Redazione

XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, INDENNIZZI AGLI AGRICOLTORI CONTRO AVANZATA MALATTIA; PER SERVIZIO PUBBLICO TUTELA PATRIMONIO OLIVICOLO. 

Con l’approvazione in Giunta regionale del Piano d’azione contro la ‘pandemia’ degli ulivi. 

​Nella lotta all’insetto vettore la ‘sputacchina’ per arrestare l’avanzata della Xylella fastidiosa, previsto un contributo per i costi sostenuti dagli agricoltori per le pratiche di prevenzione fitosanitaria obbligatorie, perché svolgono un servizio pubblico di tutela del patrimonio olivicolo pugliese e italiano. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, commentando positivamente l’inserimento della misura finanziaria nel Piano d’azione della Regione Puglia contro la Xylella fastidosa, approvato dalla Giunta regionale.

“Agli agricoltori viene imposto un obbligo che è a tutti gli effetti un servizio pubblico di tutela e protezione del resto del territorio italiano ed europeo da un pericolosissimo agente da quarantena. Così come gli enti pubblici beneficiano di finanziamenti per l’attività obbligatoria, anche e soprattutto gli imprenditori agricoli hanno bisogno di rimborsi per sostenere le pratiche di prevenzione fitosanitaria”, dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

La Puglia è la prima regione produttiva italiana e soprattutto gli oliveti specializzati della così detta Conca barese e, ancor di più, del nord barese rappresentano oltre il 50% di olio extravergine italiano, i 10 chilometri di linea di intervento, 5 per la zona cuscinetto e 5 per l’area del contenimento, rappresentano uno sbarramento di salvaguardia non solo per l’olivicoltura regionale, ma per tutta l’olivicoltura italiana ed europea.

Va attivato un pressing stringente su tutti gli enti pubblici, perché le pratiche fitosanitarie obbligatorie – incalza Coldiretti Puglia - devono essere eseguite da tutti i proprietari/conduttori di terreni agricoli e dai proprietari/gestori (privati o pubblici, compresi i comuni) delle superfici agricole non coltivate, aree a verde pubblico, bordi delle strade, canali, superfici demaniali.

“Serve l’impegno di tutti gli enti pubblici e degli hobbisti che hanno anche la possibilità di avvalersi della Legge di Orientamento per affidare le lavorazioni nelle aree pubbliche e demaniali alle imprese agricole che hanno mezzi e conoscenze del territorio tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio”, insiste Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

Considerata la presenza nel territorio regionale di piccoli proprietari – aggiunge Coldiretti Puglia - che svolgono l’attività agricola in forma occasionale, non organizzata, i cosiddetti hobbisti, è opportuno e doveroso verificare e razionalizzare le procedure e le modalità di attuazione di tali interventi anche con l’ausilio di produttori agricoli professionali, che possano svolgere tale servizio per terzi.

Infatti, l'affidamento dei lavori agli imprenditori agricoli e dei servizi – spiega Coldiretti Puglia - costituisce senz'altro un vantaggio per il Comune, considerando sia la possibilità di affidamenti diretti per superare i tempi lunghi e incerti degli appalti; sia la maggiore flessibilità nell'espletamento dei servizi; sia la cura con cui gli stessi imprenditori agricoli assolverebbero i compiti se rivolti alle frazioni dagli stessi abitate; sia - infine - l'esperienza e la conoscenza dei luoghi e delle caratteristiche dell’ ambiente che sarebbe di ausilio agli hobbisti.

Anche la stessa ARIF, per l’esecuzione coatta delle lavorazioni non fatte dai soggetti interessati nell’ambito del controllo e dell’eradicazione della Xylella fastidiosa – conclude Coldiretti Puglia - potrebbe con apposite convenzioni, incaricare le imprese agricole professionali in grado di eseguire le operazioni necessarie.

Così come Coldiretti Puglia ritiene indispensabile che sulle pratiche degli innesti per salvare gli ulivi monumentali vadano sostenute le imprese agricole, accompagnandole con un sostegno economico per almeno 5 anni attraverso il potenziamento del prossimo Avviso Pubblico sull’art. 8 del Decreto Interministeriale Xylella e una eventuale misura compensativa del prossimo PSR.

 

 

Dati del giorno: 14 marzo 2022

3.346
Nuovi casi
22.249
Test giornalieri
11
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 944
Provincia di Bat: 261
Provincia di Brindisi: 265
Provincia di Foggia: 429
Provincia di Lecce: 1.118
Provincia di Taranto: 308
Residenti fuori regione: 17
Provincia in definizione: 4
81.410
Persone attualmente positive
564
Persone ricoverate in area non critica
26
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

790.659
Casi totali
9.095.884
Test eseguiti
701.437
Persone guarite
7.812
Persone decedute

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Le memorie di Brindisi e del suo porto in età moderna tra patrimonio materiale e immateriale sono al centro della lezione di storia in programma martedì 15 marzodalle ore 9.30 alle 12.30. L’iniziativa è organizzata dalla Fondazione Nuovo Teatro Verdi e sarà trasmessa in diretta streaming sulla sua pagina Facebook, con il sostegno della Regione Puglia, nell’ambito del finanziamento «FSC 14-20: Patto per la Puglia. Custodiamo la Cultura In Puglia 2021 - Misure di sviluppo per lo spettacolo e le attività culturali - D.G.R. n. 1570/2020 - A.D. 499/2020». 

Appuntamento con il prof. Giuseppe Patisso, docente di Storia Moderna dell’Università del Salento. La lezione declina il suo focus sulla città di Brindisi inserendola in un contesto più ampio e considerando alcuni tratti distintivi che il territorio, inteso nella dimensione provinciale, eredita da quel periodo storico. Distrutta da un terremoto nel 1456, Brindisi fu riedificata da Ferdinando I d’Aragona. Dal 1496 al 1509 appartenne a Venezia. Sotto il dominio spagnolo iniziò la decadenza: il porto fu abbandonato, con una gravissima crisi economica e demografica: alle rivolte popolari del 1554 e del 1647 i nuovi padroni risposero con la repressione. Solo nel 1775, sotto Ferdinando IV di Borbone, fu riattivato da Andrea Pigonati il canale d’uscita del porto interno, che ancora ne porta il nome, e furono risanate le paludi adiacenti alla città.brindisi_Jacob_Philipp_Hackert._Baia_e_Porto_di_Brindisi_1789.jpg

Così, tra monumenti, tradizioni, cultura, economia, societàe politica, l’approfondimento traccia un quadro che mette al centro il porto, cuore e anima pulsante della città. Il discorso si articola partendo dalla figura di Giovanni Antonio Orsini del Balzo, uno dei Baroni più potenti del regno, i sovrani aragonesi e i primi segni del declino; continua tracciando il profilo del Cinquecento spagnolo che fu un secolo di militarizzazione; poi la paludosa quiete del Seicento e l’instabilità di Brindisi sotto la dominazione austriaca, passando per il Settecento borbonico che segnò il laborioso inizio di una nuova vita fino all’evoluzione al tempo dei Napoleonidi (1806-1815).

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Per mesi le pagine delle cronache locali sono state riempite dalle notizie trionfalistiche diffuse da amministratori pubblici con cui si annunciava la conquista di un finanziamento pubblico. Hanno fatto intendere ai cittadini che bastava avere una promessa di intervento dello Stato per poter realizzare le opere e risolvere problemi atavici dei rispettivi territori.

Noi di Ance lo abbiamo detto e urlato in ogni modo: non bastano i soldi per evitare la crisi determinata dalla pandemia ed oggi anche dalla guerra e certamente non basta introdurre delle nuove leggi per risolvere i problemi.

Occorrono capacità e buonsenso, esattamente quello che manca alla politica, troppo spesso colpevole di aver delegato tutto alle strutture burocratiche, senza assumersi la responsabilità di effettuare delle scelte e quindi di risolvere le questioni.

Faccio l’esempio di Brindisi, dove adesso ci si rende conto che il caro-materiali rischia di bloccare la realizzazione del nuovo palaeventi e di altre opere. Si potrebbe rispondere che se l’iter burocratico fosse stato più snello oggi non ci troveremmo in queste condizioni. Ma si può anche aggiungere che noi il grido di allarme lo abbiamo lanciato a tutti i livelli e quindi anche a livello locale. Abbiamo chiesto di essere ascoltati, consapevoli del fatto che noi imprenditori siamo cosa ben diversa rispetto ai “prenditori” e ci sentiamo un braccio operativo dello Stato. Nessuno, però, ha ritenuto utile ascoltarci, di sentire chi i lavori li esegue e quindi chi sapeva bene a cosa stavamo andando incontro.

In una fase così delicata, infatti, la politica “deve” effettuare delle scelte coraggiose, governando nell’interesse dei cittadini e nel rispetto delle leggi. Fino ad oggi, invece, spesso la politica ha svolto un ruolo molto simile a quello di un notaio, limitandosi a certificare i pareri della tecnostruttura, senza un minimo di coraggio e di consapevolezza della gravità del contesto di cui si stava discutendo.

Ed a questo si aggiunge l’ignavia di molte regioni e, nel caso specifico, della Regione Puglia. È vergognoso, infatti, che si continui ad ignorare l’obbligo annuale, come prevede il codice dei contratti in materia di aggiornamento del prezziario regionale. Qui da noi siamo fermi a quello del 2019 (redatto sulla base dei rilevamenti del 2018) e quindi si riferisce a contesti anni luce distanti da quelli attuali.

Di questo passo il nostro paese – a partire dallo stato comatoso in cui versano le periferie con i loro apparati di governo – andrà a sbattere ed il PNRR servirà non più a segnare una ripresa, ma a certificare il fallimento del sistema paese!

Angelo Contessa – Ance Brindisi

La riserva di Torre Guaceto ha accolto le sezioni di Lecce e Brindisi dell’associazione nazionale genitori persone con autismo. Un evento che si inserisce nell’ambito del progetto “La staffetta blu” che si propone di condurre i ragazzi lungo i sentieri naturali d’Italia ed accendere i riflettori sul tema degli autismi. 

Una giornata da ricordare. Una carovana composta da circa 20 persone, nelle ultime ore, si è immersa nelle bellezze dell’area protetta con il supporto di una guida ambientale ed escursionistica della cooperativa Thalassia. I ragazzi e le loro famiglie uniti dai gruppi di volontariato Angsa, hanno prima visitato il centro recupero tartarughe marine di Torre Guaceto, dove gli operatori del Consorzio di Gestione dell’area protetta riportano alla vita gli esemplari rinvenuti in difficoltà in natura, poi hanno esplorato i sentieri della riserva e, dulcis in fundo, il simbolo del parco stesso, la torre aragonese. 
Il progetto. “Staffetta per l’autismo” è un’iniziativa condotta in svariate regioni italiane da altrettante associazioni di volontariato che si occupano di persone nello spettro autistico e che punta a portare i ragazzi e le loro famiglie in giro per l’Italia, oltreché di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su questo tema. Tutto nasce da “Sentiero Italia” un itinerario escursionistico lungo circa 6.166 chilometri che attraversa l’intero territorio nazionale, concepito nel 1983 da un gruppo di escursionisti riuniti in associazione, in collaborazione con il Cai (club alpino italiano), e che ha recentemente ripreso la sua valorizzazione. 
Nel 2010, muovendo appunto da questo progetto, le associazioni impegnate sul fronte dell’autismo hanno dato il via al progetto “Autismo in cammino per gli antichi sentieri d’Italia e d’Europa”, che oggi, dopo due anni di pandemia, riprenderà forma con la staffetta blu che toccherà la maggior parte delle regioni proprio a partire da questo fine settimana e per tutto il 2022. 
In Puglia, Angsa ha deciso di fare tappa a Torre Guaceto, una realtà che da sempre lavora in collaborazione con le associazioni che si occupano di disabilità per la promozione della fruizione sostenibile ed inclusiva del parco.
“Per le persone con autismo camminare per sentieri più o meno semplici rappresenta un’incognita – hanno commentato Lucia Elena De Lorenzis, presidente di Angsa Brindisi, e Luciana Zecca, presidente di Angsa Lecce -, non presenta nulla di scontato. Inoltre, il contatto diretto con la natura può rappresentare per loro un’importante occasione di promozione del benessere psico-fisico e relazionale, compreso il valore esperienziale che scaturisce dal rispetto dell’ambiente e della persona. La scelta di Torre Guaceto non è stata casuale, nasce dal desiderio di far camminare e conoscere ai nostri ragazzi un’oasi nel senso letterale e figurato del termine. La tappa propedeutica alla staffetta blu l’abbiamo immaginata come una camminata in un’oasi di pace, lontano dagli stimoli sensoriali che tanto disturbano le persone con autismo. Un chiudere gli occhi e mettersi in ascolto della natura in un luogo da non perdere e far conoscere. Siamo stati supportati da personale gentilissimo e preparato che ci ha offerto la visita guidata. Felici e soddisfatti, ringraziamo per la gentilezza e disponibilità in primis il presidente del Consorzio, Rocky Malatesta, e in seconda istanza e tutta l’equipe di Torre Guaceto”. 
La bellezza della natura fa bene al cuore e Torre Guaceto deve essere il luogo felice e sicuro di chiunque la ami, nessuno escluso. 
“Siamo stati tra i primi in Italia a prevedere servizi dedicati agli utenti diversamente abili che permettessero loro di fruire della nostra riserva con la maggiore autonomia possibile – ha spiegato Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto -, e soprattutto, nel rispetto della nostra riserva, vogliamo fare sempre di più, potenziare in modo esponenziale le possibilità di fruizione che offriamo a tutti i nostri utenti. Da tempo ci confrontiamo costantemente con le associazioni dedicate alla disabilità che operano sul territorio, abbiamo strutturato insieme percorsi inclusivi e realizzato nuove attività. Oggi Angsa ha dato valore a questo impegno comune scegliendo Torre Guaceto quale tappa della staffetta blu e ne siamo davvero felici. Continuando a lavorare con obbiettivi sempre più ambiziosi – ha chiuso Malatesta-, sono certo che faremo in modo che anche un bene inviolabile e protetto come il nostro sia sempre più egualitario”.

In Puglia dal grano al pane il prezzo aumenta fino a 19 volte tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, rispetto al prezzo medio del pane in Puglia di 3,50 euro al Kg con punte fino a 6 euro, mentre le ultime quotazioni del 2 marzo 2022 di 1 chilo di grano tenero alla borsa merci della Camera di Commercio di Foggia si attestano su 0,315 euro al Kg di grano tenero.

Peraltro i prezzi al consumo del pane – continua la Coldiretti regionale – non sono mai calati negli ultimi anni nonostante la forte variabilità delle quotazioni del grano, per lungo tempo al di sotto dei costi di produzione, influenzate direttamente dalle quotazioni internazionali a differenza del pane che evidenzia una estrema variabilità dei prezzi in tutta la regione.

Una dimostrazione che a pesare sul prezzo finale del pane per oltre il 90% sono altri fattori come l’energia, l’affitto degli immobili ed il costo del lavoro piuttosto che la materia prima agricola. Con il grano sottopagato agli agricoltori negli ultimi 4 anni è aumentata la dipendenza dall’estero che ha raggiunto addirittura il 64% del fabbisogno, sul quale ora pesa il calo delle produzioni in Russia e Ucraina per effetto del clima.

E a preoccupare sono le prossime semine con i costi che sono raddoppiati per gli agricoltori che – spiega la Coldiretti Puglia – sono costretti ad affrontare rincari fino al 115% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione ma ad aumentare sono pure i costi per l’acquisto dei fertilizzanti delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne.

Peraltro il prezzo del grano per effetto della speculazione è sceso dell’8,5% nell’ultima settimana nonostante il permanere delle tensioni internazionali con lo stop alle esportazioni deciso dall’Ungheria e dall’Ucraina e l’annuncio della Russia di sospendere le esportazioni fino al 31 agosto, secondo l’analisi della coldiretti alla chiusura settimanale della borsa merci di Chicago che evidenzia come in una situazione di difficoltà dei mercati la speculazione si estende dall'energia alle materie prime agricole. Una netta inversione di tendenza con il calo settimanale più rilevante dall’agosto 2016 che segue però – sottolinea la coldiretti - il balzo del 40,1% delle quotazioni del grano nella settimana precedente.

 Un andamento – sottolinea la coldiretti – che non significa il superamento delle difficoltà, ma piuttosto l’accresciuto interesse sul mercato delle materie prime agricole della speculazione che ha approfittato degli alti valori raggiunti per realizzare profitti. Le speculazioni – spiega la coldiretti – si spostano dai mercati finanziari in difficoltà ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto. Una speculazione sulla fame che nei paesi più ricchi provoca inflazione ma anche gravi carestie e rivolte nei paesi meno sviluppati.

Per ridurre la volatilità e stabilizzare i prezzi occorre – afferma la Coldiretti regionale - realizzare rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Italia con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti. Una necessità – conclude la Coldiretti - per ridurre la dipendenza dall’estero da dove oggi arrivano oltre 6 chicchi di grano su 10 consumati in Italia.

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Sulla lotta alla criminalità, nelle sue molteplici forme, il questore di Brindisi, Ferdinando Rossi, è stato chiaro: “E’ vero che questo territorio sta facendo passi importanti contro la criminalità, ma è altrettanto vero che deve continuare a farli fino a “demafionalizzarlo””. È l’incipit con cui il questore ha dato avvio ieri mattina a una due giorni di eventi per festeggiare il trentesimo anno dell’insediamento del commissariato di polizia di stato a Mesagne, all’epoca fulcro della criminalità organizzata salentina. Presente alla presentazione degli eventi anche il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, e l’attuale dirigente del commissariato, Giuseppe Massaro. Il questore Rossi ha ribadito che durante la sua presenza a capo della questura ci ha tenuto molto alla città di Mesagne che “da centro dove è nata la Sacra corona unita è divenuta una realtà dove l’antimafia si respira ovunque, atteggiamento che ha permesso il riscatto del territorio”. Inoltre, il questore ha tenuto a sottolineare il ruolo “strategico che ha svolto l’Amministrazione comunale per mettere in atto gli anticorpi che hanno permesso alla comunità di riscattarsi”. “Ed è importante – ha aggiunto Rossi – che del fenomeno mafioso si continui a parlare. La città ha alzato gli argini contro la criminalità e il “modello Mesagne” deve essere preso come un buon esempio da altri territori”.

Nel corso di questi 30 anni la strategica presenza del commissariato, oltre a creare un importantissimo presidio di legalità, ha contribuito ad instaurare un rapporto diverso con la parte sana della collettività e oggi la polizia di stato a Mesagne svolge un ruolo fondamentale per una comunità che ha iniziato un lungo percorso di riscatto. Mesagne, dopo vari interventi di riqualificazione, è diventata attrattiva per diversi investitori e il suo centro storico, a forma di cuore, pullula di locali, di turisti e di vitalità culturale, tanto da essere stata riconosciuta “Città che legge 2021” e candidata finalista a “Capitale Italiana della Cultura 2024". In occasione della ricorrenza, nei giorni 15 e 16 marzo, è stato organizzato un momento celebrativo per rinsaldare il legame della polizia di stato con la città, all’interno della suggestiva cornice del castello Normanno-Svevo nel cuore del centro storico. Il programma della manifestazione prevede per le ore 1030 di oggi l’inaugurazione della mostra fotografica “Dal buio alla luce”, rappresentativa della storia del contrasto alla criminalità da parte della polizia di stato; un annullo filatelico di una cartolina raffigurante la città di Mesagne presso la piazza d’armi del Castello. Per la circostanza, è stata inoltre allestita un’esposizione di auto, divise e materiale storico della Polizia di Stato.

Nell’iniziativa sono state coinvolte anche le scuole di Mesagne, i cui studenti hanno realizzato alcune composizioni sui temi della mafia e della polizia di stato, inserite nella presentazione. All’evento partecipano il capo della polizia, Lamberto Giannini e numerose autorità locali. Per mercoledì 16 marzo, alle ore 16, è in programma un convegno sul tema dell’evoluzione alla criminalità organizzata ed in particolare a quella salentina, con relatori l’ex procuratore della Repubblica, Cataldo Motta, l’attuale procuratore della Repubblica di Brindisi, Antonio De Donno, il membro per l’Italia di Eurojust, Filippo Spiezia, il presidente onorario del Fai, Tano Grasso, e il sacerdote antimafia, don Luigi Ciotti.

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Si è chiuso a Calimera (Le) il SECONDO TORNEO NAZIONALE A TABELLONE DI TENNIS IN CARROZZINA “IO POSSO” - II CAT. - FIT-LAB 3.11 (montepremi 1500 euro). Partito lo scorso giovedì 10 marzo ha visto protagonisti 26 atleti provenienti da tutta Italia, undici dei quali nella top 30 dell’attuale classifica italiana.

Si sono disputate questa mattina le finali di singolo e di doppio.

Nel singolare si è affermato Luca Spano, del COUNTRY CLUB S.S.D. a.r.l di Castenaso (Bo), che si presentava come testa di serie n.2 per la classifica Fitlab 2022, su Edgar Andres Scalvini Lozano, dell'Active Sport ASD di Gussago (BS). Un netto 6-3 6-2, nonostante il livello tecnico simile dei due contendenti. Partita a senso unico con Spano che ha sbagliato pochissimo e ha sfruttato uno Scalvini più falloso del solito.

Spano protagonista anche del doppio, giocato in coppia con un altro "big", Diego Amadori dell'O.S.H.A ASP COMO, giunto a Calimera come testa di serie n.1. Proprio loro si sono imposti sull'altra coppia, composta da Marco Pincella del Country Club Racket World di Villanova (Bo) e da Bruno Carlucci del CT Albinea  (Re), in un match altalenante. Primo set nettamente a favore di Spano/Amadori (6-1). Nel secondo set la situazione si è ribaltata a favore di Pincella/Carlucci che hanno chiuso il set sul 6-2. Finale al cardiopalma con un long tie-break. Parte bene la coppia emiliana Pincella/Carlucci che si porta sul 4 a 1, ma non riesce a concretizzare il vantaggio e la partita si conclude sul 10-8, con un ace da parte di Spano.

 

Il SECONDO TORNEO NAZIONALE DI TENNIS IN CARROZZINA “IO POSSO” è tornato nel Salento a distanza di due anni, sempre organizzato da ASD Circolo Tennis Calimera e "2HE - IO POSSO”. Inserito nel calendario nazionale predisposto dalla Federazione Italiana Tennis in Carrozzina e valevole per il conseguimento di punteggio per la definizione della classifica nazionale. Si è svolto nell’impianto completamente accessibile del Circolo Tennis G. Monosi in via Verdi 130 a Calimera (Le): nato nel 1978, presenta quattro campi in terra battuta, di cui due al coperto dove si è svolto il torneo. Organizzato con il supporto del Fiduciario regionale per il tennis in carrozzina e tecnico nazionale Enrico Ranieri, ha goduto del patrocinio di Federazione Italiana Tennis, Comitato Italiano Paralimpico – sezione Puglia, Provincia di Lecce e Comune di Calimera.

***

2HE è l’associazione attuatrice del progetto solidale nazionale IO POSSO, nato sei sette anni fa attorno al visionario Gaetano Fuso (1976-2020), salentino, assistente capo della Polizia di Stato, nominato, tra l’altro, “Cavaliere della Repubblica” dal Presidente Mattarella nel 2018: da una sua idea, supportata dalla moglie Giorgia Rollo e da un gruppo di amici e sostenitori, nel 2015 è nata «La Terrazza "Tutti al mare!”», il primo accesso attrezzato al mare per persone affette da SLA, patologie neuromotorie e altre gravi disabilità motorie, realizzato da 2HE-IO POSSO su un tratto di spiaggia libera della marina di San Foca di Melendugno (Le).

Da sempre 2HE-IO POSSO promuove iniziative tese a consentire, a chi è affetto da disabilità, di migliorare la propria qualità di vita, soddisfare i propri bisogni, realizzare le proprie aspirazioni e desideri. Nell’ultimo anno, tra l’altro, ha realizzato il progetto-pilota "Resilienza a domicilio" che ha portato il sostegno psicologico nelle case di dieci famiglie colpite da questa malattia e  F.A.DO. (Formazione Assistenti DOmiciliari), il corso teorico pratico per OSS sulle specificità sanitarie dell’ADI per nuclei familiari colpiti da SLA o da altre malattie con decorso affine. Con IO POSSO l’associazione 2HE ha inoltre avviato un’attività di supporto alla ricerca scientifica focalizzata alle terapie geniche applicate alla cura della Sclerosi Laterale Amiotrofica.

Dettagli su www.ioposso.eu.

Partecipanti

Cognome

Nome

Circolo

Scalvini Lozano

Edgar Andres

Active Sport ASD

Benazzi

Dario

ASD Canottieri Baldesio

Danila

Daniel

ASD E Culturale Sfide

Stefanizzi

Paolo

ASD Novoli

Sodero

Roberto

ASD Novoli

Erario

Andrea

ASD Novoli

D'andria

Marco

ASD Sport academy Taranto

Spadoni

Fabio

ASD Tennis Club Velino

Meini

Luca

CIRCOLO MANTOFLEX CECINA

Pincella

Marco

Country Club Racket World

Spano

Luca

COUNTRY CLUB S.S.D. a.r.l

Carlucci

Bruno

CT Albinea

Perfigli

Giacomo

Gr. Sp Unità Spinale Firenze

Greco

Pasquale

Gr. Sp Unità Spinale Firenze

Puccetti

Stefano

Montesport

Amadori

Diego

O.S.H.A ASP COMO

Consigli

Alessandro

Polisportiva 2M

Salustio

Nicola

Polisportiva Giannoccaro Monopoli

Magistà

Francesco

Polisportiva Giannoccaro Monopoli

Mantini

Gianluca

TC Sulmona

Degl'Innocenti

Lorenzo

TENNIS 2M - CAMPI BISENZIO

Ferrecchi

Alessandro

Tennis Club Albinea

Caputo

Salvatore

Tennis Club Nardò

Bonavita

Lorenzo

Tennis Molin del Ponte Montespert

Di Cosmo

Alfredo

Tennis Sporting Insubria

Felici

Francesco

Tennis Trainig School

D'agostini

Andrea

WTR Roma

 

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"Inflazione, aumento del costo delle materie prime, aumento del prezzo di benzina, luce e gas, crescita del prezzo di molti prodotti agricoli. La guerra scatenata dalla Russia in Ucraina sta mettendo sotto pressione famiglie e imprese anche nel nostro Paese a causa degli inevitabili rincari.

Per prevenire possibili conflitti sociali che potrebbero innescarsi, servono risorse pubbliche da immettere subito nel nostro sistema economico, sarebbe anche opportuno valutare una possibile moratoria dei mutui per lasciare un po' di respiro alle aziende e alle famiglie. L'economia dell'intera Europa si stava riprendendo dopo due anni di pandemia, ora rischia di uscirne nuovamente indebolita da una guerra folle voluta da Putin". Così Francesco Boccia, deputato PD e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale, oggi in Puglia, a margine di alcuni incontri per le prossime amministrative.

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La Uil pensionati di Brindisi “Stu Appia” crede all’importanza di una Legge Quadro sulla Non autosufficienza. Il segretario della Uil pensionati Carmelo Barbagallo continua a sollecitare il governo per l’approvazione della legge entro il 2022. I pensionati non autosufficienti ne hanno bisogno. La necessità è nel riscontro dello stato di avanzamento della legge elaborata dalla Commissione Turco. La sollecitazione è dimostrata dalle continue mobilitazioni che hanno consentito l’introduzione di questo obiettivo nel Pnrr. E la definizione dei livelli essenziali per la non autosufficienza in Legge di Bilancio.

La proposta è nella richiesta di una riforma assistenziale che perdura da almeno oltre 20 anni. L’aspettativa è di accelerare il raggiungimento di questo obiettivo nel rispetto della dignità che possa essere esigibile alle necessità degli anziani e delle loro famiglie e tocchi ogni snodo di questo ambito del welfare promuovendo la permanenza dell’anziano a domicilio puntando a costruire una filiera di risposte e interventi complementari tra loro: servizi domiciliari. Servizi semiresidenziali, servizi residenziali, trasferimenti monetari, adattamenti delle abitazioni, sostegni ai caregiver familiari e alle assistenti familiari.

Per fare questo l’orientamento è nell’accreditare da un lato progetti assistenziali integrati, capaci di comporre insieme servizi di cura, prestazioni e finanziamenti di sostegno e dall’altro nel semplificare l’accesso degli anziani all’assistenza pubblica evitando, cosi, alle famiglie di quanto accade adesso, nel contesto di progetti assistenziali, il peregrinare tra una varietà di sportelli, luoghi e sedi.

Per la Uil pensionati di Brindisi Stu Appia la tutela per le persone non autosufficienti deve essere avviata nel rispetto concettuale della dignità della persona come valore etico, il quale dovrebbe tutelare un sistema di assistenza pubblico ed universale a favore di oltre 3 milioni di persone non autosufficienti con una logica analoga a quella della sanità, però oggi purtroppo tale diritto è garantito non da una legge ma solo da bonus inadeguati a rispettare il diritto di servizi socio assistenziali domiciliari per favorire le attività d’inclusione sociale e servizi socio assistenziali di determinate categorie di soggetti fragili e vulnerabili come famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e malati oncologici.

La Uil pensionati Stu Appia di Brindisi crede nell’importanza di una Legge Quadro sulla non autosufficienza che possa essere un diritto umano che tuteli la persona ammalata e non autosufficiente.

Il segretario responsabile

Giunta Tindaro