Redazione

La rete dei laboratori di analisi accreditati è stato uno dei temi affrontati dalla III Commissione del presidente Mauro Vizzino.

Sull’argomento su richiesta dei consiglieri De Palma, Bruno, Gabellone, Casili, e Galante, sono state ascoltate le associazioni di categoria e Confindustria, che hanno manifestato tutte le perplessità derivanti dal nuovo modello organizzativo.

A chiarire le dinamiche attuative della regione su questa materia, presente in Commissione il dirigente del Servizio strategia e governo dell’offerta, Vito Carbone.

Il prossimo 31 dicembre dovrà andare a regime questo nuovo processo organizzativo così come disposto dal Ministero. Il nuovo assetto, impone fra l’altro,  di far cessare le attività a quei laboratori che non raggiungono 200 mila prestazioni annuali e questo, secondo gli auditi, potrà creare notevoli problemi ad alcuni laboratori che comunque rappresentano un riferimento per i cittadini sul territorio.

Il presidente Vizzino ha assicurato che la Commissione e la Regione in generale sarà disponibile ad ogni ulteriore approfondimento sul tema, allo scopo di evitare disagi ai professionisti che lavorano nel settore ed ai cittadini.

Sulla situazione dell’ex ospedale Daniele Romasi, la Commissione ha ascoltato il sindaco e l’assessore del Comune di Gagliano del Capo, che hanno sottolineato la necessità di avere più chiarezza su quanto si intenda fare per ovviare a tutte le carenze strutturali e di personale, in cui versa la struttura.

Il direttore generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo e i dirigenti del Dipartimento salute della Regione hanno assicurato che esiste già la programmazione per garantire due milioni di euro per la realizzazione dell’ospedale di comunità con attrezzature adeguate e sistemi di interconnessione con le zone ad alta erogazione turistica.

Nella programmazione definita ci sono anche le assunzioni di nuovo personale medico e infermieristico, ma su questo la Asl non ha ancora la copertura finanziaria che si aspetta dal Ministero.

Dati del giorno: 28 marzo 2022

2.791
Nuovi casi
23.398
Test giornalieri
4
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 822
Provincia di Bat: 231
Provincia di Brindisi: 275
Provincia di Foggia: 354
Provincia di Lecce: 816
Provincia di Taranto: 255
Residenti fuori regione: 27
Provincia in definizione: 11
116.328
Persone attualmente positive
625
Persone ricoverate in area non critica
39
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

892.209
Casi totali
9.607.099
Test eseguiti
767.954
Persone guarite
7.927
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 289.330
Provincia di Bat: 83.826
Provincia di Brindisi: 81.666
Provincia di Foggia: 135.266
Provincia di Lecce: 175.492
Provincia di Taranto: 117.315
Residenti fuori regione: 6.425
Provincia in definizione: 2.889

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Nel fine settimana appena passato, presso la Statio Peregrinorum di Brindisi, nell'Accademia degli Erranti (Ex Convento delle Scuole Pie) l'a.p.s. Brindisi e le Antiche Strade ha accolto tre pellegrini che stanno percorrendo la Via Francigena nel Sud. Si tratta del musicista e professionista Giovannangelo De Gennaro, Dharma una cagnolina di un anno e A. Un giovane camminatore che grazie all' Associazione Lunghi Cammini, passo dopo passo sta vivendo un'avventura che lo porterà a riflettere e ripensare la propria vita.Castello_Alfonsino_br.jpg

I tre camminatori sono stati accolti dalla Presidente Rosy Barretta, da Antonio Melcore, resp. Cammini e Itinerari Culturali di Brindisi e altri volontari nella magnifica sede Monumentale dell'Ex Convento delle Scuole Pie. Qui sono stati apposti sulle credenziali i sigillum, i timbri della tappa brindisina, sono stati inoltre compilati e consegnati i testimonium ufficiali della Via Francigena, il documento che attesta il percorso effettuato e i circa 850 km che hanno visto Giovannangelo e il giovane A. partire da Assisi e raggiungere chilometro dopo chilometro la nostra città.
Vista, l'importante esperienza pedagogica e di vita che è alla base del percorso di “Lunghi Cammini”, l’a.p.s. Brindisi e le Antiche Strade, ha voluto fortemente che i due camminatori portassero la propria testimonianza presso il Liceo Artistico Musicale “Simone-Durano” di Brindisi”.  Gli studenti delle classi 4A-4B-4M insieme ai docenti Ernestina Pugliese, Fabiola Culazzo e Barbara Arrigo hanno accolto calorosamente i due camminatori nell’aula Magna del plesso per conoscere le motivazioni che hanno spinto i due ospiti a effettuare il loro cammino. Un incontro di crescita e condivisione che nel dibattito ha evidenziato tanta sensibilità ed empatia umana, dando la possibilità agli studenti di conoscere l’essenza dell’esperienza dei cammini.
Dopo l’incontro con la scolaresca, accompagnati dai nostri volontari, i  pellegrini hanno potuto visitare il tempietto di San Giovanni al Sepolcro, per cui ringraziamo il personale della Brindisi Multiservizi, con Angelo, che ci ha raccontato la storia del luogo che ha incantato i nostri ospiti.
Tappa finale il Castello Alfonsino, la Fortezza Rossa…o Forte a Mare, per cui ringraziamo l’a.p.s. Le Colonne per averci accompagnato tra la storia e la bellezza di questo “Luogo Incantato” baciato dal sole e circondato dal mare.Tempietto_brindisi.jpg

Il viaggio dei nostri viandanti non finisce qui, dopo Brindisi si sono mossi verso Torchiarolo e continueranno il proprio cammino sino a Santa Maria di Leuca, portando tappa dopo tappa nuovi ricordi, emozioni ed incontri.

Buon Cammino e Buona Vita!

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Una nota di Ignazio Zullo, presidente del Gruppo FdI

L'assessore Palese provi a confrontarsi con chi ogni giorno trascorre giornate di lavoro nello svilimento più totale altrimenti sarà ricordato come assessore alle “circolari”.

Dopo lo sfacelo dei pronto soccorso, provi a confrontarsi con gli operatori del 118. Chiamare il 118 e farsi portare al pronto soccorso per poter usufruire di controlli medici o esami di diagnostica per bypassare le liste di attesa è diventata la norma. Furbizia? Macché, necessità per sopravvivere alla disorganizzazione della sanità pugliese. E’ per questo che il 118 è nel caos per migliaia di chiamate inappropriate. Non solo, il 118 è diventato il punto di riferimento anche per coloro che non riescono a ottenere un’assistenza domiciliare e chiamano anche per farsi cambiare un catetere, o per fare una ecg ma anche per un mal di denti o una consulenza psicologica.

Il 118 è diventato l’unico numero al quale qualcuno risponde ai tantissimi pugliesi che stanno male e che si sentono abbandonati dopo aver provato a rivolgersi ad altri servizi distrettuali sempre meno presenti sul territorio. A questo punto gli operatori del 118, pur consapevoli che la chiamata è inappropriata, preferiscono intervenire per evitare anche denunce.

Si snatura così il senso stesso del 118 che è stato istituito per rispondere alle emergenze-urgenze, vale a dire quando il paziente è a rischio di vita, mentre l’amara verità è che oggi il 90% degli interventi del 118 sono uno spreco di mezzi e risorse umane. Spero che Palese intervenga ma per favore non con una Circolare. 

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Prosegue il ciclo di lezioni, dal titolo “Se la storia va a teatro”, ideato e promosso dalla Fondazione Nuovo Teatro Verdi. Prossimo appuntamento martedì 29 marzo nelle sale della Biblioteca arcivescovile “Annibale De Leo”, con la storia di Brindisi vista da un punto di vista originale, quello dei documenti originali - pergamene e quotidiani - ivi conservati. La lezione, a cura della direttrice della Biblioteca, Katiuscia Di Rocco, sarà trasmessa in diretta streaming - dalle ore 10 alle 11 - sulla pagina Facebook della Fondazione ed è organizzata con il sostegno della Regione Puglia, nell’ambito del finanziamento «FSC 14-20: Patto per la Puglia. Custodiamo la Cultura In Puglia 2021 - Misure di sviluppo per lo spettacolo e le attività culturali - D.G.R. n. 1570/2020 - A.D. 499/2020». Un cammino che inizia dall’XI secolo, passaggio dall’alto al tardo Medioevo, quindi attraversa la storia medievale, moderna e contemporanea della città, fino a giungere ai grandi avvenimenti del secolo scorso. Un lungo compendio di memorie, di restauri e di dominazioni che fa luce sulla funzione della città nel tempo, sui periodi di prosperità e di decadenza, sulle cadute e sullo splendore, sulla strategicità nella grande piazza d’armi e mercantile del Mediterraneo. brindisi_il_porto_in_unantica_mappa.jpgIl filo scorre nella storia e Brindisi rimane nel grembo del suo porto, illuminata dalle civiltà e oscurata dall’abbandono e dalle devastazioni.

Agli inizi dell'XI secolo, il protospatario Lupo, governatore militare bizantino, avviò un programma di ricostruzione della città dopo secoli di abbandono, come documenta l’epigrafe posta alla base della colonna romana superstite (“Lupo Protospata, illustre pio e splendido per le azioni benefiche, ricostruì dalle fondamenta questa città, che gli Imperatori magnifici e benigni…”). Brindisi fu conquistata dal normanno Roberto il Guiscardo una prima volta nel 1060 e poi, definitivamente, nel 1071. Nell’XI secolo fu attaccata da Bizantini e Veneziani: divenne città demaniale sotto Ruggero II e fiorì per cultura e commerci. Il suo porto divenne importante scalo per l’Oriente e base di partenza di pellegrini e crociati. Federico II di Svevia le concesse molti privilegi (costruì la rocca, concesse la zecca, ecc.). Con gli Angioini fu ingrandito il porto e costruito un arsenale, ma la città dovette subire le ripercussioni delle lotte dinastiche. Sotto gli Aragonesi fu costruita la fortezza esterna dell’isola Sant’Andrea: ma per proteggere la città dalle scorrerie dei Turchi fu ostruito il canale del porto e soffocata così la sua via marittima. Distrutta da un terremoto nel 1456, fu riedificata da Ferdinando I d’Aragona.

Dal 1496 al 1509 appartenne a Venezia. Sotto il dominio spagnolo iniziò la decadenza: il porto fu abbandonato, con una gravissima crisi economica e demografica: alle rivolte popolari del 1554 e del 1647 i nuovi padroni risposero con la repressione. Solo nel 1775, sotto Ferdinando IV di Borbone, fu riattivato da Andrea Pigonati il canale d’uscita del porto interno, che ancora ne porta il nome, e furono risanate le paludi adiacenti alla città.

Tuttavia, Brindisi conobbe una rinascita solo con la sua annessione all’Italia e specialmente con l’apertura del Canale di Suez (1869) e il rifiorire del movimento mercantile con l’Oriente. Dal 1870 al 1914 fu il porto d’imbarco della Valigia delle Indie, la principale comunicazione tra l’Europa Occidentale e l’Oriente. Durante la guerra 1915-18 la posizione di Brindisi, quale unico porto sicuro della sponda italiana dell’Adriatico, permise di farne la base naturale delle operazioni militari su quel mare. Il porto fu quindi attrezzato in rapporto alle esigenze militari e divenne base della flotta italiana e delle navi alleate che operavano nel basso Adriatico. Nel 1927 la città venne elevata a capoluogo di provincia. Il suo porto conobbe un altro periodo di intensa attività negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale, durante l’occupazione e l’annessione dell’Albania all’Italia; anche l’aeroporto assunse importanza per i collegamenti con l’Albania, la Grecia e la Turchia, e come scalo delle linee inglesi e olandesi. La città subì qualche bombardamento aereo durante la campagna di Grecia, con danni alle zone adiacenti al porto e alla stazione ferroviaria. Il 10 settembre 1943 vi si rifugiarono il re Vittorio Emanuele III e il maresciallo Badoglio, e Brindisi divenne sede del governo italiano fino al febbraio 1944 quando si trasferì a Salerno. Il porto si conferma ago del destino, a volte approdo di salvezza, come fu per i profughi ebrei, in prevalenza italiani, sbarcati a Brindisi all’alba del 29 novembre 1956 dopo l’espulsione dall’Egitto di Nasser a seguito della “crisi di Suez”.

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Il caro bollette con la contrazione del potere d’acquisto delle famiglie riduce i consumi e la spesa alimentare con l’olio extravergine d’oliva che paga il conto più salato con una diminuzione del 10% delle vendite, mentre sui produttori di olio extravergine d’oliva in Puglia si sono abbattuti i rincari con un aumento totale del 15% dei costi medi di produzione. E’ quanto segnala Coldiretti Puglia, sulla base del report di Ismea sugli acquisti alimentari nel secondo semestre 2021, dopo l’incremento a doppia cifra del 2020 (+10,4%), con una flessione del -1,8% anche delle esportazioni.

A impattare fortemente sulla produzione olearia in Puglia sono il prezzo del carburante, raddoppiato in pochi mesi – aggiunge Coldiretti Puglia - il costo dell’energia cresciuto già dal settembre 2021 e i rincari di vetro (+15%) per le bottiglie e carta (+70%) per le etichette, fino ai costi stellari per imbottigliamento, confezionamento e trasporti.

In questo scenario serve una ulteriore stretta sui controlli, per stoppare le pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali, grazie alla Legge fortemente sollecitata da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della Gdo non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi di produzione, proprio quando – insiste Coldiretti Puglia - sotto la spinta salutista determinata dall’emergenza Covid i consumi di olio delle famiglie sono in crescita sull’onda del successo della Dieta Mediterranea, proclamata patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco, con più di 8 italiani su 10 (82%) che cercano sugli scaffali prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio.

In queste condizioni è importante verificare attentamente l’etichetta anche se – denuncia la Coldiretti regionale - sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta – precisa la Coldiretti regionale - è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile tanto che i consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente.

Il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di comperare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.

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Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio – aggiunge Coldiretti Puglia - si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti, dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa. Tra i prodotti alimentari venduti in offerta più frequentemente ci sono quelli simbolo della dieta mediterranea che non possono mancare sulle tavole degli italiani e hanno un effetto calamita sui clienti a partire proprio dall’olio di oliva.

A livello regionale e nazionale vanno programmate e realizzate campagne quinquennali di comunicazione, strutturali e adeguatamente finanziate, che promuovano – dice Coldiretti Puglia - in maniera strategica e coordinata il prodotto simbolo della Puglia, l’olio extravergine di oliva.

E’ necessario lavorare all’educazione al consumo di oli extravergine d’oliva di qualità per valorizzare in questo modo l’impegno ed il lavoro dei produttori – conclude Coldiretti Puglia – e per questo motivo Coldiretti, Unaprol, Campagna Amica e Fondazione Evoo School stanno cercando di formare, attraverso diversi eventi dedicati, consumatori più attenti e consapevoli.

ENERGIA: COLDIRETTI PUGLIA, BENE AGRISOLARE SU TETTI 2000 STALLE E AZIENDE AGRICOLE IN PUGLIA.

Firmato il decreto dal Ministero delle Agricoltura Patuanelli per l’avvio all'avvio della misura "Parco Agrisolare".

Al via le misure per accedere a 1,5 miliardi di finanziamenti per l’istallazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di circa 2.000 stalle e aziende agricole in Puglia, senza il consumo di suolo, è una prima importante risposta alla mobilitazione di Coldiretti a sostegno delle campagne, nell’interesse degli agricoltori e dei consumatori. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia che plaude alla firma del Ministro delle Politiche Stefano Patuanelli del decreto che dà l’avvio della misura "Parco Agrisolare" per la scrittura dei bandi nell’ambito del PNRR, con il 40% delle risorse riservato al finanziamento di progetti da realizzare in 8 regioni, tra cui proprio la Puglia.  

Una opportunità – sottolinea Coldiretti Puglia – che consente l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici agricoli e zootecnici ma senza consumare terreno fertile. Un sostegno per le imprese agricole e zootecniche che possono avvantaggiarsi del contenimento dei costi energetici ma anche – aggiunge Coldiretti Puglia – per la Puglia che può beneficiare di una fonte energetica rinnovabile in una situazione di forti tensioni internazionali che mettono a rischio gli approvvigionamenti.

La produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali. I rincari dell’energia – sottolinea la Coldiretti regionale - hanno dunque un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola, in un momento in cui con la pandemia da Covid si è aperto uno scenario di, accaparramenti, speculazioni e aumenti dei prezzi di beni essenziali che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranità alimentare.

Ipotizzando che sul 10% dei tetti sia già installato un impianto, il semplice utilizzo degli edifici disponibili, secondo le elaborazioni del Centro Studi Divulga, potrebbe generare una potenza fotovoltaica compresa fra 59 e 77 GW un quantitativo sufficiente a coprire l’aumento di energia rinnovabile previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) al 2030.

Anche per far fronte alla necessità di aiutare famiglie e imprese durante l’emergenza sanitaria e sociale causata dal Covid, da fenomeni speculativi, caro bollette e dallo scoppio della guerra in Ucraina è nata la prima comunità agro energetica 100% rinnovabile con il contributo essenziale della Puglia, una delle regioni più green d’Italia, che produce, raccoglie e ridistribuisce energia agricola a Km0, grazie all’intesa sottoscritta tra Coldiretti Puglia e ForGreen Società Benefit.

Coldiretti Puglia ritiene indispensabile il contributo del settore al percorso di transizione energetica della regione, orientato alla sostenibilità ambientale con la produzione di energia green, la tutela del suolo, dell’acqua e dell’aria e del corretto consumo energetico di matrice agricola, quale leva di competitività e nel contempo di presidio e salvaguardia dei territori, in particolare nelle aree più a rischio del Paese.

La pandemia da Coronavirus e la guerra in Ucraina hanno rivoluzionato le priorità dei mercati e dei consumatori – conclude Coldiretti Puglia - con le produzioni agricole, dalle quali dipendono le forniture alimentari, diventate più preziose e richieste del petrolio, con l’emergenza che ha ribaltato la geografia del valore della terra che è devenuta una ‘riserva naturale’ strategica da tutelare e proteggere.

Si tratta di una bolletta energetica pesante nonostante nel tempo si sia verificato un contenimento dei consumi energetici grazie alle nuove tecniche e all’impegno degli agricoltori per la maggiore sostenibilità delle produzioni anche con l’adozione di tecnologie 4.0 per ottimizzare l’impiego dei fattori della produzione. Senza dimenticare che a migliorare il bilancio energetico della filiera – conclude Coldiretti Puglia - ci sono gli investimenti nell’economia circolare con la produzione di bioenergie, dal fotovoltaico sui tetti di stalle e capannoni rurali fino alla valorizzazione dei reflui degli allevamenti con il biometano che va sostenuto adeguatamente.

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9^ giornata di ritorno
Mesagne Calcio vs Ruffano 3-0
Reti:
Caraccio (M) 23 pt
Morelli (M) 35 pt
Birtolo (M) 9 st
Finisce con la vittoria del Mesagne per
Con questa vittoria il Mesagne sale a quota 40 punti in classifica e ottiene la quarta vittoria consecutiva, e il quinto risultato utile.
1° Tempo:
1 Mesagne subito pericoloso, da un azione di calcio d'angolo, Birtolo in mischia stava per realizzare il gol dell'uno a zero
9 (Mesagne) conclusione di Morelli dal limite, sorvola di poco la traversa
13 (Mesagne) tiro alto di Morelli
17 (Mesagne) doppia conclusione in porta di Birtolo che impegna il portiere ospite
21 (Ruffano) conclusione da fuori di Pantaleo a giro, ma il tiro è debole, para così facilmente Petrelli
23 gol Mesagne 1-0, Caraccio
Gran gol di Caraccio, che arpiona un cross dalla destra e posizionato in area di rigore, gonfia la rete, rendendo la conclusione imparabile
25 (Mesagne) Birtolo va di testa su un cross dalla destra, ma la sfera termina fuori
28 (Mesagne) gran giocata di Lotito che di prima apre per Morelli, che smarcatosi davanti al portiere, si vede respingere il tiro
33 (Mesagne) punizione imprecisa di Lotito da ottima posizione
35 gol Mesagne, 2-0, Morelli
Bellissimo gol di Morelli
Da un cross millimetrico di Birtolo, il pallone arriva a Morelli che posizionato al centro dell' area di rigore, al limite, stoppa il pallone e al volo di gran classe fa partire un tiro imparabile per il portiere, che va ad insaccarsi nell'angolino basso alla sua sinistra
37 (Mesagne) cross di Caraccio, Del Prete dal centro area stoppa il pallone, ma Falco è bravo a respingere la sua conclusione
Il primo tempo finisce con il Mesagne in vantaggio per 2 reti a zero
2° Tempo:
9 gol Mesagne, Birtolo, 3-0
Birtolo di testa, poco marcato dalla difesa del Ruffano, porta a tre i gol per il Mesagne
Sino al trentesimo la partita è stata molto combattuta, e giocata con intensità dalle due squadre che non si sono risparmiate
27 il Mesagne sfiora il 4 a 0.
Caraccio serve Birtolo, che da due passi non riesce a deviarla in rete, e il portiere se la ritrova casualmente tra le mani
31 Sacco si accentra ma il suo tiro dal limite è debole, e para così facilmente il portiere
40 (Mesagne) Rosato spreca una grande occasione per il 4 a 0.
Servito da Birtolo, posizionato nell'area piccola, si fa parare il suo tiro ravicinatissimo.
Prossimo turno, il Mesagne giocherà fuori casa casa, domenica 3 aprile a Galatone.
Formazioni e Tebellino della gara:
Formazione MESAGNE
1) Petrelli
2) Carluccio
3) Carrozzo
4) Stabile
5) Lotito
6) Borromeo
7) Del Prete.

 

6.145
Nuovi casi
33.742
Test giornalieri
2
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.827
Provincia di Bat: 454
Provincia di Brindisi: 559
Provincia di Foggia: 759
Provincia di Lecce: 1.714
Provincia di Taranto: 771
Residenti fuori regione: 49
Provincia in definizione: 12
115.812
Persone attualmente positive
627
Persone ricoverate in area non critica
35
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

889.418
Casi totali
9.583.701
Test eseguiti
765.683
Persone guarite
7.923
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 288.508
Provincia di Bat: 83.595
Provincia di Brindisi: 81.391
Provincia di Foggia: 134.912
Provincia di Lecce: 174.676
Provincia di Taranto: 117.060
Residenti fuori regione: 6.398
Provincia in definizione: 2.878

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Con la risalita dei contagi in Puglia con quasi 8mila nuovi casi accertati di variante Omicron2 è fuga nelle campagne per trascorrere il tempo libero per sfuggire agli assembramenti delle città senza limitare la possibilità di movimento, grazie ai grandi spazi disponibili. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base delle denunce di infortunio da Covid-19 al lavoro registrate dall'Inail in Puglia che riguardano solo per il 2% l’agricoltura e l’agroalimentare in 24 mesi dal gennaio 2020 a febbraio 2022, dove nelle oltre 100mila aziende agricole, stalle e più di 5mila imprese di lavorazione alimentare non si è peraltro mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione e gli agriturismi hanno accolto in sicurezza turisti e viaggiatori.

"Cresce l’allerta per una emergenza che in Puglia sta vivendo una nuova fase di crescita, proprio quando anche con lo scoppio della guerra in Ucraina si è rafforzata ulteriormente la consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza in Puglia che può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali", afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Ingenti i costi che le aziende agricole e le masserie stanno sostenendo per garantire alti standard di sicurezza a tutela dei propri dipendenti sui luoghi di lavoro e negli agriturismi e masserie didattiche rispetto ai turisti e alle famiglie ospitati quotidianamente. Uno sforzo importante che deve essere sostenuto dalle istituzioni che devono accompagnare – aggiunge Coldiretti Puglia - le imprese agricole in questo percorso complesso per garantire sicurezza nelle aziende e durante il trasporto degli operai agricoli.

La pandemia ha accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, sia per chi vuole intraprendere che per chi vuole un lavoro al contatto con la natura

Il lavoro in campagna risulta essere più sicuro perché garantisce il rispetto delle distanze che nelle aree rurali – sottolinea la Coldiretti regionale – si misurano in ettari e non in metri ma ad essere meno pericolosa è anche la vita nei borghi rispetto alle metropoli segnate da una forte densità di popolazione.

Il risultato è che – continua la Coldiretti regionale  – si è verificato un aumento del 29% delle ricerche di case in campagna, nei borghi e nei piccoli comuni per la voglia di maggior sicurezza e ma anche di una migliore qualità della vita, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi Idealista rispetto al periodo pre-Covid.

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