Il Prof. Antonio Quarta scriveva nella triste occasione: «Suol dirsi che un buon chirurgo nasce con il bisturi in mano e mi pare che una definizione di questo tipo si attagli alla perfezione alla figura del Prof. Domenico Calò che a 76 anni ci ha lasciato ma il bisturi lo ha adoperato fino alla sua imprevista fine...amico di tutti, con tutti fu sempre e semplicemente disponibile». Un aiuto pronto e valido, un sorriso buono ed una speranza per ognuno. Questa frase di Michele Graduata riassumeva bene il sentimento comune: «UN UOMO GIUSTO, UN MEDICO BRAVO E BUONO».
Il Prof. Pannuti, Presidente della Fondazione ANT, conclude la sua memoria comparsa nel libretto stampato nel 2011 a cura dei Lions per ricordare il Professore (QUANDO UN GRANDE MEDICO DIVENTA VOLONTARIO NELLA SOLIDARIETA'): «Un grande Medico e un grande Uomo che ha onorato tutta la nostra Comunità».
Lo voglio ricordare riproponendo la nota biografica presente nel volume Lelio Scoditti, Medicus Amicus, curato da Franco Prettico con la mia collaborazione (edizioni Grifo, 2017, pag. 37), con il buon proposito di stilare un lavoro più completo appena la famiglia Calò ci avrà fornito il materiale necessario relativo ai numerosi articoli scientifici scritti dal Professore.
Franco Prettico introduce la pagina biografica con queste parole: «Quando circa 12-13 anni fa, per la prima volta ci siamo interessati ad una pubblicazione riguardante il Prof. Lelio Scoditti, avevamo coinvolto il Prof. Domenico Calò nel relativo gruppo di lavoro avendo avuto lo stesso contatti diretti, umani e professionali con l’illustre Collega. Il Prof. Calò, con la disponibilità che ha sempre dimostrato, ci fece dono di uno scritto, gelosamente conservato dal Prof. Enzo Poci, oggi arrivato alla pubblicazione. L’occasione è propizia per un breve ricordo del Prof. Domenico Calò compianto nello stesso modo, con la serena certezza che i due colleghi siano riuniti da qualche parte insieme con gli amici e i colleghi di un tempo discettando sui casi medici, forse tra una storiella e l’altra».
29 gennaio 2010…
«Mesagne è in lutto. Piange il professore Domenico Calò, chirurgo e già presidente del Consiglio comunale. Il Prof. Calò si è spento nella mezzanotte di ieri presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi…». Così Tranquillino Cavallo saluta il professore Domenico Calò, Mino, sul Gazzettino di Brindisi del 30 gennaio 2010. Nato a Francavilla Fontana (Br) il 26 agosto 1934, dopo aver frequentato il locale Liceo Classico “V. Lilla”, si iscrive alla Facoltà di Medicina dell’Università di Bari, dove si laurea in Medicina e Chirurgia il 17 novembre 1958 con la votazione di 110 e lode. Consegue le specializzazioni in Chirurgia Generale e in Urologia presso il medesimo Ateneo, rispettivamente il 15 giugno 1963 e il 2 luglio 1965.
Il Decreto del Ministro della Pubblica Istruzione del 5 luglio 1967 lo abilita alla Libera Docenza in Clinica Chirurgica generale e Terapia Chirurgica presso le Università e gli Istituti Universitari Italiani. Il 12 marzo 1974 si specializza finalmente in Chirurgia toracica presso l’Università di Napoli. Dal 1959 presta servizio in qualità di Assistente e poi di Aiuto nel Reparto di Chirurgia dell’Ospedale Civile San Camillo de’ Lellis di Mesagne, divenendo primario nel 1970, carica che il professore ricopre fino a marzo 1995.
Chirurgo di livello e di prestigio internazionale, vince il concorso per Primario Chirurgo presso l’Ospedale Regionale A. Di Summa di Brindisi, conservando questo incarico fino al giorno della pensione. Cattolico sincero, sempre attento alle istanze sociali, grazie alla sua amicizia con il Prof. Franco Pannuti di Bologna, nella metà degli anni Ottanta fonda a Mesagne la prestigiosa sezione dell’ANT, Associazione Nazionale Tumori, che negli anni vede crescere fino a prestare le sue cure domiciliari gratuite ai malati oncologici nell’intero distretto sanitario di Brindisi. Impegnato nell’Associazione Lions, ne era divenuto Governatore Distrettuale (108/A). Il 27 dicembre 1996 il Presidente della Repubblica, Luigi Scalfaro, gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere. Nel quinquennio 2002-2007, ha ricoperto gli incarichi di Consigliere Comunale e di Presidente del Consiglio Comunale. Ha lasciato la moglie Bianca Savino e i due figli, medici a loro volta, Giangabriele e Marialba».
Ciao, Professore.
Enzo Poci