi di Bonifica la piena e prioritaria gestione della risorsa idrica, privilegiando la funzione irrigua di questi enti come avviene nella stragrande maggioranza delle Regioni italiane, favorendo l’ammodernamento degli impianti e delle reti  di distribuzione di acqua di derivazione superficiale e da falda;sostenere l’attività svolta dal Commissario Straordinario di definizione, in via transattiva, della debitoria nei confronti di amministrazioni pubbliche;favorire l’esodo incentivato del personale a tempo indeterminato finalizzato al potenziamento delle Aree Tecniche, con l’obiettivo di promuovere una forte e rinnovata spinta progettuale in grado di intercettare le risorse disponibili nell’ambito della pianificazione europea, nazionale e regionale”.

A causa del maltempo delle ultime settimane con le bombe d’acqua che hanno allagato le campagne è andato perso il 50% del foraggio per alimentare gli animali nelle stalle, perché è stato allettato dalle violenti piogge e snaturato per cui risulta duro e privo delle sostanze nutritive, con ritardi di oltre 15 giorni nella raccolta. A denunciarlo è Coldiretti Puglia che lancia l’allarme sulla raccolta del foraggio in Puglia, soprattutto nelle aree a forte vocazione zootecnica dove le campagne sono tuttora impraticabili per le violente piogge delle ultime settimane.

Il rischio è l’ulteriore aumento del costo dei mangimi, schizzati già a causa del rialzo delle quotazioni delle principali materie prime quali soia, mais, cereali e foraggio anche a causa dell'attuale crisi Ucraina – spiega Coldiretti Puglia – con gli allevatori che devono garantire scorte di cibo agli animali chiusi nelle stalle.

In 3 anni dal 2019 al 2022 in Puglia hanno già chiuso 266 stalle, con l’emergenza economica – insiste Coldiretti Puglia – che mette a rischio la stabilità della rete zootecnica, importante non solo per l’economia ma perché ha una rilevanza sociale e ambientale perché quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate.

Va garantita la stabilità del settore lattiero – caseario che ha un’importanza per  l’economia regionale ma anche una rilevanza sociale e ambientale – insiste Coldiretti Puglia - perché quando una stalla chiude  si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate.

In pericolo c’è in Puglia un patrimonio di formaggi unico al mondo – riferisce la Coldiretti regionale - dove la Fattoria Puglia assicura un decisivo presidio di un territorio dove la manutenzione è assicurata proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali e un patrimonio dell'agroalimentare Made in Italy che in Puglia vanta ben 4 formaggi DOP, la burrata di Andria IGP e 17 specialità riconosciute tradizionali dal MIPAAF, con le specialità provenienti dalla Puglia come il Canestrato leccese, il Caciocavallo podolico Dauno, il Caciocavallo della Murgia.

Una strage che apre peraltro le porte all’arrivo del cibo sintetico, dalla carne al pesce fino ai formaggi, dietro il quale si nascondono – evidenzia Coldiretti - i colossali interessi commerciali e speculativi che rappresenta una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta.

La chiusura di un’azienda zootecnica significa anche che non riaprirà mai più, con la perdita degli animali e del loro patrimonio genetico custodito e valorizzato da generazioni di allevatori. Per questo è necessario intervenire subito per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro, conclude Coldiretti sottolineando che occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.

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Aeroporti di Puglia Spa, nell’ambito del Progetto di Cooperazione Transnazionale SOLAR (Sustainable reduction Of carbon footprint Level in program AiRports), ha organizzato nei giorni scorsi,  insieme ai suoi partner internazionali, il Workshop “Airport Carbon Accreditation from theory to practice”. L'evento è stato ospitato presso la presidenza di Aeroporti di Puglia e ha visto la partecipazione di enti di prestigio e partner di progetto sia in presenza che da remoto, tramite videoconferenza. Questo ha permesso di coinvolgere un numero più ampio di partecipanti provenienti da diverse località, favorendo un dialogo internazionale e una collaborazione sinergica.

Il Workshop è stato un momento di grande rilevanza per promuovere una gestione sostenibile negli aeroporti della Puglia, di Albania e Montenegro. L'obiettivo principale era quello di condividere esperienze e conoscenze tra diversi attori, al fine di implementare strategie e soluzioni efficaci per affrontare le sfide ambientali nel settore aeroportuale.

Tra gli enti presenti all'evento vi erano l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC), Aeroporti di Milano (SEA SPA), Aeroporto di Sofia (SOF-CONNECT AD), Aeroporto di Tirana, SGS Italia Spa e i partner del progetto SOLAR, Regione Puglia Sezione Infrastrutture per la Mobilità, Aeroporti del Montenegro e l’Autorità dell’Aviazione Civile dell’Albania. I rappresentanti di queste importanti organizzazioni hanno contribuito attivamente alla discussione, condividendo le loro esperienze e presentando le migliori pratiche per una gestione sostenibile degli aeroporti.

Durante il Workshop sono stati affrontati diversi temi cruciali, tra cui la riduzione delle emissioni di CO2, l'efficienza energetica, la gestione dei rifiuti e l'utilizzo del Sustainable Aviation Fuel (SAF). Le presentazioni e le discussioni hanno fornito spunti preziosi per la promozione di politiche sostenibili negli aeroporti di Puglia, Albania e Montenegro, al fine di mitigare l'impatto ambientale e favorire una gestione responsabile delle risorse.

“Aeroporti di Puglia – ha dichiarato il presidente Antonio Maria Vasile - è fortemente impegnata a promuovere una gestione sostenibile degli aeroporti e continuerà a lavorare in stretta collaborazione con gli enti e i partner di progetto per implementare le migliori pratiche emerse dal workshop. L'obiettivo è quello di creare un modello di gestione sostenibile che possa essere adottato anche da altri aeroporti, contribuendo così a una maggiore sostenibilità nel settore dell'aviazione”.

Il progetto SOLAR, finanziato con 688.500,00 euro dal Programma INTERREG IPA CBC Italia-Albania-Montenegro 2014-2020, è un'iniziativa ambiziosa che mira a contribuire alla realizzazione del programma internazionale “Airport Carbon Accreditation”, una certificazione promossa da ACI Europe. Questo quadro strategico di azioni è rivolto alle società di gestione aeroportuali e a tutti gli stakeholder coinvolti che intendono raggiungere la "carbon neutrality" (NET ZERO), ovvero neutralizzare le emissioni di CO2 attraverso programmi di efficientamento energetico.

Elenco partecipanti:

Ente

Nome

ENAC

Andrea Marotta – relatore;

Silvia Egoli

Vittorio Cipolla

Giuseppe Faienza

AEROPORTI DI PUGLIA

Patrizio Summa - relatore

Mario Pertile

Andrea Dituri

Nicola Armenise

SEA Milano

Giorgio Medici – relatore;

Davide Canuti

Aeroporto di Sofia (SOF-Connect AD)

Elena Pavlova Lakova - relatore

Aeroporto di Tirana

Elona Caushi – relatore

SGS Italia Spa

Angelo Ferlini – relatore

Regione Puglia – Sezione Infrastrutture per la  Mobilità

Domenico Zonno

Aeroporti del Montenegro

Milos Jankovic

Eco Energy Consulting (per conto di Aeroporti del Montenegro)

Danilo Barjaktarovic - relatore

Autorità per l’Aviazione Civile dell’Albania

Aida Pipiko

 

Manjola Koleci

TMC Training Management Consulting (per conto dell’Autorità per l’Aviazione Civile dell’Albania)

Eriola Kamberi

Ina Veliaj

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La formazione di Serie B2 del C.T. “Dino De Guido” Mesagne bissa il successo ottenuto all’esordio, sconfiggendo la forte compagine dello Sporting Tennis Club Bisceglie 2.0 col netto punteggio di 5 a 1.

Nei singolari vittorie nette di Gaston Tonello e Oleksandr Ovcharenko. Il primo non ha trovato nessun problema contro il tennista di casa Giorgio Caggianelli. Infatti, il match si chiudeva in due agevoli frazioni col punteggio di 6-1 6-1. Il tennista ucraino del circolo mesagnese, numero 384 ATP, opposto a Valentin Florez, dopo un primo set combattuto ha avuto vita facile nel secondo: 7-5 6-2 il punteggio in favore del tennista gialloblù.

Gli incontri di Davide Spina e Lautaro Falabella sono stati molto avvincenti, equilibrati ed emozionanti ed entrambi si sono risolti al terzo set.

Spina trovava dall’altra parte della rete Francesco Sasso. Il tennista mesagnese dopo aver perso il primo set per 6-4, in un secondo parziale equilibratissimo, riusciva ad annullare due match points e conquistare il tie break per 7 punti a 5. Nel terzo parziale dopo un inizio equilibrato l’incontro si indirizzava in favore di Spina, che chiudeva per 4-6 7-6 6-2.

Falabella, invece, affrontava Francisco Pancho Bahamonde, tennista italo-argentino molto ostico. Dopo il primo set perso per 6-3, il tennista mesagnese riusciva a reagire con il suo gioco fatto di accelerazioni e colpi di chiusura, e a portare il suo avversario a disputare il set decisivo. Il terzo parziale era molto combattuto e i due tennisti divenivano autori di un testa a testa avvincente che si concludeva al dodicesimo game: 6-3 2-6 7-5 il punteggio in favore di Bahamonde dopo tre ore e un minuto di partita.

Anche i due doppi erano appannaggio del sodalizio mesagnese. Falabella e Ovcharenko riuscivano a beneficiare del ritiro della coppia avversaria Florez/Bahamonde sul 4-6 2-0, per un infortunio al ginocchio occorso a Bahamonde.

Nel secondo doppio, Simone Pacciolla e Gaston Tonello, opposti a Giorgio Caggianelli e Francesco Sasso, riuscivano ad imporsi, con una bella prova, sulla coppia biscegliese in due soli sets: 6-1 6-3.

Con questo splendido risultato ottenuto dal club di Via Beato Bartolo Longo, peraltro contro una diretta concorrente per la promozione, il “Dino De Guido” si attesta al primo posto solitario in classifica. Domenica prossima, il circolo mesagnese sarà ospite a Bari della squadra della Società Ginnastica Angiulli.CIRCOLO_TENNIS_MESAGNE_Formazione_di_Serie_B2_2.jpg

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Venerdì 26 maggio sarà una giornata storica per il Sindacato in provincia di Brindisi. Il Segretario Generale UIL Pierpaolo Bombardieri sarà nel brindisino per un evento dall’alto valore storico e sociale con l’obiettivo di ricordare figure che hanno saputo lasciare tracce del proprio percorso nelle comunità del territorio, tenendo fisso lo sguardo verso i più deboli, il lavoro e la cultura della preparazione e competenza.

Sarà la prima volta dalla sua elezione che il Segretario visiterà un territorio di Puglia per omaggiare la storia e la presenza della Uil locale ricordando le importanti lotte e conquiste che il Sindacato ha saputo lasciare nei diversi decenni di presenza nelle comunità e Camere Sindacali del brindisino attraverso la determinazione dei suoi uomini e le vertenze che ha saputo affrontare con la convinzione di essere punto di riferimento fondamentale per tutti i cittadini.

Oggi, con il nuovo corso che il Segretario Bombardieri sta tracciando da alcuni anni, la Uil ha rilanciato la sua missione a livello universale puntando ad essere il «Sindacato delle persone» a tutto tondo, senza distinzioni di appartenenza o condizione. È la persona che costruisce il lavoro e sono le singole «persone» a fare grande un Sindacato.

Anche a Brindisi questo vento di rinnovamento, nel solco dell’impegno e della passione di sempre, stanno accompagnando la storia recente del Sindacato. Un lavoro che il Gruppo Dirigente UIL di Brindisi sta interpretando con disponibilità ed abnegazione in stretto e costante raccordo con i riferimenti regionali e con la Segreteria nazionale guidata proprio da Bombardieri.

La presenza del Segretario Generale a Brindisi, pertanto, ha un valore molteplice e storico: dall’omaggiare la storia sindacale e sociale del Sindacato nel Brindisino al riconoscimento del grande lavoro di rinnovamento che sta impegnando l’intera confederazione sul territorio in tutti i suoi aspetti.

Data la valenza dell’iniziativa maggiori dettagli su tematica, sede e programma della giornata verranno comunicati dalla stessa Uil Nazionale agli organi di informazione nelle prossime ore. Nell’attesa la notizia che Brindisi, il suo territorio e la sua classe dirigente locale ad ogni livello sia nelle attenzioni del Segretario Bombardieri tanto da favorirne la presenza è una notizia che gratifica per il lavoro quotidiano accanto alle sfide ed alle vertenze della dignità del lavoro e di ogni persona.

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