Redazione
Mesagne. Il recupero degli spettacoli di prosa
Stagione di Prosa 2021/2022 Città di Mesagne – date di recupero degli spettacoli rinviati.
L’ufficio Cultura della città di Mesagne e il Teatro Pubblico Pugliese informano sulle seguenti variazioni di data degli spettacoli teatrali programmati nell’ambito della stagione di prosa 2021/2022:
- lo spettacolo “La classe” con Claudio Casadio è stato posticipato da giovedì 24 marzo a lunedì 11 aprile 2022;
- lo spettacolo “La bisbetica domata”, regia di Tonio De Nitto (rinviato lo scorso 4 marzo), si terrà il prossimo lunedì 2 maggio;
- lo spettacolo “La musica fa crescere i pomodori” del maestro Peppe Vessicchio (rinviato lo scorso 23 gennaio), si terrà il prossimo venerdì 20 maggio.
21 MARZO. Libera e gli studenti del Polo Messapia commemorano le vittime di Mafia al Parco Tommaseo
“TERRAMIA- Coltura e cultura” è il titolo che Libera, Associazione nomi e numeri contro le Mafie, ha dato alla XXVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle Mafie, quest’anno celebrata il 21 marzo a Brindisi, presso il Parco Tommaseo, con gli studenti del Polo Messapia – IISS Ferraris De Marco Valzani.
Un momento di riflessione profonda per i nostri giovani che, in questa oscura epoca di incertezze e di difficili sguardi sul futuro, cercano nelle parole degli adulti sempre al loro fianco nuovo coraggio ad affrontare le sfide del presente e fiducia nella bellezza della vita.
Dalle ore 9.00, alla presenza dell’avv. Mauro Masiello, Assessore alla Trasparenza e alla Legalità del Comune di Brindisi e della giornalista Tea Sisto, referente di Libera Brindisi, gli studenti delle sedi “Ferraris” e “De Marco”, in lungo corteo, daranno lettura dei 1500 nomi delle vittime di Mafia, per esprimere vicinanza ai familiari delle vittime innocenti e non distogliere l’attenzione dalla verità.
Un’occasione, per istituzioni e società civile, la Scuola in primis, di confermare l’impegno comune contro mafie e corruzione, argomenti forti e sempre di grande interesse per i giovani che si confrontano ogni giorno con le minacce di una realtà fagocitante nel circuito della criminalità, laddove il “bisogno” genera fragilità e debolezza. Un chiaro segnale che alle Mafie e alla criminalità c’è sempre un’alternativa.
Giornata in memoria delle vittime del Covid-19: le parole del direttore generale Asl Brindisi
In occasione della giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia da Coronavirus il direttore generale della Asl Brindisi, Flavio Roseto, ha voluto ricordare quanti hanno perso la vita.
"Poco più di due anni fa - ha detto - è cominciata l'odissea Covid, dalla quale ancora non siamo usciti del tutto. Da allora abbiamo dovuto dire addio a 157.442 persone: a tanto ammontano in Italia le vittime della epidemia. A loro oggi è dedicata una giornata di ricordo e raccoglimento, voluta dal Ministero della Salute. In provincia di Brindisi i decessi sono stati, nel biennio, 522. È alle famiglie di coloro che non ci sono più, a Brindisi come nel resto del paese, che prima di ogni altra cosa va il nostro pensiero e il nostro ideale abbraccio. Tra di loro vi sono anche medici, infermieri, operatori sanitari che non esitiamo a definire caduti sul fronte del dovere. A costoro va, oltre ad un commosso ricordo, anche il nostro sentito ringraziamento: hanno indossato il camice come una divisa, e così continuano a fare quanti sono quotidianamente impegnati nella lotta contro questa malattia. Impossibile far tornare in vita chi il Covid ha portato via; possiamo però continuare a impegnarci al massimo, soprattutto non facendoci trovare impreparati di fronte a nuove possibili ondate. Sappiamo che è una lotta che si può vincere con i mezzi adeguati. Ossia con la prevenzione, con la cura scrupolosa nel seguire le necessarie prescrizioni; e ovviamente con gli interventi clinici appropriati, quando il caso lo richiede. Noi, la Asl, il personale, le strutture collegate, ce la metteremo tutta”.
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COLDIRETTI PUGLIA, AL VIA ISCRIZIONI OSCAR GREEN 2022
Con la guerra e i rincari che mettono a rischio la disponibilità di cibo Made in Italy scatta la corsa delle idee anticrisi dei giovani agricoltori che si impegnano per dare risposte concrete ed innovative alle difficoltà che stanno compromettendo il loro futuro. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in occasione del via alle iscrizioni all’Oscar Green 2022, il premio all’innovazione per le imprese che creano sviluppo e lavoro per rilanciare l’economia dei propri territori e raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare in un Paese come l’Italia oggi fortemente dipendente dalle importazioni dall’estero. Al premio Oscar Green, promosso da Coldiretti Giovani Impresa, sarà possibile iscriversi fino al 30 aprile 2022 direttamente sul sito undefined nella sezione Oscar Green in una delle sei categorie di concorso.
La prima categoria “Energie per il futuro e sostenibilità”, premierà quelle imprese che lavorano e producono in modo ecosostenibile, che tutelano, valorizzano e recuperano, e che, rispondono ai principi di economia circolare e alla chimica verde, riducendo al minimo la produzione di rifiuti, risparmiando e producendo energia nel rispetto dell’ambiente. Mentre “Impresa Digitale” premia invece i progetti di quelle giovani aziende agroalimentari che coniugano tradizione e innovazione attraverso l’applicazione di nuove tecnologie e l’introduzione dell’innovazione digitale quale leva strategica per garantire maggiore competitività all’agroalimentare, anche attraverso nuove modalità di comunicazione e vendita quali l’e-commerce e il web marketing.
La categoria “Campagna Amica” – continua Coldiretti – promuove e valorizza i prodotti Made in Italy attraverso la realizzazione di nuove forme di vendita e di consumo volte a favorire l’incontro tra impresa e cittadini. Il territorio è il fulcro della categoria “Custodi d’Italia” che premia le aziende che contribuiscono al presidio delle aree più marginali e più difficili. Sono inclusi in questa categoria gli esempi di agricoltura eroica e di costruzione di reti che riescono a garantire attività e flussi economici, utili a mantenere la presenza di comunità nelle aree interne e in grado di creare opportunità lavorative.
La categoria “Fare Filiera” prende in esame i progetti promossi nell’ambito di partenariati variegati, che coniugano agricoltura e tecnologia così come artigianato tradizionale e mondo digitale, arrivando fino agli ambiti del turismo, del design e di ricerca accademica. “Coltiviamo solidarietà” premia – rileva Coldiretti – le iniziative volte a rispondere a bisogni della persona e della collettività, grazie alla capacità di trasformare idee innovative in servizi e prodotti destinati a soddisfare esigenze generali e al tempo stesso creare valore economico e, soprattutto, etico e sociale. Oltre alle imprese agricole, possono partecipare enti pubblici, cooperative e consorzi capaci di creare sinergia con realtà agricole a fini sociali.
“Le imprese che corrono all’Oscar Green sono una straordinaria presenza green che ha di fatto rivoluzionato il lavoro della terra dove sette imprese under 35 su dieci operano in Puglia – spiega Benedetta Liberace, leader dei Coldiretti Giovani Puglia – in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili, storie di creatività e innovazione che nascono tanto dall’esigenza di rendere reale un sogno individuale d’impresa quanto dalla voglia di dare risposte alle necessità di una collettività, realizzando prodotti originali o arricchendo il territorio di servizi altrimenti impossibili da garantire”, conclude Liberace.
Arrestato dalla polizia per detenzione di droga
Il pomeriggio del 16 marzo c.a., personale della Squadra Mobile, poiché colto in flagranza di reato, traeva in arresto il cittadino di nazionalità albanese A.H. in quanto ritenuto responsabile del reato di detenzione illegale di sostanza stupefacente di tipo EROINA, per un peso complessivo lordo di KG. 1,022, suddivisa in n. 2 (due) c.d. “panetti” fasciati con della plastica di colore giallo, dal peso cadauno rispettivamente di 510 e 512 grammi. In particolare il personale operante, in Brindisi mentre transitava sulla SS. 379 direzione nord, giunto nei pressi dell’autodemolitore “Cannone”, notava un’autovettura Audi A/6 con due persone a bordo (un uomo e una donna), il cui conducente viaggiando a forte velocità superava in maniera azzardata altri veicoli in transito lungo la statale.
Gli stessi operatori intervenivano immediatamente fermando il veicolo in questione nei pressi dello svincolo del “Rione Minnuta” e, dopo aver proceduto all’immediata identificazione dei predetti individui, constatando nel contempo l’inconsueto stato di agitazione dell’uomo trovato alla guida della citata autovettura, procedevano alla rituale perquisizione del veicolo - eseguita ai sensi dell’art. 103 T.U. 309/90 - il cui esito risultava positivo perché portava al rinvenimento e conseguente sequestro del suindicato stupefacente. Tanto avveniva dopo ovviamente il drop-test eseguito presso il Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica della Questura di Brindisi che ne accertava la positività con le caratteristiche proprie dell’EROINA. Lo stesso conducente vistosi scoperto si attribuiva la responsabilità circa il trasporto e la detenzione dello stupefacente, scagionando da ogni responsabilità la donna con la quale si accompagnava. Il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, tempestivamente notiziato, autorizzava la traduzione in carcere dell’arrestato.
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Covid - 19. Oggi sono complessivamente 8521 i casi positivi in Puglia di cui 711 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 18 marzo 2022
Dati complessivi
LA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA, LOREDANA CAPONE, A SAN MICHELE SALENTINO PER INAUGURARE LA BIBLIOTECA DI COMUNITÀ “S. CAVALLO”.
Il progetto di riqualificazione dell'attuale sede è stato finanziato dalla Regione Puglia per oltre 150mila euro grazie all'avviso pubblico “Community Library".
Parte una nuova stagione per la cultura a San Michele Salentino dove l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Allegrini e con l’impegno in prima persona dell’assessora alla cultura Rosalia Fumarola, restituisce alla comunità la biblioteca "S. Cavallo": più moderna, funzionale ed accessibile. Risultato di un profondo percorso di riqualificazione e rifunzionalizzazione grazie al finanziamento di oltre 150mila euro ricevuto nell’ambito dell’avviso pubblico regionale Community Library, “Sistema delle biblioteche comunali dell'Alto Salento”, seguito passo dopo passo dall’assessora Fumarola. Una parte dei lavori, inoltre, sono stati realizzati grazie a fondi messi a disposizione dal bilancio comunale per dotare la struttura di un nuovo impianto di climatizzazione, soprattutto, per salvaguardare le numerose ed inestimabili opere pittoriche presenti nella pinacoteca.
La riapertura, ufficiale, della biblioteca si terrà lunedì 21 marzo 2022, giorno in cui si celebra, a livello mondiale, la poesia. Alle ore 11, al “taglio del nastro” inaugurale prenderanno parte il sindaco Giovanni Allegrini e l’intera amministrazione, rappresentati del governo nazionale e regionale, delle forze dell’ordine, dell’associazionismo e dell’istituzione religiosa e scolastica. Dopo i saluti degli amministratori locali, seguirà l’intervento del presidente della provincia di Brindisi, Tony Matarrelli. Le conclusioni sono affidate all’ospite d'eccezione, la presidente del consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone.
“Sarà un luogo vivo, inclusivo, dotato di postazioni pc con servizi bibliotecari digitalizzati che si assoceranno a corsi, laboratori e iniziative culturali per bambini e adulti – dichiara il sindaco Giovanni Allegrini -. Non solo sala studio, quindi, ma spazi dedicati ai bambini, alle presentazioni di libri, a sala lettura: un luogo dove stare bene e che offra al tempo stesso interessanti occasioni di crescita culturale.”
L’evento sarà allietato dalla performance letteraria, poetica audio-visiva dal nome “La Biblioteca luogo di pace” a cura della locale associazione “GenerAzioni-AttaccoPoetico” che da anni dà voce ai muri, con freschezza e leggerezza: una semplice poesia che diventa un momento di riflessione.
“La biblioteca ‘S. Cavallo’ già da un anno, in linea con i tempi di ristrutturazione dell’immobile, acquisto di nuovi arredi e innovazione tecnologica ottenuti grazie al finanziamento della “Community Library”, si è aperta al pubblico con numerosi eventi e laboratori culturali che hanno coinvolto adulti e bambini – spiega l’assessora alla cultura Rosalia Fumarola -. Inoltre, si è proceduto per via autonoma a una preliminare fase di inventariazione del patrimonio librario e al servizio sempre attivo di prestito con ‘Adotta un libro’, iniziativa nata proprio nel 2020 quando l’emergenza sanitaria da Covid- 19, imponeva la sospensione di tutte le attività culturali. La cultura non si è fermata, i libri sono stati consegnati dalla Protezione Civile ai nostri cittadini nelle loro case. Il 21 marzo finalmente saremo lieti di inaugurare in maniera ufficiale quella che Marguerite Yourcenat definiva ‘granai pubblici’.”
COLDIRETTI PUGLIA, CON SOS ALIMENTAZIONE NELLE STALLE -30% LATTE PER LATTICINI E FORMAGGI
Con la guerra in Ucraina da cui importiamo il 53% del mais necessario per l’alimentazione degli animali, nelle stalle sono crollate le scorte di mangime, con una riduzione del 15% della razioni giornaliere e una diminuzione del 30% della produzione di latte per fare mozzarelle, burrate e caciocavalli. E’ quanto rileva Coldiretti Puglia, quando continua a permanere lo stop all’export dei prodotti agricoli, come mais, soia, orzo, concimi e fertilizzanti, da importanti Paesi produttori come Ucraina, Ungheria e Bielorussia, mentre permangono le difficoltà di spedizioni dalla Russia che è il principale esportatore mondiale, mettendo a rischio in Puglia ormai 2 stalle su 4.
L’Italia è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti dalle industrie agli agricoltori che sono stati costretti a ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati perché molte industrie per miopia hanno preferito continuare ad acquistare per anni in modo speculativo sul mercato mondiale, approfittando dei bassi prezzi degli ultimi decenni, anziché garantirsi gli approvvigionamenti con prodotto nazionale attraverso i contratti di filiera sostenuti dalla Coldiretti. E quest’anno sono praticamente raddoppiati in Italia i costi delle semine per effetto di rincari di oltre il 50% per il gasolio necessario alle lavorazioni dei terreni ma ad aumentare sono pure i costi dei mezzi agricoli, dei fitosanitari e dei fertilizzanti che arrivano anche a triplicare.
La carenza di mais e soia, con le speculazioni in atto che hanno fatto schizzare i prezzi delle scorte, sta mettendo in ginocchio gli allevatori pugliesi che devono affrontare aumenti vertiginosi dei costi per l’alimentazione del bestiame (+40%) e dell’energia (+70%) a fronte di compensi fermi su valori insostenibili. Il costo medio di produzione del latte, fra energia e spese fisse – sottolinea Coldiretti – raggiunge anche oltre 0,50 euro al litro di latte alla stalla, un costo molto superiore rispetto al prezzo riconosciuto ad una larga fascia di allevatori.
All’aumento dei costi di produzione non corrisponde la giusta remunerazione del latte alla stalla, quando per poter pagare un caffè al bar gli allevatori pugliesi devono mungere tre litri di latte pagati solo qualche decina di centesimi alla stalla, ben al di sotto dei costi di produzione in forte aumento per i rincari di mangimi ed energia, scattati già prima della guerra in Ucraina.
L’impennata dei costi, registrato già prima dello scoppio della guerra, aveva determinato la chiusura di oltre 120 stalle in Puglia in 1 anno con le imprese di allevamento da latte allo stremo, per cui Coldiretti Puglia chiede alla Regione Puglia un intervento concreto per sostenere le aziende zootecniche schiacciate da questa tempesta perfetta.
In 7 anni – dal 2014 ad oggi - hanno già chiuso in Puglia 440 stalle, è il grido d‘allarme lanciato da Coldiretti Puglia, con gli allevatori ormai costretti inesorabilmente a chiudere i battenti e a vendere gli animali. Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere – insiste Coldiretti Puglia - spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado.
Si tratta di un errore imperdonabile che è possibile recuperare – aggiunge Coldiretti – perché ci sono le condizioni produttive, le tecnologie e le risorse umane per raggiungere in Italia l’autosufficienza alimentare. Per questo oggi in Italia bisogna agire subito – continua Coldiretti - facendo di tutto per non far chiudere le aziende agricole e gli allevamenti sopravvissuti con lo sblocco di 1,2 miliardi per i contratti di filiera già stanziati nel Pnrr, ma anche incentivando le operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole a 25 anni attraverso l' Ismea e fermando le speculazioni sui prezzi pagati degli agricoltori con un efficace applicazione del decreto sulle pratiche sleali”. E poi investire – conclude Coldiretti - per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le NBT a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.
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MESAGNE. ARRESTATO IL PRESUNTO AUTORE DI UN TENTATO OMICIDIO
Un tentativo di omicidio si è consumato a Mesagne nell’ambito di una turpe storia di violenza verificatasi in un ambito familiare, dove un giovane ha cercato di ammazzare il compagno della madre sparandogli un colpo di pistola. Fortunatamente il proiettile si è andato a conficcare nella cornice del portone d’ingresso dell’abitazione dell’uomo evitando la tragedia. A porre fine a questa situazione ci hanno pensato i poliziotti del locale commissariato che al termine delle indagini hanno tratto in arresto tre individui: S. G., di 21 anni, che è gravemente indiziato di essere l’autore del tentato omicidio commesso in Mesagne; arrestato, con beneficio della detenzione domiciliare, il padre di quest’ultimo, L. G. di 60 anni, che è gravemente indiziato di violenza privata e tentata violenza privata aggravata dall’uso dell’arma ai danni della ex coniuge. Infine, è stata arrestata, e assegnata ai domiciliari, la ragazza del giovane, E. D. di 19 anni accusata di favoreggiamento personale. Al momento le indagini sono tutt’altro che concluse poiché non è stata ancora ritrovata la pistola con la quale è stato commesso il tentativo di omicidio. Lascia, in ogni modo, attoniti la facilità con cui è stato pianificato l’omicidio dell’uomo da parte di un giovane ventenne e la di procurarsi un’arma. I tre arrestati sono difesi dall’avvocato Serafino De Bonis. Questa storia di violenza trova la sua genesi da diverso tempo, quando la coppia di coniugi aveva deciso di separarsi.
Una situazione che era sempre stata invisa all’ex marito, L. G., che più volte aveva minacciato la moglie accusandola di essere l’autrice di quella separazione. Diversi atti di prevaricazione e minacce ai quali la donna aveva risposto denunciando i fatti alla magistratura che, a sua volta, aveva emesso, verso l’ex marito, dei provvedimenti di avvicinamento. Questo, infatti, aveva ricevuto dal tribunale l’ordinanza di non avvicinarsi all’ex coniuge. Provvedimento più volte disatteso tanto che è in atto un procedimento penale su tali fatti. La donna, nel frattempo, aveva cercato di andare avanti con la sua vita. E finalmente aveva trovato un uomo che l’amava e la faceva sentire al sicuro. Questa nuova situazione sentimentale della donna, però, non andava bene al figlio della signora tanto da fargli progettare una soluzione estrema. Il 16 febbraio scorso, mentre la donna si trovava in casa del compagno, hanno sentito suonare al campanello d’ingresso. L’uomo è andato ad aprire e si è trovato di fronte il figlio della sua donna.
Non si sa ancora bene cosa si siano detti i due se non che a un certo punto il 21enne ha estratto una pistola e l’ha puntata contro l’uomo. Sono trascorsi solo pochi secondi, quelli necessari a decidere tra la vita e la morte, e poi dalla pistola è partito un colpo. In una frazione di secondo l’uomo ha chiuso il battente del portone evitando di essere colpito. Così l’ogiva si è andata a conficcare nel legno dell’anta. Immediatamente è stato richiesto l’intervento della polizia che giunta nell’abitazione ha raccolto il racconto delle due vittime che erano a dir poco scioccate. La conseguente indagine, coordinata dal pm Alfredo Manca, ha svelato un contesto caratterizzato da omertà diffusa, silenzi e tentativi di depistaggi, come quello presuntivamente commesso dalla fidanzata dell’autore del delitto di tentato omicidio, durante le faticose attività di indagine della polizia giudiziaria. Al termine delle indagini il gip del tribunale di Brindisi, Maurizio Saso, ha firmato i tre decreti di custodia cautelare. Il 21enne è stato trasferito presso il carcere di Taranto.
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“Se Mesagne non ha ottenuto il titolo di Capitale italiana della cultura” certamente potrà avere quello di “Capitale italiana del riscatto”. Lo ha detto il sacerdote antimafia, don Luigi Ciotti, a margine di un convegno sulla “Mafia salentina” che si è svolto mercoledì a Mesagne organizzato dalla questura e dal Comune di Mesagne. Così il giorno dopo la mancata proclamazione da parte del ministro della Cultura, Dario Franceschini, della città a Capitale italiana della Cultura i mesagnesi sono tutt’altro che sconfitti ed amareggiati perché sanno bene di aver redatto in questi mesi una progettazione culturale che li impegnerà nei prossimi anni ed il cui livello della città salirà velocemente. Il primo a essere soddisfatto è il sindaco Toni Matarrelli che al rientro da Roma non si affatto riposato, ma ha invitato i suoi collaboratori a iniziare a mettere in pratica l’ambizioso progetto. Già da oggi si parte con “Culturare”. “Esattamente – ha confermato il primo cittadino mesagnese – dopo la proclamazione della città di Pesaro a Capitale italiana della Cultura noi non ci fermiamo affatto. Anzi riprendiamo a lavorare con determinazione e impegno perché il programma di “Mesagne 2024” è un programma corposo che abbiamo già detto che avremmo comunque realizzato”.
Matarrelli, ha quindi, aggiunto: “Il nostro lavoro è piaciuto tanto ad alcuni membri della commissione che l’ha esaminato tanto da dirci di avere voglia di collaborare con noi. Anche la regione Puglia ha già garantito la sua piena collaborazione e noi siamo pronti a perseguire l’obiettivo di “Mesagne 2024” felici del fatto che abbiamo fatto un lavoro straordinario. Devo anche ringraziare tutti i pugliesi che ci hanno fatto sentire un affetto profondissimo che ci dà forza e maggior entusiasmo”. Ed a proposito di Regione Puglia, la consigliera delegata alle Politiche culturali, Grazia Di Bari, ha tenuto a dire che “quello di Mesagne è stato un percorso straordinario, per cui voglio fare i complimenti al sindaco Toni Matarrelli, alla coordinatrice del progetto Simonetta Dellomonaco e a tutti gli enti e i professionisti che hanno lavorato al progetto di Capitale Italiana della Cultura 2024”. “Tutto quello che è stato fatto – ha proseguito Grazia Di Bari - ha permesso di far conoscere la storia di Mesagne, una storia di riscatto e di rilancio che andava raccontata e mostrata come esempio all’Italia intera”. La consigliera ha, quindi, assicurato che “come regione continueremo a supportare il Comune di Mesagne per valorizzare il lavoro svolto, dare vita alle migliori progettualità inserite nel dossier di candidatura e implementare le azioni per il sostegno allo sviluppo turistico della città. L’”Umana Meraviglia” è solo all’inizio. Tanti auguri alla città di Pesaro nel nome della cultura che unisce tutta l’Italia”. Ma cosa è scritto nel progetto, l’Umana meraviglia, che ha creato una breccia nella coscienza di alcuni componenti della commissione esaminatrice.
“Si è partiti dalla costruzione dei valori della democrazia, dalla garanzia dei diritti che è un fatto sostanziale che attiene alle regole della convivenza che ci siamo dati ormai da secoli. Tuttavia, là dove l’umano si degrada anche i diritti vengono meno”, ha spiegato la progettista Simonetta Dellomonaco. Recuperare l’umano significa, quindi, recuperare valori e diritti in un processo di crescita culturale. Questo è quello che è accaduto a Mesagne. “Una città che pochi decenni fa ha attraversato un tratto estremamente buio della sua storia, una comunità che è stata piegata dalla violenza e dalla brutalità dell’umano degradato. Oggi, Mesagne si trova da tutt’altra parte, ha affrontato un processo di rigenerazione grazie ad una conduzione fiera e libera, visionaria ed evolutiva. Ha cancellato nel giro di pochi anni una macchia, un’onta, nella sua vita di comunità, facendo di questa rigenerazione una grande occasione di coscientizzazione da parte dei suoi abitanti”, ha concluso il sindaco Matarrelli.
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