Redazione

L’istituto comprensivo “Giovanni XXIII” di San Michele Salentino scenderà in piazza Marconi il prossimo martedì 15 marzo, per una manifestazione di pace, in solidarietà al popolo ucraino. Dalle 9:45 si riuniranno alunni e alunne, docenti e rappresentanti istituzionali, rispettando le norme anti Covid, per chiedere con le loro voci, i loro colori e la loro energia lo stop alla guerra in Ucraina. “Anche noi…pezzetti di pace!” è il titolo che hanno voluto dare alla manifestazione con la quale comunità scolastica e istituzionale vogliono dimostrare vicinanza alle popolazioni coinvolte nella guerra.

“L’iniziativa di martedì mattina vuole ribadire l'impegno del mondo della scuola per la pace - dichiara Tiziano Fattizzo, dirigente del comprensivo -. Di fronte alla tragedia della guerra in Ucraina è importante che si moltiplichino le occasioni di mobilitazione, come quella di martedì che unirà docenti, studenti e rappresentanti delle istituzioni. La scuola ha il dovere morale di educare gli studenti alla cultura della pace e al ripudio della guerra, come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, così come sancito dalla nostra Costituzione. Con il flash mob vogliamo esprimere la nostra vicinanza e solidarietà a tutto il popolo ucraino e soprattutto agli studenti ucraini oggi rifugiati.”

“San Michele Salentino condanna la guerra ed esprime vicinanza e solidarietà al popolo ucraino e in particolare, a donne, bambini ed anziani che sono le vittime di questa guerra – dichiara il primo cittadino Giovanni Allegrini – e mi auguro possa essere, quello di martedì, un evento partecipato e sentito da tutta la Comunità perché è importante educare le nuove generazioni al senso di responsabilità civile e sociale. Creare una coscienza civile, la consapevolezza che i bimbi hanno di se stessi e di tutto ciò che è il mondo esterno”.

 

Sarà possibile seguire in diretta la manifestazione sulle pagine Facebook del Comune di San Michele Salentino e di Nova Network.

 

Dati del giorno: 12 marzo 2022

5.348
Nuovi casi
30.171
Test giornalieri
20
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 1.483
Provincia di Bat: 386
Provincia di Brindisi: 392
Provincia di Foggia: 725
Provincia di Lecce: 1.697
Provincia di Taranto: 628
Residenti fuori regione: 21
Provincia in definizione: 16
78.755
Persone attualmente positive
542
Persone ricoverate in area non critica
28
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

782.891
Casi totali
9.049.108
Test eseguiti
696.337
Persone guarite
7.799
Persone decedute

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Dopo 8 anni di processo il tribunale di Taranto, con sentenza del 9 marzo scorso, ha assolto dalla grave accusa di rapina pluriaggravata in concorso il mesagnese S.G. di 47 anni, difeso dall'avvocato Gianfrancesco Castrignanò, il quale era accusato di aver commesso una rapina con passamontagna ed armi da fuoco insieme ad altri due correi presso una attività commerciale in provincia di Taranto. L’assoluzione è avvenuta dopo un lungo iter processuale, con intercettazioni, sequestri ed esame del Dna, nonché una pesante richiesta di condanna da parte del Pubblico Ministero a sei anni di reclusione. Al termine del dibattimento il Giudice del Tribunale di Taranto, accogliendo la richiesta della difesa, ha assolto l'imputato con formula piena per non aver commesso il fatto. L’evento di cui ha risposto il mesagnese in tribunale si era svolto il 24 ottobre 2014 a San Giorgio Jonico, in provincia di Taranto.

Dopo aver rubato un’autovettura tre individui erano giunti in uno store di abbigliamento, gestito da cittadini cinesi. Con armi in pugno erano entrati all’interno del negozio e avevano minacciato sia le cassiere sia i clienti presenti. Poi avevano arraffato due cassetti dei registratori di cassa ed erano andati via volatilizzandosi. Sul posto erano giunti i carabinieri di San Giorgio che avevano avviato le indagini. Dopo qualche giorno avevano individuato in S. G. uno dei rapinatori. L’uomo fu arrestato per rapina pluriaggravata. Da questa circostanza era partito l’avvocato Castrignanò nel dover dimostrare l’estraneità ai fatti del suo assistito. Per ben 8 anni sono state raccolte prove a discapito con intercettazioni, sequestri e prove cliniche al termine delle quali il tribunale di Taranto ha dichiarato l’imputato innocente, e gli ha riconosciuto di non aver commesso il fatto.

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Non ci sono solo i camionisti pronti allo sciopero, il caro carburanti con il balzo dei prezzi del gasolio agricolo ha fatto esplodere i costi orari delle lavorazioni, per cui si spengono le serre e si fermano i trattori nei campi e i pescherecci alle banchine. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, con il prezzo del gasolio agricolo schizzato mediamente del 115% rispetto a prima dello scoppio della guerra  

L’allarme di Coldiretti e CAIagromec, la confederazione degli agromeccanici, in riferimento alla corsa dei prezzi dell’energia, dal gasolio all’elettricità dal gas alla benzina, pesa dai campi alle tavole, passando per logistica e trasporti, con i costi di lavorazione dei terreni cresciuti dal  25% al 100% in più per le normali operazioni nei campi come aratura, rullatura, erpicatura, raccolta e altre lavorazioni, una emergenza proprio alla vigilia delle semine primaverili per garantire la produzione di mais, girasole e soia per l’alimentazione degli animali mentre in autunno le lavorazioni serviranno per il grano duro per la pasta e quello tenero per la panificazione, in una situazione sugli scaffali arrivano i primi razionamenti per le difficoltà all’importazione derivate dalla guerra in Ucraina.

Si stanno spegnendo le serre in Puglia – insiste Coldiretti Puglia - a causa del boom dei costi energetici e del carburante, con gli agricoltori che stanno abbassando le temperature per produrre ortaggi, fiori e funghi coltivati. La produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali. I rincari dell’energia – sottolinea la Coldiretti regionale - hanno dunque un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola, in un momento in cui con la pandemia da Covid si è aperto uno scenario di, accaparramenti, speculazioni e aumenti dei prezzi di beni essenziali che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranità alimentare.

L’effetto dell’incremento del prezzo medio del gasolio – spiega Coldiretti regionale – si sta abbattendo come una tempesta sull’attività dei pescherecci. Fino ad oltre il 70% dei costi che le aziende ittiche devono sostenere attualmente è rappresentata, infatti, proprio dal carburante. Con gli attuali ricavi la maggior parte delle imprese – spiega Coldiretti Impresapesca – non riesce a coprire nemmeno i costi energetici oltre alle altre voci che gli armatori devono sostenere per la normale attività.

Per Coldiretti bisogna intervenire sul caro gasolio che rischia di fermare i trattori nelle campagne aumentando la dipendenza dall’estero per l’importazione di prodotti alimentari quando si deve deve puntare ad aumentare la propria produzione di cibo recuperando lo spazio fino a oggi occupato dalle importazioni che, come dimostrano gli avvenimenti degli ultimi anni, sono sempre più esposte a tensioni internazionali e di mercato che mettono a rischio la sovranità alimentare del Paese.

Nella programmazione a lungo termine diviene necessario creare sinergie tra le risorse della Pac e quelle del Pnrr che puntino a rafforzare la ricerca in campo agricolo – aggiunge Coldiretti - diffondere le tecniche di agricoltura di precisione e conservativa, provvedere a infrastrutture logistiche per ridurre tempi e costi, anche ambientali, dei trasporti, sperimentare subito in pieno campo le TEA.

Con il caro benzina – sottolinea Coldiretti Puglia - crescono poi le spese di trasporto con l’85% delle merci viaggia su gomma. In questo scenario pesa il deficit logistico italiano per la carenza o la totale assenza di infrastrutture per il trasporto merci, che costa al nostro Paese oltre 13 miliardi di euro, con un gap che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro a chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1.08 euro a chilometro) e la Germania (1.04 euro), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est come la Lettonia, la Romania la Lituania e la Polonia secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga (www.divulgastudi.it).

Gli effetti dell’invasione russa si riflettono – sottolinea Coldiretti -  direttamente sulla produzione alimentare, soprattutto a causa dei rincari dei fertilizzanti, legati agli aumenti del gas ma anche alle mosse di Putin che ha deciso di imporre il divieto all’esportazione di nitrato di ammonio, prodotto fondamentale per la concimazione del grano, di cui rappresenta da solo circa un quarto dei costi complessivi di coltivazione. Una decisione assunta per mettere in difficoltà la produzione europea di cereali, fortemente dipendente dalle materie prime estere.

La conseguenza è una riduzione generale – spiega Coldiretti - della disponibilità sui mercati che, oltre a far schizzare in alto i prezzi con rincari di oltre il 170% (da 250 euro/tonnellata a 670 euro/tonnellate), mette di fatto a rischio la produzione europea di grano, a partire da quella italiana. Il nitrato di ammonio viene, infatti, a mancare proprio nella fase decisiva per la crescita delle spighe, diminuendo inevitabilmente la produttività con il taglio dei raccolti. 

Il risultato è che il 30% delle imprese agricole è costretta a ridurre i raccolti, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, con una situazione insostenibile che mette a rischio le forniture alimentari e, con esse, la sovranità alimentare del Paese che è già obbligato ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato e il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale. Senza dimenticare il mais e la soia fondamentali per l’alimentazione degli animali e per le grandi produzioni di formaggi e salumi Dop, dove con le produzioni nazionali si riesce attualmente a coprire rispettivamente il 53% e il 73%, secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.

In occasione della partita di domenica 13 marzo allo stadio Vito Curlo di Fasano, tra Città di Fasano e Brindisi Football Club, l’amministrazione comunale ha deciso di mettere a disposizione dei tifosi biancazzurri tre autobus per raggiungere lo stadio di Fasano, in accordo con Stp. Il servizio sarà completamente gratuito; la partenza è prevista alle 13.30 in piazzale Spalato.

Le prenotazioni si potranno effettuare presso il Brindisi Play Store (viale Commenda, 53) presentando carta d’identità, biglietto del match e green pass, come da disposizioni anti Covid.

“Con questa iniziativa – commenta l’assessore allo Sport Oreste Pinto – vogliamo testimoniare la nostra vicinanza alla società ed alla tifoseria nel momento più importante del campionato. I risultati recenti ottenuti dalla squadra hanno ridato vigore all'ambiente. Invito tutti ad incitare e sostenere i nostri colori fino in fondo e mi auguro che siano in tanti i tifosi pronti a tifare il Brindisi nella maniera più calorosa e corretta possibile”.

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I prossimi sabato 19 e domenica 20 marzo, la Delegazione di Brindisi del Fondo per l'Ambiente Italiano ha organizzato una serie di visite al cantiere di restauro della Torre Civica in Piazza Vittorio Emanuele a Cisternino. L'evento, patrocinato dal Comune di Cisternino, sarà gestito dai volontari della Delegazione provinciale del FAI, in collaborazione con la ditta esecutrice dei lavori, la IMER Service s.r.l. di Martina Franca, e con gli Apprendisti Ciceroni® del Liceo Punzi di Cisternino.
Le visite sono organizzate per turni dalle 9.00 alle 13.00 con prenotazione obbligatoria sul portale faiprenotazioni.fondoambiente.it con un contributo minimo di 5 euro per i non iscritti e libero per gli iscritti al FAI. 

Un censimento per organizzare al meglio l’ospitalità dei cittadini ucraini e coordinare l’accoglienza nei tempi e nelle modalità appropriate.

Il Comune di Fasano, tramite un questionario online, avvia una indagine rispetto al tipo di ospitalità che cittadini e associazioni del territorio vogliono e possono offrire, la tipologia di sistemazione, la durata dell’ospitalità. Il questionario potrà essere scaricato dal sito del Comune, nella sezione servizi al cittadino, cliccando a questo link che sarà attivo da domani 12 marzo 2022.

«In ottemperanza alle indicazioni forniteci dalla prefettura a Fasano ci siamo attivati per censire in maniera puntuale le disponibilità all'accoglienza dei cittadini ucraini che fuggono dalla guerra – spiega il sindaco Francesco Zaccaria –.  Tante disponibilità sono già arrivate da parte di cittadini e associazioni. Il questionario ci consentirà di ricavare informazioni importanti per coordinare l’accoglienza in stretta collaborazione con la prefettura. È infatti importante seguire il canale istituzionale affinché l’ospitalità si attui nel migliore dei modi, a garanzia di tutti».

La prefettura informa che non sono previsti al momento contributi o sussidi per l’ospitalità e, per quanto riguarda i minori non accompagnati, non sarà possibile, in questa fase, procedere con provvedimenti di affido e adozione.

«Sappiamo che diverse famiglie fasanesi stanno già ospitando cittadini ucraini nei loro nuclei, perché magari avevano già contatti diretti – dice il primo cittadino –. È importante che venga fatta una comunicazione in questura e al Comune anche per attivare il monitoraggio relativo alla vaccinazione anti-covid da parte della Asl. Ringrazio a nome di tutta l’amministrazione i cittadini che stanno aprendo le porte ai profughi, che hanno già manifestato disponibilità e che lo faranno offrendo calore, affetto e supporto a donne e bambini che scappano dalle bombe».

L’accoglienza si articolerà in più fasi: al momento di inserimento seguirà quello di inclusione con percorsi di integrazione, progetti di animazione, mediazione culturale e sostegno psicologico.

 «Una parte delicata e fondamentale sarà quella dell’inserimento dei minori nei percorsi sportivi e culturali del territorio e a scuola – dice l’assessore alle Politiche Sociali Cinzia Caroli –. L’inserimento sarà favorito dalla professionalità dei mediatori culturali. Ringrazio i consiglieri comunali Oronzo Rubino e Donato Marino (consigliere delegato alla Pace tra i popoli, ndr) che stanno collaborando nel coordinamento dell’accoglienza. Fondamentale sarà creare una rete che coinvolga tutti: le istituzioni, con prefettura e comuni, le scuole, le associazioni del territorio, in modo da creare le condizioni migliori per aiutare i cittadini ucraini che arriveranno nel nostro territorio. Ospitare significa integrare e la migliore integrazione possibile è quella che realizza concretamente l’inclusione. Molta parte dei percorsi di inserimento passa attraverso il tempo scuola, per questo sarà molto importante agire in stretto raccordo con gli istituti e i mediatori culturali».

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Settimana mondiale del glaucoma: i dati in provincia di Brindisi. 

Anche la Asl di Brindisi partecipa alla Settimana mondiale del glaucoma, in corso dal 6 al 12 marzo. I medici in servizio negli ambulatori di Oculistica del Distretto sociosanitario 1 di via Dalmazia hanno effettuato visite mirate su un campione di pazienti segnalati dall'Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti. Tutti i visitati hanno età superiore ai 50 anni. Il 20% è risultato affetto da tempo da glaucoma.
Si tratta di una malattia che colpisce il nervo ottico, quando questo è sottoposto ad un incremento della pressione oculare. La degenerazione è progressiva ma per lungo tempo non presenta sintomi rilevanti; per tale motivo, quando si manifesta in modo esplicito può essere già in fase avanzata. L'esito più grave cui può portare è la perdita della vista.
Secondo recenti stime (da fonte Sigla, Società Italiana Glaucoma) sono circa 800mila gli italiani colpiti da questa patologia. La maggiore prevalenza è al nord (48%), seguono isole (28%) e centro sud (24%). Il glaucoma colpisce nella maggioranza dei casi persone con più di 40 anni. L'età è uno dei fattori di rischio. Gli altri possono essere: predisposizione genetica, patologie concomitanti come diabete o ipertensione, assunzione di farmaci come i cortisonici.
In provincia di Brindisi a oggi si segnalano 2.810 casi accertati. Il numero è desunto dagli elenchi Asl di coloro che beneficiano di esenzioni sanitarie connesse ad un glaucoma certificato. Ma la platea è verosimilmente molto più estesa: fra le cause della diffusione del glaucoma infatti c'è anche il ricorso troppo tardivo ai controlli di prevenzione.
Secondo gli specialisti questa patologia è ancora molto sottovalutata ed esiste il pericolo che si diffonda ancor di più. Con una corretta prevenzione può essere diagnosticata in tempo e affrontata con una terapia adeguata. Il consiglio è di effettuare la visita oculistica ogni anno dopo i 60 anni, e ogni due tra i 40 e i 60.
 

Viaggio nel Museo Archeologico di Mesagne: presentato oggi al Castello il Virtual Tour.

Intanto la città attende il verdetto di mercoledì 16 marzo, quando il MiC proclamerà la Città italiana della Cultura per l’anno 2024.

Nell’Auditorium del Castello di Mesagne è stato presentato stamattina il Virtual Tour promosso dall’Amministrazione Comunale e patrocinato dalla regione Puglia che consentirà di accedere virtualmente al Museo del Territorio “Ugo Granafei” e al complesso archeologico di Vico Quercia.

Lo strumento è senz’altro un’opportunità di promozione del ricco patrimonio storico custodito nel Museo cittadino, ma rappresenta ​ anche un’esperienza emozionale che alimenta la curiosità del visitatore, invitandolo a raggiungere fisicamente la meta esplorata”, ha spiegato il sindaco della città di Mesagne, Antonio Matarrelli, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del progetto svoltasi stamattina presso l’auditorium del Castello di Mesagne.

Hanno partecipato all’iniziativa Marco Calò, consulente alle​Politiche Culturali e coordinatore per “Mesagne2024”, e Antonio Calabrese, consulente comunale alla Disabilità, Pari Opportunità e Cittadinanza Attiva. Entrambi hanno sottolineato il valore di un canale digitale di cui tutti possono avvalersi, attraverso i più comuni e diffusi mezzi di comunicazione, e che si inserisce tra gli strumenti utili a favorire la fruizione universale dei beni, secondo una prospettiva di accesso illimitato offerto a ciascuno e, in particolare, alle persone con disabilità.

Gli interventi in presenza del soprintendente Archeologia Puglia per le province di Brindisi e Lecce, Francesca Riccio, e di Luigi De Luca, dirigente Poli Biblio-Museali della Regione Puglia, hanno introdotto le finalità del progetto illustrato dalla dottoressa Alessia Galiano, direttore del Museo “Ugo Granafei” di Mesagne, che ha infine dato la parola ai referenti della ditta “Videonice”, realizzatrice di progetto. “Ho colto l’occasione per effettuare un piccolo tour non virtuale nella città di Mesagne, che sa intessere proficui rapporti con altri soggetti, istituzionali e non, portatori di interessi del territorio. Ed è questa un’attitudine importante per la gestione del patrimonio culturale, che include archeologia, paesaggio, architettura, tutti aspetti mirabilmente fusi nella storia di questa cittadina. Anche questo mi sembra un punto a vostro ​ favore”, ha dichiarato il soprintendente Riccio.

Julie Ant, visual artist ​ di origine mesagnese che risiede e lavora a Milano, ha curato l’ideazione dell’animazione in 3D contenuta nel virtual dedicato a uno degli elementi più caratteristici tra quelli esposti al pianoterra del Museo, vale a dire il cratere rinvenuto nel 1988, insieme ad altri 32 elementi, in pieno centro abitato a Mesagne. Il virtual tour completo è disponibile sul sito istituzionale dell'Ente. 

Mentre il fermento culturale nella città messapica cresce con iniziative sempre nuove, la città si prepara al verdetto finale con il quale il MiC il prossimo mercoledì 16 marzo alle 11 proclamerà la Capitale italiana della Cultura per l'anno 2024.

Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”. 

In occasione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”, che si celebra il 12 marzo, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Brindisi vuole accendere un faro sulle difficili condizioni in cui lavorano tutti gli operatori sanitari. Gli innumerevoli episodi di intolleranza, spesso sfociati in atti di violenza fisica e verbale, registrati nelle strutture sanitarie brindisine a scapito di medici ed infermieri, denotano l’esistenza di problematiche spesso legate alle criticità organizzative e strutturali della Azienda Sanitaria stessa. Il fenomeno, soprattutto da inizio pandemia,  coinvolge proprio coloro i quali sono in prima linea nel prestare assistenza. “Siamo passati dall’essere considerati eroi a soggetti da aggredire- dice il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Brindisi, Arturo Oliva- una cosa inaccettabile. I pazienti hanno bisogno di assistenza e rassicurazioni ma è pur vero che gli operatori sanitari devono poter svolgere il proprio lavoro nelle giuste condizioni di serenità, riducendo quei fattori di rischio che inducono ad atti di violenza e facciano di medici ed infermieri dei bersagli mobili”. L’adozione di misure per ridurre o eliminare i rischi, il coordinamento con le forze dell’ordine o altri oggetti, che possano fornire un valido supporto per identificare le strategie per eliminare o attenuare la violenza nei servizi sanitari,  sono le strategie che, secondo l’Ordine, potrebbero arginare il fenomeno. “ Spesso si ha la sensazione di essere soli e lontani dalle istituzioni- sottolinea Oliva- E’ per questo che è necessario ripristinare il clima di fiducia e rispetto. Migliorare i luoghi di lavoro, incrementare la presenza del personale ed investire in comunicazione vuol dire prevenire gli episodi di violenza e tutelare il diritto alla salute”.