Redazione

Con una comunicazione inoltrata in data odierna, la Regione Puglia ha notificato alla Jindal l’atto dirigenziale del 28 giugno 2021 di ammissibilità alla fase di presentazione del progetto definitivo riguardante lo stabilimento Jindal di Brindisi.
La questione riguarda un finanziamento di 56 milioni di euro destinato proprio allo stabilimento brindisino e si correva il rischio di vedere andare in fumo una grande opportunità per il comparto industriale del capoluogo.
Il tutto, a causa di lungaggini burocratiche che continuano a condizionare pesantemente la vita delle nostre regioni. Un motivo in più per affrontare il problema con la dovuta determinazione, così come è stato fatto in questa occasione.
Mauro Vizzino – Presidente Commissione Sanità della Regione Puglia

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In vista dell'imminente campagna del pomodoro, Conserve Italia si appresta ad assumere oltre 1.300 lavoratori stagionali che saranno impiegati, tra metà luglio e fine settembre, nei 5 stabilimenti italiani del Gruppo cooperativo dedicati alla produzione di polpe, passate, salse e sughi con i marchi Cirio, Valfrutta, Jolly Colombani e con i marchi della Distribuzione. La maggior parte delle assunzioni si concentra in Emilia-Romagna: nello stabilimento di Pomposa di Codigoro (Ferrara), è previsto l'ingresso di 445 stagionali per il solo periodo della campagna di trasformazione del pomodoro, mentre altri 105 lavoratori stagionali riguardano lo stabilimento di Ravarino (Modena). Quest'anno Conserve Italia gestirà anche lo stabilimento di XII Morelli di Cento (Ferrara), preso in affitto per due anni; qui è prevista l'assunzione di 100 lavoratori stagionali. Nello stabilimento di Albinia di Orbetello (Grosseto), dove viene conferito il pomodoro dei soci della Maremma toscana e dell'Alto Lazio, sono previste invece 225 assunzioni. Infine, nel sito produttivo di Mesagne (Brindisi), l'unico presidio del Gruppo cooperativo nel Mezzogiorno, ammontano a 375 i lavoratori stagionali che verranno assunti tra metà luglio e fine settembre, mentre altri 63 sono già stati assunti nei mesi scorsi. «La campagna del pomodoro rappresenta un momento decisivo per il nostro Gruppo - osserva il presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini - perché in poco più di due mesi lavoriamo il pomodoro 100% italiano conferito dai nostri soci agricoltori che lo coltivano in oltre 5.100 ettari presenti soprattutto in Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Puglia. Il pomodoro raccolto e lavorato in questo breve periodo verrà poi venduto nel corso dell'anno in oltre 80 Paesi grazie alla forza dei nostri marchi, a partire da Cirio e Valfrutta. L'assunzione di oltre 1.300 lavoratori stagionali ci permette quindi di rispondere alle esigenze della nostra filiera produttiva, assicurando la trasformazione del prodotto e al contempo fornendo opportunità occupazionali laddove operiamo».

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Nota del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli.
 “L’ospedale di Francavilla Fontana tornerà a essere un punto di riferimento per i brindisini. L’incontro-confronto con il direttore generale della Asl di Brindisi, Pasqualone, è servito infatti a strappare più di qualche promessa al fine di migliorare l’assistenza ospedaliera di una struttura sanitaria che serve un bacino di utenti molto importante.
Intanto, presto entreranno in funzione i 4 posti letto di terapia intensiva, mentre si stanno ultimando i lavori per rendere idonea l’area della Rianimazione, dove troveranno posto ben otto posti letto, per i quali saranno avviate, spero al più presto, le procedure per l’attrezzatura necessaria per ogni postazione.
Ma attrezzare bene all’interno l’ospedale non vuol dire lasciare in una condizione fatiscente l’esterno, l’immobile per troppi anni è stato dimenticato e ora necessita di lavori di ristrutturazione per dare dignità alla struttura sanitaria”.

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Un grave atto intimidatorio si è verificato la notte scorsa a Cellino San Marco dove un’estensione di circa 4 ettari di vigneto, della rinomata “Masseria Li Veli”, è stata rasa al suolo con un trattore. La scoperta del danno è stata fatta al mattino dagli operai quando sono andati in azienda e hanno constatato quanto accaduto nella notte. Un fattaccio di criminalità organizzata che ha scosso oltre che i proprietari soprattutto la piccola comunità di Cellino San Marco che si è stretta intorno alla famiglia Falvo, proprietaria dell’azienda agricola, porgendo una sincera e granitica solidarietà.

Sul posto sono giunti i carabinieri della stazione di Cellino e gli investigatori del comando provinciale che hanno rilevato i fatti e avviato le indagini. Nel 1999 la famiglia Falvo, originaria della Toscana e con oltre 40 anni di esperienza nel settore del vino, acquista e rifonda “Masseria Li Veli”, in territorio di Cellino San Marco lungo la provinciale per Campi Salentina, con la volontà di dare vita ad un progetto di grande qualità in Puglia, regione dalle antichissime tradizioni vitivinicole. La masseria sorge su un antico sito messapico dominante la piana fertile e solare del Salento. Il suo antico proprietario, il marchese Antonio de Viti de Marco, economista leccese di fama internazionale, professore universitario e deputato del Regno d'Italia, di Li Veli fece un'azienda vitivinicola presa a modello in tutto il Meridione. Oggi la masseria, impeccabilmente restaurata, è costituita da 330.000 metri quadrati di superficie di cui 3.750 comprendono uffici, zona ricettiva, locali di vinificazione, di invecchiamento e stoccaggio. Alla viticoltura sono destinati 33 ettari della proprietà, in cui prevale come forma di allevamento l’alberello pugliese.

L’azienda produce rinomati vini provenienti da uve di Negramaro, Primitivo, Susumaniello, Malvasia nera, Aleatico, Fiano e Verdeca. Quindi, una famiglia di produttori veraci che hanno mantenuto il volto della viticoltura tradizionale impiantando vigneti sia tipici locali sia internazionali. Purtroppo questo fermento di attività, che dà lustro non solo alla comunità di Cellino, ma all’intera Italia, è stata macchiata da un vile atto intimidatorio. Infatti, la notte scorsa un trattore è entrato in un vigneto di 40 mila etri quadrati e si è messo ad andare su e giù, a girare a destra e a sinistra, in un’orda distruttiva, fino a radere irrimediabilmente l’impianto. Il resto è cronaca già scritta con i carabinieri che rilevano l’atto intimidatorio e avviano le indagini. Fin qui la cronaca dei fatti. Poi c’è il disgusto per un atto concepito da menti criminali avulse a comprendere le difficili annate che l’agricoltura sta attraversando, i bilanci in rosso, il lockdown che ha prodotto danni ingenti, le difficoltà di pagare a fine settimana o mese le maestranze. Le decine e decine di famiglie che vivono grazie a questa presenza produttiva.

La voglia di mollare tutto e andarsene da questo territorio è reale.  Al mandante del fattaccio e ai suoi sodali esecutori tutto ciò non interessa. Resta, nella comunità, lo schiaffo criminale cui, però, bisogna rispondere con la solidarietà verso i proprietari e col rimettere in piedi ciò che è stato distrutto. Alla magistratura e alle forze dell’ordine il compito di dare una corretta lettura dei fatti accaduti con una risposta altrettanto rassicurante per la comunità e per il tessuto economico che, davanti a questi atti di prevaricazione criminale, si sente smarrita. 

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 30 giugno 2021 in Puglia, sono stati registrati 7.213 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 35 casi positivi: 8 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 7 nella provincia BAT, 3 in provincia di Foggia, 9 in provincia di Lecce, 6 in provincia di Taranto, 2 casi di residenti fuori regione.

3 casi di provincia di residenza non nota sono stati riclassificati e attribuiti.

Non sono stati registrati decessi.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.676.021 test.

243.761 sono i pazienti guariti.

2.938 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 253.341, così suddivisi:

95.195 nella Provincia di Bari;

25.591 nella Provincia di Bat;

19.808 nella Provincia di Brindisi;

45.160 nella Provincia di Foggia;

26.928  nella Provincia di Lecce;

39.480 nella Provincia di Taranto;

813 attribuiti a residenti fuori regione;

366 provincia di residenza non nota.

Il Comune di Mesagne, in ragione del collocamento a riposo dell’Avvocato dell’Ente Avv. Anna Luisa Valente, la quale verrà collocata a riposo a far data dal 01.08.2021, e giacché nell’ultimo aggiornamento del Piano Triennale del Fabbisogno è stata prevista, ai fini della copertura del posto di funzionario Avvocato, ha provveduto ad attivare la procedura di mobilità interna mediante interpello tra il personale interno di Cat. D in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione legale, al fine di garantire con la massima tempestività la copertura del posto e soprattutto il corretto ed efficiente funzionamento dell’Avvocatura Civica.

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Domani si terrà a Roma una manifestazione con volantinaggio organizzata dal Sindacato Autonomo di Polizia SAP, per chiedere garanzie funzionali nello svolgimento del proprio lavoro. L’appuntamento è fissato dalle 10 alle 13, in via Giolitti, alla Stazione Termini della capitale, luogo della nota vicenda del poliziotto che ha dovuto usare l’arma di ordinanza per fermare, ferendolo, un immigrato senegalese clandestino che minacciava i passanti con un coltello. 
Al proposito interviene con una nota il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“Ogni giorno siamo costretti ad assistere a scene di ordinaria follia, in cui le forze di polizia sono vittime di violenza e rischiano di ritrovarsi nei guai e di subire un procedimento penale, se osano difendersi, per adempiere anche e soprattutto al proprio dovere.
Voglio esprimere tutta la mia solidarietà a questi lavoratori in divisa, che rischiano la vita per tutelare l’ordine e la giustizia nei nostri centri e sulle nostre strade. C’è un evidente problema normativo, bisogna pensare a nuove leggi e all’applicazione corretta di quelle che ci sono.
Dovremmo indignarci tutti di fronte a quello che purtroppo accade, molte volte nell’indifferenza totale. Nel 2020 sono stati 2.687 gli episodi registrati dall’Osservatorio “Sbirri Pikkiati”, che registra le aggressioni fisiche che hanno provocato lesioni refertate alle forze di polizia. Vengono considerate quelle avvenute solo durante i controlli in strada, non sono incluse quelle avvenute nella gestione dell’ordine pubblico. Nel 40% dei casi i protagonisti delle aggressioni sono stranieri, circa 1.085. Riporto questi numeri perché fotografano una realtà preoccupante, sono cifre che dovrebbero far capire la gravità di quello che accade intorno a noi. Ogni tre ore e mezza in Italia, un carabiniere o un poliziotto deve ricorrere alle cure del pronto soccorso. Numeri allarmanti che meritano una riflessione severa e giusta, che punti alla tutela dei lavoratori in divisa. 
Per questi motivi invito tutti i miei amici che sono sul posto a partecipare alla manifestazione organizzata dal SAP alla Stazione Termini di Roma. Bisogna dare un segnale forte, di vicinanza, a tutti questi lavoratori che non possono subire oltre al danno la beffa. Una manifestazione reale oltre che simbolica, per chiedere il rispetto dei diritti delle forze dell’ordine e per dare sostegno al poliziotto indagato per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi, soltanto per aver neutralizzato ferendolo l’immigrato senegalese clandestino che minacciava i passanti con un coltello. A quel poliziotto bisognerebbe dare una medaglia, anziché indagarlo. 
È giunta l’ora, così come chiedono le forze di polizia, di dire basta alla tutela solo di chi delinque, basta alla farsa dell’atto dovuto e basta al lasciare da soli questi lavoratori, che si ritrovano anche a pagare le spese legali di tasca propria. È veramente incredibile.
Abbiamo la necessità di mettere nella migliore delle condizioni possibili le forze dell’ordine, dotandole di strumenti e risorse adeguate, dalle bodycam ai taser, ai giubbotti antitaglio, alla tutela legale. Basta approssimazione. Massima solidarietà alle forze di polizia e colgo l’occasione per esprimere immensa gratitudine per quello che fanno. Noi vogliamo che la Giustizia sia giusta, prima di ogni cosa, per chi rischia la vita per attuarla”.

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La brindisina Giorgia Amatori, classe 2003, in forza alla Magnolia Campobasso, militante nella massima serie del Campionato di basket femminile, è stata convocata dal Settore Squadre Nazionali Giovanili della Federazione Italia Pallacanestro per il raduno di preparazione per le amichevoli con l'Ungheria e per la partecipazione al Campionato del Mondo della Nazionale italiana Under19. Il raduno si terrà a Granozzo con Monticello (Novara) dal 11 luglio al 16 agosto agli ordini di coach Roberto Riccardi e del suo staff. Diciannove le ragazze, tutte classe 2002-2003, convocate, ma solo in dodici parteciperanno al Campionato del Mondo che si terrà a Debrecen, in Ungheria (dal 7 al 16 agosto). L'Italia Under 19 femminile è stata inserita nel girone A con i pari età di Stati Uniti (le americane il prossimo anno saranno eleggibili in WNBA, il campionato professionistico femminile), Australia ed Egitto.
Per Giorgia Amatori è la seconda convocazione nella nazionale italiana. Il giusto premio per l'impegno profuso in questi anni alla Magnolia Campobasso, giocando in serie A senza timore alcuno, contro avversarie più grandi ed esperte.
Nell'ultimo fine settimana, la formazione Under 20 della Magnolia Campobasso si è classificata al terzo posto (su dieci partecipanti) nelle finali di Coppa Italia che si sono tenute a Battipaglia. Nella partita contro il Salerno, la play brindisina è stata eletta MPV della gara, riscuotendo i consensi degli addetti ai lavori presenti sugli spalti del PalaZauli. 180cm di altezza, Giorgia fa valere la propria altezza e la propria prestanza fisica sfruttando questa caratteristica con le atlete di pari ruolo. Dotata di una buona visione di gioco che l'ha portata a essere presa in considerazione dal settore squadre nazionali della FIP.

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Visto il gran flusso di vacanzieri, e residenti, che nel fine settimana raggiungono i locali del centro della città di Mesagne il sindaco, Toni Matarrelli, ha deciso di far emettere un’altra ordinanza che amplia la zona a traffico limitato mettendo in sicurezza il passeggio della gente che dal centro storico si sposta verso la villa comunale. Il suggerimento, peraltro, era giunto in Comune, nei giorni scorsi, da parte delle forze dell’ordine, presenti sul territorio, che avevano auspicato che le auto, durante i giorni di week end, fossero incanalate su altre direttive di marcia lasciando il centro libero e più sicuro. Purtroppo l’investimento di un pedone, avvenuto nei giorni scorsi, ha fatto accelerare i tempi di emanazione dell’ordinanza. Ad emetterla è stato il vice comandante, Bartolomeo Fantasia, che in questi giorni ha le funzioni di comandante. Infatti, con l’ordinanza 170 della polizia locale si è colmato il gap causato dalla prima ordinanza, la 160, che non aveva tenuto conto della moltitudine di gente presente durante i fine settimana a Mesagne. Pertanto, dallo scorso 26 giugno e fino al prossimo 5 settembre è stato istituito il divieto di circolazione e di sosta su ambo i lati a qualsiasi tipo di veicolo a motore, dalle ore 19,30 alle ore 24, solo nei giorni di sabato e domenica, nelle due invasature di piazza Vittorio Emanuele II re d’Italia, quella in ingresso verso l’arco della Porta Grande e quella in uscita verso la chiesa dell’Immacolata, ad eccezione delle deroghe previste e regolamentate da specifico pass. Restano invariate le disposizioni precedenti, emesse con ordinanza 160, per la zona a traffico limitato nel centro storico, nel perimetro delimitato dalle vie Federico II Svevo, piazza Vittorio Emanuele II, via Manfredi Svevo e piazza Garibaldi, nonché in via Granafei, lato villa comunale, dalle ore 19,30 alle ore 24.

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“Pure a Latiano ci potrà essere un Ospedale di comunità. È partita oggi la richiesta di autorizzazione alla Regione, per una struttura sanitaria da allocare presso il Pio Istituto Caterina Scazzeri, messo a disposizione gratuitamente dal Comune. Spero che in poche settimane si possa ottenere l’autorizzazione, per poi avviare i lavori di adeguamento e partire con questa utilissima innovazione sanitaria”. Lo comunica il presidente della commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Si tratterà di un Ospedale di comunità con 14 posti letto, in aggiunta a quelli già in funzione di Cisternino, Ceglie Messapica, Fasano, Mesagne e San Pietro Vernotico, per un totale complessivo di 46 posti letto attivi, che diventeranno 80 non appena saranno terminati i vari lavori di ristrutturazione in corso. 
A questi già in funzione si sommano quelli già autorizzati di San Pancrazio Salentino, di prossima attivazione, e di Brindisi-Di Summa in attesa di finanziamento per la realizzazione dei lavori di adeguamento. A pieno regime e sulla base della attuale programmazione, dunque, la Asl di Brindisi potrà contare su 8 Ospedali di comunità per un totale di 125 posti letto. 
Nel ringraziare la Direzione generale della Asl per l’impegno, c’è da dire che in Puglia non ci sono esperienze simili per concentrazione assistenziale territoriale; una grande novità d’impegno, dedizione e lungimiranza. 
Ringrazio il Comune di Latiano e l’Amministrazione comunale per la disponibilità dimostrata nella concessione gratuita della bellissima struttura ove sarà collocato l’ospedale, prova ulteriore di un mutato approccio all’assistenza sanitaria; la rete dell’assistenza ha infatti bisogno di grandi ospedali per malattie tempo-dipendenti e di alta-media complessità, congiunti a una capillare dislocazione di presidi di cura territoriale come gli ospedali di Comunità”.

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