Redazione
SuperEnalotto. Puglia: centrato un “5” da oltre 32mila euro
SuperEnalotto, Puglia a segno: a Trani (BT) centrato un “5” da oltre 32mila euro. La Puglia si conferma protagonista al SuperEnalotto: nel concorso del 29 dicembre, come riporta Agipronews, è stato centrato un "5" da 32.226,60 euro. La giocata vincente è stata convalidata a Trani, in provincia di Barletta, presso la tabaccheria di via Aldo Moro. Nel frattempo il Jackpot è arrivato a quota 339 milioni di euro che saranno messi in palio nel prossimo concorso. L'ultima sestina vincente è arrivata il 22 maggio 2021, con i 156,2 milioni di euro finiti a Montappone (FM), mentre in Puglia l’ultimo "6" è quello da 26 milioni di euro realizzato a gennaio del 2014, a Bari.
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CAPODANNO: COLDIRETTI PUGLIA, SPESA CENONE DA 107 EURO/FAMIGLIA
CAPODANNO: COLDIRETTI PUGLIA, SPESA CENONE DA 107 EURO/FAMIGLIA. Per il cenone di fine anno saranno destinati alla tavola 107 euro in media a famiglia, ma c’è chi spende di più per menù economici da 150 euro a famiglia, ma fino a anche a 320 euro per imbandire la tavola per i festeggiamenti del Capodanno senza rinunce. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti Puglia, in vista del Capodanno per il quale si prevede che quasi nove pugliesi su dieci (88%) consumeranno il cenone di fine anno nelle case, proprie o di parenti e amici, mentre gli altri si divideranno soprattutto tra ristoranti e agriturismi con oltre 10mila presenze secondo le stime di Terranostra e Campagna Amica.
Le tavolate si allungano ad una media di 7/8 persone e lo spumante – sottolinea la Coldiretti regionale - si conferma come il prodotto immancabile per più di otto cittadini su dieci (84%), ma è sorprendentemente seguito a ruota dalle lenticchie presenti nell’84% dei menu, forse anche perché sono chiamate a portar fortuna secondo antiche credenze.
La produzione in Puglia di lenticchia è di circa 5.560 quintali e particolarmente ricercate sono le lenticchie IGP di Altamura, con l’accoppiata vincente– continua la Coldiretti regionale – con cotechino e zampone consumati proprio a fine anno con gran parte della produzione nazionale, ma si rileva anche una apprezzabile domanda di cotechini e zamponi artigianali. Non solo lenticchie tra i piatti portafortuna a fine anno ci sono – continua la Coldiretti Puglia - anche i chicchi di uva presenti nel 60% delle tavole. Ne vanno mangiati dodici, uno per ogni mese dell’anno. E di buon auspicio sono anche i melograni simbolo di riparo e protezione dai problemi che il nuovo anno potrebbe portare.
Sulle tavole per le feste è forte la presenza del pesce a miglio0 a partire da alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie ma – sottolinea Coldiretti Impresa pesca - il 63% degli italiani assaggerà il salmone arrivato dall’estero, appena il 10% si permetterà le ostriche e il 7% il caviale spesso di produzione nazionale che viene anche esportata.
La scelta di prodotto locale a "filiera corta" garantisce freschezza e qualità ma scegliere pesce italiano aiuta anche a sostenere un settore della pesca e acquacoltura che vede impegnate - precisa Impresapesca Coldiretti – circa 12mila imbarcazioni, colpite quest’anno da un drammatico aumento dei costi del gasolio ma anche dalle scelte dell’Unione Europea che colpiscono alcuni dei segmenti trainanti del comparto. La top-ten delle produzioni è guidata dalle alici, seguite da vongole, sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, pannocchie, triglie, pesce spada, gallinelle e sugarelli.
Per non cadere nelle trappole del mercato in una situazione in cui la grande maggioranza dei pesci in vendita provengono dall’estero, il consiglio della Coldiretti è di guardare l’etichetta sul bancone dove deve essere specificato il metodo di produzione (“pescato”, “pescato in acque dolci”, “allevato…”), il tipo di attrezzo oggetto della cattura e la zona di cattura o di produzione (Mar Adriatico, Mar Ionio, Sardegna, anche attraverso un disegno o una mappa).
Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”. Per garantirsi la qualità il pesce fresco - ricorda la Coldiretti - deve avere inoltre una carne dalla consistenza soda ed elastica, le branchie di colore rosso o rosato e umide e gli occhi non secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Infine, meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne mentre - continua la Coldiretti regionale - per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso.
La tendenza generale è dunque quella di privilegiare un menu tricolore spesso a chilometri zero con le tradizioni del territorio secondo Coldiretti/Ixe’. Il 92% dei cittadini – conclude la Coldiretti – porterà in tavola per la festa soprattutto prodotti italiani, tra un 53% che lo farà soprattutto perché sono più buoni e il 39% che considera una priorità sostenere l’economia e il lavoro del proprio Paese in un momento difficile.
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Consorzio BR4, approvato all’unanimità il bilancio di previsione 2023 -2025. Tra conferme e ulteriori servizi per la disabilità emergono i nuovi interventi a sostegno alla genitorialità e di contrasto alla povertà. Un importante lavoro di squadra segna per il secondo anno consecutivo l’approvazione del Bilancio di Previsione per il triennio 2023 – 2015 del Consorzio BR4 nei termini normativi del 31 dicembre. Presieduta dal dott. Angelo Marasco, l’assemblea dei sindaci dell’Ente, nel corso della sessione svoltasi mercoledì scorso presso la sede di via Santacesaria a Mesagne, ha discusso e approvato all’unanimità il documento contabile con funzione strategica evidenziando obiettivi, priorità e strumenti per realizzarli.
Nella relazione introduttiva, il presidente del Consorzio BR4 Antonio Calabrese ha passato in puntuale rassegna i risultati raggiunti nell’ultimo triennio, sottolineando la collaborazione che tutti i Comuni consorziati hanno garantito in questo tempo con l’obiettivo unico di rafforzare gli interventi già esistenti e di creare nuovi servizi. Il Centro ascolto famiglie “Marcella Di Levrano”, l’Assistenza domiciliare educativa, il Programma PIPPI di Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione dei minori, il consolidamento dei servizi di Integrazione scolastica, di ADI e SAD, di segretariato sociale professionale - con l’introduzione, all’interno della struttura dell’ufficio di piano, delle figure professionali di mediatore familiare, culturale ed educatore/pedagogista – costituiscono esempi sempre più strutturati.
E si guarda al futuro: grazie ai fondi PNRR e alle nuove risorse intercettate – fondi PAC per infanzia ed anziani, PON Inclusione - il Consorzio punta a elevare la qualità delle prestazioni sociali in tutti i comuni dell’ambito. Un intento più che mai concreto. È infatti imminente l’avvio di 5 sezioni “Primavera” nei comuni di Erchie, Mesagne, San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Torre Santa Susanna. Mentre, grazie alle misure PNRR, prenderà forma una nuova programmazione del progetto PIPPI, nasceranno due centri servizi di contrasto alla povertà a San Pancrazio Salentino e a Torre, una stazione di teleassistenza a Cellino San Marco. E ancora: una struttura a Mesagne all’interno della quale si opererà in modo specialistico per promuovere l’autonomia e l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, e un gruppo appartamento per prevenire l’istituzionalizzazione delle persone anziane a San Pietro, al fine di favorirne il mantenimento nelle loro case, tra ambienti e abitudini familiari.
L’approvazione del bilancio, entro la scadenza di legge rispettata con grande impegno e soddisfazione, ha coinvolto tutte le componenti che con funzione diversa e complementare danno identità al Consorzio: sindaci e consiglieri di amministrazione, Direttore e ufficio di piano, il segretariato sociale e professionale dell’Ambito dei Comuni che lo compongono. Cellino San Marco, Erchie, Latiano, Mesagne, San Donaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Torre Santa Susanna proseguono sempre più affiati e convergenti verso una prospettiva di intenti che parla ed esprime una visione istituzionale unitaria.
All’assemblea, oltre al sindaco del Comune di San Donaci Angelo Marasco in veste di presidente, sono intervenuti i sindaci Elio Ciccarese, Marco Marra, Cosimo Maiorano, Antonio Matarrelli, Michele Saccomanno e l’assessore Vincenzo Buccolieri, delegato dal sindaco di San Pancrazio Edmondo Moscatelli.
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SALDI: FISMO-CONFESERCENTI, “CRESCE ATTESA TRA I CONSUMATORI"
SALDI: FISMO-CONFESERCENTI, “CRESCE ATTESA TRA I CONSUMATORI, MA PIOGGIA DI PRE-PROMOZIONI INIZIATA GIA’ A SANTO STEFANO CON I BOXING DAYS. SERVONO REGOLE”.
Covid 19. Oggi sono complessivamente 1.616 i casi positivi in Puglia di cui 184 in provincia di Brindisi
Epidemia COVID-19
Bollettino Epidemiologico
Regione Puglia
Dati del giorno: 29 dicembre 2022
Dati complessivi
Sclerosi Multipla, Caroli: “Ai malati brindisini gravi viene negata l’assistenza specialistica a domicilio”
Nota del consigliere regionale di FdI Luigi Caroli.
“Niente cure adeguate e specialistiche per i malati gravi di Slerosi Multipla (SM) e costretti in un letto di casa della provincia di Brindisi. Questa la denuncia che abbiamo raccolto da chi quotidianamente si occupa, volontariamente, di loro: i malati di SM che non possono essere trasportati il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) non garantirebbe un medico specialista, ma solo un neurologo ambulatoriale che non ha alcuna competenza specifica sulla malattia e che, quando arriva nel domicilio del paziente, non può fare nulla perché, non essendo un medico specializzato ha difficoltà a esprimere un riferimento valutativo, a fare riferimento alla scala EDSS (scala di disabilità), né può prescrivere alcuna terapia specifica, perché la prescrizione dei farmaci o la modifica della terapia vengono eseguite nei centri SM che seguono e già conoscono il caso del paziente. E lì dove, lo stesso neurologo ambulatoriale chieda una visita specialistica da parte dei medici del centro clinico, i familiari hanno dovuto pagarla, anche se l’ammalato è esente per patologia.
Dalle tante segnalazioni pervenute è stato constatato che i maggiori problemi si riscontrano sul Distretto 3 Ceglie- Francavilla Fontana in cui utenti e caregiver sono ogni giorno costretti a imbattersi non solo nella malattia, ma anche nella burocrazia e nei servizi sospesi. Ad esempio: gli uffici di Ceglie Messapica sono aperti solo ilmartedì e il giovedì mattina, così come l’ufficio protesi, mentre non vi è alcun servizio in orario pomeridiano.
Per questo ho presentato un’interrogazione all’assessore alla Sanità, Rocco Palese, per chiedergli se non sia il caso di mettere a disposizione un medico del reparto di SM che si occupi anche delle visite domiciliari. In questo modo si eviterebbe di esporre a rischio pazienti così fragili il cui spostamento potrebbe provocare ulteriori danni fisici. Inoltre si otterrebbe il beneficio di evitare ospedalizzazioni e di poter condurre la terapia d’urto anche a domicilio con un risparmio in termini di costi per la ASL.
Così come sul piano gestionale, perché:
- non si riesce a garantire nei distretti l’apertura anche pomeridiana in alcuni giorni, così come rinnovare i piani ogni sei mesi invece che ogni due?
- il laboratorio analisi non accetta le analisi di sabato ed è incomprensibile il motivo per cui gli stessi esami non possono essere consegnati a domicilio dalle stesse infermiere ADI?
- non viene abolita la pratica di compilazione diari durante la seduta fisioterapica o di qualsiasi altra prestazione? Se il servizio dev’essere garantito per 45 minuti perché togliere ben 10 minuti di terapia solo per compilare queste pratiche?
- per le cure domiciliari, gli operatori non adottano i criteri di ‘igiene e sicurezza’ utilizzando un camice monouso per ogni paziente, guanti da cambiare con regolarità e non di presentarsi in loco con un singolo paio di guanti messo in tasca o ancora peggio portato nella cartellina dei documenti per garantire sicurezza a questi pazienti fragili?
- è proprio necessario che gli OSS si presentino a casa dei pazienti alle prime ore dell’alba (tipo le 5.30)?
Per tutte queste ragioni sempre all’assessore Palese ho proposto l’istituzione di un tavolo di lavoro e confronto con il responsabile Adi dell'Asl di Brindisi, dott. Campa e di creare un team specialistico per pazienti Adi, come già avviene per pazienti oncologici”.
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API: COLDIRETTI PUGLIA, QUASI 500MILA EURO AIUTI A BEE ECONOMY IN PUGLIA
API: COLDIRETTI PUGLIA, QUASI 500MILA EURO AIUTI A BEE ECONOMY IN PUGLIA; CON SICCITÀ -35% PRODUZIONE MIELE NEL 2022.
Ammontano a quasi 500mila euro gli aiuti a disposizione delle aziende apistiche, dopo che la siccità ha tagliato il raccolto di miele del 35%, proprio quando cresce la Bee Economy in Puglia dagli integratori alimentari al ‘nappage’ per i dolci, dalla cosmesi naturale fino alla pellicola per gli alimenti. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in riferimento al Decreto del Masaf che ha ripartito il finanziamento per le campagne 2023 e 2024 del Programma italiano per gli aiuti al settore dell’apicoltura.
La siccità e il maltempo hanno tagliato di oltre il 35% la produzione di miele in Puglia – denuncia Coldiretti regionale - con le fioriture estive bruciate dal caldo o distrutte dalla grandine e le api allo stremo costrette ad allungare i voli per trovare un po’ di nutrimento.
Una situazione sulla quale hanno pesato in modo particolare le alte temperature e la mancanza di acqua con fioriture anticipate che – spiega Coldiretti Puglia - hanno costretto gli apicoltori a fare la transumanza delle api verso luoghi più freschi e ad intervenire con razioni di soccorso negli alveari di cibo e acqua.
In Puglia sono 1070 le aziende apistiche che si prendono cura di 32.000 alveari e 13.00 sciami, che producono – aggiunge Coldiretti Puglia - numerose tipologie di miele, dal ricercato alle mandorle agli agrumi, dalle clementine al rosmarino al timo, fino al fiordaliso, sulla, eucalipto, coriandolo, trifoglio e millefiori, con una crescita sensibile della presenza di donne e giovani a condurre le aziende apistiche.
Le difficoltà delle api – sottolinea la Coldiretti Puglia — sono un pericolo grave per la biodiversità considerato che sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori. Con 3 colture alimentari su 4 dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra queste ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni.
Ma oltre alla spallata del clima – sottolinea Coldiretti – i “pastori delle api” devono fare fronte anche all’esplosione dei costi per le tensioni internazionali generate dalla guerra in Ucraina: dai vasetti di vetro alle etichette, dai cartoni al gasolio. In Italia – precisa la Coldiretti – si consuma circa mezzo chilo di miele a testa all’anno, sotto la media europea che è di 600 grammi ma un terzo rispetto alla Germania. Il Belpaese però vince in biodiversità con più di 60 varietà da quelli Dop come il Miele della Lunigiana, e il Miele delle Dolomiti Bellunesi e il miele Varesino, fino a quelli speciali in barrique o aromatizzati, dal tiglio agli agrumi, dall’eucalipto all’acacia.
Un patrimonio messo a rischio dalle importazioni dall’estero cresciute di quasi il 18% nei primi cinque mesi del 2022 e l’anno scorso – evidenzia Coldiretti - hanno raggiunto i 24 milioni di chili di cui più della metà (14 milioni di chili) da Ungheria, Romania e Ucraina con quasi 2 vasetti su 3 pieni in pratica di prodotto straniero, spiega l’analisi di Coldiretti su dati Istat.
Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre – consiglia la Coldiretti – verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica. Il miele prodotto sul territorio nazionale, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti.
La parola Italia deve essere presente per legge sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale (Es. Miele italiano) mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’unione Europea, l’etichetta – conclude la Coldiretti – deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della Ue” indicando il nome dei Paesi (ad esempio, se viene da Italia e Ungheria sul barattolo dovrà esserci scritto Italia, Ungheria); se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della Ue” con il nome dei Paesi, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della Ue”, anche qui con l’indicazione dei nomi dei Paesi.
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Sorpreso con una pistola con matricola abrasa e cocaina, arrestato
Sorpreso con una pistola con matricola abrasa e cocaina, arrestato. Nel tardo pomeriggio del 28.12.2022, i Carabinieri del N.O.R. della Compagnia di San Vito dei Normanni, nel corso di mirati servizi finalizzati al contrasto dei reati in materia di armi e di stupefacenti, hanno tratto in arresto un quarantotenne di Carovigno che, a seguito di perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di una pistola calibro 7.65 con matricola abrasa e relativo munizionamento pari a 13 colpi. La perquisizione, inoltre, ha consentito di rinvenire della sostanza stupefacente del tipo cocaina e materiale per la preparazione delle dosi. L’attività di polizia giudiziaria è risultata particolarmente delicata poiché l’arrestato aveva nella pronta disponibilità la pistola infilata nella cintura dei pantaloni che ha subito impugnato all’ingresso dei militari i quali, però, lo hanno immediatamente immobilizzato e disarmato. Alle successive attività di perquisizione hanno preso parte anche militari della Guardia di Finanza di Ostuni e unità cinofile di Brindisi con l’ausilio dei cani Fabian e Ghigo. L’arrestato su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato condotto nel carcere di Brindisi.
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Tony Esposito in concerto, venerdì 30 dicembre a Mesagne
Ha ispirato la sua attività artistica alle sonorità provenienti dai Paesi del mondo, miscelate a ritmi tribali e melodie tipiche della musica partenopea, ha cantato “Kalimba de luna”, “Sinuè”, “Simba de Ammon”, solo per citare alcune dei suoi brani più famosi: il poliedrico musicista, cantautore e percussionista italiano Tony Esposito sarà a Mesagne domani, venerdì 30 dicembre, a partire dalle ore 21 in Piazza Orsini del Balzo. La straordinaria capacità di creare un sound unico, risultato di un abile mix di tradizioni differenti, ha permesso all’artista napoletano di contribuire in maniera decisiva alla creazione del temine “blues metropolitano” - e al sound di grandi artisti come Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Eugenio Bennato - che in che in Italia ha raggiunto il suo punto più alto con ‘Vai mo’’, album del 1981 del compianto Pino Daniele.La sua evoluzione artistica si lega alle collaborazione con Tullio De Piscopo, James Senese, Joe Amoruso e Rino Zurzolo. Esposito è stato l’unico italiano ad esibirsi al mitico Rock in Rio, il celebre festival brasiliano, al fianco di Gilberto Gil. Nel suo palmarès figura il Nastro d’argento vinto nel 1986 per la colonna sonora del film “Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti” di Lina Wertmuller. E l’invenzione di strumenti unici come il tamborder, il tamburo di frontiera brevettato dal musicista negli anni Ottanta, una sorta di tributo a uno strumento il cui uso è stato descritto dal re delle percussioni come una vera e propria terapia che consente di penetrare l’inconscio, col potere di toccare le note più intime dell’animo umano.
L’evento Tony Esposito Live Band, al quale si accede in modo libero e gratuito, è promosso dall’Amministrazione Comunale - nell’ambito del programma “Insieme è Natale”- in collaborazione con la coop. soc. “Rinascita” - progetto SAI, categoria ordinari.
Beni culturali, Amati: “340mila euro per riportare all’antica bellezza il Cappellone della Chiesa Matrice di Fasano”
Dichiarazione del presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“La Giunta regionale, eseguendo un mio emendamento al bilancio 2022, ha disposto un contributo di 340mila euro per riportare, nei limiti del possibile, all’antica bellezza artistica e culturale il Cappellone soprelevato dell’altare maggiore della Chiesa Matrice di Fasano.
I lavori di smantellamento di tutti gli apparati marmorei, lignei e pittorici (stucchi), furono eseguiti tra il 1967 e il 1972, cogliendo l’occasione dell’adattamento dei luoghi alla nuova liturgia stabilita dal Concilio Vaticano II. Con l’intervento si ripristineranno le lesioni presenti, la ricollocazione dell’organo sulla controfacciata e la riduzione dello spazio destinato al coro; il tutto per recuperare alla devozione e alle visite il Cappellone, per recuperare l’antica visuale prospettiva e per porre in maggiore evidenza la statua della protettrice. Sono inoltre previsti i restauri degli stucchi presenti e le verifiche sull’eventuale esistenza di stucchi coperti da pitturazioni avvenute nelle diverse epoche.
Insomma, un programma per dare armonia all’insieme e preservare memoria e testimonianza”.
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