Redazione

A tallonare la spesa alla GDO da parte del 42% dei consumatori, sono gli acquisti ai mercati dei contadini per il 31% dei cittadini; crollano acquisti dai discount fermi al 6%.

Con la guerra in Ucraina che è arrivata nel carrello della spesa e il rincaro dei beni energetici che si trasferisce a valanga sulla filiera agroalimentare, serve la mobilitazione della intera filiera con un appello alla grande distribuzione commerciale affinché sostenga il consumo di prodotti alimentari Made in Italy con la scelta di fornitori in grado di garantire la provenienza nazionale di alimenti e bevande, proprio quando a volare è la spesa in campagna del +22% con la propensione dei consumatori a scegliere prodotti di qualità made in Italy al giusto prezzo. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base del sondaggio lanciato sul sito, dove a tallonare la spesa al supermercato da parte del 42% dei consumatori, sono gli acquisti ai mercati dei contadini per il 31% dei cittadini, seguiti dai mercati rionali 11%, negozi di vicinato per il 10%, mentre crollano gli acquisti dai discount 6%.

“Contenere il caro carburanti e ridurre la dipendenza dall’estero sui prodotti alimentari sono scelte strategiche per il Paese. Anche la Puglia, come tutta l’Italia, deve puntare ad aumentare la propria produzione di cibo recuperando lo spazio fino a oggi occupato dalle importazioni che, come dimostrano gli avvenimenti degli ultimi anni, sono sempre più esposte a tensioni internazionali e di mercato che mettono a rischio la sovranità alimentare del Paese”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Il km0 è divenuto anche uno strumento ‘salva tasche’ per i consumatori perché – aggiunge Coldiretti Puglia -  i prodotti provengono dal territorio regionale e non subiscono eccesivi rincari per il trasporto a causa del caro gasolio (36%), per il rapporto qualità prezzo (28%), perché la stagionalità e la biodiversità garantiscono che i prodotti non siano importati con l’effetto a valanga del caro prezzi a causa della guerra in Ucraina. Se i prezzi per le famiglie corrono, i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori – denuncia Coldiretti regionale – non riescono, neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce infatti a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera. Infatti è bene ricordare che un chilo di grano nonostante gli aumenti viene pagato agli agricoltori 31 centesimi e serve per produrre un chilo di pane che viene venduto a consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 4 euro a seconda delle città.

Il boom delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflette – sottolinea Coldiretti regionale – sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, dalla plastica per i vasetti all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Il risultato è che, ad esempio, in una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%), secondo la Coldiretti, è il margine della distribuzione commerciale con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità. Per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori ma se si considerano i soli prodotti trasformati la remunerazione nelle campagne scende addirittura ad appena 6 centesimi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea.

La corsa dei prezzi dell’energia, dal gasolio all’elettricità dal gas alla benzina, pesa dai campi alle tavole, passando per logistica e trasporti, con i costi di lavorazione dei terreni cresciuti dal  25% al 100% in più per le normali operazioni nei campi come aratura, rullatura, erpicatura, raccolta e altre lavorazioni, una emergenza – conclude Coldiretti Puglia - proprio alla vigilia delle semine primaverili per garantire la produzione di mais, girasole e soia per l’alimentazione degli animali mentre in autunno le lavorazioni serviranno per il grano duro per la pasta e quello tenero per la panificazione, in una situazione sugli scaffali arrivano i primi razionamenti per le difficoltà all’importazione derivate dalla guerra in Ucraina.

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Tribunale di Lecce condanna per uccisione di animale l’uomo responsabile della morte di Biondo, il cane investito a Lecce nel 2019. Enpa: “Una sentenza senza precedenti, importante per il riconoscimento della vita degli animali”

Era stato investito e ucciso la notte del 5 giugno 2019 da un’automobilista alla guida di un Suv in un piazzale di Monteroni (Lecce). Le immagini, riprese dalle telecamere e girate da subito in rete, avevano insinuato il dubbio sul peggiore degli scenari: uccisione volontaria del cane. L’uomo, allora 32enne, era stato rinviato a giudizio per uccisione di animali. Oggi il Tribunale di Lecce lo ha condannato al massimo della pena: due anni di reclusione e risarcimento del danno nei confronti delle parti civili di 10.000 ciascuna. L’Ente Nazionale Protezione Animali attraverso l’avvocato Enpa, Claudia Ricci e l’avvocato Vincenza Raganato di Enpa Rete Legale a Lecce, si era costituito parte civile. 

“In questa triste e inquietante vicenda - afferma Claudia Ricci, avvocato Enpa - è importante sottolineare un aspetto rilevante: investire un animale oltre a configurare l’omissione di soccorso può individuare anche il reato di uccisioni di animali (544 bis). La sentenza di oggi del Tribunale di Lecce traccia un passo fondamentale sulla strada del riconoscimento del valore della vita degli animali.”

La morte di Biondo, il piccolo cane di quartiere di Monteroni regolarmente microchippato, che il vicinato aveva battezzato così, aveva sconvolto l’intera comunità. Nel video, infatti, si vede chiaramente una Range Rover che travolge con le ruote l’animale mentre sta sonnecchiando sul marciapiede. Le guardie zoofile dell’Enpa di Lecce avevano prontamente denunciato il fatto.

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Dal mese di marzo il Centro diagnostico Omega ed il Polispecialistico Devicienti di Mesagne hanno avviato una importante collaborazione con “l’Associazione Giovani Diabetici - DELFINI MESSAPICI” di Francavilla Fontana.

“Ai piccoli associati e alle loro famiglie, presso i nostri centri, - come ci hanno dichiarato la Dr.ssa Ersilia Devicienti ed il Dr. Enzo Devicienti, direttori sanitari dei due poli - verrà consentito un accesso alla diagnosi e alla cure specialistiche tempestivo, efficace e sempre di qualità.”
L’iniziativa fa parte di una serie di interventi del Centro diagnostico Omega e del Polispecialistico Devicienti, rivolta ad abbracciare e condividere gli scopi dell’AGD Delfini Messapici, e per sensibilizzare sul territorio la conoscenza del diabete di tipo 1 “affinché sempre minori siano le difficoltà da affrontare, in ogni contesto, nella convivenza con questa condizione”.
L'Associazione Delfini Messapici nasce nel 2011 su iniziativa di alcuni genitori di bambini e ragazzi affetti da Diabete Mellito di tipo 1 (cosiddetto diabete giovanile - malattia autoimmune insulinodipendente) in cura presso gli ambulatori di diabetologia pediatrica degli ospedali di Brindisi e Francavilla Fontana. L’associazione, con sede a Francavilla Fontana, opera nell’ambito del territorio messapico con finalità di solidarietà sociale per il supporto e l’aiuto ai giovani diabetici e loro famiglie.
Gianfranco Lobello, Presidente dell’Associazione Delfini Messapici, si dichiara soddisfatto perché, sostiene: “… con questa nuova collaborazione si è aggiunto un ulteriore tassello per il raggiungimento delle finalità di solidarietà sociale, per il supporto e l’aiuto ai giovani diabetici e loro famiglie del territorio, nostri associati”.

Migliaia di bambini, donne, anziani e uomini ogni giorno varcano i confini dell’Ucraina per cercare rifugio e protezione. Le associazioni che si stanno occupando della loro prima accoglienza hanno segnalato l’urgenza di procurarsi coperte e sacchi a pelo.

L’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana sta promuovendo una campagna di raccolta di questi beni per fornire un aiuto concreto e immediato alla gente in fuga dalla guerra.

Lunedì 28 e martedì 29 marzo dalle 9.00 alle 12.00 sarà attivato un punto di raccolta per le donazioni di coperte e sacchi a pelo presso la sede della Croce Rossa in via Suor Antonietta Zullino (ex Laboratorio Urbano).

Il materiale raccolto sarà affidato al gruppo Volunteers dello stabilimento Avio Aero di Brindisi che in queste settimane ha attivato la propria rete aziendale per far arrivare gli aiuti direttamente nello stabilimento di Polska in Polonia.

Per maggiori informazioni è possibile contattare i numeri 0831820409, 0831820724, 0831820402.

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Dati del giorno: 23 marzo 2022

7.270
Nuovi casi
37.238
Test giornalieri
7
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 2.255
Provincia di Bat: 513
Provincia di Brindisi: 617
Provincia di Foggia: 914
Provincia di Lecce: 2.018
Provincia di Taranto: 871
Residenti fuori regione: 65
Provincia in definizione: 17
110.360
Persone attualmente positive
603
Persone ricoverate in area non critica
35
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

859.102
Casi totali
9.428.861
Test eseguiti
740.860
Persone guarite
7.882
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 278.847
Provincia di Bat: 81.419
Provincia di Brindisi: 78.679
Provincia di Foggia: 131.122
Provincia di Lecce: 166.475
Provincia di Taranto: 113.567
Residenti fuori regione: 6.202
Provincia in definizione: 2.791

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Aeroporti di Puglia comunica che con l’entrata in vigore del nuovo orario estivo, prevista per il prossimo 27 marzo, Wizzair darà il via al proprio collegamento su Abu Dhabi. Sarà possibile raggiungere la nuova destinazione grazie a una doppia frequenza settimanale, ogni martedì e sabato, e sino alla fine della Summer 2022, fissata per l’ultima domenica di ottobre.

Il collegamento con la capitale degli Emirati Arabi Uniti sostituisce, di fatto, il volo operato in precedenza, dallo scorso 26 febbraio e sempre dalla low cost ungherese, su Dubai.

“Il nostro piano strategico - ha dichiarato Antonio Maria Vasile, Presidente di Aeroporti di Puglia - punta con decisione all’allargamento del network individuando quali nuove aree di mercato di forte interesse, e perciò da servire con collegamenti diretti, quelle del nord Europa e del Medio Oriente. Dubai e Abu Dhabi, peraltro hub strategici per le prosecuzioni verso estremo Oriente e Oceania, si sono rivelate felici intuizioni, rese poi concrete dalla strategia delineata con la Regione Puglia e dalla condivisione di un progetto molto ambizioso con Wizzair. I risultati, con circa 2500 passeggeri trasportati sino ad oggi, pari a un coefficiente di riempimento del 73% sulla capacità offerta, testimoniano la bontà della scelta operata e il valore commerciale dell’accordo con il vettore. Quello verso gli Emirati Arabi Uniti è un collegamento che non è funzionale alle sole esigenze del mercato turistico, ma che si rivela fondamentale anche per la rete delle imprese pugliesi, soprattutto di quelle in forte crescita e ad alto valore tecnologico, che nel volo diretto trovano un prezioso alleato nelle loro politiche di espansione. La presenza della Regione Puglia nell’ambito dell’Expo 2020 in corso a Dubai ha dato ulteriore forza, in uno con il volo, all’affermazione delle aziende della nostra regione nonché della Puglia, e del suo brand, quale destinazione del turismo internazionale”.

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Serve una stretta per attivare la Misura 21 del PSR Puglia e salvare la ‘Fattoria Puglia’ con 120 stalle che hanno già chiuso i battenti nel 2021, quando il caro bollette e i prezzi schizzati di mais e soia per l’alimentazione stanno mettendo a rischio la sopravvivenza delle 850 aziende zootecniche pugliesi. E’ quanto chiede Coldiretti Puglia, in merito all’attivazione della misura semplificata dello Sviluppo rurale introdotta dalla Commissione Ue per aiutare le imprese agricole e agroalimentari a superare l’emergenza economica e la crisi di liquidità provocate dal Covid 19 che potrebbe essere riaperta per far fronte alla crisi aggravata dalla guerra in Ucraina.

La carenza di mais e soia, con le speculazioni in atto che hanno fatto schizzare i prezzi delle scorte, sta mettendo in ginocchio gli allevatori pugliesi che devono affrontare aumenti vertiginosi dei costi per l’alimentazione del bestiame (+40%) e dell’energia (+70%) a fronte di compensi fermi su valori insostenibili. Il costo medio di produzione del latte, fra energia e spese fisse – sottolinea Coldiretti – raggiunge anche oltre 0,50 euro al litro di latte alla stalla, un costo molto superiore rispetto al prezzo riconosciuto ad una larga fascia di allevatori.

All’aumento dei costi di produzione non corrisponde la giusta remunerazione del latte alla stalla, quando per poter pagare un caffè al bar gli allevatori pugliesi devono mungere tre litri di latte pagati solo qualche decina di centesimi alla stalla, ben al di sotto dei costi di produzione in forte aumento per i rincari di mangimi ed energia, scattati già prima della guerra in Ucraina.

“Dai campi alle stalle si sono impennati i costi di produzione per effetto dei rincari delle materie prime che hanno fatto quasi raddoppiare la spesa per le semine, per cui è necessario dare liquidità alle aziende zootecniche, oltre che adeguare i compensi riconosciuti agli allevatori per il latte”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Infatti le quotazioni dei principali elementi della dieta degli animali, dal mais alla soia, sono schizzati su massimi che non si vedevano da anni con il rischio di perdere capacità produttiva in una regione già fortemente deficitaria per i prodotti zootecnici.

“Il prezzo del latte alla stalla in Puglia deve necessariamente essere al di sopra dei costi di produzione, quando nella forbice tra produzione e consumo ci sono margini da recuperare per garantire un prezzo giusto e onesto che tenga conto dei costi degli allevatori e la necessaria qualità da assicurare ai consumatori”, ribadisce il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni.

L’impennata dei costi, registrato già prima dello scoppio della guerra, aveva determinato la chiusura di oltre 120 stalle in Puglia in 1 anno con le imprese di allevamento da latte allo stremo, per cui Coldiretti Puglia chiede alla Regione Puglia un intervento concreto per sostenere le aziende zootecniche schiacciate da questa tempesta perfetta.

Serve responsabilità con accordi di filiera che garantiscano una adeguata remunerazione dei prodotti agricoli e punti a privilegiare sugli scaffali il Made in Italy a tutela dell’economia, dell’occupazione e del territorio – insiste Coldiretti Puglia - con il coinvolgimento delle differenti catene della Grande Distribuzione Organizzata.

In 7 anni – dal 2014 ad oggi - hanno già chiuso in Puglia 440 stalle, è il grido d‘allarme lanciato da Coldiretti Puglia, con gli allevatori ormai costretti inesorabilmente a chiudere i battenti e a vendere gli animali. Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere – insiste Coldiretti Puglia - spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado.

Si tratta di un errore imperdonabile che è possibile recuperare – aggiunge Coldiretti – perché ci sono le condizioni produttive, le tecnologie e le risorse umane per raggiungere in Italia l’autosufficienza alimentare.  Per questo oggi in Italia bisogna agire subito – continua Coldiretti - facendo di tutto per non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti con lo sblocco di 1,2 miliardi per i contratti di filiera già stanziati nel Pnrr, ma anche incentivando le operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole a 25 anni attraverso l' Ismea e fermando le speculazioni sui prezzi pagati degli agricoltori con un efficace applicazione del decreto sulle pratiche sleali”. E poi investire – conclude Coldiretti - per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le NBT a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.

Galizia (UGL Salute Brindisi): “Le beghe giudiziarie per la fornitura degli automezzi di soccorso non siano causa di ulteriori ritardi nella stabilizzazione del personale”.

La UGL Salute di Brindisi torna a parlare del Servizio 118 – Rete Emergenza Urgenza, in seguito alle recenti inchieste giornalistiche che hanno reso pubblici gli esposti in Procura e i ricorsi al TAR che riguardano la gara telematica per la fornitura di mezzi di soccorso, ambulanze e automediche, per le società partecipate delle Aziende Sanitarie di Brindisi e Taranto.

“Aleggia l’eventualità di ulteriori proroghe per la stabilizzazione del personale del 118” dichiara Alessandro Galizia, Segretario Provinciale della UGL Salute di Brindisi. “Dopo aver seguito gli atti propedeutici nel gennaio 2021 – prosegue il sindacalista - aver atteso la pubblicazione dell’avviso di pubblico interesse nel mese di maggio, l’esito definitivo a ottobre e le visite mediche preventive a dicembre, temiamo si possano verificare ulteriori ritardi. Siamo di fronte a una storia senza fine. A essere penalizzati ancora una volta sono gli operatori sanitari impegnati in prima linea, 363 famiglie in attesa dei dovuti riconoscimenti: un sistema sorretto dal volontariato”.

Per questo motivo sorge la necessità di incontrare i vertici aziendali nel tentativo di trovare soluzioni definitive.

“L’internalizzazione degli operatori non può essere legata alle forniture dei mezzi. È trascorso quasi un anno dall’inizio delle procedure selettive, quasi due dalle nuove linee guida regionali circa le società in house. Risulta, quindi, prioritario restituire dignità a chi è impegnato quotidianamente a salvare vite umane” conclude Galizia.

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 Sottoscrizione in Prefettura dell’atto di adesione al “Protocollo  per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale nel settore edile", stipulato a livello centrale tra il Ministero dell'Interno e l'Associazione Nazionale Costruttori Edili – Ance”.

 Nella mattinata odierna il Prefetto Carolina Bellantoni e il Presidente dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili - Ance articolazione Brindisi,Angelo Contessa hanno siglato l'atto di adesione a livello provinciale da parte di tale sodalizio di categoria al " Protocollo  per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale nel settore edile", stipulato a livello centrale tra il Ministero dell'Interno e l'Associazione Nazionale Costruttori Edili – Ance”.

All’incontro hanno preso parte il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi ed i vertici territoriali delle Forze dell’ Ordine.

Con il predetto atto, della durata di tre anni, viene data attuazione alle indicazioni contenute nel Protocollo e viene attribuito un ruolo centrale alle Associazioni territoriali dell'ANCE che saranno abilitate al riscontro del profilo antimafia dei partner commerciali delle imprese associate, coinvolte nell'intera filiera edilizia, potendo direttamente accedere alla consultazione della Banca dati nazionale unica per la documentazione antimafia (B.D.N.A.) di cui all'art. 96 del decreto legislativo n. 159 del 2011.

In particolare, le imprese aderenti si impegnano a stipulare contratti o sub contratti nei settori di attività in questione esclusivamente con soggetti di cui sia stata accertata, con le modalità su riportate, l'insussistenza dei motivi ostativi previsti.

I contratti inoltre potranno prevedere apposite clausole risolutive che consentono di addivenire alla stipula anche prima del rilascio della documentazione liberatoria con obbligo di recesso in caso di successivo provvedimento interdittivo eventualmente emanato dalla Prefettura, fatto salvo il pagamento delle opere già eseguite ed il rimborso delle spese sostenute per l'esecuzione del rimanente nei limiti delle utilità conseguite.

L'importante strumento convenzionale assume ancor più valenza, in questo momento, nella prospettiva del rilancio economico favorito dalle risorse del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e concorrerà a contrastare l’infiltrazione criminale nell’economia legale attraverso controlli preventivi anche nei rapporti tra soggetti privati, con particolare attenzione alla filiera dei fornitori e ai subappalti.

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FASANO – Scuola chiusa da domani fino a venerdì, lezioni in presenza sospesa per tre giorni: troppi docenti e alunni sono positivi.

Il sindaco Francesco Zaccaria, con ordinanza di oggi, ha disposto la sospensione delle attività didattiche in presenza del plesso di Via Galizia del II Circolo didattico dal 23 al 25 marzo, «e comunque fino a quando – si legge nell’ordinanza –  non verranno effettuati tutti i controlli per definire la filiera di contagio, nonché la sanificazione degli immobili interessati e sarà completato positivamente il periodo di quarantena stabilito per legge».

La decisione è stata presa alla luce della positività al Covid di 18 docenti, 4 collaboratori scolastici, 1 assistente amministrativo, 50 alunni di scuola primaria e 10 di scuola dell’infanzia.

«In accordo con il dipartimento di prevenzione della Asl e il dirigente scolastico abbiamo deciso di sospendere l’attività in presenza perché il contagio sta assumendo dimensioni rilevanti – spiega il primo cittadino –. Non c’è nessun allarme, ma data la rapidità con cui il virus si diffonde, seppur fortunatamente in forme sintomatiche lievi o assenti, abbiamo optato per questa decisione, anche perché il gran numero di docenti e studenti positivi non consente al momento il normale svolgimento delle lezioni. La didattica però non si ferma e la dad sarà assicurata già da domani mattina. Raccomando a tutti di continuare a seguire le regole fondamentali: mascherina, gel mani e distanziamento».